
Il volume propone un'articolazione della questione del fraterno con l'ambito teorico e clinico della psicoanalisi, ma nello stesso tempo si spinge verso un'esplorazione culturale del fraterno stesso, tramite il contributo del cinema, della letteratura e di quel genere specifico costituito dall'epistolario. Tre ambiti strettamente interconnessi, attraverso i quali rendere conto, di volta in volta, del modo in cui il fraterno è stato teorizzato - a partire da Freud fino ai nostri giorni -, del modo in cui la dimensione fraterna può emergere nella clinica - individuale, di coppia o di famiglia -, ma anche nel modo in cui questa stessa infiltra, da sempre, espressioni culturali di vario genere.
"Queste pagine sulla figlia del Re morta nel campo di sterminio ove s'ergeva la Goethe Eiche la Ouercia di Goethe, costituiscono un invito a riflettere sulla storia italiana del Novecento con passione, perché si tratta di pagine dolenti, ma finalmente senza pregiudizi né paraocchi. Casa Savoia ne emerge con chiarezza, fu tutt'uno con ogni altra famiglia dell'"itala gente da le molte vite". Il martirio di Mafalda ne è appunto il suggello." (Aldo A. Mola)
Negli anni novanta “gratis” era uno strumento di marketing: con la tentazione o l’illusione della gratuità si inducevano i consumatori a metter mano al portafoglio. E così, a chi è stato reso scaltro da anni di acquisti, riesce difficile comprendere come internet possa muovere denaro anche attraverso il “completamente gratis”. La rete ha però modificato le tradizionali leggi economiche. Esistono beni e servizi online per cui gli utenti sono disposti a pagare solo in modi non convenzionali: con la propria attenzione, con la collaborazione, attraverso micropagamenti o permettendo che i propri dati di navigazione siano utilizzati a fini pubblicitari. Il mercato digitale ha così creato un’economia nuova che, sostenuta dall’abbattimento dei costi garantito dal bit, si rivela vincente in periodi di crisi. Il massimo esperto di nuove tecnologie Chris Anderson ci insegna qui come comprendere – e sfruttare – questi innovativi meccanismi di guadagno, in un saggio divertente e ricco di sorprese.
Sviluppare una dimensione interiore positiva, arricchente e aperta alla ricerca personale e spirituale è un'esperienza importante per ogni essere umano, fondamentale per la sua crescita e vita di bambino, ragazzo e adulto. Silvia Vecchini spiega come tale esperienza sia indissolubilmente legata a quelli che sono definiti "attaccamento sicuro" e "fiducia di base", qualità che hanno origine nella relazione con il mondo adulto di riferimento e si sviluppano attraverso una serie di pratiche, tra cui particolare rilievo ha la lettura condivisa. Gli albi illustrati, infatti, si rivelano strumenti privilegiati per comunicare con i bambini, che nei primi anni di vita interpretano e conoscono il mondo attraverso il pensiero magico e trovano nelle storie uno "spazio ospitale" in cui organizzare il proprio immaginario, in grado di accogliere domande e curiosità, di contenere visioni diverse, all'altezza della loro profonda ricerca di senso. Uno spazio ospitale anche per l'adulto, che permette di entrare in contatto con il pensiero infantile di fronte alle grandi domande. Gli albi illustrati, insomma, sono "ponti" capaci di collegare dimensione materiale e spirituale, bambini e adulti, tradizione e innovazione. Un saggio ricco di riflessioni, bibliografie, immagini, pensato per insegnanti, atelieristi, educatori, ma anche genitori, studenti, librai, bibliotecari, psicologi, terapeuti e appassionati di libri per bambini e ragazzi.
«Il lavoro analitico procede nel modo migliore quando le esperienze patogene appartengono al passato, così che l'Io sia riuscito a prendere le distanze da esse.» (Analisi terminabile e interminabile)
L'opera di Sigmund Freud ha rivoluzionato a tal punto la cultura contemporanea da potersi annoverare tra gli eventi capitali del Novecento. La ferrea impalcatura teoretica, la rivoluzionaria novità dell'approccio scientifico, la peculiarità del lavoro terapeutico del medico viennese, unite al magnetismo della sua personalità, sono state in grado fin da subito di attrarre seguaci e di assicurarsene in molti casi una fedeltà quasi assoluta. Rispetto all'abbondante produzione storiografica dedicata alla psicoanalisi, e in particolare al monumento agiografico Vita e opere di Sigmund Freud di Ernest Jones, Freud e i suoi seguaci di Paul Roazen possiede un'originalità di impostazione e una vivacità di esiti narrativi che l'hanno trasformato con il tempo in un punto di riferimento obbligato per la ricostruzione di quello straordinario momento di gestazione del sistema di pensiero freudiano e del suo divenire "impresa" culturale, grazie soprattutto allo sforzo congiunto del gruppo di collaboratori di cui il maestro seppe circondarsi.
