
L’esistenza nel mondo classico di un potere pubblico a partecipazione cristiana, precedente la “cristianizzazione” della legislazione e delle istituzioni imperiali, è un’ipotesi plausibile, esistono precisi indizi documentali. Tuttavia, l’interesse degli storici non si è quasi mai rivolto alle specificità teologiche, socio-economiche e psicologiche di questa presenza politica. Questo saggio si propone di ricostruire la genealogia del politico cristiano nell’impero “pagano”, un personaggio culturalmente “scomodo” e storiograficamente inedito. Emerge, così, una figura del rimosso culturale cristiano, finalmente liberata come risorsa per raccontare un’altra storia, che interseca teologia politica, storia del cristianesimo antico, storia delle religioni e storia sociale.
Emiliano Rubens Urciuoli – Dottore di ricerca in Storia all’Università di Torino e in Scienze della cultura presso la Scuola Alti Studi della Fondazione Collegio San Carlo di Modena – è Junior Fellow presso il Max-Weber-Kolleg für kultur- und sozialwissenschaftliche Studien di Erfurt. È autore di Un’archeologia del noi cristiano. Le comunità immaginate dei seguaci di Gesù tra utopie e territorializzazioni (I-II sec. e.v.) (Ledizioni, 2013). Con Roberto Alciati ha curato Pierre Bourdieu, Il campo religioso. Con due esercizi (Accademia University Press, 2012).
Nei suoi viaggi in tutto il mondo alla ricerca di un insegnamento che risolvesse il problema del rapporto dell'Uomo con l'Universo, Ouspensky, nel 1915, conobbe George Ivanovic Gurdjieff, che gli rivelò un sistema di insegnamenti di vitale importanza per l'umanità del tempo presente. Questo libro, che riporta con fedeltà gli ammaestramenti orali ricevuti dal maestro e le esperienze vissute al suo fianco per otto anni, può essere paragonato alla testimonianza che Platone ci ha lasciato della vita e delle parole del suo maestro, Socrate. Nella sua diretta semplicità, Frammenti di un insegnamento sconosciuto non solo dà al lettore l'assoluta convinzione che Ouspensky scoprì un sistema di conoscenza valido e reale sull'Uomo e sull'Universo, ma lo assicura inoltre dell'esistenza di un insegnamento pratico per la condotta della vita. Queste pagine non contengono teorie filosofiche o psicologiche, bensì un approfondimento totale dei problemi della vita e delle più dirette istruzioni per il miglioramento dell'esistenza dell'uomo.
Nell'ultimo decennio il fatturato del gioco d'azzardo, legale o meno, è cresciuto in maniera esponenziale; contestualmente è aumentato anche il numero di persone - donne e uomini - che si sono ritrovati a fare i conti con la dipendenza dal gioco. Questo libro è rivolto a loro, a chi ha bisogno di compiere i primi passi per uscire dal problema del gioco d'azzardo, ma anche alle famiglie che vogliono aiutare i propri cari a venirne fuori. Tramite la pianificazione di traguardi realistici, gesti pratici per modificare il comportamento e semplici consigli, le autrici offrono il sostegno necessario ad un giocatore d'azzardo compulsivo.
In questo libro, ad una prima parte manualistica tesa a spiegare l'uso delle diverse tecnologie di ripresa segue una seconda parte che raccoglie il racconto e le riflessioni di famosi registi stranieri e italiani, di giovani filmaker e di direttori della fotografia che hanno fatto esperienza del mezzo. Le testimonianze sono state suddivise a seconda del tipo di macchina da presa usata, in modo che costituiscano una sorta di manuale d'uso coerente per i differenti tipi di fruitori.
Il Rapporto 2006 sull'integrazione europea è diviso in due sezioni. La prima, monografica, ha l'obiettivo di fare il punto sullo stato dell'Unione europea e sulle sue prospettive in questa fase di crisi, con particolare riguardo al campo delle politiche sociali ed economiche. La seconda è invece divisa in rubriche: sugli sviluppi istituzionali, l'Unione allargata e l'economia mondiale, la costruzione dello "spazio di libertà, sicurezza e giustizia" (con particolare attenzione alla lotta al terrorismo), la politica estera e di difesa.
