
La terapia di gruppo è un trattamento relazionale fondato sulla teoria del campo e centrato sul cambiamento consapevole. Gli interventi provengono da diversi approcci clinici basati su un'epistemologia psicosociologica, che prevede l'utilizzo di diverse procedure tecniche derivanti dalla migliore ricerca scientifica a prova di evidenza. Il testo fornisce una guida utile sia per il conduttore che per l'utente, sulla prassi gruppale nelle sue varie forme, e sui numerosi campi d'intervento e finalità di un'esperienza altamente coinvolgente e curativa.
La pedagogia interculturale è strettamente collegata ai flussi migratori odierni. È la scuola per prima, infatti, a dover far fronte ai grandi cambiamenti della popolazione scolastica dotandosi di strumenti per accogliere adeguatamente i ragazzi con patrimoni culturali e linguistici ricchi e diversi. A questo fine, l'autrice fornisce il nuovo quadro teorico della pedagogia interculturale e al contempo propone laboratori e metodi di didattica interculturale che docenti ed educatori possono utilmente adottare nel loro lavoro in classe.
Il volume rappresenta un unicum nel suo genere, anzi ad essere precisi introduce un vero e proprio nuovo genere: quello della scrittura e narrazione e-pistolare, ossia un racconto attraverso e-mail.
Il modello da cui muove l’opera è quello dei vecchi epistolari che raccoglievano le lettere con i quali le persone si narravano gli accadimenti o condividevano le proprie riflessioni sul reale. Ma questo e-pistolario (2.0) raccoglie le e-mail inviate dall’Autore (socio di uno dei più importanti studi legali italiani) dal 21 marzo al 3 maggio 2020 (durante la quarantena in Fase 1) ai propri colleghi di studio (circa 200 persone). In quelle email (una al giorno), l’Autore condivideva le riflessioni (giuridiche e non) che nascevano da quella situazione di costrizione e che potevano muovere da una notizia, da un evento, da un timore, da una speranza o da una immagine… ogni giorno quell’immagine, quella speranza, quel timore o quell’evento dell’oggi trovava un suo riferimento nella letteratura, nella filosofia o nella poesia del passato.
Le e-mail raccolte in questo e-pistolario, intervallate dalle prime pagine dei quotidiani e da fotografie, raccontano la Primavera 2020 in cui l’Italia, i suoi cittadini, i suoi lavoratori e i suoi bambini furono sospesi in un limbo, dovendo mettere in quarantena sé stessi, le proprie professionalità e passioni, e i propri affetti.
Con il fascino discreto di una ‘ritrovata’ scrittura e-pistolare questo volume va, dunque, ad inaugurare una ‘ritrovata’ forma di narrazione molto asciutta a cavallo tra il racconto e il saggio, con un filo diretto di comunicazione con la cronaca del Corriere della Sera, e che giorno dopo giorno, quotidiano dopo quotidiano, foto dopo foto, ci conduce per mano all’interno di quei giorni di quarantena, con un’analisi non solo giuridica di ciò che è accaduto in quelle settimane in cui la vita e, in buona parte, anche le libertà e i diritti sono stati sospesi.
Il libro, dopo il primo capitolo dedicato ad un ampio resoconto sulla ricezione del pensiero di Teilhard, si occupa della trasformazione del cristianesimo e della struttura stessa ell'esperienza religiosa che, secondo il gesuita, è richiesta dal nuovo orizzonte di comprensione della realtà definito dalla visione evolutiva del mondo e della vita umana. La sua iflessione sul fenomeno religioso si articola poi in due fasi. Nella prima, che inizia con gli scritti redatti al fronte nel corso della Prima Guerra Mondiale, lavora soprattutto alla necessaria rifondazione» della teologia e della spiritualità cattolica, operazione effettuata attraverso la loro dislocazione dal fissismo e dall'essenzialismo tipici del pensiero neoscolastico egemone nella cultura cattolica coeva. Nella seconda fase, che va dal 1929 al 1955, anno della morte, Teilhard contestualizza il problema della «rifondazione» della teologia e della spiritualità cattolica nello spazio più ampio della «reinvenzione» dell'esperienza religiosa, un'operazione che, a suo avviso, non riguarda soltanto il Cristianesimo, ma tutte le religioni. Sostiene infatti che la necessità di misurarsi con tale problematica è imposta dal transito in atto in una umanità sempre più unificata e potenziata dalle pratiche della tecnoscienza verso l'«Ultraumano». Con tale espressione viene indicata una neoformazione della «vita pensante» nella quale l'esperienza religiosa, per poter giocare un ruolo significativo, deve misurarsi con le complesse problematiche imposte dall'avvento di una collettività umana che è giunta a disporre di risorse cognitive e operative che le consentono di aprire una nuova fase dell'evoluzione. Prefazione Riccardo Campa.
New York. L'anziano portiere di un grattacielo di Madison Avenue viene freddato con due colpi di pistola. Per il tenente Reynolds, accorso sulla scena del crimine, l'omicida è uno dei tanti balordi che infestano Manhattan. Poche ore più tardi, però, viene richiamato sul posto: in un appartamento del diciannovesimo piano sono state massacrate altre sei persone. Una mattanza d'altri tempi. Tra le vittime c'è il padrone di casa. Rocco Fedeli, calabrese di San Piero d'Aspromonte. Le carte dicono che non aveva precedenti, era un signor nessuno, solo un emigrante che ha fatto fortuna in America. Eppure secondo gli inquirenti l'omicidio è da collegare a una faccenda di droga e di 'ndrangheta. Per questo, quando l'FBI richiede la collaborazione della polizia italiana, entra in gioco il commissario Michele Ferrara, funzionario della Direzione investigativa antimafia. Per lui, dopo tanti anni di servizio in Calabria, la 'ndrangheta non ha più segreti. E anche se la malavita è ormai globale, per risolvere il caso sarà necessario insinuarsi nel cuore dell'Aspromonte, dove tutto sembra ancora inchiodato alle leggi della "famiglia". Il nuovo thriller di Giuttari, che la 'ndrangheta l'ha vista e combattuta in prima persona, è il primo romanzo, dopo la strage di Duisburg e il clamore suscitato in tutto il mondo, a raccontare da vicino la "mafia di esportazione", quella meno conosciuta e più spietata.