
«Il dramma della situazione attuale è che tristezza, nausea e grettezza del cuore non sono solo problemi dell’individuo, ma anche fenomeno sociale di prim’ordine. Chiunque prenda sul serio Dio, rinuncia a suonare la ritirata dietro le barricate: seguirà piuttosto la traccia luminosa della gioia – nella storia e nel presente. Questa gioia può vincere la tristezza del mondo, perché è sorella della speranza». (Walter Kasper)
Descrizione
Siamo creati per la gioia. Eppure a volte una pesantezza ci trascina verso il basso, la paura che ci serra il cuore in una tenaglia. Ammettiamolo: siamo sempre più arrabbiati, risentiti, incattiviti, siamo sospettosi e prevenuti. Sia come singoli individui, sia come chiesa e come società civile, cediamo alla tentazione di assumere questi atteggiamenti negativi, che possono avere molte cause: la globalizzazione, la crisi economica, l’avvelenamento della terra, il riscaldamento globale, i fenomeni migratori mondiali...
I campioni della fede biblica – da Abramo e Sara fino a Gesù, «il testimone fedele» – disegnano però una traccia luminosa di speranza e di gioia attraverso la storia. Per noi cristiani la gioia è al tempo stesso frutto della conversione e dono della grazia. Apre il cuore alla bellezza e ai doni della creazione, alla comunione e all’amore, ma anche a Dio stesso, che in Gesù si è avvicinato agli uomini come amico.
Da qui nasce un magistrale invito alla gioia: Kasper fa sua – e propone a noi, quasi a volerci contagiare – la risposta della fede alla domanda sul senso dell’esistere.
Il volume suggerisce un percorso metodologico per lo studio della tipologia, fondato prevalentemente sull’analisi narrativa. Si occupa dunque di tipologia anzitutto come di un fenomeno letterario, nel quadro dei procedimenti intertestuali che riguardano figure bibliche e che comportano una progressione rivelativa evidenziabile tramite lo studio della funzione narrativa del testo precursore nel testo d’arrivo. Tale progressione costituisce anche, sul piano retorico, un appello alla fede del lettore.
Questo studio prende posizione, in modo argomentato e fondato, anche in merito all’accusa di supersessionism (sostituzione) rivolta al Vangelo di Giovanni, tema particolarmente importante per il dialogo ebraico-cristiano e per la teologia.
Sommario
Sigle e abbreviazioni. Prefazione. Introduzione. I. Questioni metodologiche sulla tipologia alla luce di 1Cor 10,1-13. II. La tipologia: breve storia della ricerca. III. Percorso metodologico. IV. Le nozze di Cana (Gv 2,1-11). V. L’acqua viva donata da Gesù (Gv 4,4-42). VI. Il pane della vita e la manna esodica (Gv 6,1-71). VII. Compimento tipologico nella sequenza della morte di Gesù (Gv 19,16b-42). VIII. Analisi del compimento tipologico. Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Davide Arcangeli è docente stabile di Nuovo Testamento all’Istituto Superiore di Scienze Religiose Marvelli di Rimini. Collaboratore delle riviste Parole di Vita e Annale Parola e Tempo, ha pubblicato di recente Testimoni del servo. La «Chiesa in uscita» degli Atti degli Apostoli. Con schede di lettura popolare (Il Ponte 2015).
La riflessione teologica e spirituale di papa Francesco, non estranea a una sensibilità filosofica, storica e politica, è maturata in dialogo con la vita e la pastorale all’interno di un’osmosi costante tra esperienza e pensiero.
Il suo approccio mostra infatti la capacità di riconoscere lealmente le questioni e di affrontarle tramite un paradigma teologico specifico, quello della misericordia. In altri termini il metodo di Bergoglio – inteso come frutto di una sua sintesi originale e, quindi, come un modo di avvicinare le questioni e i conflitti – sembra configurarsi come un insieme di strumenti teologici – e antropologici – estremamente utili e innovativi per ascoltare quello che lo Spirito dice alla Chiese, in modo particolare in Italia, nel nostro tempo. Contributi di: José Luis Narvaja, Fabrizio Mandreoli, Enrico Galavotti, Gerard Whelan, Anna Canfora, Sergio Tanzarella, Marco Giovannoni, Matteo Prodi.
