
Un'ermeneutica della Divina Commedia che propone la lettura dell'opera a partire dalle categorie metafisiche del cosiddetto Platonismo di Tubinga. Il nucleo fondamentale della proposta concerne la presenza di una scienza del bene e del male, che viene progressivamente acquisita nel corso del viaggio dantesco. Questa scienza - uno dei cardini del pensiero metafisico di Platone - viene sorprendentemente espressa nell'esperienza dantesca in modalità assai simili a quelle del filosofo greco. Da qui la ricerca di un nesso tra i due autori, che non sia esente da una riflessione di stampo ermeneutico e storico sugli influssi della tradizione platonica di Dante.
In questo manuale ricco di saggezza, Robin Sharma offre 101 facili soluzioni ai problemi e alle fatiche dell'esistenza. I rapporti con le persone che ci circondano, il modo di affrontare il lavoro, i ritmi frenetici delle giornate, quello che conta davvero nella vita degli individui, i freni che paure e pigrizia possono esercitare, sono solo alcuni dei temi che l'autore affronta e per i quali offre spunti di riflessione semplici ed efficaci, riuscendo a trasformare i piccoli e grandi nodi della vita in opportunità di crescita personale e di benessere fisico, psicologico e spirituale.
Per Martin Seligman, il fondatore della psicologia positiva - la teoria che rivoluziona molti dei risultati della psicologia tradizionale -, è possibile insegnare (già a scuola) che cos'è il benessere e capire scientificamente che cosa rende felici le persone. Incentrata attorno a cinque capisaldi l'emozione positiva, il coinvolgimento, il significato, la realizzazione, i buoni rapporti -, la felicità è un obiettivo alla portata di tutti, purché si apprendano e si mettano in pratica i comportamenti corretti, verso gli altri e, innanzitutto, verso sé stessi. Attraverso semplici esercizi e test divertenti, sperimentati con successo negli ambiti più diversi, da quello militare a quello commerciale, da quello medico a quello scolastico - e anche grazie al racconto di numerosi casi reali -, il lettore scoprirà le proprie attitudini e abilità, così come le proprie carenze e i propri blocchi, compiendo così il primo passo verso il flourishing e il superamento dei vincoli imposti dalla società. A dieci anni da "La costruzione della felicità", Seligman propone qui l'esposizione della sua teoria sulle straordinarie possibilità insite nella natura dell'uomo.
La presente monografia su Stefano D’Arrigo (1919-1992) è dedicata ai suoi due grandi e ancora troppo misconosciuti romanzi, Horcynus Orca (1975) e Cima delle nobildonne (1985), che insieme delineano una visione della letteratura di rara potenza filosofica e mitopoietica.
Entrare in Horcynus Orca, scrive Marco Trainito, «è davvero come entrare nel labirinto del Minotauro, perché le infinite svolte narrative e gli snervanti indugi sintattico-espressivi non sono che un’iniziazione all’incontro col Mostro protagonista, che farà la sua prima apparizione esattamente nel cuore dell’opera e da quel momento accompagnerà il lettore in un viaggio di ritorno allucinante che è l’uscita non più dal labirinto del testo, ma dalla vita tout court: quella di ’Ndrja Cambrìa, quella della Storia, quella del Mondo, e quella dell’Orca stessa, la cui morte è simbolo e correlato oggettivo del “finimondo” esistenziale, storico e cosmico annunciato dal romanzo». Ecco perché la prima parte del volume, costituita da un saggio puntuale e accessibile su Horcynus Orca, si configura per il lettore come vero e proprio filo di Arianna per immergersi nell’abisso di senso che si cela dentro il misterioso e particolarmente arduo romanzo.
La seconda parte del volume presenta una lettura attualizzata di Cima delle nobildonne, il secondo e ancor meno noto romanzo di D’Arrigo, alla luce del recente dibattito sulle radici dell’Europa e dell’Occidente. Con una stringente argomentazione a sostegno della colta cavalcata lungo taluni snodi cruciali dell’immaginario occidentale, Marco Trainito cerca di mostrare come il romanzo aiuti a comprendere laicamente la ricca e complessa stratificazione storico-culturale della nostra identità, che alcuni fondamentalisti nostrani (teocon, teodem, atei devoti e/o neoguelfi) vorrebbero semplificare, mutilare e tradire in nome di una presunta essenza ebraico-cristiana della civiltà occidentale.
In occasione dei 500 anni dalla morte della Regina Caterina Cornaro, questa biografia ne rievoca la vita avventurosa. Caterina Cornaro, la bionda nobile sposa veneziana, bella, pura e ricca, sbarcò a Cipro nel 1472, e divenne il personaggio più eclatante del Medio Oriente. Venezia le impose di tornare in patria per l’impossibilità di sostenere da lontano il suo regno. Caterina accettò e creò in Asolo un’isola felice, ricca di arte, di studi di pace. Dobbiamo a questa sua dedizione uno di centri più fiorenti di istruzione umanistica. Questa biografia narra soprattutto dello scontro tra il cuore e la ragione di Stato, tra l’amore e la “politica”.
Giulia Farnese fu una delle donne più belle e più potenti del suo tempo. Fu la vera artefice della fortuna dei Farnese che, per mezzo del suo ascendente su Alessandro VI Borgia, da piccoli aristocratici di provincia diventarono una delle più grandi famiglie italiane del Rinascimento. Proprio per questo fu ricordata con gli appellativi di «Venere papale» e «Sposa di Cristo», ma nell'ultimo periodo della sua vita diventò «Illustrissima domina», un'abile imprenditrice e amministratrice dei suoi beni, dotata di un grande senso di carità e di protezione verso le donne del suo feudo di Carbognano. In occasione del cinquecentesimo anniversario della sua morte, l'autore ha voluto ricordare la sua vera storia, aggiornata agli ultimi studi e arricchita di capitoli inediti, dalla quale emergono chiaramente il suo processo di «purificazione» e di riscatto, i suoi sentimenti più intimi e la sua forte carica spirituale.
Le più recenti acquisizioni di neuroscienze e fisica quantistica, ci riconducono all'antico principio per il quale noi siamo un campo energetico emotivo, che si manifesta per mezzo di un corpo. Il comportamento delle particelle subatomiche che costituiscono la materia è irriducibilmente connesso con la coscienza che l'osserva, senza la quale la materia non sarebbe che un'onda di probabilità tra infinite onde. La coscienza appare essere sempre più il fattore unificante sotteso a biologia, biochimica, biofisica e codici dell'anima. Quando iniziamo ad integrare questi piani, comprendiamo che guarire significa in ultima analisi poterci allineare con un campo di coscienza intelligente, universale e atemporale, come i saggi della Cabala, dei Veda e delle filosofie antiche già sapevano. Noi medici abbiamo dedicato finora il nostro impegno a studiare sistematicamente la materia di cui siamo fatti; ora giunge il tempo di studiare sistematicamente l'energia di cui siamo fatti e le vie di integrazione della nostra parte materiale con la nostra parte energetica. Questo libro è uno strumento per attivare le risorse di auto-guarigione insite in noi attraverso un salto quantico di coscienza.