
Un prof. Un sogno. Una scatola bianca. Gli studenti, la passione educativa, un diario personale, tanto divertimento. Questi, se ben dosati come in una pozione, possono essere gli ingredienti per fare di un anno scolastico un tempo speciale, persino magico e creativo. Nel pentolone si mescolano sapientemente la vita del prof. e quella degli studenti, il desiderio di far toccare il cielo con un dito attraverso l'affezione allo studio e la fatica quotidiana dello stare sui libri, la consapevolezza di svolgere una delle professioni più belle al mondo e la difficoltà di entrare nel vissuto degli adolescenti. Il tutto con più di un pizzico di Letteratura di ieri e di oggi insieme a una goccia di cinematografia.
Le nostre vite sono fatte di relazioni con gli altri: in famiglia, al lavoro, al bar, in palestra. È quindi essenziale comunicare bene con chi ci sta attorno per capire e farsi capire. Ma come migliorare la qualità dei nostri rapporti con gli altri? Quali sono le trappole e i segreti della comunicazione nella vita di ogni giorno? Esistono delle ricette per instaurare dei buoni rapporti umani? Giuseppe Falco risponde a questi interrogativi e fornisce degli strumenti semplici e immediatamente applicabili nella vita quotidiana per migliorare la qualità delle relazioni. Si tratta di abilità come: comunicare meglio con sé stessi, comprendere a fondo gli altri anche negli aspetti non verbali del comportamento, esprimere in modo chiaro e rispettoso il proprio punto di vista e saper risolvere o almeno gestire gli inevitabili conflitti interpersonali.
Il fenomeno del cyberbullismo è in costante aumento, ma la causa di questo tipo di azioni scorrette e nocive va spesso ricercata all'esterno del cyberspazio, attraverso un paziente lavoro di ascolto del singolo e di attenzione all'ambiente circostante. Adolescenti digitali non si limita a fornire una semplice casistica o delle regolette buone per ogni occasione, ma traccia invece un percorso che offre al formatore o al genitore una griglia per modulare in maniera più consapevole i propri interventi formativi. Tale percorso si snoda attraverso quattro fasi: ascolto, simbolizzazione, riappropriazione e fase autonormante. L'obiettivo è fornire a genitori e formatori gli strumenti adatti a intervenire in prima persona, senza - ove possibile - l'aiuto di figure esterne, e permettere loro di condurre i ragazzi a individuare autonomamente delle strategie d'uscita.
Il libro affronta il tema del riconoscimento in rapporto alla psicoanalisi. Il riconoscimento e la chiave di accesso alla relazionalita. Sia agli albori della vita psichica, sia nel processo psicoterapeutico. Fiducia, stima, rispetto producono autofiducia, autostima, senso di responsabilita, che si riversano in analoghi sentimenti verso gli altri. Il volume illustra tali dinamiche da uno speciale punto di vista della psicoanalisi relazionale in cui il Se resta il punto di partenza di una dinamica interpersonale che nel contempo lo co-costruisce in immagini molteplici. Il tema del riconoscimento viene affrontato nel suo rapporto col rispecchiamento, nella dialettica soggetto-oggetto, nella connessione con l'immagine idealizzata, nella problematica dell'osservazione diagnostica, nella specifica dimensione della comprensione psicoterapeutica...
A quasi dieci anni dalla pubblicazione, Il mio psicologo si chiama Gesù è ormai un classico della spiritualità contemporanea. Carlo Nesti, noto giornalista sportivo, telecronista appassionato, è anche uno che sa fare silenzio e raccogliersi in se stesso e ? perché no? ? pregare. Per meglio riuscire in questo suo intento, ha scelto di leggere ? da autodidatta ? la Bibbia, il libro più letto in ogni tempo. Partendo dai Vangeli, ma aprendosi poi a tutti i testi del Nuovo e dell?Antico Testamento, ha tracciato un?ideale ?caccia al tesoro-, le cui tappe sono scandite dalle domande che da sempre ci portiamo dentro e che trovano le risposte nelle parole di Gesù e nella sapienza della Sacra Scrittura. In tal modo, pagina dopo pagina, il lettore ha la possibilità di verificare se le domande che Nesti si pone sono anche le sue e soprattutto se le risposte date attraverso la Sacra Scrittura sono anche per lui valide come lo sono state per il nostro Autore. Nuova edizione riveduta e aggiornata.
Nato a Vienna nel 1878 in una famiglia ebrea, Martin Buber è stato tra i più originali e fecondi intellettuali del Ventesimo secolo. La sua opera letteraria, politica e pedagogica fu di capitale importanza per far conoscere al mondo la ricchezza della tradizione ebraica.
Dopo l’avvento al potere dei nazisti in Germania, Buber si battè per i diritti degli ebrei prima di essere costretto a trasferirsi a Gerusalemme, dove fu tra i pochi a sostenere la necessità della collaborazione tra arabi ed ebrei per costruire uno Stato nel quale le due etnie potessero convivere pacificamente. In questo volume Pamela Vermes ne ricostruisce la vicenda umana, letteraria e religiosa e restituisce al lettore una figura moderna, il cui impegno per il dialogo tra le culture e le religioni risuona ancora oggi di grande attualità.
