
Alzi la mano chi non ha mai sofferto della sindrome del lunedì mattina. Quel malessere non ben definito che avvelena il weekend e che non fa che crescere con l'avvicinarsi del momento del ritorno al lavoro. Pochi ne sono immuni, mentre sono molti quelli che proprio non riescono a trovare soddisfazione né felicità nel loro lavoro, nelle relazioni coi capi e coi colleghi, che si sentono poco motivati e per nulla stimolati. Non è un problema da poco, se consideriamo che, a conti fatti, al netto delle ore di sonno e di quelle dedicate ad altre attività indispensabili come lavarsi, nutrirsi, portare fuori il cane, al lavoro dedichiamo la maggior parte della nostra giornata e della nostra vita. In sostanza otto ore al giorno contro le due scarse che restano per famiglia, amici, amore e tempo libero. Ovvio che se abbiamo un ghigno stampato sul volto dal mattino alla sera, sarà difficile trasformarlo in un sorriso per chi ci aspetta a casa.
All'inizio tra Psicoanalisi e Chiesa, specialmente quella cattolica, fu guerra senza risparmio di colpi. Poi gradualmente, per il venir meno dei rispettivi fondamentalismi, le opposte posizioni cominciarono a smussarsi. L'antropologia cristiana e quella religiosa rimasero certo in contraddizione, ma subentrò fra di loro un ignorarsi reciproco e venne col tempo l'apprezzamento di singoli aspetti del campo avverso; si avviò così uno scambio fra psicoanalisti e credenti, portando ad un incontro che oggi è andato molto avanti.
Etimologia delle passioni ha per oggetto il linguaggio, ma non è un'opera di linguistica, parla d'amore, ma non è un romanzo o un trattato di psicologia. Bordelois segue i percorsi delle parole, ricostruisce i fatti su cui non abbiamo dati certi, ipotizza i moventi che possano aver ispirato la comunità a uccidere una parola o a travestirla fino a non riconoscerla più.
I principi che da secoli erano un punto di riferimento indiscusso non sembrano più guidare il nostro agire, mentre le scienze positive pongono più interrogativi che certezze. E in questo clima di disgregazione si è imposto uno stile di vita che mira soltanto ad arraffare, "qui e subito" e senza alcuno scrupolo, gli idoli di oggi: ricchezza, potere, sesso... Tutto è entrato in crisi: la politica, l'etica, i rapporti umani, il rispetto della vita e della morte, centrifugati in un teatro dell'assurdo dove si vive soltanto nell'"attimo presente" senza curarsi minimamente del futuro. In questo libro Vittorino Andreoli, da sempre attento ai problemi dell'uomo, ci guida in un viaggio, affascinante e doloroso, alla scoperta di quei principi che per secoli hanno guidato il nostro comportamento e delle cause della loro caduta. Un viaggio nel quale si racconta il declino di una civiltà che riuscirà a sopravvivere solo se troverà il coraggio di scoprire nuove basi su cui rifondare la propria identità.
I lemmi di questo dizionario mettono in relazione tutti i saperi che afferiscono al campo della psiche; sottolineano il reticolo di interrelazioni, influenze e debiti reciproci fra le discipline, nonché i trasferimenti di apparati categoriali e di problemi da un ambito all'altro; ricostruisce il processo di formazione e consolidamento di ciascun sapere coinvolto e del suo impianto teorico complessivo. Grande attenzione è pure rivolta ai contesti socio-politico-culturali e alle credenze e ideologie condivise entro cui si sono mossi i principali studiosi.
L'autore in questo libro fa il punto della situazione sulla memoria. Egli spiega perché a breve la comprensione dei misteri relativi ad essa potrebbe modificarsi: la ricerca sta forse per sciogliere i molti nodi relativi alla 'falsa memoria', al morbo di Alzheimer, all'amnesia e al recupero dei propri ricordi. Schacter si avvale di sorprendenti, talvolta bizzarre, testimonianze dirette di pazienti che hanno subito perdite delle facoltà mnemoniche in conseguenza di traumi cerebrali o psicologici.
