
Mindfulness, che alla lettera significa attenzione piena, è uno stato di coscienza in cui siamo testimoni vigili e presenti dei nostri pensieri, delle nostre emozioni o percezioni, momento per momento. In questo libro, alla luce della sua lunga esperienza sul campo, Attilio Piazza ci insegna come raggiungere tale stato di consapevolezza: concentrandoci sul presente, liberi da pregiudizi e sovrastrutture, e sgomberando la mente da conflitti ed emozioni nocive. Con una serie di esercizi e tecniche di meditazione, l'autore ci accompagna in un percorso per sbarazzarci dei pensieri negativi, con i loro strascichi distruttivi e dolorosi, e spalancare le porte a quelli positivi. Gli effetti sul nostro benessere fisico e mentale saranno sorprendenti, e sentiremo di poter finalmente realizzare il potenziale creativo che è in ciascuno di noi, prendere saldamente in mano la nostra vita e diventare artefici della nostra felicità. "Tutto ciò che accade nella nostra vita accade in modo perfetto, manifestandosi in diretta relazione con il nostro stato di coscienza, di cui la vita stessa è parte. In altre più semplici parole, essere felici dipende soltanto da noi".
Questo terzo libro di Massimo Fagioli è la dimostrazione della validità e della solidità del discorso iniziato con "Istinto di morte e conoscenza" e continuato con "La marionetta e il burattino". Sono tre volumi che si pongono come momento fondamentale nella storia del pensiero. Rendono cioè passato quanto, fino ad ora, era attuale. Il centro intorno al quale ruota questo libro è, infatti, la separazione. Non solo perché parla di essa, ma in quanto è la testimonianza, l'occasione e la proposizione di una separazione dal passato. Dalla castrazione alla nascita. Affinché il castrato possa trasformarsi e nascere come uomo è necessaria la denuncia e il superamento del fallimento teorico di Freud e la dimostrazione della verità di una analisi trasformativa della dimensione psichica umana. È quanto l'autore fa articolando una analisi accurata, ma sempre contenuta all'essenziale, dei nodi centrali del freudismo: la permanenza del dubbio per la mancata scoperta della pulsione umana di rapporto con la realtà, le contraddizioni della teoria del narcisismo primario, il fondamento della teoria del destino della castrazione e dell'identificazione sulla negazione dell'Io del neonato, la negazione del desiderio e la sua confusione con l'invidia, l'identificazione di Freud con Schreber, l'impossibilità di cogliere il reale contenuto patologico dell'omosessualità e di pensare il superamento del complesso edipico... ecco alcuni passaggi specifici del discorso che dimostra il fallimento freudiano.
Nell'opera "Invidia e Gratitudine", pubblicata nel 1957, la celebre psicoanalista Melanie Klein condensa quarant'anni di lavoro psicodinamico con bambini e adulti. Il testo analizza in profondità lo sviluppo del rapporto primordiale del bambino con il suo primo oggetto, la madre, e individua nell'inevitabile situazione di dipendenza del neonato verso di lei la scintilla che accende l'invidia, costituzionalmente presente in ogni essere umano. L'amore e la gratitudine verso la madre sono dunque, in misura variabile, soffocati dalle fantasie distruttive e queste a loro volta impediscono al bambino di sperimentare pienamente sia la bontà della madre che la propria, ostacolando la costituzione di un oggetto interno buono che è il fondamento della sicurezza e della serenità interiori. La Klein non tralascia di considerare nei dettagli ogni possibile elaborazione dell' invidia, dei suoi derivati e dei relativi meccanismi difensivi, corredando le sue tesi con chiare esemplificazioni tratte da una ricca casistica di bambini e di adulti.
Negli ultimi quarant'anni circa si è assistito a un periodo di grande fermento all'interno della psicoanalisi. Sono comparse nuove teorie che sembrano distaccarsi radicalmente dalla teoria classica. Qual è la natura degli sviluppi che si sono verificati in questo periodo e come vanno interpretati? Quali concettualizzazioni e posizioni alternative vengono proposte dalle teorie contemporanee? Vi è spazio per un'integrazione, almeno parziale, tra la teoria classica e le teorie contemporanee, e tra gli orientamenti attuali? Queste sono alcune delle domande che vengono affrontate e discusse dall'autore.
