
Studio multidisciplinare sulla formazione dei presbiteri italiani di oggi, che esamina il tema dal punto di vista teologico, storico e scientifico, facendo soprattutto ricorso a intuizioni e metodi propri delle scienze umane. Questo tipo di analisi permette di rilevare elementi interessanti che sono propriamente dinamici, attinenti al "prima" e all'"attorno" al seminario, e le ripercussioni che hanno nella vita e nella spiritualità dei seminaristi. Emerge con chiarezza che il seminarista non è solo una monade psichica impegnata in un processo interno di integrazione di valori umani e trascendenti, ma una persona (con tutte le implicazioni che questo termine riveste nel personalismo) inserita in un contesto specifico e con una propria storia di vita.
Nel contesto socioculturale odierno è cresciuta, in molti Istituti Religiosi, la coscienza della necessità di un ascolto dei contributi delle scienze umane che, se assunti in una visione integrale della persona, offrono la possibilità di realizzare un percorso formativo più adeguato. Questo libro propone alcuni spunti di riflessione. dal unto di vista psicologico, per comprendere i dinamismi psichici della persona e, in particolare, della persona che attua una specifica scelta di vita consacrata.
Lo scopo è di evidenziare alcune implicante psicologiche dell'opzione di seguire Cristo secondo i consigli evangelici, cercando di integrare contenuti disciplinari inerenti all'ambito della psicologia dinamica, della psicologia della religione e della psicologia sociale.
Il libro, finora unico nel suo genere, raccoglie storie di donne consacrate che hanno subito un abuso sessuale in tempi diversi della loro vita da preti e consorelle di comunità. Ed è la testimonianza di come si possa riemergere dalle ferite e ricominciare a vivere. L'intento è anche di portare alla luce ciò che si trova in quest'angolo buio della realtà della Chiesa. «Il tono della presentazione delle storie delle donne consacrate è forte, la presa di posizione è molto chiara e drastica, e questo è comprensibile non solo perché l'autrice ha ascoltato e ha accompagnato le donne abusate che parlano della loro esperienza, ma anche perché questo testo vuole svegliare la coscienza e motivare a rompere il silenzio», scrive nella presentazione il gesuita Hans Zollner, preside dell'Istituto di Psicologia della Pontificia Università Gregoriana e membro della Pontificia commissione per la protezione dei minori. «I racconti riportati in questo libro e la descrizione del cammino di accompagnamento mettono in evidenza la complessità dei vari fattori che contribuiscono a infliggere ferite e a creare situazioni di enorme dolore e disperata solitudine».Tra le diverse prospettive di lettura se ne propongono due particolarmente importanti: quelle dell'integrazione e quelle delle domande pedagogiche che interpellano.
Il libro nasce dall'esperienza di vita dei presbiteri, spesso chiamati a tenere insieme, in una sintesi non facile, vicende e sentimenti assai contrastanti. È consueto, per esempio, passare repentinamente da situazioni di gioia e di festa ad altre di lutto e di lacrime, oppure da attestazioni di gratitudine a critiche graffianti. I preti, inoltre, sperimentano la divergenza tra la bellezza di ciò che annunciano e la povertà di quel che riescono a mettere in pratica. È possibile armonizzare queste situazioni contraddittorie? San Paolo, nei suoi scritti, sembra rispondere affermativamente facendo ricorso ad alcune espressioni paradossali che diventano strumento di indagine teologica e chiave di lettura dello stesso ministero, debolezze e peccato compresi.
«Quello che sta davanti a voi è un uomo perdonato. Un uomo che è stato ed è salvato dai suoi molti peccati. Ed è così che mi presento. Questo "peccatore" vestito di bianco non ha molto da darvi o offrirvi, ma vi porto in dono quello che ho e quello che amo: Gesù, la misericordia del Padre»>.
Papa Francesco si è presentato con queste parole ai detenuti del rigido carcere boliviano di Palmasola, nel corso del suo viaggio in Sudamerica del luglio 2015. In modo analogo, nell'ormai famosa intervista concessa a padre Spadaro per Civilta Cattolica, ha affermato: «Io sono un peccatore.
Questa è la definizione più giusta. E non è un modo di dire, un genere letterario».
Un pontefice che rivendica il primato dell'esperienza del proprio peccato chiama in causa due aspetti dell'identità sacerdotale: la figura del prete penitente, che vive nella verità la consapevolezza della propria fragilità, e quella del prete confessore, che desidera riversare sul fratello peccatore, né più né meno come lui. la misericordia che egli ha sperimentato. Su questi terreni si gioca oggi il senso profondo dell'identità dei sacerdoti e la stessa riforma del clero che prefigura quella dell'intera Chiesa.
