
L'Anticristo imperversa ovunque sulla terra assumendo diverse sembianze. Attraverso queste figure allegoriche Joseph Roth stana la presenza del male nella società contemporanea. Un male che si annida tra le pieghe della superstizione, del capitalismo, del comunismo, dell'ignoranza, dell'antisemitismo e perfino della scienza. Protagonista di quest'opera - tra romanzo e saggio filosofico - è il reporter J.R., che lavora per il "Signore delle mille lingue", ambiguo magnate proprietario di tutti i giornali del mondo. Per suo conto egli guida il proprio occhio indagatore attraverso un'Europa dilaniata e decadente - dove il "Dio di Ferro", il dio delle macchine e della guerra, ha sostituito la giustizia divina -, nei luoghi in cui l'Anticristo ha piantato i suoi vessilli: la "Terra rossa", la "Patria delle ombre", il Vaticano, i tetri scenari in cui si riuniscono i leader del pianeta, le oscure miniere di carbone, i ghetti. Un libro denso di lungimiranza storica e dalla sconcertante potenza espressiva scritto da Roth nel 1934, durante il suo esilio parigino, sotto l'incombere della minaccia nazista.
Il rapporto tra la massoneria e la Chiesa cattolica riveste una grande attualità per le ricorrenti discussioni sul tema della laicità dello Stato. Le frequenti esternazioni della gerarchie ecclesiastiche su argomenti che riguardano la vita civile italiana suscitano anche oggi reazioni forti da parte di politici e studiosi di area laica. Andando con lo sguardo al passato, il libro si sofferma sulle relazioni tra il Vaticano e la massoneria, partendo dalla bolla di scomunica di Clemente XII fino ad arrivare all'attualità. Il libro ripercorre le ultime vicende di questo complesso rapporto: gli scontri sull'insegnamento della religione nelle scuole, la partecipazione al referendum sulla procreazione assistita, gli attacchi di alcuni vescovi alle logge, la polemica su Mozart massone.
Se 2000 anni dopo Cristo il Mondo si ritrova sul baratro di una Terza Guerra Mondiale, simultanea e atomica, quando invece ci si sarebbe dovuto attendere un anticipo storico del Paradiso nel Cristo d'Amore, è doveroso da parte dell'intera umanità e in particolare da parte del Magistero della Chiesa porsi una serie di riflessioni per arrivare a un bilancio definitivo sulla propria opera, e avere il coraggio di riconoscere come ovvio che qualcuno abbia sbagliato e abbia fallito nella propria Missione, Cristo stesso o l'umanità, e all'interno dell'umanità la sua Chiesa.
Sviluppare una dimensione interiore positiva, arricchente e aperta alla ricerca personale e spirituale è un'esperienza importante per ogni essere umano, fondamentale per la sua crescita e vita di bambino, ragazzo e adulto. Silvia Vecchini spiega come tale esperienza sia indissolubilmente legata a quelli che sono definiti "attaccamento sicuro" e "fiducia di base", qualità che hanno origine nella relazione con il mondo adulto di riferimento e si sviluppano attraverso una serie di pratiche, tra cui particolare rilievo ha la lettura condivisa. Gli albi illustrati, infatti, si rivelano strumenti privilegiati per comunicare con i bambini, che nei primi anni di vita interpretano e conoscono il mondo attraverso il pensiero magico e trovano nelle storie uno "spazio ospitale" in cui organizzare il proprio immaginario, in grado di accogliere domande e curiosità, di contenere visioni diverse, all'altezza della loro profonda ricerca di senso. Uno spazio ospitale anche per l'adulto, che permette di entrare in contatto con il pensiero infantile di fronte alle grandi domande. Gli albi illustrati, insomma, sono "ponti" capaci di collegare dimensione materiale e spirituale, bambini e adulti, tradizione e innovazione. Un saggio ricco di riflessioni, bibliografie, immagini, pensato per insegnanti, atelieristi, educatori, ma anche genitori, studenti, librai, bibliotecari, psicologi, terapeuti e appassionati di libri per bambini e ragazzi.
