
Fare un figlio è come innamorarsi: un'esperienza che travolge e, dopo, nulla è come prima. Nel corso della gravidanza e per tutto il primo anno di vita del bambino la madre costruisce una vera e propria nuova organizzazione psichica, entra in una "costellazione materna" che la induce a rivedere l'intera gerarchia delle priorità dei valori e accende nella sua mente quel misterioso stato che è "pensare per due". Cosa accade nella mente di una donna quando resta incinta? Quali trasformazioni la travolgono? Quali sono le sue preoccupazioni, quali i sogni? Come reagisce il suo corpo? Cosa succede alla coppia e ai suoi equilibri? A seconda del trasporto o della reticenza con cui si addentra nella propria "costellazione", ogni madre vive e struttura un particolare rapporto con il bambino e con l'evento stesso della gravidanza. In un'esplorazione affascinante, che è anche un racconto di storie e di vita vissuta, Massimo Ammaniti si addentra nel mondo celato e intimo della maternità.
Un manuale articolato in quattro filoni: i fattori protettivi, il riconoscimento del problema, gli strumenti di intervento e, infine, un percorso di sostegno alle persone in difficoltà e alcuni strumenti di valutazione dei singoli incontri o dei percorsi nel suo complesso. Completo di schede di lavoro già sperimentate da impiegare direttamente nelle classi, il manuale mira a potenziare le possibilità di intervento degli educatori chiamati a condurre percorsi educativi. Il Cd-Rom allegato presenta materiali di supporto alle attività per avviare la discussione nel gruppo-classe, oltre che ulteriori proposte di approfondimento.
Una ciotola per dosare il cibo da concedersi in una giornata: grande al massimo per una fetta di prosciutto, tre fagiolini e uno yogurt. E se il contenuto superava il bordo del recipiente, era una catastrofe. Un cucchiaino per mangiare tutto più lentamente e non finire prima dei genitori: restare a guardarli mentre continuavano a cenare sarebbe stata una tortura per lei, in perenne lotta contro la fame. E poi, le pietanze tagliate in pezzi minuscoli, da sparpagliare e appiattire bene sul piatto, in modo da far sembrare più abbondante quel poco che mandava giù. Tattiche, manie e inganni con cui Justine ha cercato per mesi di nascondere una verità evidente: l'anoressia, che nel giro di tre anni l'ha portata dai 76 ai 40 chili. E a un passo dalla morte. Un tunnel nel quale è caduta per sfidare gli sguardi impietosi e le battute sulla sua taglia forte. Un male che ha attecchito sulla base di piccole ossessioni e insicurezze, normali incomprensioni familiari, e sul desiderio di ribellarsi al ruolo di figlia e studentessa modello. Sui disagi, insomma, di un'adolescente come tante. Justine ha raccontato in un blog le tappe del calvario che ha segnato la sua vita dai 14 ai 17 anni: anoressia, bulimia, dall'illusione di onnipotenza sul proprio corpo al crollo fisico e psicologico, che l'ha costretta al ricovero e all'interruzione degli studi. E il suo diario sul web ha attirato l'attenzione di migliaia di persone, soprattutto giovani, diventando un vero e proprio caso in Francia.
Nella relazione psicoanalitica l'"ispirazione" è una sorta di talento creativo che mobilita lo spirito di ricerca sia nel terapeuta sia nel paziente, sostenendo e motivando l'uno e l'altro per l'intera durata del trattamento. Lo spirito di ricerca permea il "mestiere" del terapeuta con la vitalità di un fine costante: acquisire l'abilità di operare in maniera incisiva aiutando i pazienti a interagire con efficacia. Il mestiere diviene in questo modo un'attività che sfiora l'arte e la creatività e allontana la tecnica da regole e rituali. Nei dieci capitoli che compongono il libro, Lichtenberg formula altrettante linee guida per le psicoterapie esplorative: strategie euristiche per negoziare dilemmi inerenti alla terapia come processo diadico in cui il terapeuta deve sentirsi emotivamente coinvolto nel trattamento ed essere percepito come tale dai pazienti. Diversi esempi clinici illustrano il senso del lavoro esplorativo proposto dall'autore.
Bambini di nove o dieci anni affermano di sentirsi "stressati" e spesso viene loro diagnosticato uno stato di depressione o di trauma. Delusioni quotidiane - un rifiuto, un insuccesso, il sentirsi ignorati - vengono visti come una minaccia all'autostima. Sempre più si incoraggiano le persone a vedersi come impotenti e insicure e a esternare la propria fragilità interiore. Esempi estremi li vediamo sullo schermo televisivo negli innumerevoli reality e talk show o nelle esibizioni da parte di uomini politici della propria umana debolezza. Questo nuovo conformismo emotivo è per Furedi una forma di gestione sociale, un governo delle anime più sottile e pervasivo di quanto le religioni e le ideologie del passato siano mai riuscite a fare.
Partendo dal dibattito attuale sulla natura e sulla funzione delle emozioni, all'interno del quadro fisiologico e patologico dell'individuo, questo libro affronta vari aspetti del disagio esistenziale, sviluppando una visione della psicoterapia che combina teorie neurofisiologiche (Laborit, Gelhorn, ecc.) e modelli psicologici (Kohut, Stern, ecc.) in un'ottica sistemica. Proprio dall'incontro di questi territori, spesso stranieri tra loro, emerge il senso profondo del modello biosistemico, che esplora in maniera articolata l'eterno e misterioso problema del rapporto mente-corpo e getta le basi di una pratica terapeutica che tiene conto sia delle riflessioni psicoanalitiche, sia dei risultati recenti delle neuroscienze.
