
Al centro lui, lo psicologo – alle prese con il malessere del mondo, il mondo che gli passa davanti in cerca di una via d'uscita, in cerca di sollievo, a volte alla ricerca di niente.
La signora A. ha la capacità di logorare i nervi e a ogni seduta dice di avere novità "importantissssssime". Il signor K. è molto solo, e i suoi problemi sono cominciati con una frattura, ma non esistenziale, una dolorosa frattura del polso. Il signor C. si sente la depressione addosso, come una pellicola adesiva, e ha cambiato decine di terapeuti. Il signor I. dice che va in crisi "se gli capita di vedersi mentre fa l'amore con la moglie". Il signor N. ha serie difficoltà a controllare l'aggressività. Il signor R. ha un problema con le donne: negli ultimi tre mesi ha avuto sei appuntamenti con sei donne diverse, e non ce n'è uno che abbia funzionato. La signora O. racconta che ogni tanto "si tocca dentro con il marito", nel senso che ha piccoli scontri, incomprensioni, litigi. Il signor M. è per sua stessa ammissione perennemente incazzato.
Lo psicologo Massimo Cirri racconta i suoi straordinari incontri in un Centro di Salute Mentale. Ai personaggi umanissimi, toccanti e divertenti che invadono il centro, Cirri alterna esilaranti momenti di vita vissuta all'interno del Sistema sanitario nazionale, graffianti dialoghi con infermiere e dottoresse, la saudade del vivere giorno per giorno, trovando pure il tempo per psicanalizzare se stesso. Sempre, ed esclusivamente, con leggerezza e un tocco di sano disincanto.
Approfondimento
"A parte qualche mese come bracciante agricolo – da studente vendemmiavo sangiovese e canaiolo alla Fattoria di Capezzana – ho sempre lavorato nei servizi pubblici di salute mentale. Dapprima tutto il giorno, poi part time, dalle nove alle tredici, perché il pomeriggio parlavo alla radio. Può capitare anche questo nella vita. Ma la mattina era più un ascoltare, anche se pure lì ogni tanto ho detto qualcosa. Una passeggiata, diverse passeggiate, nell'intimità delle persone. Andando dove ci portavano le parole e le questioni. Condividendo un po' – credo sempre troppo poco – paure, possibilità, intelligenze, noia, dolori e visioni del mondo. A volte allontanandosi molto, altre restando in zona. O girando in tondo. Quasi sempre attraverso territori e paesaggi belli di per sé e più attraenti ancora per uno come me, venuto su con un carattere un po' asserragliato.
Alcune di quelle passeggiate – o parti di esse, frammenti, intersezioni – col tempo si sono depositate nei miei pensieri e alla fine hanno ispirato queste pagine. Complici un invito a pranzo di Katiù Giarlanzani e la paziente sollecitazione di Alberto Rollo. Con desiderio di condivisione. Per l'idea che una linea ininterrotta di umanità unisca me, il più banale dei normali, con l'altro, il più estremo dei folli. E l'altro sono sempre io.
Sono affettuosamente grato alle persone che mi hanno accolto nei loro racconti di allora. Spero che queste differenti rivisitazioni ne restituiscano l'umanità.
Se proprio non pioveva a dirotto sono sempre andato al Centro di salute mentale in motoretta."
Massimo Cirri
Come mai restiamo spesso incastrati in situazioni da cui non riusciamo a uscire? Perché spesso non otteniamo ciò che ci sta a cuore? Cosa ci impedisce quella capacità di cambiamento che ci salverebbe dall’opprimente sensazione di impotenza che spesso avvertiamo? L’ipotesi dell’Autore è che alla base di ciò vi sia la nostra irriflessa e fisiologica attitudine a essere sempre “noi stessi”, prigionieri di un Io che tende a cristallizzarsi in una intricata rete di modelli, le cui pareti di vetro – interfaccia tra noi e il mondo – non riusciamo più nemmeno a scorgere. Sulla scorta di questo presupposto, attraverso suggestioni provenienti da diversi ambiti disciplinari (neuroscienze, scienze cognitive, filosofia, PNL, fisica quantistica), l’Autore ci conduce in uno straordinario viaggio nei meccanismi grazie ai quali il nostro Io/mente costruisce le trame della percezione – che appare a noi come “realtà data”, ma che tale non è –, le routine cognitive ed emozionali che tolgono libertà, gli schemi fissi di risposte che producono sofferenza. Il lettore imparerà a conoscere questi meccanismi e a smontarne le disfunzionalità per renderli alfine allineati ai suoi concreti obiettivi, finalmente chiari e raggiungibili. Il libro traccia quindi un percorso verso l’eccellenza, la libertà, l’equilibrio emozionale e la crescita personale, percorso che è reso ancor più avvincente da una scrittura coinvolgente e godibile, ricca di rimandi alla vita quotidiana e considerazioni pratiche.
