
Ai tanti disegnatori, illustratori, fumettisti che l'hanno sostenuta in questi anni, Emergency ha chiesto di creare una tavola originale sul tema «Grazie Gino, continuiamo noi». La risposta è stata pronta, generosa, commovente: le 24 tavole presenti in questa raccolta sono frutto dello slancio di questi grandissimi autori, un'interpretazione libera sul tema e un inno alla ricchezza della diversità nel nome di valori comuni. Il volume raccoglie le tavole di: Giacomo Bevilacqua e Zerocalcare, Mauro Biani, Paolo Campana - Ottokin, Cecilia Campironi, Alberto Casagrande, Stefano Disegni, Camilla Falsini, Anna Formilan, Marta Gerardi, Riccardo Guasco, Gud, Roberto Hikimi Blefari, LAIKA 1954, Fabio Magnasciutti, Makkox, Gli scarabocchi di Maicol & Mirco, Manuela Marazzi, Stefano S3Keno Piccoli, Er Pinto, Francesco Poroli, Giulia Rosa, Mattia Surroz e Lorenzo Terranera.
"Che cos'è la vita se non ciò che un uomo pensa durante il giorno? Questo è il suo fato e il suo padrone". Scrivere una "Storia naturale dell'intelletto" fu il progetto, mai realizzato secondo i suoi desideri, di tutta la vita di Emerson. Ci restano solo i testi postumi e incompleti delle sue conferenze sull'argomento, ora finalmente tradotti in italiano. In "Poteri e leggi del pensiero", rappresentativo della sfida di fondare l'idealismo trascendentale su rispettabili basi scientifiche, Emerson riconosce che ancora non confidiamo nei poteri ignoti del pensiero e che i pensieri hanno una vita propria, indipendente dalla nostra volontà: così all'inizio ci possiedono e solo più tardi, se diveniamo consapevoli dei "fatti spirituali", arriviamo a possederli e a non essere più dei "bruti ammassi sballottati dal Fato". E abbiamo una guida - l'Istinto - la quale ci viene data nella misura in cui ne facciamo uso. Non mostra gli oggetti, ma ci mostra la via. E che cos'è l'Ispirazione? È l'istinto - il cui stato normale è passivo - messo in azione: "la scintilla che prorompe in fiamma". Persuadere il forte istinto a smuoversi, e a compiere il suo miracolo, è lo scopo di ogni saggio sforzo. Con "Memoria", infine, Emerson ci ricorda che senza questo "angelo custode" tutta la vita e il pensiero sarebbero una successione senza alcun rapporto. E che persino la memoria corta dipende dal pensiero poco profondo.
Questo volume intende venire incontro al bisogno di basi teoriche solide che orientino l'agire di chi interviene nelle situazioni di separazione coniugale con una professionalità clinica e sociale. Particolare interesse rivestono i capitoli dedicati alla presentazione della mediazione familiare, una tecnica di intervento in campo clinico ormai in uso da diversi anni sia negli Stati Uniti che in Europa. Qui Emery propone il suo modello di "mediazione integrata", trattando tutte le sue tappe. Il saggio è completato da una panoramica sulle più recenti ricerche in cui sono stati studiati gli esiti della mediazione familiare.
Forte della sua ventennale esperienza come ricercatore, terapeuta e mediatore familiare Robert Emery offre con questo testo una nuova mappa ai genitori, per orientarsi in un momento difficile come quello del divorzio. Sono i sentimenti che si generano e il modo in cui vengono gestiti che influiscono potentemente sulla separazione e sulla reazione dei figli nel tempo: anche se il divorzio è necessariamente doloroso, i genitori possono promuovere una reazione positiva (di "resilienza") nei propri figli, mettendoli al centro del contesto familiare e tenendo ben saldo il legame con loro. Dosando empatia e autorevolezza, Emery spiega come gestire le emozioni potenzialmente pericolose per affrontare efficacemente i vari passaggi di questa transizione complessa: parlare ai figli, dare loro delle regole, elaborare un accordo funzionale con l'ex coniuge, avvicinare le questioni legali al momento giusto, reagire alla rabbia e ai litigi, distinguere i conflitti d'amore e di potere. Alla competenza di un terapeuta Emery unisce la sensibilità di un padre divorziato per fare dell'amore la migliore arma perché un divorzio "funzioni". Ricco di consigli pratici e strategie, il testo si propone come uno strumento essenziale per tutti i genitori alle prese con un divorzio, ma anche per quanti si occupano di mediazione familiare, consulenza tecnica e psicoterapia del divorzio.