Una analisi della linea politica del PCI e poi del Pds, negli ultimi vent'anni: la crisi strategica di una sinistra chiamata a fare i conti con una complessa mutazione economica e sociale.
La vita di Gramsci prigioniero del fascismo fu tormentata dall'angoscia e dai sospetti: l'angoscia per essere stato "messo da parte" politicamente e "dimenticato" anche dalla moglie; i sospetti che Togliatti e il Pcd'I ne sabotassero la liberazione. Nella sua condizione Gramsci vede riflessi i drammi della "grande storia" ed elabora una revisione profonda dei fondamenti del bolscevismo: la concezione della politica e dello Stato, l'analisi della situazione mondiale, la teoria delle crisi e la dottrina della guerra. Nei "Quaderni del carcere" si sedimenta così un nuovo pensiero col quale si riprometteva di dare battaglia, una volta libero, per mutare gli indirizzi del movimento comunista. Al tempo stesso, attraverso l'epistolario ne comunica i capisaldi a Togliatti, proseguendo il duro confronto che li aveva divisi alla vigilia del suo arresto. È un "capolavoro" di comunicazione in codice che contempla atti di ribellione contro la sconfessione della sua politica e aspre denunce per la sua mancata liberazione. Sullo sfondo, la lotta eroica per non cedere ai ricatti di Mussolini e difendere condizioni minime di sopravvivenza. Collocati nella storia, si sciolgono gli enigmi che hanno scandito per lunghi anni gli studi gramsciani, originati dalla scissione fra la sua vita e il suo pensiero.
La «via italiana al socialismo» inaugurata da Togliatti è stato uno degli esperimenti politicamente più ambiziosi del dopoguerra europeo. In questo ampio studio Giuseppe Vacca, il maggiore studioso della storia politica comunista italiana, ne ripercorre la parabola teorica e di azione, tenendo sempre a mente il rapporto conflittuale ma vitale con l'unica altra forza popolare dell'Italia repubblicana, la Dc, e il resto del mondo cattolico. Dalla responsabilità democratica, costituzionale e antifascista della ricostruzione postbellica e la necessità da parte di Togliatti di fondare una tradizione di pensiero sull'opera di Gramsci, al complesso rapporto con il mito di Stalin e il lascito politico di De Gasperi, attraverso la stagione dei governi di centro-sinistra fino all'eurocomunismo di Berlinguer e al tentativo, tragicamente interrotto dalla morte di Moro, di un compromesso storico tra i due grandi partiti di massa italiani, quello di Vacca è il ritratto più completo di un periodo fondamentale della storia d'Italia.
Prima delle ultime elezioni il compito di ricostruire la Repubblica appariva urgente, ma dopo il loro esito è ancora piú cogente e chiama in causa il ruolo del cattolicesimo democratico. Questa è la tesi sostenuta da Giuseppe Vacca che, in un momento di drammatica incertezza per l’avvenire del Paese, ripercorre alcune delle esperienze piú importanti e significative della politica italiana. Ogni qualvolta si è voluto affrontare il problema storico dell’unità della nazione il ruolo della Chiesa è stato determinante. Oggi, come agli inizi dell’epoca moderna, ritorna di vivo interesse il tema del rapporto fra religione e politica. Esso non può essere affrontato negli stessi termini del passato: di fronte ai rischi di una deriva nichilistica del mondo globale emerge tutta l’importanza di una nuova alleanza fra credenti e non credenti. Pagine di stringente attualità, accompagnate da ricostruzioni storiche dettagliate sostenute da fonti autorevoli, documentano l’implosione della Seconda Repubblica e tratteggiano possibili scenari futuri.