Sommario
Abbreviazioni. Introduzione (F. Mandreoli). I. Un avvicinamento alla comprensione dell’immagine «mitica» di popolo: Bergoglio, Guardini e Dostoevskij (J.L. Narvaja). II. Un approfondimento sull’orizzonte e su alcune radici «europee» della teologia di papa Francesco (F. Mandreoli). III. Jorge Mario Bergoglio e il concilio Vaticano II: fonte e metodo (E. Galavotti). IV. Il metodo teologico e pastorale di papa Francesco (G. Whelan). V. Il metodo di Bergoglio: conseguenze per la teologia (A. Carfora - S. Tanzarella). VI. Il metodo di Bergoglio: conseguenze per la pastorale e la vita della Chiesa in Italia (M. Giovannoni). VII. Fonti, metodo e orizzonte di papa Francesco a partire dai quattro principi. Applicazioni pratiche per l’oggi (M. Prodi). Bibliografia essenziale su papa Francesco. Autori. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Fabrizio Mandreoli, presbitero della diocesi di Bologna, è docente di Teologia fondamentale e Storia della teologia alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna. Ha studiato a Bologna e Milano e ha approfondito gli studi di teologia, storia e lingue semitiche a Francoforte, Boston e Gerusalemme. Dopo aver svolto attività pastorale nelle carceri e in diverse comunità parrocchiali, oggi si occupa prevalentemente di formazione giovanile e dialogo ecumenico e interreligioso. Tra le sue pubblicazioni recenti: Giuseppe Dossetti (Il Margine 2012) Viaggio intorno al mondo. Un’esperienza di ricerca tra fedi, identità e trasformazioni umane (con G. Cella, Zikkaròn 2019).
Questa raccolta di saggi consente di ripercorrere l’itinerario che nell’arco di alcuni decenni ha contribuito a delineare una risposta emiliano-romagnola alla riflessione sul principio generatore della teologia dell’evangelizzazione.
Nata dall’intreccio tra la teologia trinitaria e l’ecclesiologia con il compito di mettere a tema la missione della Chiesa, questa disciplina appartiene alla teologia fondamentale perché è riflessione razionale sulla concreta esperienza evangelizzatrice e ha una struttura testimoniale che la assimila a una teologia spirituale con un solido fondamento ecclesiologico.
Queste caratterizzazioni teologiche si rivelano in definitiva complementari e rappresentano le tre istanze fondative di un unico progetto teologico, che risponde a diverse domande e che delinea «un pensiero aperto, cioè incompleto», secondo l’espressione della Veritatis gaudium. Quale cristologia e pneumatologia possono ispirare l’essere Chiesa in un tempo secolarizzato e pluralista? Quale processo di generazione della comunicazione evangelica può avvenire in un contesto in cui tutti parlano, ma pochi dialogano? Quale profilo spirituale deve assumere il vissuto cristiano per rinnovare lo statuto testimoniale della verità evangelica? Contributi di Paolo Boschini, MassimoCassani, Erio Castellucci, Gian Domenico Cova, Mario Fini, Jean-Paul Hernández, Enzo Lodi, Luciano Luppi, Ermenegildo Manicardi, Valentino Maraldi, Maurizio Marcheselli, Matteo Prodi, Davide Righi, Brunetto Salvarani, Bruno Secondin, Giorgio Sgubbi, Maurizio Tagliaferri.
