
"La prospettiva di Brown è più radicale e più ampia di quella di Marcuse, va decisamente verso quella che si potrebbe definire come abolizione della civiltà e della storia. Attraverso il linguaggio le idee vanno a toccare, e a risuscitare, significati immemorabili e speranze inaudite. La psicoanalitica abolizione della repressione diventa in Brown la cristiana resurrezione della carne, e si afferma esplicitamente che il "problema cui l'umanità si trova di fronte è intrinseco alla teologia cristiana". Si chiude così un grande ciclo e si ritrovano antichi valori perduti. Come nelle paradossali ma rivelatrici pagine dedicate a Martin Lutero, dove la scienza più evoluta è trasformata dall'interno fino a diventare religione." (Sergio Quinzio)
Il "modello simbolico trigenerazionale" consente di affrontare il percorso di mediazione familiare a partire dalle tre domande fondamentali che un professionista deve porsi. Come lavorare sul presente e decidere il tipo di intervento più appropriato? Come comprendere l'influenza del passato sull'attuale processo di separazione della coppia? E quali sono le strategie più efficaci per costruire nel futuro un accordo che salvaguardi il legame tra le generazioni? Il lettore troverà nel volume una risposta a queste domande e potrà avvalersi dell'ampia casistica presentata per orientarsi in ogni passo del processo di mediazione familiare.
Una nuova anima per l'Europa è quanto auspica il Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi. Esaurito lo slancio che ha portato alla moneta unica occorre recuperare l'orizzonte delle grandi scelte. La nuova Costituzione europea e l'allargamento dei confini sono l'attualizzazione degli ideali e dei metodi che hanno condotto alla costruzione della Comunità. Quali sono le prospettive per il vecchio continente, quanto sapranno cedere gli Stati membri a favore dell'Europa? C'è il rischio di fermarsi all'integrazione monetaria o esiste qualche spiraglio per l'integrazione politica e la costruzione di un'Europa sociale? Occorre definire una nuova identità comune, occorre operare per una sintesi creativa capace di aprire un orizzonte, la costruzione di una futura Europa. L'intervista affronta le tematiche più urgenti di valore etico e sociale: l'impatto ambientale, la questione nucleare, la tutela dei consumatori europei, i cibi transgenici, le nuove biotecnologie.
Sono qui raggruppati in un unico volume, i testi delle principali norme di riforma varate negli ultimi anni, raggruppati in cinque grandi aree e introdotti da brevi note esplicative: 1. Autonomia, 2. Riordino, 3. Obbligo, 4. Parità, 5. Utenti. Precede la raccolta una sintetica rassegna cronologica delle trasformazioni istituzionali verificatesi nella scuola a partire dal 1990.
L'opera ormai più che trentennale di Alain de Benoist, capofila della cosiddetta "Nuova destra", affronta i problemi della modernità al di fuori e contro l'egualitarismo e l'universalismo da lui considerati caratteristici di una sinistra tutta interna alla tradizione giudeo-cristiana. Il volume è uno studio del più importante tentativo di rinnovare la cultura di destra del nostro tempo, non riducibile come spesso si è fatto soprattutto in Italia a un generico fascismo, e in grado invece di fornire una critica della modernità sui temi dell'economia, dell'ambiente e delle differenze culturali.
Oggi sempre più persone si sentono schiacciate dal divario tra le informazioni che dovrebbero assimilare e quelle che riescono effettivamente a interiorizzare. Ciascuno di noi è costretto ad armeggiare più volte al giorno con una mezza dozzina di strumenti differenti (telefono, cellulare, sgreteria telefonica, fax, e-mail) per essere certo di non aver trascurato nessun messaggio importante e la paura più grande della nostra epoca è diventata quella della disconnessione, dell'essere tagliati fuori dal flusso incessante di notizie che percorre la società delle reti... L'autore analizza la società dell'informazione eccessiva, tracciando un quadro delle cause e delle conseguenze dell'overdose cognitiva.
Il testo del Capitale è giunto nella sua forma bruta, così com'era uscito dalla penna di Marx nel tormentato percorso della gestazione del "Capitale", ed è in questa forma che è stato pubblicato dagli editori sovietici e che appare in questa edizione italiana.
Un testimone e protagonista di cinquant'anni di giornalismo italiano racconta la storia del giornale, il mestiere di chi lo fa e come, con l'arrivo del marketing, si siano trasformati il prodotto e l'autore. In questa nuova edizione, ampiamente riveduta e aggiornata, viene in particolare proposto un nuovo "diario" del lavoro settimanale di alcune testate nel corso del gennaio 2002, e sono esaminate le conseguenze della recente crisi degli introiti pubblicitari.