
Un valido strumento per formare le nuove generazioni. Sussidio per gli educatori, insegnanti e formatori su alcuni degli aspetti cruciali della società attuale. Il progetto si sviluppa attraverso 4 percorsi tematici: globalizzazione e fraternità, intercultura, economia e cultura della condivisione, ecologia, sobrietà e consumi responsabili. In ciascun percorso si arricchisce di spunti teorici, proposte didattiche, schede per attività, buone prassi, riferimenti bibliografici, filmografici e sitografici.
Una logica diversa fondata sul dialogo e l'accoglienza dell'altro. La logica dominante nella cultura e nella società contemporanee è quella dell'aggressività. Risulta vincente chi sa prevalere sull'altro, sa imporre con forza e determinazione le proprie idee, le proprie scelte, la propria volontà, nel lavoro e nella vita personale, in famiglia e con chi si ha attorno. Ma è così? Questo atteggiamento ha favorito una cultura dello scontro e del conflitto.Partendo dalla sua lunga esperienza di psicologo, attraverso riflessioni, aneddoti personali e brevi storie, l'autore propone al lettore di impostare i rapporti interpersonali su una logica diversa fondata sul dialogo e l'accoglienza dell'altro, la comprensione del suo punto di vista e delle sue ragioni. Con grandi benefici per la vita relazionale e il benessere psico-fisico.
Storie di Bambini "senza ali". Uno sguardo sulle inconcepibili difficoltà che si possono trovare a vivere i bambini. Storie di vita difficili, estreme. Storie di bambini che nell'età della spensieratezza hanno conosciuto malattia, disabilità, emarginazione, dolore, solitudine, abbandono. Quelle dei bambini Rom, dei bambini "senza ali" che vivono in carcere, delle piccole vittime di conflitti familiari o di abusi psicologici e sessuali, dei malati oncologici e dei bambini affetti dalla sindrome di Down. Il volume intende aprire uno squarcio su queste realtà "invisibili" mettendo in luce le difficoltà a volte inconcepibili in cui i bambini possono venire a trovarsi, ma anche le buone prassi attuate nel mondo della scuola, in quello della cura pediatrica e del sociale.
Il coraggio e la forza per sconfiggere dinamiche e prassi che in passato sono state decisive per la crescita e che ora possono essere diventate un limite.
Le organizzazioni e le comunità non sono tutte uguali. Le Organizzazioni a Movente Ideale (OMI) nascono attorno a degli ideali, grazie all’azione di persone portatrici di doni o carismi e raggiungono il loro scopo – servire il ‘carisma’ che le ha originate – solo se sono ogni tanto capaci di morire e risorgere. Molta parte della saggezza istituzionale dei dirigenti di movimenti e comunità ‘carismatiche’ sta nell’avere il coraggio e la forza per ‘uccidere’ prassi e norme che in passato erano state decisive per la loro crescita, e spesso volute dagli stessi fondatori. Ma sta solo in questa ‘distruzione creatrice’ il futuro e la salvezza di OMI e movimenti carismatici.
L'"altra Italia", quella delle eccellenze e dei cervelli in fuga. Quella che adora l’italiano e il “made in Italy”. Quella che sogna di venirci o di tornarci. Quella che non dimentica le sue radici.
L'Italia di quasi ottanta milioni di persone (tra emigrati recenti e pronipoti vari) sparsi in tutti i continenti. Con una lingua tra le più studiate al mondo e un marchio, Made in Italy, terzo assoluto per popolarità. Una storia lunga e spesso travagliata, di orgogli e pregiudizi, di successi memorabili e di tragedie, pubbliche e private. Un libro per ripercorrere il senso dell’italianità, la storia della nostra emigrazione, la diffusione della nostra lingua e cultura nel mondo, le nostre eccellenze, le principali istituzioni impegnate sul campo, l’impegno della tv pubblica, i giovani e le nuove rotte dell’emigrazione tra passato, presente e futuro. Ciascun capitolo contiene una intervista a protagonisti che incarnano l’eccellenza italiana nel mondo. Tra questi: Samantha Cristoforetti, Renzo Arbore, Carla Fracci, Dacia Maraini, Andrea Riccardi, Cristina Ravaglia e Piero Corsini.
Cosa significa, essere liberi? Una domanda imprescindibile oggi. L'anelito di libertà ha attraversato tutta la storia dell'umanità, dando vita a movimenti politici, ordinamenti giuridici e sistemi economici, modificando tradizioni e costumi; generando simboli e identità culturali. E oggi la società occidentale è autenticamente libera? Partendo da tale interrogativo, uno dei più importanti intellettuali odierni, Zygmunt Bauman, il teorico della società liquida, insieme ai sociologi Mauro Magatti e Chiara Giaccardi riflettono sull'esito paradossale che ha avuto il poderoso sviluppo economico degli ultimi 40 anni. Il progresso ha aumentato le potenzialità di scelta dell'uomo, ma lo ha ingabbiato in una concezione radicalmente individualista dell'esistenza umana, prigioniero del consumismo, degli apparati tecno-economici e della volontà di affermare se stesso. Cosa significa, dunque, essere liberi? Una domanda imprescindibile oggi. Perché, in fondo, come ha scritto Bauman "la libertà è il nostro destino: una sorte che non può essere ignorata e non ci abbandona mai".
