
E' merito del cristianesimo aver ripreso e integrato l'idea antica di città, concepita da Aristotele e poi da Cicerone, non come cerchia di mura ma come abitazione di uomini. Grazie al pensiero di alcuni grandi scrittori cristiani, in particolare di Agostino, si svilupperà una visione antropologica della vita urbana, da cui prenderanno forma anche una teologia e una spiritualità della città. La spiritualità politica tende a confezionare l'abito virtuoso della città, formando i cittadini alle virtù naturali della giustizia, della prudenza, della fortezza e della temperanza e rilevando la valenza politica della fede, della speranza e della carità, che i cristiani sono chiamati a esercitare per dono di grazia, come virtù soprannaturali. Una spiritualità politica che sia memoria dello spirito, come la teologia politica è memoria di Dio, nella città dell’uomo. (dall'introduzione dell'autore)
Di fronte alle difficoltà ricorrenti della storia del processo di integrazione, alle crisi che spesso si sono rivelate occasioni di salti di qualità, ci vogliono energie molteplici e plurali. Ma ci vuole soprattutto la coscienza di un'opinione pubblica informata, attiva, consapevole e determinata. Saremo noi cittadini, eventualmente, a forzare la nascita di un’Europa più rispondente alla sua missione. L'Europa, del resto, non è non è mai stata un dato di fatto, un presupposto, una ovvietà, perché il senso dell'integrazione europea è nell’essere un progetto per il futuro, l'immaginazione
di un percorso nuovo.
(dalla Prefazione di Guido Formigoni)
"A scuola si fa politica. Non è possibile non farla": con queste parole, Lorenzo Pellegrino ci invita a riconoscere l'educazione come strumento di riscatto per i poveri. Sull'esempio di don Lorenzo Milani, sacerdote e maestro, fondatore, nel 1954, della scuola di Barbiana, nel Mugello, che promosse un'educazione inclusiva e critica, sottolineando l'importanza dell'uguaglianza e della giustizia sociale. Il priore di Barbiana affermava: "Non c’è ingiustizia più grande quanto fare parti uguali tra disuguali", una riflessione politica di straordinaria potenza. La sua missione, improntata a un radicale avvicinamento agli ultimi e a una critica incisiva ai potenti, ha avuto un impatto significativo sulla pedagogia e sulla società in Italia. In questo breve saggio, scritto come appunti tra i banchi, riviviamo il percorso di un prete che, tra Vangelo e Costituzione, ha incarnato il desiderio di un bene comune autentico.
Il volume ripercorre la straordinaria vicenda umana del Domenicano Henri Didon, protagonista delle origini del Cio, il massimo organismo sportivo internazionale, che contribuì a fondare a fine Ottocento con l'amico Pierre de Coubertin. Nell'ottica del rinnovamento del sistema educativo ai fini della formazione integrale della persona, Didon assecondò l'idea di Coubertin di utilizzare gli sport atletici nelle scuole. Questo fu solo l'inizio di un progetto, con radici tomiste, che ha visto nascere il famoso motto "Citius, altius, fortius", vera e propria "palestra di virtù".
In un mondo sempre più digitale, l'intelligenza artificiale (IA) si rivela protagonista di una trasformazione epocale. Promette progressi significativi in diversi ambiti (come la medicina, la sostenibilità ambientale e la semplificazione burocratica) e potenziali benefici nel promuovere la giustizia e il benessere globale. L'IA solleva anche questioni etiche urgenti: si moltiplicano, infatti, i rischi legati a un uso improprio di questa tecnologia, quali la creazione di
deepfake o l'automazione bellica. Il libro invita a riflettere sulla necessità di una governance etica e responsabile dell’IA, che sappia utilizzare le nuove tecnologie digitali per il bene comune, per ridurre le diseguaglianze, per promuovere la pace.
