
Adalberto Baldoni ricostruisce il percorso della destra in Italia dalla nascita del Msi fondato dai postfascisti Romualdi, Michelini e Almirante nel 1946 fino al congresso del Popolo della libertà, passando per la svolta di Fiuggi del 1995 voluta da Fini con la nascita di Alleanza nazionale. L'autore non trascura nessuna tappa fondamentale: la politica dell'inserimento che naufraga nel 1960 a Genova, il '68, l'inizio della strategia della tensione che costringe il Msi in trincea, la Costituente di Destra, la scissione di Democrazia nazionale, la Nuova destra, i campi hobbit e la musica alternativa, la destra come forza di governo, la fusione con Forza Italia. Vengono anche ricordati personaggi, giornali, gruppi, case editrici che hanno animato la politica e la cultura per oltre sessant'anni di storia italiana.
C'era una volta una città che aveva il nome della regina del cielo. Venne una notte e sembrò volersela portare via: degli edifici rimasero polvere e sassi e molti abitanti scomparvero sotto le macerie. Poi fu di nuovo mattina, con la tragedia da guardare negli occhi. Fabrizio Paladini ha sentito il dovere di raccontare il dramma degli aquilani, raccogliere le loro testimonianze, le parole dei sopravvissuti. Nasce così "Gli artigli dell'Aquila", un libro fatto appunto di testimonianze in prima persona, storie che danno voce ad altre migliaia vissute in silenzio. Prove concrete di come sia soltanto la tenacia di ognuno di noi a trasformare il dolore e lo sgomento in speranza per l'intera comunità.
Per la copertina di questo volume la geopolitica è un pane rovente, simbolo di necessità e attrazione. L'ammiraglio Giuseppe Lertora, autore della prefazione, scrive che ci troviamo davanti ad un: "... libro composito accessibile anche a neofiti, tanto più adatto ai cultori della materia; senza retorica né melina..." e che Danilo Ceccarelli Morolli: "... snoda i vari intercalari con trattazioni di alto profilo concettuale, con appropriate dissertazioni, esempi concreti ed inediti, considerazioni e dotti richiami storici." Per canto suo l'autore dichiara in premessa che: "... nelle mie intenzioni, quanto scritto non desidera essere la propugnazione di una nuova teoria geopolitica né tanto meno un manuale esaustivo. Al contrario, vi è l'auspicio di offrire agli studenti o al lettore alcune nozioni generali e di base." Prefazione di Giuseppe Lertora.
Un filosofo brasiliano, che vive in mezzo al verde della Virginia (USA) e uno studioso russo che con i suoi libri e la sua attività ha ispirato la politica di una delle più grandi potenze mondiali, nel 2011 ebbero un dibattito sul ruolo degli USA nel cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale e su chi fossero gli agenti storici effettivi sulla scena mondiale del tempo. Il dibattito, di cui il presente volume è la traduzione italiana, a dieci anni di distanza riveste un interesse ancora maggiore. Molte analisi che furono fatte al tempo, dopo gli avvenimenti nel frattempo intercorsi, acquistano oggi una intelligibilità del tutto particolare. Ma è anche un istruttivo esempio concreto della distinzione platonico-aristotelica che ha fatto nascere la scienza politica: quella tra l'agente politico interessato al risultato concreto di cambiamento delle cose e quella dell'analista, che cerca di capire cosa stia accadendo e di descriverlo nella sua realtà. È un libro importante, per tutti coloro che desiderano comprendere ciò che sta avvenendo attorno a noi, al di là dell'ipnotico gioco delle ombre cinesi, mostrato per distrarre lo spettatore da ciò che non dovrebbe vedere.
Massimo Pampaloni è professore ordinario di teologia patristica orientale presso la Facoltà di Scienze Ecclesiastiche Orientali del Pontificio Istituto Orientale di Roma. Segue e traduce Olavo de Carvalho dal 1997 ed è stato tra i primi a far conoscere il suo pensiero in Italia.
La figura e la vicenda terrena del Servo di Dio Dom Emilio Maria Colombo Osb (1920-2000), monaco benedettino virginiano, è tutta inscritta nel primato di Dio e della carità, di cui il fondamento si trova nell'esperienza chiara e intensa dello Spirito Santo. Dopo aver svolto numerosi incarichi di fiducia e di responsabilità, nel 1976 diviene priore della comunità monastica del Santuario di Montevergine.
Mons. Luigi Novarese nasce a Casale Monferrato il 29 luglio 1914. Il 17 dicembre 1938, viene ordinato sacerdote nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Il 17 maggio 1947 fonda, coadiuvato da Sorella Elvira Myriam Psorulla, il Centro Volontari della Sofferenza e, l'anno successivo, i Silenziosi Operai della Croce che verranno elevati a Pia Unione Primaria da Papa Giovanni XXIII con il Breve Apostolico "Valde probandae" il 24 novembre del 1960.
