
Il bambino vuole essere compreso per sentirsi amato. Tale esigenza trova spesso l'adulto impreparato in quanto non riesce più a comunicare con quei "segni" e "gesti" emotivi, corporei e verbali con i quali il bambino si esprime. L'autore, nel tentativo di fornire agli adulti gli strumenti tecnici e umani che facilitino la comprensione e quindi il dialogo con il bambino, ha raccolto in questo volume alcune riflessioni sistematiche sulla psicoterapia infantile, sui suoi presupposti teorici e umani e sugli strumenti di intervento.
Attenti a non pensare che le carte delle emozioni di questo libro siano uno strumento utile solo a divertirsi. Le emozioni sono una cosa seria e il diffuso analfabetismo emozionale suggerisce di muoversi con cautela, altrimenti quella delle emozioni rischia di divenire una moda. Per evitare questo occorre mettersi in gioco con le proprie emozioni e, per quanto possibile, a carte scoperte, con l’intelligenza dei tempi e delle disponibilità da parte di ciascuno. Ecco allora che le carte delle emozioni possono divenire un sussidio ludico di straordinarie potenzialità, utilizzabile nei contesti più disparati, specie in quello educativo.
Le attività con le carte, qui proposte dopo un’ampia e collaudata sperimentazione, divengono uno spazio nel quale ciascuno può conoscere meglio se stesso e gli altri, apprendere la gestione dei conflitti, sviluppare una competenza nella costruzione di relazioni sociali positive.
Le carte, insomma, non sono tarocchi per costruire storie o per prevedere il futuro, ma uno strumento per stimolare la dimensione progettuale che si sprigiona quando impariamo ad accogliere le emozioni della vita.
Si può partire anche da un gioco, in fondo, per migliorare le relazioni.
Nell'immaginario collettivo, gli adolescenti che commettono un reato grave appartengono a un mondo a parte, fatto di volta in volta di follia, violenza ambientale e familiare, disattenzione dei genitori. Gli episodi che riguardano il lato oscuro dei ragazzi ritornano periodicamente con clamore sui media, che offrono facili spiegazioni moralistiche o sociologiche che spesso non bastano a spiegare i veri perché di questi episodi. Questo libro, invece, scritto da uno psicologo che da anni ha scelto di lavorare nei servizi che sono in "prima linea" nell'affrontare il grave disagio adolescenziale, si interroga e approfondisce i percorsi che hanno scandito le fasi che precedono e accompagnano il verificarsi di atti di violenza verso se stessi o verso gli altri. Vuole entrare nell'intimo della bufera che, spesso sopita, senza segnali, si agita sotto la superficie di vite uguali a quelle di tanti altri ragazzi. È una raccolta di casi di adolescenti che uccidono, raccontati e interpretati nella loro dinamica interna spesso con l'aiuto di testimonianze dirette.
Tra operatori, ricercatori e decisori politici esiste una notevole confusione sull'intercultura, che viene erroneamente identificata con la questione dell'immigrazione; l'intercultura ha invece a che fare con i cambiamenti che riguardano tutti, autoctoni e immigrati, in un mondo che diventa sempre più globale e plurale. Anche intercultura e multicultura vengono confuse tra loro e invece sono due strade opposte, perché la multicultura accetta le differenze ma le chiude dentro le loro supposte "comunità" etniche o religiose, mentre l'intercultura evita gli stereotipi e si occupa di come le persone mescolino pratiche, usi e lingue diverse nella loro vita quotidiana. Nel volume si presentano alcuni aspetti dell'intercultura, dalla questione del plurilinguismo e di una supposta "lingua madre" alle trasformazioni dell'identità" religiosa, dalla ricerca sul territorio alla prospettiva di una psicologia clinica interculturale, dalla mediazione alla valutazione delle competenze interculturali. Il testo è un utile strumento per lo studente, l'operatore ed il ricercatore perché collega le esperienze pratiche con i modelli e le teorie che le sostengono.
Il volume intende porsi come un valido punto di riferimento per quanti vogliano avere una panoramica delle basi neurocognitive del linguaggio. È diviso in sei parti. Nella prima parte, di carattere introduttivo, viene ripercorsa la storia della neurolinguistica e vengono delineati i rapporti che la legano ad altre discipline come la linguistica generale, la psicolinguistica e le neuroscienze cognitive. La seconda parte è dedicata alla presentazione dei fondamenti della ricerca neurolinguistica, dalle osservazioni neuropsicologiche all'uso delle tecniche di stimolazione corticale o di neuroimmagine funzionale. Nella terza e quarta parte, l'attenzione viene concentrata sulle caratteristiche di alcune patologie del linguaggio in pazienti adulti e in età evolutiva. Le ultime due parti del libro, infine, sono dedicate alla neurolinguistica del plurilinguismo ed alla descrizione del network neurale della elaborazione del linguaggio.
Un libro di sconcertante attualita' per chi vuole capire fino in fondo i meccanismi d'azione, gli effetti fisici e psicologici, i metodi piu' efficaci di cura e prevenzione delle tossicodipendenze.
Il metodo Feuerstein è una strategia per lo sviluppo delle strutture cognitive apprezzata e ampiamente utilizzata a livello internazionale. In questo libro il celebre psicologo presenta, nella prima traduzione italiana, i fondamenti teorici e le applicazioni pratiche di questo metodo. Il programma ha due obiettivi fondamentali: arricchire il repertorio dell'individuo di strategie cognitive che portano a un apprendimento e a un problem solving più efficace, e sviluppare strategie in individui con ritardo mentale. Può così essere usato sia come programma di recupero per individui con bisogni speciali, sia come programma di arricchimento per individui con prestazioni normali. Il metodo Feuerstein può essere applicato in tutte le situazioni in cui è necessario favorire un incremento delle prestazioni individuali e accrescere la flessibilità di risposta rispetto al cambiamento.
