
La Chiesa è ricca o povera? Che differenza c’è tra Stato Vaticano e Santa Sede? Da dove arrivano le risorse e come vengono impiegate? A queste e altre domande cerca di rispondere Mimmo Muolo per sgombrare il campo da luoghi comuni ed equivoci che spesso circolano quando si parla dei «soldi della Chiesa». Si spiega quindi il meccanismo di distribuzione dell’8x1000, grazie al quale è possibile realizzare pratiche di solidarietà sempre più diversificate e adeguate alle necessità del nostro tempo: dalle social cards che forniscono un aiuto immediatamente spendibile, per esempio, alla messa a disposizione di appartamenti per gli sfrattati.
Non si tratta più semplicemente, cioè, di una carità assistenziale, ma di iniziative rispettose della dignità umana. È questo il salto di qualità richiesto a chi intenda impegnarsi per gli altri nello spirito della povertà evangelica.
È una riedizione ampliata, aggiornata e integrata del libro Come attraversare la sofferenza e uscirne più forti con considerazioni ed esperienze che l’autore ha maturato negli ultimi anni.
Nella disponibilità a trasformarci continuamente sta il vero segreto del vivere e della capacità di affrontare i momenti dolorosi della vita. Dobbiamo imparare a godere, ma anche a lasciar andare. Niente è durevole, neanche la sofferenza: non sostare a cercare continuamente le cause o le colpe, ma posare uno sguardo puro e libero su di essa, soprattutto quando non la si può evitare.
È possibile che diventi un momento fondamentale per rinascere, per un nuovo orientamento, per cambiare vita: ha una forza curativa.
Esiste una libertà interiore nell’essere umano che è indipendente dalle condizioni esterne, anche le più difficili e dolorose e consente momenti di serenità e di gioia.
La sofferenza aiuta a rompere le illusioni e le nostre pretese narcisistiche e onnipotenti. Non è necessario compiere opere grandiose, ma vivere la pena di ogni giorno per sentire il Signore vicino e trasformare la nostra interiorità.
La solitudine ha molte facce eppure non tutte negative, anzi! La sfida sta nel riuscire ad ascoltarla e a imparare a danzare con lei. «Spero che le mie riflessioni possano aiutarti a trovare una musica – che è senso e orizzonte – che ti accompagni. Nella solitudine e nella vita».
Questo nuovo libro di Albisetti desidera essere un testo speciale, vuole diventare un vero compagno di viaggio per tutti i suoi lettori. Aiuta a vivere con coraggio le situazioni del nostro tempo, che si presenta irto di difficoltà. Esce nel momento più opportuno, quando le sfide stanno diventando epocali e il futuro sempre più precario. Le sfide affrontate riguardano lo stile di vita, il vivere in coppia, la spiritualità, la ricerca del significato nella vita, il lavoro, l’istruzione, l’ambiente, le diverse religioni…
Siamo tutti spronati a combattere contro la corruzione e la decadenza di questa società, a non cadere nel conformismo culturale dominante, ma a crescere nella propria identità, nel cammino di maturità e nella capacità di compiere scelte significative e giuste. Soprattutto le nuove generazioni sono chiamate a progredire, a diventare i veri leader di domani.
Quando fu liberata, con l’arrivo degli Alleati, Liliana Segre aveva 14 anni e pesava 32 kg. Come abbia potuto sopravvivere nell’inferno di Auschwitz in quelle condizioni, non sa spiegarselo ancora oggi. Non è mai più ritornata ad Auschwitz.
Dopo tanti anni di voluto silenzio, Liliana ha deciso di testimoniare per una serie di ragioni private e universali insieme: il debito verso i suoi cari scomparsi ad Auschwitz; la fede nel valore della memoria, e nella necessità di tenerla viva per tutti coloro che verranno dopo. L’esperienza inumana del periodo di deportazione, non ha condizionato la sua volontà di essere una donna di pace e di perdono.
E racconta soprattutto per i giovani e per gli adulti che si occupano di giovani. Per tutti è importante conoscere ciò che successe allora e ricordare… perché simili aberrazioni della storia non si ripetano più.
Quali sono gli stili di vita che possono influire sui cambiamenti strutturali resi ormai necessari dal rapido evolversi della nostra società? L'Autore prende in considerazione una giornata intera, dalle prime ore del mattino fino alla sera, scandendone i vari momenti con i comportamenti più sani e adatti a migliorare la qualità della vita a tutti i livelli. La prima azione quotidiana per molti, per esempio, cioè lavarsi il viso, permette di riflettere su un uso consapevole dell'acqua, senza sprecarla o inquinarla; prendere un caffè a colazione ci fa pensare che il commercio equo e solidale attua scelte sociali diverse da quelle delle multinazionali; e così via fino alle ultime ore della giornata, passando attraverso il recupero delle relazioni umane, la scelta di una mobilità sostenibile, di un'alimentazione corretta, di un impegno sociale e politico che combatta la cultura del tornaconto, per finire con momenti di silenzio e riposo, di lettura e di una informazione che consenta di avere una visione critica della realtà.