Paura di essere lasciati ma soprattutto desiderio di dominare la vita dell'altro: la gelosia è una passione ambigua, devastante per alcuni e sconosciuta ad altri. L'autore ne segue l'evoluzione storica, dall'antico timore di essere traditi fino alla sua attuale svalutazione sociale, e spiega anche cosa hanno da dire su questa passione le scienze biologiche, la psicologia e la psicoanalisi. Casi tratti da letteratura, cinema e teatro, ma anche esperienze cliniche di gelosie paranoiche e ossessive completano il quadro policromo, spesso stupefacente, dei molti modi di essere gelosi.
Sergio Benvenuto, psicoanalista e filosofo, lavora a Roma come ricercatore al Cnr (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione) e co-dirige l'"European Journal of Psychoanalysis". Con il Mulino ha già pubblicato "Dicerie e pettegolezzi" (2000) e "Accidia" (2008).
Come aiutare bambini e adolescenti a conquistare una crescita serena, una personalità solida e una relazionalità sana.
È un libro che sta all’incrocio tra diverse discipline: psicoanalisi, filosofia e neuroscienze. Interesserà non solo agli psicoterapeuti, ma anche ai filosofi e altre figure professionali.
Tra i tanti fenomeni emergenti di questi ultimi anni c'è sicuramente la crisi dell'uomo, inteso come maschio. È debole, demotivato, solo. Alcuni uomini sono depressi, ansiosi; sperimentano un senso di inadeguatezza in famiglia, sul lavoro, e con gli altri uomini. Hanno scarsa autostima e poca fiducia in sé e nelle proprie capacità; si sentono timidi, deboli. Le ricerche dicono che aumenta l'impotenza maschile, l'ansia da prestazione sessuale, l'infertilità maschile persino una graduale riduzione del desiderio sessuale e del livello di testosterone. È una crisi di virilità. Intesa come disponibilità a rischiare la vita per salvarla, per salvare l'onore (la dignità umana), per la fedeltà ai propri valori; intesa come assertività, coraggio, fortezza. La crisi della virilità è per l'uomo una crisi d'identità: egli non sa più chi è, come è, come dovrebbe essere e come lo vogliono gli altri. Ci prova, ad accontentare tutti, ma non funziona: sembra che nessuno sia contento di lui. È una crisi inedita nella storia dell'umanità. Non è mai accaduto che così tante persone restassero senza risposta davanti agli interrogativi: "Chi sono? Qual è il mio ruolo? Qual è il mio posto nel mondo?".
Françoise Dolto dialoga con Juan-David Nasio su un tema che le sta a cuore, l'immagine inconscia del corpo. È il lato in ombra e inconscio del corpo, un lato che si è formato nelle relazioni primarie, quella con la madre innanzitutto e poi quelle con tutti gli altri con cui il bambino è entrato in relazione. Il dialogo è ricco di annotazioni sulla pratica analitica con i piccoli, sul linguaggio significante come orientamento del desiderio e sulle pulsioni. Inoltre mostra un'interpretazione teorica del concetto lacaniano di "stadio dello specchio" che attribuisce maggiore attenzione agli intrecci percettivi dei diversi sensi.
Qual è il senso della sofforeneza? Una lettura interdisciplinare prova a spiegarne i risvolti proponendo una chiave di lettura positiva.
In un mondo in cui tutto ha un prezzo che sale e che scende senza che ne sia chiaro fino in fondo il motivo, abbiamo bisogno di capire cosa succede alla nostra mente quando ha a che fare con i soldi.
Un breviario divertente e ben scritto di educazione finanziaria.
«Ho l'impressione che il mio stipendio si stia assottigliando.» «La decisione su questo mutuo mi dà l'ansia.» «Questa vacanza è costata troppo o sono io che sono di cattivo umore?»
È difficile capire cosa succede quando la nostra mente ha a che fare con i soldi, i risparmi, gli investimenti, gli alti e i bassi della vita, le perdite e i guadagni. Anche se siamo persone ben istruite, razionali, responsabili, non riusciamo magari a fidarci di una scienza come l'economia, che ha vari secoli di storia ma ha sempre avuto poco a che fare con le emozioni e i modi di pensare delle persone.