Rossini fu un grande musicista del XIX secolo, che a vent'anni era già ricercato e famoso. Il "cigno di Pesaro" ha continuato ad attirare l'interesse dei lettori di pari passo con la grande popolarità a teatro delle sue opere, dal "Barbiere di Siviglia" alla "Cenerentola, al "Guglielmo Tell". Negli ultimi anni la Fondazione Rossini e il "Rossini Opera Festival" pesarese hanno inaugurato una nuova stagione di attenzione e di studio su Rossini, di cui la biografia di Emiliani raccoglie i frutti. Seguendo con minuzia le vicende rossiniane, Emiliani compone un quadro vivace e affollato, pieno di dettagli sconosciuti, in cui tratteggia la vita del compositore nel più largo contesto storico e culturale che si trovò ad attraversare.
Questo volume è dedicato a un "altro" Mussolini: Alessandro, il padre di Benito. Primo della famiglia a lasciare il lavoro della terra per il mestiere di fabbro, fin da giovanissimo acceso militante dell'anarchismo rivoluzionario poi del socialismo, amico di Andrea Costa, assessore e lungamente consigliere comunale a Predappio, "Sandrein" è una figura tipica della turbolenta Romagna di fine Ottocento, malata di "pulètica". Potendo contare su un'intima frequentazione di quella realtà locale e familiare, oltreché su una approfondita conoscenza della storia dell'anarchismo e del primo socialismo, Emiliani traccia un puntuale e gustoso ritratto di Alessandro Mussolini e del suo ambiente, e così facendo illumina il contesto in cui Benito trascorse gli anni della formazione. Mostra infine come il duce tendesse poi a mettere da parte la memoria del padre, insieme a quella della propria giovinezza rivoluzionaria.
Vittorio Emiliani, giornalista e scrittore, con il Mulino ha pubblicato la biografia di Gioachino Rossini "Il furore e il silenzio" (2007). Sono usciti da Donzelli i due recenti libri autobiografici "Vitelloni e giacobini" e "Orfani e bastardi" (2009).
Nella fase dell'adolescenza una quota assai significativa di ragazzi mette in atto comportamenti devianti (cioè contrari alle leggi o comunque alle norme sociali). La psicologia ha fornito un'interpretazione individualistica del fenomeno in termini di disturbi psicopatologici del deviante. La sociologia sceglie di fare riferimento alla posizione sociale dell'individuo (classe, genere, gruppo etnico, provenienza geografica). Emler e Reicher propongono una nuova ipotesi di lavoro basata sulla nozione di "gestione della reputazione". In questa prospettiva, la devianza non è l'esito di un processo di sviluppo incompleto o distorto, ma l'approdo di scelte consapevoli compiute da individui non diversi da quelli che scelgono di essere onesti.
Nella psicologia clinica il disturbo di personalità coinvolge aspetti profondi della vita psichica degli individui e assume forme pervasive, rigide e maladattive. Le strategie e i trattamenti terapeutici devono essere articolati e differenti a seconda dei diversi tipi di disturbo. Questo volume fornisce un'ampia e approfondita panoramica dei disturbi di personalità in relazione sia alle tipologie di pazienti sia ai modelli di trattamento. Gli autori analizzano le variabili psicologiche e biologiche, soffermandosi su eziologia ed epidemiologia; inoltre, a partire dalla classificazione del DSM-IV, considerano diagnosi, decorso e trattamento di ciascun disturbo. Grazie anche all'utilizzo di casi clinici, il testo costituisce un utile strumento per la didattica e per la pratica clinica.
Paul M.G. Emmelkamp, psicologo clinico e psicoterapeuta, è professore di Psicologia clinica nell'Università di Amsterdam. Jan Henk Kamphuis è professore di Psicologia clinica nell'Università di Amsterdam.
Mantenere un'ottima memoria e un cervello sano e brillante: è l'auspicio che tutti ci rivolgiamo pensando a quando saremo in là con gli anni o notando i primi segnali che la nostra mente sta facendo cilecca. Ebbene, in realtà è un obiettivo più facile da raggiungere di quanto abitualmente non si creda. Unendo gli esiti della più recente ricerca nell'ambito delle neuroscienze con gli antichi saperi orientali in merito alla resilienza, alla mindfulness e alle pratiche di riduzione dello stress, Henry Emmons e David Alter mostrano che invecchiare bene, con un cervello sano, vivace e attivo, è a portata di mano. Di più, mostrano che è addirittura possibile far fare dietrofront all'invecchiamento cerebrale e innescare un processo, non farmacologico, di ringiovanimento del cervello. Con il ricco bagaglio di teorie spiegate in modo semplice e di esercizi pratici per allenare la mente e il cervello, il lettore sarà guidato a vivere con più gioia e a invecchiare con più leggerezza, a prescindere dall'età anagrafica.