"Hanno mente sveglia e atteggiamenti aperti. Continuano a guardare il mondo e a imparare. Si lamentano poco. Aiutano gli altri a capire e a fare cose giuste. Con questo libro voglio raccontare come si fa a diventare un vecchio così. È possibile rendere la nostra vita più sana, più saggia, più soddisfacente, mentre sta diventando sempre più lunga." Roberto Vacca, 88 anni, testimonial esemplare di come vivere una "iucunda senectute", condivide il suo segreto con i lettori. I consigli pratici che dà sono numerosi e mai scontati. Il buon uso del tempo libero, l'aiuto inaspettato che può arrivare dal computer (e come usarlo senza traumi), i metodi per tenere in forma la mente (anche con la proposta innovativa delle "palestre mentali"), le buone abitudini per aiutare il fisico, le indicazioni per non diventare scorbutici, essere creativi, godersi il sesso. Ma un consiglio certamente li sovrintende tutti: per rimanere giovane per sempre devi continuare a imparare, non devi far spegnere mai la fiamma della curiosità. Solo così potrai sperimentare quali inaspettati piaceri può riservarti l'età: il piacere di inventare, di sfoggiare, di amare.
"Ho una laurea in ingegneria presa più di sessant'anni fa, ma da allora ho tenuto gli occhi aperti e ho appreso diverse cose. È più di un hobby. Se impari a costruire oggetti oppure a fare lavori elettrici o meccanici, dopo un po' ti annoi. Invece, prova a ragionare sull'economia, l'industria, l'agricoltura, la letteratura, la ricerca, la scienza. Sono argomenti di cui radio, tv e giornali parlano poco e male. Studia qualche testo elementare e poi guarda i numeri. Ragionaci sopra. Vedrai che i discorsi astratti che non riesci a capire sui giornali o alla radio diventeranno chiari, oppure ti accorgerai che molti di essi sono inutili. Il mondo ti comincia ad apparire diverso: non dico scontato e prevedibile, ma più trasparente, quasi comprensibile. Gli hobby fatti di attività semplici sono cose da ragazzi. Il super-hobby da adulti (e anche da anziani) che illustro in questo libro non ti potrà mai annoiare. Infatti l'universo delle cose da scoprire, da capire, da seguire man mano che se ne trovano e se ne inventano di nuove, è senza fine. Se riesci a cascarci dentro, non hai più problemi su come riempire i tuoi giorni e le tue ore. Non è necessario occuparsi di scienza, socioeconomia o tecnologia. Puoi anche dedicarti alle letterature di varie epoche e nazioni, alle storie politiche e civili, o a quelle che raccontano le follie che gli uomini hanno inventato, disseminato o imposto. Il tempo non ti vola più via fra le mani; anzi, non ti basta mai se ti dedichi a guardare bene dentro...
Oggi, in un mondo in velocissima trasformazione, subiamo una crescente incertezza. Ci sentiamo minacciati da guerre, pandemie vecchie e nuove, inquinamento, cambiamenti climatici, penurie alimentari, crisi energetiche, terrorismi, contrasti religiosi, crac economici...
La qualità della vita è certamente migliorata rispetto al passato, e tuttavia questo progresso ha un prezzo: un moltiplicarsi di sistemi sempre più complessi, e dunque sempre più vulnerabili. Così sono in molti ad annunciare, per il secondo decennio del nuovo secolo, catastrofi vere o presunte, o addirittura il collasso del pianeta.
Con la sua abituale lucidità e competenza, Roberto Vacca ci offre una diagnosi aggiornata e sintetica. Distrugge molti vecchi miti e vari pregiudizi che continuano ad alimentare timori ingiustificati. E cerca di cogliere i punti più fragili di un «sistema mondo» sempre più interconnesso e articolato, con taglio realista e scientificamente aggiornato.
Ne esce un quadro che ha diverse ombre, ma che offre anche straordinarie opportunità.
Per Salvare il prossimo decennio sarà dunque necessario concentrare gli sforzi sui settori davvero vitali, prendere una serie di misure concrete (e corrette) ma soprattutto immaginare un mondo più giusto, basato su reti solidali e collaborative: ci sono numerose esperienze del genere, ora si tratta solo di prenderle a modello e moltiplicarle.