
«Ci ha unito la consapevolezza di lavorare per lasciare alle generazioni future un mondo senza malaria». Non gli squali e nemmeno gli orsi. Gli animali più pericolosi, per lo meno per l'uomo, sono molto più piccoli: piccoli come una zanzara. La maggior parte delle zanzare sono innocue, tuttavia un piccolo gruppo di specie di zanzara è responsabile della trasmissione della malaria o di altre malattie che nel complesso provocano circa 700.000 morti ogni anno. E se la lotta alla malaria, in Italia, è stata lunga e combattuta a colpi di insetticidi e bonifiche ambientali, questo approccio non è replicabile ovunque. E a lungo una straordinaria comunità di scienziati ha lavorato a soluzioni rivoluzionarie, efficaci, semplici, economiche e di prometeica potenza. Come quella raccontata in questo libro, il Gene Drive. Una tecnologia che consente di trasmettere una mutazione genetica da pochi individui a intere popolazioni di zanzare, fino alla loro eliminazione.
"Charles Darwin era un uomo complicato, coraggioso ma timido, ispirato ma travagliato, con una mente brillante e un cuore tenero. Se fosse stato più unitario e trasparente, non sarebbe stato altrettanto interessante". Sulla teoria dell'evoluzione e sul suo creatore sono state scritte montagne di libri e articoli, dai più divulgativi ai più specialistici, eppure ancora oggi il pensiero di Darwin non è compreso da tutti. La selezione naturale è un'idea che, osservata sul nascere, con la totalità delle sue implicazioni, è al contempo fenomenale e scioccante. David Quammen parte dal dato biografico del naturalista inglese per intrecciarlo con il percorso intellettuale e scientifico che lo portò a pubblicare - dopo anni di letture, approfondimenti, ricerche e tentennamenti - il testo che avrebbe posto le basi della biologia contemporanea: L'origine delle specie. Il risultato è il ritratto a trecentosessanta gradi di un uomo che dalla tranquilla campagna inglese stava preparando una rivoluzione culturale che ancora oggi non ha esaurito il proprio vigore.
La teoria economica dominante continua a vedere nella tutela dell'ambiente solo un costo e una seccatura, un inutile ostacolo alla crescita. Ma questo modello di sviluppo è oramai insostenibile, oltre che profondamente sbagliato. Sono un biologo e un economista, entrambi studiosi di fama internazionale, a spiegarci perché la transizione ecologica non è solo una trasformazione urgente, ma anche un investimento che ha ricadute positive su lavoro, economia e salute pubblica. Sgombrando il campo da paletti ideologici, questo libro dimostra che prendersi cura del pianeta è il modo migliore per assicurare il benessere nostro e delle generazioni a venire. Gli esempi virtuosi per costruire un futuro sostenibile ci sono già, basta solo seguirli.
Il 12 febbraio del 1809 nasceva un uomo schivo che ebbe in sorte di cambiare per sempre il nostro modo di intendere la natura, e il posto della specie umana in essa. In una edizione aggiornata, la rivoluzione scientifica, oltre che filosofica e culturale, di Charles Darwin, uno dei pochissimi studiosi il cui pensiero ha avuto conseguenze straordinarie in ogni ambito disciplinare e che è a tutt'oggi ineludibile e insuperato.
Io mi adopererò sempre, fin quando mi sarà concesso di vivere, a favore di una medicina che ridà la vita a chi la sta perdendo. So che mi sono vicini i tanti miei pazienti che vivono grazie a un trapianto. Siamo diventati una nuova grande famiglia ! Raffaello Cortesini "Accettare il concetto di una morte 'viva' per ridare speranza ad altri ha mutato il significato di morte... Questi pionieri, tra cui il professor Cortesini, hanno in definitiva scardinato il concetto di morte, con un percorso culturale e sociale epocale che ha rivoluzionato territori culturali, sociali e filosofici. Ma allora il professor Cortesini è stato un rivoluzionario? Per me sì, e questo libro lo dimostra appieno". (Marco Caricato)
Verso il monopolio del sapere. I prossimi capitoli della scienza saranno scritti a porte chiuse? Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica, motore del progresso tecnologico, ha vissuto cambiamenti straordinari. Uno, tanto fondamentale quanto spesso trascurato o sottovalutato, riguarda gli attori coinvolti. Se in passato protagoniste erano le istituzioni pubbliche con la loro ricerca volta al bene comune, oggi sono comparse le Big Tech, che grazie a profitti ingenti investono in modo aggressivo nella ricerca, con obiettivi ambiziosi: computer quantistico, interfacce cervello-macchina, esplorazione spaziale, salute e, ovviamente, intelligenza artificiale. Se si considera, inoltre, il contributo della ricerca militare, segreta per definizione, emergono due volti assai diversi della scienza contemporanea: da un lato quella pubblica, aperta e trasparente; dall'altro, quella privata, riservata, inaccessibile. Possiamo ancora fidarci della scienza?