1994-2024: sono passati trent'anni da quando la "Balena bianca", soprannome giornalistico dato alla Democrazia cristiana, si è inabissata nel mare agitato della storia italiana, travolta dal crollo del Muro di Berlino, dagli scandali di Mani pulite, dalla questione morale e, soprattutto, dall'esaurirsi della spinta ideale che ne aveva ispirato l'azione nei decenni precedenti. Qualcuno era democristiano rilegge i sei tormentati anni che vanno dal 1989 al 1994, durante i quali si consuma la parabola finale dell'"impero democristiano". Attraverso la voce di dodici fra i principali protagonisti del partito di quel sessennio, nella prima parte a livello nazionale e, dalla seconda parte, con particolare attenzione al Veneto, territorio nel quale la Dc era fortemente radicata, il volume offre un'analisi delle cause che hanno provocato la fine dell'unità politica dei cattolici, approfondendo i possibili scenari per un loro nuovo impegno in politica e nei partiti. I cattolici hanno ancora qualcosa da dire e da dare all'interno della res publica?
Tornerà presto il sole, scriveva Carlo Bianchi ai propri familiari dal carcere milanese di San Vittore. In realtà, tale speranza per lui non si realizzerà e verrà fucilato a Fossoli il 12 luglio 1944. La sua testimonianza, tuttavia, è rimasta viva e oggi splende più che mai. Cresciuto nell'Azione cattolica e nella Fuci, durante gli anni della Seconda guerra mondiale si attiva per le persone povere e disagiate, per inserirsi poi nell'attività resistenziale con le Fiamme Verdi di Teresio Olivelli e con l'Oscar, un'organizzazione creata da alcuni sacerdoti per favorire l'espatrio di quanti erano braccati dai nazifascisti. Consapevole dei rischi che correva, continuò nella propria attività per porre le basi di un mondo migliore. Fino al sacrificio della vita.
Don Angelo Bughetti (1877-1935), apostolo della gioventù, ha dedicato la sua vita a un'educazione che unisce fede e carità, impegno sociale e formativo. Questo volume esplora il pensiero e l'eredità del sacerdote della Provvidenza, come fu definito, mettendoli in relazione con la sua comunità e con s. Giovanni Bosco, uno dei grandi santi sociali. Le parole di don Bughetti, ancora vibranti e moderne, ci invitano a riflettere su un percorso educativo che forma le coscienze e apre a una vita piena, inclusiva e solidale.
Il volume raccoglie in ordine cronologico i testi delle commemorazioni di Giuseppe Lazzati, tenutesi in questi anni in luoghi diversi e in momenti specifici: la celebrazione del funerale, il trigesimo, alcuni anniversari della scomparsa e la chiusura del processo di canonizzazione. La memoria viva di Giuseppe Lazzati è ripercorsa da Carlo Maria Martini, Eduardo Pironio, Lorenzo Bellomi, Piersandro Vanzan, Giuseppe Dossetti e molti altri suoi illustri amici ed estimatori, mettendo insieme così un testo di raro valore. I testi sono preceduti da una approfondita nota informativa su Lazzati, stesa con cura e passione da Armando Oberti che è il Postulatore della sua causa di canonizzazione. Le prime pagine del volume sono destinate quindi a coloro che ancora non conoscono la vita e le opere dl Lazzati, fedele laico indicato da molti come un chiaro esempio di santità laicale.
Che cos'è la vita comunitaria e su quali prospettive si fonda?Esiste una metodologia per costruire significative relazioni interpersonali all'interno di una comunità familiare, religiosa, educativa?E' possibile recuperare le realtà comunitarie in crisi? Perché è importante oggi rilanciare una proposta di vita comunitaria di ispirazione cristiana?Al termine di ogni capitolo vengono proposte due schede con domande per la riflessione personale e di gruppo per promuovere l'educazione e l'autoeducazione alla vita comunitaria.
Una nuova anima per l'Europa è quanto auspica il Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi. Esaurito lo slancio che ha portato alla moneta unica occorre recuperare l'orizzonte delle grandi scelte. La nuova Costituzione europea e l'allargamento dei confini sono l'attualizzazione degli ideali e dei metodi che hanno condotto alla costruzione della Comunità. Quali sono le prospettive per il vecchio continente, quanto sapranno cedere gli Stati membri a favore dell'Europa? C'è il rischio di fermarsi all'integrazione monetaria o esiste qualche spiraglio per l'integrazione politica e la costruzione di un'Europa sociale? Occorre definire una nuova identità comune, occorre operare per una sintesi creativa capace di aprire un orizzonte, la costruzione di una futura Europa. L'intervista affronta le tematiche più urgenti di valore etico e sociale: l'impatto ambientale, la questione nucleare, la tutela dei consumatori europei, i cibi transgenici, le nuove biotecnologie.