Ruth Ammann, forte della doppia esperienza di architetto e psicoterapeuta, coniuga la concezione reale di giardino come elemento naturale con quella simbolica di "giardino dell'anima", ossia luogo terapeutico, archetipo della vita, immagine interiore positiva, fonte di energia e speranza, spazio vitale. Ricordi di gioventù, momenti di vita, sogni, viaggi e accenni alla pratica professionale accompagnano il racconto dell'affascinante relazione che lega l'autrice al giardino, per poi abbracciare in modo più ampio l'analisi di quel magico influsso benefico e rivitalizzante che la natura esercita sull'essere umano.
Perché i nostri figli crescono troppo in fretta
Dalle trappole della tivù ai rischi di Internet:
un’indagine rigorosa sulla seduzione dei media
per aiutare i nostri bambini a non farsi rubare l’infanzia.
Diego ha quattro anni e ha baciato la sua compagna dell’asilo sulle labbra come farebbe un adulto. La madre, quando l’ha visto, ha temuto che fosse stato un pedofilo a insegnargli certe cose. Poi c’è Carola, tredici anni, che aspetta di rimanere sola in casa per invitare il fidanzato ventenne nel lettone dei suoi. E sono sempre di più le piccole femme fatale e i latin lover in erba che esibiscono corpi e telefonini il sabato pomeriggio in discoteca.
La colpa di questa maturità sessuale improvvisa, a volte inconsapevole, altre volte sbandierata con sfacciata naturalezza, secondo Anna Oliverio Ferraris, è della tivù e della pubblicità che proprio nell’infanzia hanno individuato la nuova frontiera della seduzione. I bambini influenzano e orientano i consumi dell’intera famiglia, perché assorbono fin dalla più tenera età tutti quei messaggi che giocano sulla loro spiccata propensione a imitare i comportamenti dei grandi. A sedurre i nostri figli non sono però solo le bambole dalle fattezze da pin-up o le bambine in minigonna e posa sexy che ammiccano dalle pagine delle riviste, ma anche le merendine e gli zainetti con gli eroi del momento, gli spettacoli di wrestling e i telefilm horror, i videogiochi, le nuove droghe.
La sindrome Lolita risponde con strategie pratiche ed efficaci alle inquietudini provocate dall’erotizzazione precoce dell’infanzia, affrontando i problemi correlati – come l’apatia dei sentimenti, la diffusione di atteggiamenti aggressivi – e aiutando gli adulti a riconoscere e prevenire questo malessere.
Il testo fa seguito a un altro precedente di Monbourquette,Dalla stima di sé alla stima del Sé(della stessa collana).In questo secondo volume l’Autore presenta una raccolta di esercizi pratici,utili ad arricchire i lettori sul piano psicologico e spirituale. Le diverse strategie e relative spiegazioni riguardano la stima di sé e la stima del Sé. Monbourquette distingue tra la stima di sé,intesa come stima per la propria persona o autostima,stima per le proprie competenze;la stima del Sé, definita come cura dell’anima che ci risveglia alle aspirazioni spirituali. Una costruisce l’ego,l’altra permette di accedere alle profondità spirituali. Il testo utilizza brevissime storie da cui prende spunto l’analisi di una situazione;è corredato di tabelle e da proposte musicali che facilitano alcuni esercizi. L’Autore,inoltre,si è valso della collaborazione di due colleghe specializzate.
AUTORE Jean Monbourquetteè sacerdote e psicologo.Ha animato centinaia di corsi di formazione per gruppi di diverso genere: professionisti, persone comuni, coppie e genitori. È l’autore dei best seller come L’arte di perdonare, Ricominciare a vivere,I lati nascosti della personalità,Che cosa voglio dalla vita,Dalla stima di sé alla stima del Sé,Chiedere perdono senza umiliarsi.
Myrna Ladouceur,è formatrice,insegnante e psicoterapeuta specializzata in programmazione neurolinguistica (PNL). È la fondatrice del centro PNL di Ottawa.
Isabelle d’Aspremontlavora in Belgio, alla Maison Saint-Hubert,dove aiuta le persone in lutto.Già allieva di Jean Monbourquette,porta avanti la sua opera in Europa, in America Latina e in Canada. Fa parte di una équipe di medici e di operatori sociali.
La vita è un campo infinito di possibilità,di opportunità. Più ci si stacca da idee preconcette,da pregiudizi,più ci si apre a possibilità di cambiamento,di trasformazioni,di novità. Proviamo a immaginare come sarebbe la vita senza paure, senza apprensioni… Perché quasi sempre la nostra vita ruota,senza che ce ne accorgiamo,intorno alla paura.Ed è per questo che stiamo sempre sulla difensiva. Bisogna uscire dalle prigioni invisibili che avviluppano le nostre esistenze. Dobbiamo essere liberi, creativi, protesi verso il domani che sarà anche opera delle nostre mani. La vita va vissuta con dignità e responsabilità. A testa alta guardando al futuro.
AUTORE
Valerio Albisetti,psicologo e psicoterapeuta, è una delle presenze più significative della psicoanalisi contemporanea. Professore universitario, prestigioso consulente di direzione aziendale,conferenziere internazionale,è autore di numerosi libri di psico-spiritualità,autentici best-sellers, tradotti in molte lingue. Fra i più recenti: Imparare a vivere(2006), Amare la vita e le sue sorprese(2006), Note d’amore e di vita(2006),Felici di essere nati (2007),Una vita a tutto tondo (2007), Il bello dell’età di mezzo (2007), Essere un po’ depressi fa bene (2008), Come vincere la violenza(2008),editi da Paoline.