La nostra specie è solo l'ultimo ramoscello di un albero intricato di forme che si sono succedute e hanno convissuto negli ultimi sei milioni di anni. Ma quaranta millenni fa sulla Terra ancora coabitavano almeno cinque specie umane differenti, e con almeno due di queste Homo sapiens ha interagito e si è ibridato. Ma perché tutte queste specie umane in circolazione? Ciascuna era la discendente di una delle tante migrazioni di forme del genere Homo fuori dall'Africa. E va ricordato che tra 900 e 800.000 anni fa abbiamo rischiato anche di estinguerci quando un drammatico cambiamento climatico ridusse le popolazioni umane di più del 98%. Perché siamo rimasti, allora, l'unica specie umana sul pianeta? Due tra i migliori scrittori di scienza italiani, un evoluzionista e un medico, fanno il punto sulle scoperte che negli ultimi anni hanno profondamente cambiato quello che pensavamo di conoscere su di noi e raccontano la storia accidentata e imprevedibile di una specie cosciente e invadente che, forse per prima, si è interrogata sul senso del mondo. Capire l'unicità di Homo (non la sua superiorità) ci aiuta a leggere meglio anche le tendenze evolutive in atto, le sfide della salute e dell'ambiente, gli scenari futuri.
La fisica quantistica è probabilmente la più profonda rivoluzione della scienza e del pensiero moderni. Frutto di uno sforzo corale permeato di umanità, ci ha costretto ad abbandonare solide certezze tanto da farsi rinnegare da alcuni tra coloro che l'avevano pensata. La quantistica ci ha permesso di superare i limiti della fisica classica nello spiegare l'infinitamente piccolo e ha schiuso una finestra su un panorama di conoscenze che dà brividi ed emozioni, conducendoci al cuore del mondo. Questo libro non ha la pretesa di trasformare lettrici e lettori in donne e uomini di scienza (fosse così facile!) ma permetterà di stupirsi e godere della meraviglia di una tra le più affascinanti conquiste dell'intelletto umano, attraverso cinque idee fondamentali che sono alla base della rivoluzione dei quanti: discontinuità, identità, futuro, indeterminazione, relazione. Cinque idee intrise di umanità, perché poche branche della fisica sono riuscite a coinvolgere tanti aspetti del nostro vivere in una delle costruzioni più geniali dell'intelletto. In cinque atti unici, alla portata di tutti e di tutte, scopriremo i capisaldi dell'architettura quantistica, che danno forma a tante applicazioni che hanno cambiato e cambieranno il mondo e miglioreranno l'ambiente, dal laser alla medicina, dai computer quantistici alle celle solari.
Perché ridiamo? Come nasce e si sviluppa il senso dell'umorismo nel nostro cervello? Ha un impatto sul nostro stato psico-fisico? È presente anche in altre specie? Con un linguaggio semplice ma che non rinuncia al rigore scientifico, il volume risponde a queste e altre domande attraverso una completa e aggiornata rassegna degli studi sperimentali e delle metodologie con cui i ricercatori, grazie alle moderne tecniche delle neuroscienze, ci svelano i meccanismi cerebrali di uno dei più affascinanti fenomeni umani. Un viaggio all'interno della mente che stimola il lettore anche a riflettere sul proprio senso dell'umorismo e su come esso influenzi in modo significativo le dinamiche delle relazioni tra gli individui.