Questo volume raccoglie i contributi presentati al I Convegno Nazionale sull'anoressia maschile, organizzato a Monza nel gennaio del 2005, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca con il supporto della Fondazione Maria Bianca Corno di Monza. La scarsità degli studi sull'argomento da un lato - dovuta con buona probabilità all'indice epidemiologico della malattia - e, dall'altro, l'incremento dei casi di anoressia maschile a cui si assiste in questi ultimi anni hanno indotto terapeuti e ricercatori ad interrogarsi sulle caratteristiche psicopatologiche di questo disturbo, sulla manifestazione clinica nelle sue differenze di genere, sulle possibilità di trattamento in ambito ambulatoriale, residenziale o semiresidenziale (centro diurno) e, infine, sul ruolo della famiglia e delle dinamiche relazionali in cui sono coinvolti genitori e pazienti. Da queste premesse è scaturito il dialogo tra diversi esperti di salute mentale, di cui questo volume vuole essere testimonianza. Per le sue caratteristiche, il testo si rivolge in particolare ad un pubblico di specialisti (medici, psichiatri e psicologi), ma anche a quanti si devono confrontare a vario titolo con il problema dell'anoressia nervosa maschile, nel suo manifestarsi in età evolutiva o in età adulta.
Il libro affronta i comportamenti che caratterizzano il disturbo ossessivo compulsivo. All'interno di un percorso di auto­aiuto, vengono suggerite alcune tecniche che possono contribuire, anche con il conivolgimento della famiglia e del partner, a liberarsi del problema, e viene chiarito quando è il caso di rivolgersi a uno specialista.
Descrizione dell'opera
Il volume raccoglie i concetti fondanti dell’approccio alla persona umana e cristiana elaborato dall’Istituto di psicologia della Pontificia Università Gregoriana nei suoi 36 anni di vita e li rilancia verso ulteriori piste da indagare e sviluppare. La riflessione si concentra sulla prassi educativo-terapeutica e passa in rassegna i punti nodali di ogni cammino di crescita e di psicoterapia.
Sommario
Introduzione. I. La persona umana e le linee attuali della psicologia del profondo. 1. Nascita e conquiste di uno studio sulla persona umana (T. Healy - B. Kiely - G. Versaldi). 2. Sviluppo dal concepimento alla morte. Riflessioni di una psicoanalista contemporanea (A.-M. Rizzuto). 3. Il Sé - contenuto, processi, mistero (H. Zollner). 4. Relazione, intersoggettività, alterità. Svolta nei paradigmi della psicoanalisi attuale e suo significato per l'antropologia cristiana (A. Tapken). II. La proposta psicologica: un contributo per la filosofia e la teologia. 5. Rivendicazioni di verità e oggettività in un mondo postmoderno? La proposta dei «valori oggettivi» della vocazione cristiana all’inizio del ventunesimo secolo (K. Baumann). 6. La dialettica di base nella prospettiva dell’antropologia teologica: questioni critiche e spunti per un rilancio (D. Moretto). 7. Il parametro dell’alterità e la sua importanza per la teologia dogmatica (F. Scanziani). 8. Il parametro della temporalità e la sua importanza per la teologia morale (A. Fumagalli). 9. Psicologia e mistero: un rapporto inedito e fecondo (A. Cencini). III. Riflessi per la pratica educativa e psicoterapeutica. 10. Pedagogia genetica e pratica psicoterapeutica (S. Guarinelli). 11. L’esito della terapia: cura, cambiamento, trasformazione (A. Manenti). 12. Controtransfert come cammino verso Dio: processo terapeutico e integrazione della dimensione spirituale (C. Bresciani). 13. L’integrazione dei ruoli formativi (T. Costello). 14. La leadership nella vita religiosa oggi (B. Dolphin - M.P. Garvin - C. O’Dwyer). 15. L'antropologia della vocazione cristiana alla prova delle culture: l’esperienza di una formatrice (T.E. Merandi). Indici.
Note sui curatori
Alessandro Manenti (Reggio Emilia 1948), prete diocesano, insegna psicologia, etica filosofica e pastorale familiare allo Studio Teologico Interdiocesano di Reggio Emilia, di cui è stato preside. Psicologo e psicoterapeuta, ha fondato l’Istituto Superiore per Formatori. È direttore della collana EDB «Psicologia e formazione» e della rivista Tredimensioni. Psicologia, spiritualità, formazione. Presso le EDB ha tra l’altro pubblicato Il pensare psicologico (1997) e Vivere gli ideali, vol. I: Fra paura e desiderio (52002) e vol. II: Fra senso posto e senso dato (22004).