Il volumetto aiuta a meditare, in un clima di preghiera, il Salmo 139 per scoprirvi sia la chiamata alla vita di ogni uomo e donna, dell'orante in particolare, sia la risposta a tale chiamata, e le difficoltà che derivano dal rispondere. La parola del Salmo 139, letto, mediato e contemplato con gli occhi e il commento di Sant'Agostino, non è una parola del passato "da mettere sott'olio", ma vuole essere una parola di Dio che opera oggi. E' una parola che interpella ciascuno: stai seguendo veramente il Signore? L'interpretazione del testo evoca sentimenti e immagini suggestive, che toccano l'interiorità del cuore e descrivono il modo spirituale della persona umana chiamata a vivere un'autentica relazione con Dio a testimoniare il suo primato nella storia.
“I sacerdoti santi sono peccatori perdonati e strumenti di perdono. La loro esistenza parla la lingua della pazienza e della perseveranza; non sono rimasti turisti dello spirito, eternamente indecisi e insoddisfatti.(...) Preti così non s’improvvisano: li forgia il prezioso lavoro formativo del Seminario e l’Ordinazione li consacra per sempre uomini di Dio e servitori del suo popolo. (...) Del resto, fratelli, voi sapete che non servono preti clericali, il cui comportamento rischia di allontanare la gente dal Signore, né preti funzionari che, mentre svolgono un ruolo, cercano lontano da Lui la propria consolazione”. (dal Messaggio di Papa Francesco alla 67a Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana: Assisi, Novembre 2014).
Il libro affronta un tema particolare, la bellezza, su cui sono presenti oggi sensibilità opposte: da un lato uno scadimento inquietante del senso estetico, dall'altro una sorta di nostalgia della bellezza come esigenza insopprimibile. Il testo costruisce attorno a questa domanda di bellezza, che è assieme ricerca del vero e del bene, la proposta vocazionale, quale risposta a questa nostalgia, che consente al giovane chiamato di realizzarsi nella bellezza del progetto di Dio, Bellezza somma. Perché Dio è bello, e bello è lodarlo e ancor più servirlo. La crisi vocazionale è anche conseguenza dell'averlo dimenticato. Per arrivare a questo traguardo, dopo aver definito le caratteristiche della bellezza (misteriosa e drammatica, luminosa e disarmata), propone una pedagogia generale della bellezza, che consiste in un cammino di evangelizzazione dei sensi, per dare loro un significato autentico e profondo; e poi una pedagogia vocazionale della bellezza, per rendere il chiamato, ovvero ogni credente, sempre più sensibile, evangelicamente sensibile alla bellezza, e capace quindi di fare una scelta di vita ad essa ispirata. Bella dev'esser dunque, non solo corretta e fedele, la testimonianza di chi lo segue e lo annuncia, per testimoniare che seguire Gesù rende belli come lui. La Bellezza salva il mondo e la Chiesa, perché chiama ogni vivente a realizzarsi secondo la propria bellezza: unica, singola, irripetibile.
«Scrutare gli orizzonti della nostra vita e del nostro tempo in vigile veglia. Scrutare nella notte per riconoscere il fuoco che illumina e guida, scrutare il cielo per riconoscere i segni forieri di benedizioni per le nostre aridità»: le parole del documento Scrutate - redatto dalla Congregazioneper gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica - inquadrano le pagine del volume, che contiene un'ampia riflessione sul carisma francescano considerato preziosa risorsa per le questioni vitali della Chiesa e della società del nostro tempo.
Une autre invitation pour la Vie consacrée. Fixer le regard au coeur de notre vie; s'interroger sur notre recherche de Dieu; réfléchir sur la dimension contemplative de notre époque, pour reconnaitre le mystère de grâce qui nous guide, nous passionne, nous transfigure. Le désir retentit: Pose-moi comme un sceau sur ton coeur (Ct 8,6). Le cri mystique que reconnait l'Aimé, beau, comme aucun des enfants de l'homme, comme puissance d'amour, féconde l'Eglise et rassemble dans la cité humaine les fragments égarés de la Beauté.
"L'Amour authentique est toujours contemplatif" (Pape Francois).
Il libro è una conversazione spirituale sul tema della vocazione e della formazione dei candidati al sacerdozio, nelle varie tappe dell'itinerario, dall'anno propedeutico fino all'ordine presbiteriale e poi anche la formazione permanente dei presbiteri nella vita dell'unico presbiterio in comunione con il vescovo. Centro nevralgico di tutto il discorso è la suggestiva immagine di una Comunità ecclesiale che è il grembo delle vocazioni, ossia la Chiesa come esistenza e comunità eucaristica.
A further invitation for the Consacrated Life. To fix our gaze on the heart of our life, to look for reasoning behind our search for God, and to question the contemplative dimension of our days in order to recognize the mystery of the grace that substantiates, impassions, and transfigures us. The desire resounds: Set me like a seal on your heart (Sg 8:6). The mystical cry that recognizes the Beloved, fair among the children of men, as power of love enriches the Church and recomposes the lost fragments of Beauty in the human city. "True love is always contemplative" (Pope Francis).