Sommario
Introduzione. Teologia dell’evangelizzazione: il percorso compiuto a Bologna (1997-2017) (M. Marcheselli). I. TESTI FONDATIVI. 1. La teologia dell’evangelizzazione: traiettorie dalla nascita dello STAB all’oggi della FTER (E. Castellucci). 2. La Teologia dell’evangelizzazione a Bologna nel quadro della teologia post-conciliare. Un bilancio tra continuità e sviluppi (L. Luppi). II. AREA BIBLICA. 1. La Bibbia nell’evento dell’evangelizzazione (E. Manicardi). 2. Scrittura ed evangelizzazione: nodi emergenti (G.D. Cova). 3. Contributi biblici a una teologia dell’evangelizzazione (M. Marcheselli). III. ARE FILOSOFICA. 1. Tra vangelo e culture: la teologia dell’evangelizzazione come scienza della fede annunciata (P. Boschini). 2. Dire Dio nel mondo secolarizzato. Il vangelo nel tempo dell’inquietudine (P. Boschini). 3. La questione antropologica come luogo della verità teologica in un contesto plurale (P. Boschini). 4. Dall’Evangelii nuntiandi alla Fides et ratio. Evangelizzazione ed esercizio della ragione (G. Sgubbi). IV. AREA SISTEMATICA. 1. Lo spirito protagonista dell’evangelizzazione (V. Maraldi). 2. Ecclesiologia, cristologia ed evangelizzazione (E. Castellucci). 3. «Chiesa che evangelizza»: modelli ecclesiologici e pastorali (M. Fini). Pluralismo religioso ed evangelizzazione (B. Salvarani). V. AREA ETICA. 1. Evangelizzazione ed etica: appartenenza e autonomie (M. Cassani). 2. Segni di speranza nella storia: prospettive offerte dai recenti sinodi sulla famiglia (M. Cassani). 3. La nuova umanità alla luce della Laudato si’ (M. Prodi). VI. AREA LITURGICA. 1. Liturgia ed evangelizzazione (E. Lodi). 2. La liturgia luogo di coinvolgimento del sensibile nello Spirito e il suo ruolo nell’evangelizzazione (D. Righi). 3. Lo spazio sacro come kerygma e mistagogia (J.-P. Hernández). VII. AREA DI TEOLOGIA SPIRITUALE. 1. La spiritualità: tra inquietudini e nuove chances. Tracce di spiritualità laicale per l’evangelizzazione (B. Secondin). VIII. AREA STORICA. 1. Opere di storia dell’evangelizzazione (M. Tagliaferri). Elenco degli autori. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Maurizio Marcheselli è professore ordinario di Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna e docente invitato al Pontificio Istituto Biblico. Tra le sue pubblicazioni recenti: Il denaro, l’amore e il cielo. Beni & ricchezze (San Lorenzo 2008) e Studi sul Vangelo di Giovanni. Testi, temi e contesto storico (Pontificio Istituto Biblico 2016). Con EDB ha pubblicato «Avete qualcosa da mangiare?». Un pasto, il Risorto, la comunità (2006) e ha curato diverse opere tra cui Evangelizzare nelle criticità dell’umano. Atti del Convegno annuale della Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna a cura del Dipartimento di Teologia dell’Evangelizzazione, 1-2 marzo 2016 (2017).
La tragedia provocata dal neo paganesimo nazista, influenzato da Nietzsche e, dopo la seconda guerra mondiale, l'egemonia del marxismo sovietico su metà dell'Europa, inducono il pensiero cattolico a confrontarsi con il problema dell'ateismo. On Francia e in Italia filosofi e teologi di prima grandezza ne fanno oggetto della propria riflessione: da Il dramma dell'umanesimo ateo (1944) di Henri de Luca a Il significato dell'ateismo moderno (1949) di Jacques Maritain, da Le metamorfosi della città di Dio (1952) di Etienne Gilson alla Introduzione all'ateismo moderno (1964)di Cornelio Fabro, a Il problema dell'ateismo (1964) di Augusto Del Noce. Il volume mette idealmente a confronto queste voci mostrando le diverse letture e, in taluni casi, il conflitto delle interpretazioni. Ne emerge un quadro che, con le sue implicazioni - il valore o il disvalore della modernità -, non ha perso nulla della sua attualità. La lunga introduzione offre una ricostruzione inedita del moderno situando la genesi dell'ateismo a partire dalle guerre di religione che hanno diviso, tragicamente l'Europa dopo la Riforma.