Il testo offre alcuni spunti di riflessione sui meccanismi capaci di favorire il benessere psicologico e la salute emotiva a partire da un dialogo costruttivo tra Vangelo e psicoterapia. A fare da filo conduttore sono alcune storie di guarigione, a volte di gente comune, che l’Autore ha incontrato nel suo lavoro clinico, a volte di personaggi evangelici (la cananea, il giovane ricco, l’emorroissa, il paralitico di Cafarnao, l’adultera ecc.). In entrambi i casi si giunge alla stessa conclusione, cioè che solo l’amore guarisce.
In effetti, le ferite emotive e la sofferenza che ne deriva sono sempre causate dalla mancanza o dalla perdita di amore, a tutti i livelli. Perciò il loro risanamento consiste nell’esperienza della restituzione e del recupero di amore, inteso nella totalità della sua manifestazione psichica: idee e valori, emozione e sentimenti, azioni e gesti concreti di contatto intra e interpersonale. Tra gli argomenti trattati: le dinamiche della relazione umana, il perdono come possibilità di guarigione e rinascita emotiva, l’empatia come scoperta dell’Altro e punto di partenza per la costruzione di percorsi di crescita.
I nostri rapporti con gli altri sono spesso condizionati, e a volte addirittura compromessi, da meccanismi di difesa inconsci. Questo libro prende in considerazione quattordici meccanismi difensivi, ciascuno dei quali è personificato da un tipo psicologico. Incontreremo quindi, per esempio, «il piccolo boss», «il mastino», «Calimero», cui corrispondono, rispettivamente, la negazione, l'aggressione, il vittimismo. Dopo averne messo in luce il potere manipolatore, si propongono «piste pratiche» per contrastare tali dinamiche inconsce con strategie di difesa coscienti, che trovano riferimento nelle quattro virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza temperanza. Cercare di smascherare i meccanismi di difesa, infatti, significa avere il coraggio di essere se stessi.
15 aprile 2019: a Parigi brucia Notre-Dame. Poche ore e visibilità si fa solidarietà concreta e tangibile. Qualche giorno dopo un altro incendio: in un campo profughi viene ritrovato il corpo di un lavoratore migrante clandestino. Nessuna notizia, nessuna solidarietà. È in questo contrasto, di cui l'autore ha sentito tutta la drammaticità, che va cercata la genesi di questo testo. Tutela del patrimonio storico e tutela «dei diritti inviolabili dell'uomo lì dove svolge la sua personalità» - la città appunto - non possono contrapporsi. Devono integrarsi. La città può essere il luogo in cui scrivere il futuro delle generazioni. Le sue architetture, le sue periferie o centri storici, i suoi sviluppi possono segnare efficaci e concrete vie per costruire una società capace di vivere ed educare ai nostri valori costituzionali.
Da dove parte il testo? Qual è l'obiettivo a cui punta? L'autore si ispira al comandamento più "umano" in assoluto: «Amerai il prossimo tuo come te stesso», e prova a trapiantarlo nelle dinamiche di un'umanità sempre più orientata dalle logiche del digitale. Cosa significa amare quanto la prospettiva e l'ambiente è digitale? Come pensare la prossimità quando il toccarsi spesso non è fisico? A partire da queste offre una riflessione che si muove su un doppio binario. Da una parte un'indagine di tipo socio-antropologico. Dall'altra una prospettiva pastorale per passare, come direbbe Francesco, da un'analisi a una terapia, fatta di dialogo, ascolto, tenerezza.
Perché un poeta finisce col fondare gruppi di liberazione interiore? Perché un filosofo conduce per anni trasmissioni radiofoniche di dialogo con il pubblico? Come mai un uomo sposato, e padre di tre figli, diventa una guida spirituale? E perché poi si impegna nell'agone politico?
La vita di Marco Guzzi ci aiuta a comprendere gli straordinari sconvolgimenti storici e culturali che stiamo vivendo da almeno cinquant'anni.
Un'intera civiltà, infatti, si sta rigenerando, tutti i ruoli e tutte le identità si stanno riformulando. Perciò la ricerca spirituale, la creatività culturale e l'impegno politico tendono a correlarsi tra loro in modalità del tutto inedite.
E questo passaggio, per così faticoso, ci apre a una fase inaudita di bellezza: ogni vita, ogni storia, personale, nazionale o planetaria, può diventare un'opera d'arte.
È una riedizione ampliata, aggiornata e integrata del libro Essere se stessi. Un impegno per la vita con considerazioni ed esperienze che l'autore ha maturato negli ultimi anni. Essere se stessi significa sentirsi solidi, radicati, centrati nella zona più profonda e più intima della nostra persona. Fa parte del cammino di crescita, è come un mettersi in viaggio, il viaggio della vita. Occorre superare la paura, elaborare i lutti, alimentare la fiducia e ammettere le proprie debolezze. Soprattutto accettare se stessi, coltivare l'autonomia e la responsabilità personale e acquisire una buona autostima. E di fronte all'amore, costruire una relazione fatta di lealtà e di rispetto vicendevole.