Dopo aver definito Berlusconi “inadatto a guidare l’Italia” si è sentito accusare di essere “anti-italiano”. E per provare il contrario, ha viaggiato per un anno intero su e giù per la penisola. Dal Politecnico di Torino alla Fiera Addiopizzo di Palermo, da una chiacchierata con Nichi Vendola a un’udienza con Giorgio Napolitano, dai capitalisti toscani agli inventori pugliesi, Bill Emmott, giornalista inglese innamorato dell’Italia (seppure spesso esasperato da essa), ha visto cose che molti italiani non possono nemmeno immaginare. In questo libro, racconta il suo viaggio in una nazione molto più sfaccettata, colorata e ricca di creatività e voglia di fare di quella “ufficiale”: una realtà, purtroppo, sommersa dal malaffare e da una politica incompetente. Perché giudici efficienti come il torinese Mario Barbuto ottengono risultati, ma solo lottando contro una gestione della giustizia straordinariamente lenta e farraginosa. Imprese all’avanguardia come la napoletana Tecnam crescono, ma intralciate dalle pastoie di una legge sul lavoro troppo garantista. E in molti altri settori — da un’università ormai allo sfascio a un’informazione ostaggio dei poteri forti — non sono certo le idee, le energie e il talento a mancare, ma la meritocrazia, le infrastrutture, gli incentivi. L’analisi di Emmott non fa sconti: non sarà con il voto di simpatia che l’Italia si risolleverà dalle ultime posizioni nelle classifiche mondiali. Perché l’intera storia del Paese è quella di una lotta continua tra Buona Italia e Mala Italia e quest’ultima, al momento, sta vincendo. Ma non deve per forza essere sempre così, e dalla riforma elettorale a quella della giustizia, dal rinascimento accademico a quello imprenditoriale, per una nazione che sappia ritrovare l’orgoglio e la buona volontà le vie da percorrere sono molte e sono aperte. Certo, però, sono tutte in salita.
Bill Emmott, scrittore indipendente, è stato dal 1993 al 2006 direttore dell’“Economist”. Nel 2003 ha vinto il premio “È giornalismo” per il lavoro della rivista nel trattare le notizie sull’Italia. Scrive regolarmente per il “Times” a Londra e “la Stampa” in Italia. Ha scritto molti libri sul Giappone, in Italia è uscito Asia contro Asia (Rizzoli 2008). Vive nel profondo della campagna inglese, ma passa un sacco di tempo negli aeroporti.
Allarme! Sono i tempi della «grande penuria » energetica! Il petrolio sta per finire. Come sarà la vita senza petrolio? Che cosa rimpiazzerà l’oro nero nei paesi che, come l’Italia, dipendono quasi totalmente dagli idrocarburi?
Serge Enderlin ha attraversato il pianeta – dai campi di mais dell’Iowa alla Cina continentale, passando per il Canada, l’Europa e il Golfo Persico – alla scoperta delle possibili alternative eco-friendly all’uso del petrolio. Ha intervistato produttori di energia in ogni settore, ha registrato i dati più recenti, ha descritto gli effetti collaterali sull’ambiente, ha posto le domande più fastidiose: davvero conviene produrre etanolo dal mais? Esistono i giacimenti fantasma del Polo Nord? Ha senso investire nel nucleare? E perché proprio gli Emirati Arabi sono al primo posto nella ricerca di energia alternativa al petrolio?
Black Out è un reportage che, con precisio - ne e tagliente ironia, frantuma miti e mirag - gi sul futuro dell’energia e mostra i profondi – spesso decisivi – condizionamenti degli interessi politici e delle lobby economiche.
«Un'estate fa sono tornata a Pantelleria, dopo più di quarant'anni. Ed è stato come se avessi rivisto mio padre là, in quel mare dove era stato felice e spensierato. Quel mare che era il nostro elemento naturale. Avevo bisogno di ripercorrere anche la mia vita attraverso la sua. Per questo era necessario immergermi nei ricordi, nelle testimonianze, nei racconti di quanti hanno conosciuto mio padre. Un viaggio unico, a volte doloroso, a volte bellissimo.». Nessuna figlia accetta di credere che il proprio padre sia un uomo triste. Questa storia inizia così, dal bisogno di capire quali erano i suoi pensieri, le sue immagini, i suoi ricordi, dalla necessità di scoprire cosa c'era davvero nell'animo di un padre che scriveva canzoni struggenti e che, a sentire amici e colleghi, aveva una vena profonda di malinconia. Un padre famoso che, forse, non si è mai lasciato conoscere fino in fondo. Un padre che non c'è più. Ma di Sergio Endrigo rimangono i luoghi e le persone e, soprattutto, rimane la memoria di Claudia, per ripercorrere la vicenda di un uomo che ha segnato la musica italiana e che forse è stato più apprezzato all'estero che in Italia. La bambina che nuotava con lui nel mare di Pantelleria è cresciuta e racconta una storia intima, delicata, e perciò autentica. E mostra che Sergio Endrigo non si può ridurre a uno stereotipo, che le note dolenti e meravigliose di "Canzone per te" e il volto corrugato di mille fotografie non bastano a fare di un padre amatissimo una maschera infelice.

