
Padre fondatore degli Stati Uniti d’America, Thomas Jefferson sarebbe oggi una mente di Occupy Wall Street? Con l’eredità del suo pensiero in mano non possiamo escluderlo. Ritratto poliedrico di una personalità creativa che ha fatto la storia, questo libro fa emergere la lunga battaglia del presidente contro la corruzione e lo strapotere delle banche, un contro-potere illegittimo. Ma Jefferson fu anche architetto, difensore della libertà religiosa, agricoltore e fondatore della prima università laica in Virginia. Pensatore e costruttore lungimirante, Jefferson restituisce l’immagine e i valori originari del sogno americano: la terra conquistata da dividere e lavorare senza speculazioni. Una strada quanto mai aperta nella nostra era di crisi finanziarie e dissesti idrogeologici. Il libro è riportato alla sua autentica vivacità grazie all’introduzione del noto filosofo Giulio Giorello e alla curatela di Luca Gallesi, collaboratore di quotidiani nazionali, tra cui “Avvenire” e “Il Giornale”, e autore di numerosi libri di carattere economico-filosofico.
Thomas Jefferson (1743-1826) politico, uomo di scienza e architetto, è stato il terzo presidente degli Stati Uniti. È stato uno dei principali estensori della Dichiarazione di indipendenza e tra i fondatori del partito Democratico. Il suo pensiero è legato all’idea illuministica di stato laico ed egualitario.
Luca Gallesi vive a Milano, dove insegna lingua e letteratura inglese e collabora con le pagine culturali di alcuni quotidiani a diffusione nazionale. Ha curato e tradotto John Florio, L. Charbonneau-Lassay, Ezra Pound, Alexander del Mar e W.B. Yeats. Tra le sue opere: Esoterismo e folklore in W.B. Yeats (Milano 1990), Le radici del Fascismo di Ezra Pound (Milano 2005) e C’era una volta...l’economia (Milano 2012), tradotto anche in lingua francese. Ha contribuito all’Enciclopedia Treccani.
Jellouschek, terapeuta della coppia, effettua un'analisi sia della vita a due che del rapporto che ognuno dei componenti della coppia ha con se stesso, con la società, con gli altri, con grandi temi universali. Con la vita, insomma. Per capire che vivere in due è un'arte che consiste nel concretizzare nella quotidianità la visione del grande amore e che è possibile imparare gli strumenti e le conoscenze necessari per raggiungere questo scopo.
Nei primi mesi del 1946 si preparano in Italia le elezioni per l'Assemblea Costituente. In un clima di grande fervore politico e tensione ideale, un apposito ministero - il ministero per la Costituente - elabora serie statistiche, commissiona ricerche, pubblica studi destinati a facilitare il lavoro della futura assemblea. Ma c'è un prolema più generale da porre prima di tutti gli altri. Promuovere la Costituente, spiegarne il senso e la portata al popolo che dovrà eleggerla, chiarire le grandi questioni, le scelte e i bivi che essa dovrà affrontare: la questione delle autonomie, i poteri dell'esecutivo, le forme del controllo parlamentare, le prerogative del capo dello stato, l'autogoverno della magistratura, il controllo costituzionale e la stessa riformabilità della Costituzione. Un grande giurista, interprete sensibile e preciso delle ragioni della Costituzione, viene chiamato a redigere un opuscolo in cui tutto ciò sia detto con sensibilità e misura, con chiarezza e rigore. Questa edizione è arricchita dal testo di una conferenza che Jemolo tenne nel 1965 all'Accademia dei Lincei nel quale allo slancio utopistico del dopoguerra si sostituisce una lucida analisi del linguaggio della Carta fondamentale: alcune scelte apparentemente solo stilistiche rivelano ambiguità che riguardano la stessa genesi della Costituizione. Emerge così come i nodi di oggi siano assai prossimi, per non dire identici, a quelli di allora.
La maggior parte dei ragazzi che usa Internet fa esperienza attiva delle culture partecipative: scrive e condivide post sui blog, elabora prodotti mediali in modalità nuove e creative (fan video, fan fiction), prende parte a community online e social network (Facebook), lavora in gruppo per produrre nuova conoscenza (Wikipedia). Un numero crescente di studiosi ritiene che queste attività possano favorire l'apprendimento tra pari, lo sviluppo di abilità utili per il lavoro e il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza. Ma è possibile che queste competenze possano essere acquisite dai ragazzi in autonomia, al di fuori di qualsiasi progetto educativo? Jenkins sostiene la necessità di un indirizzo pedagogico e politico che metta in sinergia la didattica in aula, le attività extrascolastiche e il coinvolgimento delle famiglie affinché a tutti i giovani sia assicurata la possibilità di sviluppare le competenze culturali e le abilità sociali di cui hanno bisogno per affrontare al meglio le sfide del XXI secolo. Nel testo sono, inoltre, raccolti utili spunti ed esempi cui i docenti possono ispirarsi per progettare il lavoro in classe.
In questa cultura di rete, non si può identificare una sola causa per cui le persone diffondono materiali. Ciascuno compie una serie di decisioni, socialmente contestualizzate, quando sceglie di diffondere un testo mediale: si tratta di contenuto a cui val la pena dedicare del tempo? Val la pena condividerlo con altri? Comunica qualcosa su di me o sulla mia relazione con queste persone? Qual è la piattaforma migliore per diffonderlo? Lo devo mettere in circolazione allegandogli un messaggio particolare? Anche se non ha allegato alcun commento ulteriore, comunque, il solo ricevere una notizia o un video da qualcun altro arricchisce quel testo di una serie di nuovi significati potenziali. Quando si ascolta, si legge o si guarda un contenuto condiviso, si pensa non solo (e spesso neanche in primo luogo) a quello che chi l'ha prodotto poteva voler significare, ma a quello che la persona che l'ha condiviso cercava di comunicare. La diffondibilità - la spreadability diventa un attributo del panorama dei media contemporanei che ha la potenzialità di ridefinire drasticamente il funzionamento delle istituzioni culturali e politiche centrali. "Spreadable media" mette in crisi l'idea diffusa che il contenuto digitale diventi magicamente "virale". Descrive invece brillantemente le dinamiche sottostanti il coinvolgimento delle persone nei social media, in modi che sono, al contempo, ricchi dal punto di vista teorico e significativi da quello pubblico.