«É difficile ricordarsi di un periodo in cui non attraversavamo un periodo di crisi». "Negli anni venti del novecento, un critico russo che faceva parte di quel gruppo di critici che eran stati chiamati, per offenderli, formalisti, e che avevano assunto questo nome e avevan finito per chiamarsi essi stessi formalisti, questo critico che si chiamava Jurij Tynjanov ha scritto: «La prosa russa attraversa un periodo di crisi. (D'altra parte, anche la poesia attraversa un periodo di crisi. In generale, è difficile ricordarsi di un periodo in cui non attraversavano un periodo di crisi)». Ecco, io, che sono nato nel 1963, in Italia, ho l'impressione che, da quando mi ricordo io, la poesia italiana, la prosa italiana, l'economia italiana, la giustizia italiana, la pubblica istruzione, italiana, la sanità, italiana, la politica, italiana, lo sport, italiano, attraversino, da allora, un periodo di crisi, mi sembra di esser sempre vissuto in un periodo di crisi e delle volte mi chiedo cosa succederebbe se passasse, la crisi, e ho come l'impressione che ne sentirei la mancanza". (Paolo Nori)
La capacità individuale e collettiva di trovare soluzioni ad alcune delle patologie tipiche delle Organizzazioni a Movente ideale. Nelle Organizzazioni a Movente Ideale, religiose e laiche, un elemento cruciale è il rapporto tra i fondatori, gli ideali e i membri delle comunità o organizzazioni. In tale rapporto, identitario e necessario, si nascondono insidie che diventano spesso delle vere e proprie malattie. È il caso, ad esempio, della produzione ideologica che si sviluppa necessariamente attorno all'ideale originario, fino a soffocarlo, se non si ha il coraggio di iniziare un doloroso processo di separazione dell'ideologia dall'ideale. Malattie di tal sorta possono risultare molto gravi, perché in genere non sono percepite come patologie ma come salute. Bruni propone l'auto-sovversione - intesa come capacità, individuale e collettiva, di criticare e sfidare le proprie certezze passate e rimettersi in cammino poveri e liberi - come cura preventiva o antidoto di molte delle patologie tipiche delle Organizzazioni a Movente Ideale.
Una biografia diventa l'occasione per compilare un vocabolario di ricordi, intuizioni e immagini. L'incontro con Pietrangelo Buttafuoco e con la sua vita si trasformano nella circostanza per riscrivere un linguaggio che diventa viaggio per l'Italia. L'ambizione sarebbe quella di provare a scrivere una grammatica della memoria, della tradizione, ma anche dell'innovazione e dell'integrazione. Le parole scelte sono quelle del vivere quotidiano, parole ripetute tante volte e fermate nel silenzio di una riflessione. Altre sono parole desuete, dialettali, parole che provano a comporre una narrazione che vorrebbe scuotersi dalle spalle la polvere del pensare comune. Un vocabolario che s'interroga, perché ogni parola è un dubbio che non sempre chiede di essere sciolto.
Il fenomeno dei social network raccontato dal punto di vista dei minori e dei genitori. Si presenta come una rassegna ma anche come un'agile guida utile a capire, ad esempio, le policy - cioè le regole - che sovrintendono la presenza dei bambini e degli adolescenti sulle piattaforme digitali. Viene raccontato il processo di costruzione dell'identità nel mondo digitale contemporaneo, illustrando come i bambini e gli adolescenti utilizzino i social network per puntellare il proprio sviluppo. E come queste piattaforme, certo ricche di opportunità, possano in realtà partorire effetti collaterali importanti: dal cyberbullismo all'ipersuggestione fino alla sovrapposizione assoluta fra dispositivo e social, strumento e social. Vengono passate in rassegna alcune delle principali piattaforme espressamente pensate per i bambini, sottolineandone i meccanismi di funzionamento e i possibili punti deboli. La tesi che accompagna tutte le pagine è che i minori sono il bersaglio quasi prevalente e più ambito dalla maggior parte di queste piattaforme e gli strumenti per difenderne la presenza online sono pressoché assenti. Di più: deludenti.
Gli autori affrontano nel volume uno dei temi centrali della nostra epoca chiedendosi, a fronte dell’avanzare della tecnica e dei mutamenti sociali connessi, cosa vogliamo che resti dell’umano. Attraverso l’analisi di questioni come la differenza tra maschile e femminile, la sessualità, l’aborto e la selezione genetica, il consumismo, Guzzo e Scicchitano cercano di individuare quei momenti del nascere, del vivere e del morire che, oggi, rischiano di trascinare l’essere umano verso ciò che umano non è.
Come superare crisi e difficoltà nelle organizzazioni a Movente Ideale. Le comunità, le associazioni, i movimenti, le istituzioni e le imprese vivono grazie a molte forme di capitali. Una di queste è il capitale narrativo, una risorsa preziosa in molte organizzazioni, che diventa essenziale nei momenti di crisi e nei grandi cambiamenti dai quali dipendono la qualità del presente e la possibilità del futuro. È quel patrimonio fatto di racconti, storie, scritti, a volte poesie, canti, miti: un autentico capitale ché, come tutti i capitali, genera frutti e futuro. Se gli ideali di una organizzazione o di una comunità sono alti e ambizioni, come accade in molte Organizzazioni a Movente Ideale (OMI), anche il suo capitale narrativo è grande.