
Il testo nasce dalla riflessione, condotta ormai da diversi anni dal Gruppo Eventi - un'associazione di volontariato romana di cui Livia Crozzoli Aite è, insieme con altri, fondatrice -, sull'esperienza della perdita e del lutto. Per dare sostegno concreto alle persone che hanno perso una persona cara sono sorti i gruppi di auto-mutuo aiuto, nei quali chi ha subito una perdita può confrontarsi con l'esperienza altrui, traendone conforto e dandone a sua volta. Il volume, che raccoglie il contributo di numerosi relatori intorno alla realtà dei gruppi di auto-mutuo aiuto, si articola in tre parti. Nella prima parte sono presi in considerazione i punti teorici essenziali. Nella seconda parte sono descritte le problematiche che incontrano i familiari, siano essi bambini, adolescenti o adulti, che si confrontano con la perdita di una persona significativa per la propria vita. Nella terza parte sono raccolte le testimonianze di persone che hanno partecipato ai gruppi di auto-mutuo aiuto e le riflessioni dei facilitatori, legate alle loro personali esperienze di attivazione e conduzione di un gruppo. Tra le Appendici a chiusura del volume, utile è l'elenco dei gruppi di auto-mutuo aiuto presenti in Italia.
Il libro affronta il tema del riconoscimento in rapporto alla psicoanalisi. Il riconoscimento e la chiave di accesso alla relazionalita. Sia agli albori della vita psichica, sia nel processo psicoterapeutico. Fiducia, stima, rispetto producono autofiducia, autostima, senso di responsabilita, che si riversano in analoghi sentimenti verso gli altri. Il volume illustra tali dinamiche da uno speciale punto di vista della psicoanalisi relazionale in cui il Se resta il punto di partenza di una dinamica interpersonale che nel contempo lo co-costruisce in immagini molteplici. Il tema del riconoscimento viene affrontato nel suo rapporto col rispecchiamento, nella dialettica soggetto-oggetto, nella connessione con l'immagine idealizzata, nella problematica dell'osservazione diagnostica, nella specifica dimensione della comprensione psicoterapeutica...
Un testo di approfondimento sul metodo dell'Infant Observation. Il metodo dell'Infant Observation, messo a punto da Esther Bick a Londra negli anni '50, ha conosciuto negli ultimi decenni una diffusione a livello mondiale, anzitutto come prezioso strumento di formazione per psicologi, psicoterapeuti e operatori sociosanitari e, piu in generale, fra quanti lavorano nel campo delle relazioni umane. Applicata sua larga scala ai contesti istituzionali e a nuove aree di indagine, questa originale metodologia osservativa ha rivelato anche ricche potenzialita come strumento di ricerca per la conoscenza del bambino e del suo mondo affettivo originario, oltre che per l'individuazione precoce dei microdisturbi della relazione primaria bambino-genitore cui possono conseguire distorsioni in senso psicopatologico.
Questo manuale costituisce un aggiornamento e un ampliamento della precedente edizione ed è rivolto a quell'ampio pubblico di studenti di facoltà e corsi di studio che richiedono una preparazione e una conoscenza generale dei fondamenti sperimentali della psicologia. L'obiettivo è quello di fornire uno strumento a carattere introduttivo che permetta di comprendere le dinamiche dei processi cognitivi e dei comportamenti sulla base di evidenze scientifiche. Le aree prese in considerazione nel volume rappresentano i temi tradizionali dello studio del comportamento e della mente: la percezione, l'attenzione e la coscienza, l'apprendimento, la memoria, il linguaggio, il pensiero e le emozioni.
A volte le parole paiono vuote, inutili, eccessive. Ma se sono poche ed efficaci, come nel caso dell'aforisma, possono diventare potenti e magiche. Non a caso tutta la tradizione orientale e occidentale di saggezza ha utilizzato l'aforisma per esprimere se stessa, per diffondersi, per creare consenso, per educare. Anche i nostri tempi, straripanti di informazioni, hanno bisogno di questo sapere conciso, dalla forma essenziale, lapidaria. Giorgio Nardone, psicologo e terapeuta, ha studiato a lungo l'effetto magico che una massima breve e folgorante può avere all'interno del colloquio terapeutico: tra le argomentazioni logiche e la comunicazione non verbale, una sentenza ben calibrata può portare a un'illuminazione improvvisa, una visione fino a quel momento nascosta agli occhi dell'interlocutore, proprio perché fa leva sia sull'intelligenza che sulle emozioni. Così l'aforisma, dopo esser stato per molto tempo un accessorio da salotto, ritorna in sede terapeutica al suo antico rango, quello sapienziale, curativo, magico.
La vita è magica. Tutto è possibile. Esistono tanti mondi. La realtà è spirito. Ogni prova della vita è una lezione da imparare. L'amore muove l'universo e guarisce ogni ferita. Sono alcune delle tesi di questo libro, tutte scientificamente dimostrate. Secondo l'autore, la comprensione di queste piccole e grandi verità è in grado di trasformare radicalmente la nostra esistenza. Siamo nati per essere felici, ma l'odierno progresso tecnologico ci ha fatto dimenticare la nostra vocazione originaria, portandoci a ignorare le smisurate potenzialità del nostro spirito. Ma è giunta l'ora del risveglio dal torpore che avvolge la nostra coscienza. Intrecciando sapere scientifico ed esperienze interiori, è possibile raggiungere quelle verità fondamentali che, comuni a diverse religioni e tradizioni spirituali, hanno il potere di immergerci nel mondo ricco e misterioso della nostra interiorità, riflesso di quel Divino che permea di sé tutto l'universo. Raggiunta una nuova consapevolezza di sé, ognuno ritroverà quello straordinario tesoro che è la propria anima.
Si fa un gran parlare, nei nostri tempi, di saggezza orientale, anzi diciamo pure che l'aggettivo si potrebbe persino eliminare: la saggezza arriva sempre da Oriente, ed è ormai diventato un luogo comune. Ed è questo luogo comune che ha decretato il successo di libri sapienziali arrivati da est, che hanno avuto grandissima diffusione nel vecchio mondo e che hanno divulgato la filosofia cinese del vincere i conflitti con l'astuzia... Ma anche l'Occidente conosce lo stratagemma quale mezzo alternativo alla forza nella soluzione dei conflitti. Vi fanno ricorso, oltre agli strateghi militari più geniali, anche imprenditori, manager, allenatori, formatori, educatori e quanti si propongono di superare dolcemente le resistenze al cambiamento nei sistemi umani. Questa raccolta di "altri" stratagemmi dimostra che a proposito dell'astuzia la parola definitiva non è stata ancora pronunciata.
I 35 comandamenti per trovare lui, per non perderlo più o per perderlo quando vi pare. Per esempio: non telefonategli e richiamatelo solo di rado; concludete sempre per prime un appuntamento; non precipitatevi a letto con lui; non svelatevi troppo in fretta.