Con questo libro Giovanni Jervis ci guida in un percorso che, a partire dai trabocchetti della "psicologia ingenua", spiega con chiarezza le acquisizioni più importanti della psicologia moderna. "Prime lezioni" è una serie di testi introduttivi, esposizioni brevi e personali che hanno lo scopo di iniziare a un sapere. Giovanni Jervis insegna Psicologia dinamica presso l'Università di Roma La Sapienza.
Il funzionamento dell'economia, la costruzione del benessere, l'approntamento delle difese sociali, le forme della cooperazione e del conflitto hanno cause molteplici. La psicologia, che si occupa di comportamenti e soggettività, può dare un valido contributo su temi cardine della politica come le diverse concezioni della natura umana che ne guidano le scelte; i modi in cui le persone si valutano esprimendo giudizi o differenze; i modi in cui vengono prese le decisioni che portano alla cooperazione o allo scontro.
Nella seconda metà del ‘900 la posizione della donna nella società e nella chiesa è profondamente mutata. Protagoniste di questo processo di cambiamento sono state le stesse donne che hanno avuto la capacità la costanza di ribellarsi in modo non violento alle discriminazioni che le colpivano, di cogliere ogni occasione per affermare i propri diritti e di realizzare punti di convergenza al di sopra delle differenze politiche o ideologiche. Di questo cammino una delle protagoniste più significative è stata Maria Eletta Martini.
Anche al suo impegno si devono leggi fondamentali del nostro ordinamento giuridico quali la riforma del diritto di famiglia ed il diffondersi della logica di solidarietà che fa del volontariato uno dei più significativi fattori di sviluppo civile e sociale del Paese.
ROSA JERVOLINO RUSSO, laureata in diritto sindacale e del Lavoro, avvocato. Ha lavorato all’ufficio studi del C.N.E.L. e all’Ufficio legislativo del Ministero del bilancio e della programmazione economica. Impegnata fin da giovanissima nelle organizzazioni cattoliche è stata vicepresidente nazionale del C.I.F. Ha fatto parte del comitato organizzatore del Convegno Ecclesiale “Evangelizzazione e promozione umana” del quale ha presieduto la commissione famiglia. Vice delegata nazionale del movimento femminile della D.C., Presidente del Consiglio nazionale di quel partito, reggente nel delicato periodo di transizione dalla D.C. al P.P.I. del quale ha presieduto l’Assemblea costituente. Senatore dal 1979 prima del Collegio di Roma e poi di quello di Vasto Lanciano fino al 1992 anno nel quale è stata eletta alla Camera dei Deputati nel Collegio di Napoli. Ministro degli affari sociali e della Pubblica Istruzione nonché prima donna in Europa Ministro dell’Interno. Sindaco di Napoli dal 2001 al 2011.
Risalente al 1972, quando Jesi era immerso nella traduzione del Matriarcato, questo saggio inedito su Bachofen - arricchito da un'appendice di note e materiali anch'essi pubblicati qui per la prima volta - si affianca, come una forza autonoma e complementare, allo scritto sullo stesso autore che Walter Benjamin aveva composto durante l'esilio parigino. Jesi riprende e spinge oltre se stesse le categorie dei mitologi reazionari, fino a leggere il nesso tra tomba e proprietà, e la paura degli antichi di restare insepolti, come «allegoria del presente borghese - del vincolo borghese fra senso della proprietà e senso della morte insito nelle "cose"».
Contemplarci nello specchio del passato è un destino inesorabile? Questo libro spiega perché oggi proliferano i "luoghi della memoria", si cerca di "far rivivere il passato" e gli studi etnologici rivalutano il primitivo di società lontane nel tempo e nello spazio. Perché "mettiamo in scena" le rovine e non possiamo fare a meno di conservare il nostro patrimonio culturale. Alla conservazione dei beni culturali è affidato il mantenimento dell'ordine simbolico su cui si fonda il nostro vivere comune. Il culto degli oggetti del passato risponde al bisogno di scongiurare la minaccia che incombe sull'uomo moderno: la perdita del senso della sua continuità. In tempi di consumo culturale di massa, l'ossessione patrimoniale ci svela però una verità inquietante: sono gli oggetti che abbiamo pensato per una durevole e universale trasmissione a conservare noi, a pensarci. Mentre abbiamo già iniziato a realizzare copie fedeli di luoghi e oggetti d'arte instaurando con esse una relazione virtuale.
Questo manuale traccia un accurato resoconto delle più recenti ipotesi formulate sull'organizzazione e la struttura del lessico. I principali temi trattati sono: la classificazione delle parole, i tipi di parole esistenti, i principi che regolano la combinazione delle parole, il carattere dinamico del significato lessicale, la costruzione del significato delle frasi, i modi in cui i concetti sono associati alle parole, le interazioni tra il significato delle parole e il loro comportamento sintattico. Il lessico diventa in questo modo l'osservatorio privilegiato per comprendere come le diverse dimensioni di cui è costituita una lingua interagiscano tra loro.