Sposata e con un figlio di quattro anni, la giovane Sophie lavora come assistente sociale in un centro di integrazione per immigrati alla periferia di Parigi. Tra le molte persone cui si dedica, ci sono anche tre ragazzi musulmani che improvvisamente decidono di partire per la Siria e unirsi all'ISIS. Le loro famiglie ne sono devastate, e Sophie riprende i contatti con i tre, nel tentativo di convincerli a tornare. Ma dopo alcuni mesi di conversazioni quotidiane via Internet accade l'esatto contrario: Sophie è sempre più incerta, e sempre più attratta dai racconti di una vita diversa e dalle promesse che le fanno. Così, con una mossa sorprendente, dice al marito, cui ha nascosto la propria conversione all'Islam, di aver accettato un lavoro presso un orfanotrofio a Istanbul e parte per Raqqa, la capitale dello Stato islamico, portandosi dietro suo figlio. Lo schiaffo della realtà, completamente diversa da come gliel'hanno descritta i tre "ragazzi", è violentissimo: i foreign fighter si comportano come un esercito di occupazione che opprime i siriani, le donne non possono circolare da sole e senza velo, le scuole sono state chiuse, i contatti con l'esterno sono praticamente impossibili, la violenza è un'esperienza quotidiana - il paradiso è in realtà un inferno. Un inferno dal quale Sophie ora vuole scappare, a ogni costo, soprattutto quando la minacciano di separarla dal figlio...
In questo libro Gordon Smith risponde alle domande più profonde che riguardano lo spirito e che trascendono ogni storia personale e privata per interessare l'umanità tutta: cosa ci succede dopo la morte? Esistono il paradiso e l'inferno? Perché il male colpisce maggiormente alcune persone al posto di altre? Ci reincarneremo? Gli spiriti guida sono angeli?
Quella di Zdenka Fantlova è una storia vera, che andrebbe raccontata ogni giorno nelle scuole. "Sei campi. Sopravvissuta a Terezin, Auschwitz, Kurzbach, Gross-Roen, Mauthausen e Bergen – Belsen" è il racconto toccante e autentico di una ragazzina di diciassette anni che nel 1939 vive l’occupazione nazista della Boemia e da ebrea, nel 1942, viene deportata insieme alla famiglia e al fidanzato Arno, a Terezin, un campo di concentramento a nord –ovest di Praga. Suo padre era già stato deportato a Buchenwald e nel 1944 lei, la madre e la sorella Lydia vengono mandate ad Auschwitz. Purtroppo la madre non sopravvive mentre Zdenka e Lydia si spostano a Kurzbach e nel terribile campo di Gross – Rosen, una specie di inferno per i malcapitati che ci transitarono. Le ultime tappe del loro terribile giro dei campi di concentramento sono Mauthausen e Bergen – Belsen. Qui Lydia muore e solo Zdenka sopravvive incredibilmente a tutto questo, a sei campi di concentramento, alle torture, alla fame, alla tristezza. Oggi Zdenka Fantlova ha novantacinque anni e continua a raccontare, in giro per il mondo, la sua incredibile storia e lo fa perché nulla di tutto questo venga dimenticato e perché la memoria possa salvare il mondo. In "Sei campi. Sopravvissuta a Terezin, Auschwitz, Kurzbach, Gross-Roen, Mauthausen e Bergen-Belsen", questa donna coraggiosa e fortissima mette finalmente sulla pagina bianca il suo terribile passato e continua a renderlo verità.
Raphaël Esrail nasce in Turchia nel 1925. A 18 anni inizia a combattere con la Resistenza francese, ma nel 1944 viene arrestato, torturato e deportato dai nazisti a Drancy. Al campo conosce una giovane donna, Liliane Badour: basta uno sguardo per farli innamorare. Ma il destino li divide: lui viene deportato ad Auschwitz e assegnato alla Union-Werke, lei è trasferita a Birkenau. Pur consapevole della spaventosa efficienza della macchina dello sterminio, nell'orrore del campo Raphaël non perde mai la speranza di poterla rivedere. Durante la sua prigionia, scampa per miracolo alle camere a gas, all'impiccagione dopo un tentativo di evasione, alle marce della morte. Fino a quando, liberato dagli americani, può finalmente mettersi a cercare Liliane, che ritroverà a Lione. Innamorati più di prima, Liliane e Raphaël si sposano stringendo un legame che durerà per tutta la vita. Ma solo a distanza di quarant'anni, incoraggiato dalla nipote, lui ha trovato la forza di raccontare la loro storia. Perché nulla di simile possa mai ripetersi.