Le macchine possono pensare, decidere, riprodursi? Possono comprendere che cosa sia il bene o il male? In un viaggio che ripercorre il cammino del sogno più antico dell'uomo, Lorenzo Perilli indaga le possibilità concrete di sviluppare una coscienza artificiale e che cosa questo significherebbe per l'umanità: un'opera che non solo affronta il futuro della tecnologia ma la natura stessa di ciò che siamo soliti chiamare realtà. Immaginare che i processi dell'intelligenza?- i processi mentali, i processi che portano al costituirsi della coscienza - siano riprodotti per via algoritmica è oggi qualcosa di plausibile. La rivoluzione tecnologica in corso è destinata a lasciare un segno indelebile su tutti gli aspetti della nostra vita individuale e associata, dallo sviluppo delle nostre capacità cognitive all'interazione tra individui, dalla democrazia al mondo del lavoro, dall'insegnamento alla comunicazione; ma a ridefinirsi è anche il rapporto tra vero e falso, il concetto di responsabilità e le definizioni stesse di umano e di macchina. Se le macchine algoritmiche sono ampiamente in grado di superare il test escogitato da Alan Turing nel 1950 per poterle dire «intelligenti», che senso ha allora parlare di una demarcazione tra artificiale e umano? A partire dalle riflessioni di Omero e Aristotele, Cartesio e Leibniz, Norbert Wiener e Douglas Hofstadter, Coscienza artificiale ci spinge a riflettere su tematiche che mai gli esseri umani si sono trovati ad affrontare prima che l'evoluzione delle macchine li costringesse a farlo. Un'opera profonda e innovativa, che ci rivela come la tecnologia di oggi non sia più stolida materia inerte o qualcosa che reagisce alle nostre sollecitazioni, ma un vero e proprio soggetto autonomo; e che ciò di fronte a cui potremmo infine trovarci è una nuova forma di esistenza.
La Terra è il nostro mondo. L'unico. Lo spazio, al contrario, è un mondo ostile. Per poterlo esplorare siamo costretti a costruire veicoli molto diversi rispetto a quelli che usiamo sulla Terra e per poterci andare di persona dobbiamo ricreare nel veicolo un ambiente artificiale che protegga il nostro equilibrio fisiologico e la nostra stessa vita. Ma la sfida dell'esplorazione spaziale è proprio questa: superare i limiti, conoscitivi e tecnologici, per arrivare sempre più lontano. Paolo Ferri, per anni a capo del dipartimento di operazioni spaziali dell'Agenzia spaziale europea, rivela non solo cosa si fa nello spazio, ma come lo si fa. Attraverso le missioni di ieri e di oggi racconta cosa si intende per volo spaziale - i satelliti artificiali, le capsule, le piattaforme, i sistemi di sopravvivenza degli astronauti, i sistemi di lancio - ma anche i retroscena, le difficoltà, i vicoli ciechi e i successi imprevisti. Il risultato è un'avventura irripetibile ai confini del cosmo, e una riflessione su potenzialità e limiti della conoscenza scientifica.
Dall'esperienza vissuta in 25 anni di vita associativa, nasce questo libro-inchiesta: non certo un saggio analitico, ma un contributo di verità che tenta di rispondere alla crisi attuale del volontariato sociosanitario di fronte alle leggi di riordino e alle spinte organizzative di tipo aziendale. Difficile conciliare la modernità scandita dal pacemaker dell'economia con l'impianto dei valori della solidarietà e con l'atteggiamento di libertà e apertura al prossimo, che è proprio del mondo del volontariato. Attraverso un dialogo aperto con vari protagonisti, portatori di esperienze e visioni diverse, emergono, però, nuovi segnali su cui costruire il futuro: contributi tanto concreti nella loro potenzialità quanto fragili e bisognosi di sostegno. Sta a tutti noi mantenere un ruolo di protagonisti e non di comparse in un mondo che cambia, preservando "il buono e il giusto- che, dalle radici profonde della solidarietà e del riconoscimento del nostro prossimo, sempre si ripropongono come valori fondanti della convivenza umana.