Un libro colto e ironico sull'amicizia, che riesce a trattare tutto quel che di importante può dirsi sull'argomento: cos'è l'amicizia, in cosa si distingue da altri rapporti affettivi come l'amore o l'affetto per le persone di famiglia, com'è cambiata l'amicizia nella storia, quale ruolo ha questo sentimento nelle diverse età della vita, dall'adolescenza attraverso l'età matura e fino alla vecchiaia, in cosa l'amicizia tra uomini è diversa da quella tra donne, se è possibile l'amicizia tra persone di sesso diverso, come e perché le amicizie si rompono. Ma anche una riflessione assai ben centrata sui grandi temi etici legati all'amicizia: la responsabilità, i doveri, il principio di reciprocità. Con molti riferimenti filosofici (Aristotele, Cicerone, sant'Agostino, ma anche Kafka, Bellow, Hemingway, Hammett), questo libro, intessuto di aneddoti, ricordi ed esperienze dell'autore, tuttavia non è una confessione o un'autobiografia, ma un racconto che parla dell'oggi, nella consapevolezza forse un po' amara che nemmeno l'amicizia è più quella di una volta.
Un saggio sintetico che affronta in modo specifico i diversi aspetti della comunicazione tra genitore e figlio. L’autore spiega quali sono le componenti in gioco nella comunicazione genitore-figlio (accoglienza, ascolto, rispetto, comprensione, compassione, amore, legame, motivazione) e mostra la sua fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo del bambino. Quindi descrive alcuni stili e atteggiamenti pratici in cui si realizzano le componenti della comunicazione. Una particolare attenzione è dedicata ai “codici” linguistici della comunicazione genitore-figlio: il linguaggio verbale e quello non verbale, quello corporeo e la mimica facciale, la comunicazione effettuata mediante il comportamento (iperattività, piuttosto che pigrizia, ecc.), quella che passa attraverso il rapporto con il cibo e le funzioni fisiologiche (sonno, minzione, ecc.). Ognuno di questi “codici” ha un significato, che il genitore deve imparare a decodificare e comprendere.
Gilles Julienè un pediatra sociale canadese e da più di 30 anni si occupa dell’assistenza e della cura ai bambini, ai giovani e alle famiglie in difficoltà. Ha svolto la sua attività in diversi ospedali del Quebec, ricoprendo anche incarichi direttivi. Attualmente opera presso l’Ospedale Sainte-Justine di Montreal e l’Hôpital de Montréal pour Enfants. Dal 1992 al 1994 è stato consulente della Banca Mondiale e dell’Université de Montréal per l’organizzazione dei servizi sanitari in Albania. Dal 1991 è docente presso il Dipartimento di Pediatria della Facoltà di Medicina dell’Université de Montréal e Professore associato al Dipartimento di Medicina Familiare della Mc Gill University di Montréal. Come pediatra sociale si è occupato di problemi legati all’integrazione delle famiglie immigrate e alle conseguenze pedagogiche della povertà economica sui bambini, di abuso sessuale, di bambini trascurati. Fa parte del Consiglio di amministrazione della Società europea di pediatria sociale (ESSOP). Nel 2004-2005 ha ricevuto il titolo di “Personalità dell’anno” nella categoria “Scienze della salute”, premio istituito dalla stampa canadese. È autore di numerosi libri e collabora con diverse riviste.
Numerosi sono i fattori che ostacolano una vita intelligente in persone intelligenti, che spesso si trovano a comportarsi in maniera stupida.
Dopo la grande stagione di pubblicazioni, libri, articoli dedicati alla “intelligenza emotiva”, questo libro va oltre: l’intelligenza emotiva ha un ruolo sì importante ma ormai insufficiente per aiutare la persona ad agire intelligentemente, e, quindi, per ottenere il benessere e la felicità. L’autore descrive dettagliatamente i diversi tipi di intelligenza (viscerale, emotiva, critica, fuzzy, spirituale), la loro localizzazione nel cervello umano, la loro funzione ed importanza, la loro interdipendenza, e suggerisce come integrarle tra di loro, conducendo il lettore un affascinante viaggio alla scoperta di un nuovo modo di conoscere, sviluppare e integrare le diverse intelligenze della mente umana.
Giampaolo Perna, nato a Hartford (USA) da padre italiano e madre giapponese, è medico psichiatra e dottore di ricerca. Da 20 anni svolge la sua attività presso l’Ospedale San Raffaele di Milano, dove è responsabile del Centro per i Disturbi d’Ansia e del Day Hospital Psichiatrico. Ha ricoperto numerosi incarichi accademici e attualmente è Direttore Associato dell’International Master in Affective Neuroscience dell’Università di Maastricht (Olanda), e Docente presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e l’Università dell’Aquila. Ha fondato e dirige il sito www.ansia.info.
Da un decennio è membro della prestigiosa «New York Academy of Sciences». È uno dei massimi esperti sui disturbi d’ansia ed emotivi con oltre 100 pubblicazioni scientifiche all'attivo. Nel 2004 ha pubblicato il suo primo libro divulgativo Le Emozioni della Mente. Biologia del cervello emotivo (Edizioni San Paolo, 2a ed. 2005). Nel 2007 ha pubblicato Psicofitness. Una nuova scienza per il benessere della mente (Sperling & Kupfer, 2a ed. giugno 2007).
Un testo sulla psicoanalisi di gruppo.
Questa raccolta di articoli ci consente di dare uno sguardo moderno e innovativo al lavoro di Winnicott e alla sessualita', in particolare alla sessualita' infantile.