La posta in gioco del presente libro è quella di costruire, a partire dal discorso stesso di Freud, la funzione operativa del desiderio dello psicoanalista, che spesso è occultata dalla falsa nozione del controtransfert. Un desiderio, mai venuto alla luce prima di Freud, inedito, è stato infine rilevato da Lacan come il vero fondamento della cura psicoanalitica. Al momento dell'entrata in analisi, costituisce il perno sul quale poggia il transfert. Alla fine del trattamento, esso riemerge nel nuovo rapporto che l'analizzando instaura con il sapere inconscio.
Il volume Freud e il novecento raccoglie gli atti del convegno tenuto in Italia il 27 e 28 ottobre 2006 per celebrare i 150 anni della nascita di Freud. All'iniziativa, promossa dal Dipartimento di Filosofia, Storia e Beni culturali dell'Università di Trento, hanno partecipato prestigiosi esponenti della Società Psicoanalitica Italiana, psicoterapeuti, storici, filosofi, letterati e teologi. L'intelligibilità del sapere psicoanalitico, considerato nel nesso di conoscenza e cura, è stata ricostruita e discussa variamente, secondo i paradigmi epistemici e le forme della sua diffusione, utilizzabilità e applicazione.
alla ricerca di un dialogo tra psicoanalisi e antropologia culturale, assoun individua i nessi e le distanze tra queste due prassi. Michel foucault individuava nella psicoanalisi da un lato e nell'etnologia dell'altro un perpetuo principio di inquietudine" ai confini di tutte le conoscenze sull'uomo, in qua nto esse interrogano "non gia l'uomo in sh, quale puo`appar ire nelle scienze umane, ma la ragione che rende in genere possibile un sapere sull'uomo" . L'accurata ricostruz ione "cronologica e logica" di paul laurent assoun dell'int eresse della psicoanalisi per le scienze sociali si fonda sull'analisi dell'insieme dei testi del corpus freudiano ed intende tracciare un bilancio del contributo che il sapere dell'inconscio e, piu`in gener ale, il punto di vista dell' inconscio puo`apportare alle scienze sociali. La ricostruzione complessiva della posizione di freud rispetto alla cultura piuttosto che "applicare" la psicoanalisi sul piano socio-culturale, intende mostrare nel vivo come il movimento di scoperta e di teorizzazione incontri la questione del legame sociale e delle sue condizioni simboliche, come alcuni "scarti", alcune distanze disciplinari. "
Abbandonandosi ad analizzare quell'umorismo ebraico che lo affascina e che ha ereditato dal padre, Freud scopre, nascosto dietro quest'ultimo, il personaggio maestoso della madre delle origini. La mia vita mi interessa solo nel suo rapporto con la psicoanalisi", affermava circa un secolo fa Freud, il grande teorico ed esperto di umorismo. Ci si puo allora interrogare sui motivi della sua scarsa considerazione nei confronti del libro 'Il motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio' (1905), malgrado questo testo - scritto contemporaneamente ai 'Tre saggi sulla teoria sessuale' - abbia contribuito in modo evidente a fondare le basi della nuova scienza. Perche una simile svalutazione? Come spiegare una tale riserva da parte di chi ha esplorato campi ben piu avventurosi e temerari? Sta di fatto che il testo del 1905 fa parte dei materiali dell'autoanalisi e il figlio Freud, attraverso il motto disspirito ebraico, cerca di riappropriarsi della propria storia, trovandosi di fronte all'enigma della sua identita. "
Si può vivere la sensazione del "perturbante" e si può rappresentarla con il proprio pensiero e la propria esistenza. Questo è quanto Sigmund Freud dimostrò all'interno della società e dell'ambiente scientifico dell'epoca. Questa la chiave di lettura del saggio di Aldo Carotenuto, nel quale quella sensazione di spaesamenteo, di disorientamento e persino di angoscia che ci cattura a volte di fronte all'inspiegabile, si svela pian piano ai nostri occhi, mostrandoci non soltanto quanto il "perturbante" abiti gli ambigui territori dell'inconscio, ma anche come esso stesso abbia costituito un rifugio per il peregrinare di artisti e letterati.