Nel XX secolo, dopo tante guerre e tante distruzioni, la vecchia Europa può rinascere. Può farlo nella forma embrionale di un nuovo ordine che alcuni grandi uomini seppero generare al tempo opportuno, al tempo delle alleanze. Tra questi uomini chiamati ad una paternità politica continentale si può menzionare con sicurezza Alcide De Gasperi (1881-1954). Nel 1925 era succeduto a don Luigi Sturzo, andato in esilio, alla segreteria del Partito Popolare Italiano; dopo il suo scioglimento, ad opera del regime fascista, nel 1926, De Gasperi era stato condannato per antifascismo e incarcerato per sedici mesi. All'indomani dell'armistizio De Gasperi fu eletto segretario politico del nuovo partito della Democrazia Cristiana. Dopo aver ricoperto importanti incarichi nei governi italiani provvisori, dopo il conflitto, il 10 dicembre 1945, diventò Presidente del Consiglio dei Ministri, carica che conserverà per otto governi successivi, sino al 1953. In questo periodo De Gasperi si adopererà intensivamente per realizzare l'idea dell'integrazione europea.
Un libro che parla di scelte, di partecipazione, di relazioni, parla delle conseguenze delle nostre azioni. Cross Roads è il luogo dove tutto crolla, tutto viene sfidato, perché possa emergere la possibilità di un cambiamento genuino. Fa ridere e piangere, sorprende e meraviglia: è una testimonianza della ricerca della bellezza e dell'autenticità, e del bisogno che ne abbiamo. Tutti noi siamo chiamati a compiere delle scelte, ad attraversare delle strade, a guardarci negli occhi, ad amarci l'un l'altro. È la storia di un uomo prigioniero della sua stessa creazione. Anthony Spencer è un uomo egoista, orgoglioso del suo successo come self-made man, seppur raggiunto a costo di scelte dolorose. Un'emorragia cerebrale lo lascia in coma in ospedale. Si "risveglia" in un mondo surreale, che rispecchia la sua vita sulla terra, nel bene e nel male. È qui che, forse per la prima volta nella sua vita, ha incontri genuini con altre persone, che gli danno una speranza di redenzione. Avrà il coraggio di fare la difficile scelta che gli permetterà di risolvere l'ingiustizia commessa prima di cadere in coma?
È impegnativo definire in modo compiuto il concetto di comunicazione per le molteplici sfumature che ne caratterizzano il senso e per l'ampiezza del suo significato che pervade ogni esistenza al punto da mostrarsi come il tessuto connettivo della nostra vita. Questo testo si propone di riflettere e indagare l'atto comunicativo nella sua feconda relazione con la cultura, nell'equilibrio tra linguaggio verbale e non verbale e secondo l'approccio semiotico, pragmatico, sociologico e psicologico. Particolare attenzione è dedicata, nella seconda sezione, ai modelli della comunicazione interculturale, all'analisi della conversazione come luogo simbolico di interazione sociale e alla psicologia dell'ascolto. L'azione del comunicare testimonia, nella terza parte, con l'affascinante espressione artistica di Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De André e Paul Gauguin, tutta la sua capacità di conferire senso alla presenza umana nel mondo, attraverso parole, gesti, emozioni e armonie sonore e visive. Con un saggio di Luigi D'Angiuro.
L'istituzione storica che più sintetizza il concordato civile tra uomo e donna, in termini di riconoscimento dell'altro sesso e di collaborazione nella generazione e nell'allevamento dei figli, è da tempo abbandonata all'autogestione da parte dei sempre più limitati contraenti. Ne ha decretato la definitiva decadenza il modello leggero di coppia paritaria, espressione del momento presente anche quando procreativa, un amoreggiare disimpegnato e instabile tra soggetti smarriti, nel quale l'eventuale ruolo genitoriale è un mero fatto privato. Negli ultimi decenni, paradossalmente, il simulacro famigliare è stato utilizzato da una corrente del movimento gay quale ascensore sociale e diploma di pari opportunità da consacrare con rito pubblico, indossando la maschera di coniuge o di padre e madre, copioni consolidati che sembrano non necessitare di ulteriori spiegazioni o verifiche. In realtà, i temi controversi delle unioni omosessuali, le adozioni e la gestazione per altri, sono epifenomeni di processi sostanziali: la crisi delle identità sessuali, delle differenze di genere, dei rapporti tra i sessi, della funzione materna e paterna, finanche dei legami interpersonali. Proprio i rapidi mutamenti del costume rendono ancor più necessaria una riflessione sull'affettività e sulla genitorialità, per promuovere una varietà di formule relazionali e parentali coerenti con le differenti tipologie di orientamento, personalità e valori.