La biografia di Pancho Villa, il rivoluzionario messicano entrato nella leggenda, scritta nello stile di Paco Taibo, che in tanti anni di ricerche ha dipanato un groviglio di aneddoti, dicerie, falsità o mitizzazioni. Un affresco della più complessa rivoluzione - la prima del XX secolo - seguendo la vita avventurosa, temeraria e tormentata dell'uomo che si chiamava in realtà Doroteo Arango, bandito per ribellione ai soprusi dei latifondisti divenuto generale della División del Norte, un esercito talmente disciplinato e ben organizzato da suscitare all'epoca l'interesse di osservatori militari europei e statunitensi. Questo libro ricostruisce le peripezie, dai particolari più stravaganti alle imprese memorabili, di un uomo sagace e imprevedibile, illetterato che fondò scuole in tutti i territori conquistati, astemio in un ambiente di forti bevitori, dallo sguardo magnetico.
Il New Deal di Franklin Delano Roosevelt è oggi considerato come un ideale democratico, la fiera risposta americana a una crisi economica che spinse la Germania e l'Italia verso la deriva del fascismo e del nazionalsocialismo. In realtà, negli anni Trenta, le tre forme di governo non erano così diverse come si è soliti credere. Prendendo le mosse dalla Grande depressione, Schivelbusch indaga la nascita e la fortuna di un nuovo tipo di stato, sostenuto da una massiccia propaganda governativa, guidato da una figura carismatica e volto alla salvaguardia della stabilità e del potere costituito. Emergono così sorprendenti somiglianze fra le politiche di Roosevelt, Hitler e Mussolini: il controllo governativo dell'economia e della società; il valore simbolico delle grandi opere pubbliche, che non solo crearono nuovi posti di lavoro, ma si imposero come vivide emanazioni dell'autorità statale; la forza persuasiva delle "chiacchierate al caminetto" di Roosevelt e dei discorsi di Mussolini alla radio; l'architettura monumentale che plasmò Washington come Berlino; le martellanti campagne di arruolamento dei cittadini, chiamati a essere leali difensori della patria; l'esaltazione dei concetti di nazione, popolo e terra. Frutto di un'analisi scientifica dei programmi e delle strategie politiche, questo studio comparato, lungi dal minimizzare le essenziali differenze fra i tre regimi, ne approfondisce i comuni elementi populisti e paternalisti.
Non ci sarà alcuno "scontro di civiltà". Quello che oggi si profila è al contrario un potente movimento di convergenza su scala planetaria nella comune direzione del progresso. E il mondo musulmano non sfugge alla regola. Contro le tesi allarmistiche che vedono nel fondamentalismo islamico la causa primaria di una società chiusa e retrograda, e di un'insanabile frattura con l'Occidente, gli studi demografici di Youssef Courbage ed Emmanuel Todd dimostrano che i paesi musulmani stanno vivendo un cambiamento profondo e radicale, in grado di plasmare le tradizioni e i modelli culturali più rigidi. Dal Marocco all'Indonesia, dalla Bosnia alla Turchia, all'Iran, all'Arabia Saudita, i dati parlano di diminuzione del tasso di fecondità, di aumento dei livelli di alfabetizzazione di uomini e donne, di erosione dell'endogamia: sconvolgimenti che si accompagnano a una graduale rivoluzione delle strutture familiari, dei rapporti di autorità, dei riferimenti ideologici, e che alimentano l'ascesa dell'individualismo. Alla luce di questa analisi, le intolleranze, le violenze e le convulsioni che scuotono oggi l'islam rappresentano in realtà una classica reazione al disorientamento provocato da ogni processo di transizione una reazione destinata alla sconfitta e a cui non sono stati estranei i grandi mutamenti demografici che in passato hanno cambiato il volto dello stesso Occidente cristiano.