Stefano Guarinelli (Milano 1960), prete diocesano, è licenziato in psicologia e in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e specializzato in psicoterapia presso la Scuola Adleriana di Torino. Insegna psicologia pastorale al seminario di Milano, psicologia dello sviluppo all’Istituto Superiore per Formatori, psicopatologia alla Escuela de Formadores di Salamanca. È coordinatore di redazione della rivista Tredimensioni. Psicologia, spiritualità, formazione.
Hans Zollner sj (Ratisbona 1966) ha studiato filosofia a Ratisbona, teologia a Innsbruck e si è laureato in psicologia a Roma. Ha operato nella pastorale universitaria presso la cappella universitaria di Monaco di Baviera e il collegio dei gesuiti di St. Blasien, con particolare attenzione all’integrazione fra psicologia e spiritualità ignaziana su cui ha pubblicato alcuni saggi. Dal 2003 insegna all’Istituto di psicologia della Pontificia Università Gregoriana di Roma, dove lavora anche come psicologo e psicoterapeuta. Collabora alle riviste Gregorianum e La Civiltà Cattolica.
L. Sandrin offre una interessante panoramica su quanto la psicologia dice dell'invecchiamento, sull'essere anziani e sul come invecchiare un po' meglio, con una mente meno preoccupata del passato (ricordi, rimpianti), più riconciliata col presente che scivola via ma che è ancora disponibile per i sogni che abitano il futuro. Oggi si parla di psicologia dell'invecchiamento piuttosto che di psicologia dell'anziano, per sottolineare come lo sviluppo dell'individuo non si ferma a una certa età, ma è un processo evolutivo che interessa tutta la vita. Ed è importante tenerne conto.
La cronaca sempre più frequentemente propone situazioni di violenza in famiglia e fuori, una violenza che fa tanto più paura perché rivolta ai bambini e ai ragazzi, impotenti a difendersi e che dall'adulto si aspettano sostegno, amore, accoglienza. Molestie sessuali, abusi sui bambini, pedofilia, turismo sessuale. Tutto questo suscita rabbia, incredulità, angoscia e talvolta impotenza. Cosa fare per fronteggiare un così assurdo, seppur reale, e grande problema? Le autrici tentano di dare una risposta fornendo contenuti e strumenti ai genitori e agli educatori, per aiutarli a superare l'aspetto emotivo di blocco nei confronti di queste tematiche e per accogliere le paure e le sofferenze del bambino; per accompagnarlo nella costruzione del sé e per trasmettere informazioni adeguate e aiutare nel bambino il processo di autostima, come strumento di difesa dagli attacchi esterni.
Lo studio della comunicazione non verbale ha già attirato attraverso i secoli l’attenzione di più ricercatori tra etologi, antropologi, psichiatri, psicologi, esperti della comunicazione, da Della Porta (nel 1615) a Lavater (1819) e Lombroso (1897), fino agli autori più recenti e alle ricerche commissionate dalla cia e dal Pentagono, che si sono occupate finanche di tutte quelle strategie che consentono l’individuazione della simulazione e della menzogna. Interessanti si presentano tutti quei segnali di accettazione e/o di rifiuto dell’interlocutore nella poliedricità dei rapporti interumani e nei vari contesti, come i cosiddetti ’messaggi della sigaretta’, della ’stretta di mano’, i ’messaggi della cravatta’ e tutti i vari messaggi che sfuggono al controllo personale e si manifestano al di sotto della percezione cosciente. Si è poi riusciti finalmente a sistematizzate le tipologie delle bugie, da quella di autopresentazione per migliorare l’immagine di sé, a quella autoprotettiva, a quella utilitaristica, pedagogica per vana gloria eccetera. Non si poteva peraltro in questo contesto trascurare i messaggi non verbali in ambito penitenziario e criminologico, ivi incluse le varie tipologie di tatuaggi, da quelli erotici a quelli mistici, a quelli esprimenti disprezzo verso le autorità, a quelli della connotazione in un gruppo e altri ancora. Non per ultimi vengono passati in rassegna i preziosissimi messaggi del suicidio, lì dove lo stesso esprime una minaccia o una protesta, o ancora fuga, lutto, castigo, vendetta, richiesta di aiuto o ricatto. L’ausilio delle figure si rivela quanto mai prezioso nel fornire al lettore l’esatta rappresentazione grafica dei codici di comunicazione non verbale.