Per questo, al momento di investire i nostri risparmi o di capire se fare un mutuo e comprare una casa oppure stare in affitto, finiamo sempre per rivolgerci a un esperto, a un consulente finanziario, a qualcuno che pensiamo ne sappia più di noi.
Paolo Legrenzi ci invita a rovesciare completamente questo nostro atteggiamento, a prendere confidenza con l'economia e a diventare capaci di gestire gli aspetti economici della nostra vita quotidiana. Un buon modo per farlo, suggerisce Legrenzi, è applicare la psicologia alle scelte finanziarie ed economiche e capire così che è tutto molto più semplice di quel che sembra.
I primi compagni di gioco sono i fratelli e le sorelle, coi quali si condividono le fantasie, i giochi, gli scherzi e i ricordi. Cosa possono fare i genitori per aiutare i propri figli a volersi bene e ad essere uniti? Quando i fratelli litigano, cosa devono fare i genitori? Tenersi in disparte e lasciare che se la sbrighino da soli o intervenire e sgridarli?
In questo agile testo viene descritto ciò che significa avere un fratello e, soprattutto, come si fa ad essere genitori di fratelli, mostrando la straordinaria unicità di questo legame, che unisce caratteristiche opposte: rivalità e complicità, odio e amore, complementarietà e reciprocità. E per i genitori affrontare i rapporti quotidiani tra i figli, in cui affetto e rivalità si intrecciano, è un compito difficile ma non impossibile!
Il volume fa parte di una nuova collana chiara, pratica e autorevole con le risposte alle domande più comuni dei genitori. Contiene inoltre schede con situazioni e problemi specifici e risposte strutturate in più punti.
DESTINATARI
Genitori e educatori.
AUTRICE
Dolores Rollo è professore Associato di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università degli Studi di Cagliari, ha tra i suoi interessi di ricerca lo sviluppo linguistico e cognitivo del bambino nei contesti socio-educativi.Tra le sue pubblicazioni: Breve dizionario dello sviluppo e dell’educazione (Carocci, 2005), Narrazione e sviluppo psicologico (Carocci, 2007), Osservare e valutare lo sviluppo (Franco Angeli, 2010). Tra i suoi ruoli, anche quello di madre di Niccolò, adorabile peste di quasi due anni a cui vorrebbe dare dei fratelli.
I media, digitali o analogici che siano, presentano per la famiglia una sfida che possiamo sintetizzare in una parola: cambiamento. Cambiamento delle routine familiari, cambiamento delle parole e dei modi di relazionarsi, che non di rado generano nel genitore inquietudine in quanto si trova spaesato di fronte a nuovi linguaggi.
Questo libro si rivolge ai genitori per introdurli nel mondo dei media con una chiave originale e secondo una prospettiva pedagogica. Non vietare, controllare e proteggere, bensì accompagnare, conoscere e crescere possono essere le azioni di un genitore non spaventato ma consapevole, a cui questo agile volume fornisce strumenti conoscitivi e suggerimenti per la mediazione educativa.
Il volume fa parte di una nuova collana chiara, pratica e autorevole con le risposte alle domande più comuni dei genitori. Contiene inoltre schede con situazioni, problemi specifici e risposte strutturate in più punti.
DESTINATARI
Genitori e educatori.
AUTORI
Alessandra Carenzio, dottore di ricerca in Pedagogia, svolge attività di ricerca e formazione presso il CREMIT, Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media e alla Tecnologia, dell’Università Cattolica di Milano. Insegna Metodi e Tecniche del Gioco e dell’Animazione presso l’Università Cattolica di Piacenza. Tra i suoi interessi di studio: il rapporto tra media e minori, l’impiego dei media nella didattica e nell’educazione, le pratiche mediali come occasione di intervento educativo.
Michele Aglieri è pedagogista e formatore. Insegna all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e all’Istituto di Scienze Religiose di CremaCremona-Lodi. E’ membro del Consiglio Direttivo di CESES (Centro Europa Scuola Educazione Società), coltiva numerosi interessi in campo educativo e collabora con varie riviste tra cui Dirigenti Scuola, Famiglia Oggi e Scuola Italiana Moderna. Ha pubblicato Valutare. Percorsi e tracciati di analisi pedagogica, La Scuola, Brescia 2008.