La mindfulness - la consapevolezza che emerge dal porre attenzione al momento presente sospendendo il giudizio - è una strategia mentale che consiste nell'uso intenzionale, focalizzato e non giudicante dell'attenzione, che nella vita quotidiana è invece sempre più distratta e inconsapevole. La mindfulness costituisce una risposta alle difficoltà che insorgono in un'era come la nostra, dominata dalla distrazione e dalla velocità e dove lo sviluppo tecnologico ci ha reso intolleranti, insoddisfatti e incapaci di accettare i limiti. La mindfulness affonda le sue radici nelle grandi tradizioni culturali del passato, disseminate tra Oriente e Occidente, e non è legata a una religione o a una determinata corrente spirituale. Per questa ragione, Emiliano Lambiase e Andrea Marino sviluppano con particolare attenzione il rapporto tra la mindfulness e la dimensione spirituale cristiana.
Il rapido sviluppo della tecnologia - in modo particolare di Internet e dei social media - ha agevolato l'uomo in vari ambiti della sua vita. Ma cosa succede quando le nostre stesse creature prendono il sopravvento? Quando noi perdiamo il controllo degli strumenti che nascono per essere a nostro servizio? Se per ogni necessità abbiamo un'App, se non riusciamo a sopravvivere senza i motori di ricerca, "protesi" delle nostre menti; se abbiamo bisogno di controllare costantemente i nostri smartphone e dipendiamo dai likes, dai followers e dagli you win? Tutto ciò rischia di renderci impazienti, esibizionisti, alienati, sconsolati, ossessivi e dipendenti. Come tutte le altre addictions, l'uso dell'utile tecnologia sta diventando un abuso che in molti casi si trasforma in dipendenza e, a volte, anche in vera e propria patologia. Portelli e Papantuono fanno il punto sulle nuove dipendenze, per capirle, superarle e riprenderne il controllo in tempi brevi.
Le life skills sono competenze di fondamentale importanza per avere successo nel complesso contesto quotidiano e "sopravvivere" alle sfide della società. Questo libro vuole presentarne alcune, avvalendosi di modelli teorici e ricerche recenti, e suggerire come potenziarle. Un filo narrativo che racconta le sfide affrontate da Sveva e Tommaso - dalla ricerca di una nuova casa, alla nascita del primo figlio e alla decisione di trasferirsi in Canada - lega i capitoli. Tale spunto narrativo permette di introdurre il pensiero critico, il problem solving, la creatività, il decision making e la comunicazione efficace. Il libro offre inoltre diversi spunti di carattere riflessivo e pratico per attivare il lettore, una sintesi dei contenuti capitolo per capitolo e riferimenti bibliografici per approfondirli.
Il trauma è uno stimolo eccessivo, qualcosa di sconvolgente che capita all'improvviso e che fa sentire sopraffatti e impotenti, incapaci di reagire e di affrontare la situazione. È un evento spartiacque. Le persone che lo vivono, perché vittime di abuso, di violenza oppure di guerre e conflitti, o perché scampate a un terremoto o, ancora, perché provate dalla perdita di una persona cara, fanno spesso riferimento a un prima e a un dopo, a qualcosa che ha segnato un profondo cambiamento di vita. Un cambiamento che non sempre è facile da elaborare e superare. Tuttavia, andare oltre il dolore è possibile. Accettare quello che è capitato, riconoscerlo nella sua durezza e oltrepassare la linea della sofferenza è l'obiettivo di questo libro: i due autori aiutano il lettore a comprendere il trauma psicologico, a entrare nelle sue diverse manifestazioni e conseguenze, a cogliere i sintomi e i disturbi e, allo stesso tempo, a prendere confidenza con le cure. Esempi concreti, test, esercizi e tecniche di autoaiuto rendono l'opera completa in ogni sua parte.
Siamo davvero così individualisti come la società ci spinge a credere? Davvero pensiamo solo a noi stessi e ai nostri interessi infischiandocene degli altri? La psicologia sociale non è affatto d'accordo. E, nel corso del tempo, ha indagato ciò che è alla base dei nostri comportamenti di sostegno verso le persone che versano in uno stato di disagio e di difficoltà: l'empatia, l'altruismo e la pro-socialità. Su queste dimensioni si concentra il volume, introducendo il lettore nelle diverse definizioni chiave e illustrando le componenti imprescindibili (emotiva e cognitiva) perché si possa parlare veramente di empatia e di assunzione della prospettiva altrui e non di altri costrutti sovrapponibili (come il contagio emotivo, la simpatia e la compassione). Parecchio stimolante anche l'approfondimento svolto dalle autrici circa il legame esistente tra altruismo e pro-socialità, da un lato, e sfera dei valori e delle norme sociali, dall'altro. Non manca, infine, l'attenzione all'applicazione concreta di queste dimensioni: il volontariato e i benefici che procura in chi lo attua e in chi lo riceve. ?