Il volume offre un'analisi obiettiva e approfondita dei punti di convergenza e divergenza, rispetto alla teoria classica, delle teoria psicoanalitiche contemporanee, in riferimento alla concezione della mente, alle relazioni oggettuali, alla psicopatologia e al trattamento.
Ne risulta una panoramica sull'opera freudiana straordinariamente lucida ed equilibrata, una lettura fondamentale per chiunque voglia comprendere a fondo il fermento che percorre la psicoanalisi e le posizioni teoriche che si affrontano entro i suoi confini.
Il volume si presenta come uno studio sistematico del concetto di "sabotare dall'interno", o "organizzazione patologica di personalità". Con questo concetto si intende una parte dissociata e infantile del Sè, carica di dolore e rabbia, che cerca di distruggere o sabotare le relazioni, le aspirazioni e le realizzazioni sane proprie e altrui.
Nel volume vengono dapprima passati in rassegna i modelli teorici degli autori kleiniani che hanno identificato e descritto le organizzazioni patologiche di personalità, e i modelli elaborati da alcuni tra gli Indipendenti britannici per spiegare fenomeni analoghi a quelli affrontati dai teorici kleiniani, a partire da Roland Fairbairn, che ha coniato l'espressione "sabotare interno"; viene inoltre presentato sinteticamente il modello di Janine Chasseguet-Smirgel sui nuclei perversi della personalità.
Vengono poi descritti alcuni modelli nati nel contesto della svolta relazionale americana e della teoria dell'attaccamento che permettono di comprendere meglio la loro genesi e il loro sviluppo.
Alla fine del testo viene presentata una possibile visione di insieme delle organizzazioni patologiche/sabotatori interni, con brevi esemplificazioni cliniche della loro fenomenologia.
Il taglio storico-critico e la proposta di un modello integrato delle strutture psichiche descritte rendono il volume interessante per studenti di psicologia, specializzandi e psicoterapeuti di diverso orientamento teorico.
Le descrizioni delle fantasie della primissima infanzia che hanno squarciato un velo e contribuito a fondare una vera e propria scuola. Prefazione di Franco De Masi.
Straordinariamente attuali, questi saggi propongono la critica alle ipocrisie della società occidentale e il giudizio sulla barbarie che minaccia di travolgerla; le meditazioni sull'anima collettiva e sulla religione, implacabilmente definita la grande illusione dell'umanità, sui fondamenti della civiltà, sugli aspetti coercitivi che la distruttività innata in tutti gli individui e la mancanza di spontaneo amore al lavoro rendono indisgiungibili dagli ordinamenti civili. La radicale coerenza di pensiero, il realismo e la sistematicità dell'analisi fanno di queste pagine, frutto di venticinque anni di riflessione, il primo studio di psicoanalisi sociale, in cui il progetto freudiano di giungere a spiegare tutta la realtà sulla base di principi scientifici innalza uno dei grandi monumenti moderni alla ragione.
Da lungo tempo gli psicologi sono consapevoli del fatto che la maggior parte delle persone adotta spesso uno sguardo positivo, sebbene irrazionale, sulla vita. Questione di carattere? Oggi gli esperimenti sul cervello e i risultati delle ricerche condotte dalla neuroscienziata Tali Sharot hanno dato un contributo alla comprensione delle basi biologiche dell'ottimismo, svelando i "trucchi" che il cervello umano adotta per indurci a guardare al mondo con lenti rosa. I lobi frontali infatti, deputati a elaborare dati per prevedere il futuro, selezionano solo i dati positivi e tendono a ignorare quelli negativi, inducendoci a presagire il futuro migliore di come sarà realmente. Con buona pace delle Cassandre di tutti i tempi, che, nonostante abbiano uno sguardo più razionale e oggettivo sulla realtà, avrebbero frenato qualsiasi spinta a evolversi e a progredire, se non fossero state bloccate dai nostri neuroni. In questo libro Tali Sharot spiega i pro e i contro dell'ottimismo, restituendoci con un linguaggio divulgativo e accessibile a tutti, la sua analisi su come il cervello genera speranza e cosa accade quando non vi riesce; su cosa differenzia il cervello degli ottimisti da quello dei pessimisti; sul perché siamo terribili nel predire ciò che ci renderà felici; su come le emozioni rafforzano la nostra abilità a ricordare; come l'attesa, l'aspettativa e la paura ci condizionano; e come le illusioni dell'ottimismo influenzano le nostre decisioni finanziarie, professionali ed emotive.
Quando si decide di volere di più dalla vita, si è disponibili a sperimentare tante strade diverse, e magari, seguendo i suggerimenti letti nei molti libri di self-help, si tenta di compensare le carenze con "pensieri positivi" e visualizzazioni che dovrebbero realizzare una sorta di magia. Molto spesso questo non accade e presto ci si trova sovrastati da un mare di insicurezze. Le ragioni di questi insuccessi sono tante e costituiscono il nucleo di partenza di questo libro. La maggior parte di noi non si conosce abbastanza da poter davvero attrarre ciò che vuole. Spesso ci si sforza inconsciamente di cercare ciò che la famiglia, la società, gli altri si aspettano, incontrando inevitabili fallimenti. Inoltre molti non sanno di avere talenti e punti di forza nascosti che costituiscono le risorse cui attingere per ottenere ciò che si desidera. Questo libro dà innanzitutto le risposte ai tanti 'perché' che nascono quando non si riesce a dare alla propria vita l'indirizzo desiderato. La prima parte offre infatti una descrizione accurata dei principi che regolano il funzionamento dell'interiorità di ciascuno, le leggi interiori dell'attrazione, e di come esse influiscano sulla nostra vita esteriore e materiale. Il libro suggerisce poi un metodo facile e pratico per far sì che la "magia" accada davvero. Così, nella seconda parte, indica gli strumenti attraverso i quali operare: cinque chiavi facili e intuitive che guideranno ciascuno alla realizzazione dei propri sogni.
L'identità dell'uomo di oggi è imperniata sull'uso del web: Internet, mail, contatti, informazioni, video, social network, blog, chat, giochi, consulenze e compravendite online, internet mobile e molto altro ancora. Ci affidiamo alla rete anche solo per velocizzare una ricerca, una transazione bancaria, una comunicazione con chi è lontano. Ma la rete, che ci porta al superamento del confine del nostro sé, può innescare modalità patologiche di utilizzo. Internet e le sue dipendenze tratteggia i risvolti psicologici dell'era virtuale presentando, in maniera sistematica, il graduale sviluppo di coinvolgimento con la rete che passa dalla normalità e può approdare alla psicopatologia, descrivendo sintomi e criteri diagnostici dei disturbi osservati. Il testo si rivolge a tutti coloro che sono interessati agli aspetti psicologici che entrano in gioco nell'uso quotidiano del web: psicologi, medici, educatori, insegnanti e operatori che desiderano uno strumento di lettura della realtà tecnologica e delle sue influenze psicologiche e comportamentali. Esso nasce da oltre dieci anni di ricerche e di approfondimento del rapporto tra la persona e la rete e da un'esperienza decennale di pratica clinica con la psicopatologia collegata all'uso di Internet. Delinea quelli che, all'oggi, possono essere ritenuti gli approcci terapeutici più evoluti rispetto a queste nuove patologie, dilaganti ma sottostimate, e comunque proprie dell'era tecnologica e virtuale.
Perché per alcuni di noi è così difficile praticare sport? Per rispondere occorre considerare aspetti sia psicologici sia sociali: il livello di motivazione, le convinzioni e le emozioni, ma anche l'influenza esercitata da familiari o amici, l'organizzazione dei tempi di vita, la facilità di accesso a strutture sportive o aree verdi. Nel descrivere i meccanismi alla base dell'essere attivi o sedentari, il volume presenta le strategie più efficaci che possono motivare le persone ad essere più attive e illustra gli effetti che ne derivano per il benessere psico-fisico
Il pettegolezzo è potente e pervasivo, la reputazione altrui è il suo vero bersaglio. Proprio come gli attori, ciascuno di noi vive una vita davanti e una dietro le quinte: scoprire cosa nasconde il retroscena degli altri senza rivelare il nostro può essere un gioco divertente quanto spietato. Di questo gioco tratta il libro. È vero che partecipano più le donne rispetto agli uomini? E quanta verità passa attraverso il gossip? In realtà sia il pettegolezzo sia la reputazione svolgono anche funzioni importanti nel rafforzare i legami sociali, rendere prevedibile la realtà e promuovere comportamenti cooperativi