Massimo Borghesi è ordinario di Filosofia morale presso il Dipartimento di Filosofia, scienze sociali, umane e della formazione dell'Università di Perugia.
Questo lavoro di ricerca si porta all'interno dell'opera di Simone Weil con l'intenzione di rispettarne, e soprattutto di esaltarne, il legame fra mistica ed esistenza, scavando fra i caratteri peculiari di quest'autrice. Tutta l'opera di Simone Weil è infatti engagée, volta a riunire, sin dalla sua stessa continuità di vita e pensiero, teoria e prassi nell'originaria sensibilità del logos. Simone Weil tende a ricomporre mistica e filosofia, proprio come per la teoria e la prassi, nella stessa percezione del mistero che fa capo alla sensibilità del logos, lungo quella linea che la condurrà a supporre un unico fondamento per il bisogno di credere e il desiderio di sapere. Abitando la contraddizione, Simone Weil giunge a tirar fuori un'opera di indiscussa originalità che risuona ancora troppo debolmente negli ambienti accademici. D'altronde, è lei stessa, ciò che vive, ciò che scrive, a voler disappartenere. Disappartiene un po' a tutto. Eppure, appartiene a questo nostro tempo. E sarà soddisfazione di questo lavoro mostrarlo.
Una guida per i lettori disposti a ripercorrere il pellegrinaggio spirituale compiuto dal grande mistico tedesco Angelus Silesius (16241677), che fu medico, poeta e non da ultimo sacerdote, dopo essersi convertito dal luteranesimo al cattolicesimo. Suo capolavoro, "Il pellegrino cherubico", è l'opera di poesia religiosa più vivace del Seicento. Un testo composto di componimenti lirici, epigrammi e aforismi, dai quali emerge una sintesi di tutta quanta la mistica cristiana tedesca: da Meister Eckhart a Jacob Böhme. Negli scritti silesiani vengono sottolineate l'essenzialità di praticare l'amore, l'urgenza del distacco da ogni brama egoica e l'opportunità d'una accettazione piena/serena degli eventi. Completa il saggio un'antologia di 200 aforismi silesiani, in un'inedita e puntuale traduzione.
Il 22 settembre 2018 la Sala Stampa vaticana ha comunicato la firma di un accordo provvisorio tra la Repubblica popolare cinese e la Santa Sede sulle modalità di nomina dei vescovi cattolici. Come sottolinea p. Antonio Spadaro, direttore della rivista La Civiltà Cattolica e curatore di questo volume, «non si tratta della conclusione di un processo, ma del suo reale avvio», voluto con determinazione da papa Francesco, «il quale ha più volte espresso sia la sua ammirazione per la Cina sia il desiderio del superamento degli ostacoli verso un dialogo solido ed efficace». Grandi sono le opportunità di questa situazione nuova e i contributi di studio e di approfondimento raccolti in questo volume - scrive il card. Pietro Parolin nella Prefazione - «aiutano e superare la logica delle facili contrapposizioni, a cogliere la reale complessità della sfida culturale, sociale e religiosa della Cina di oggi, e a sciogliere progressivamente i nodi che ancora impediscono la gioia di un incontro fecondo».
"La Croce di Gesù" non è semplicemente un'opera di pietà classica o di teologia spirituale. Ma è una vera e propria sintesi di teologia speculativa e di teologia mistica, intendendo per teologia speculativa quella scienza che alla luce della fede ragiona, spiega e giustifica e per teologia mistica quella scienza che indaga quell'intima esperienza spirituale nella quale Dio, per suo esclusivo beneplacito, prende il sopravvento nella vita di una persona umana, unendola profondamente a sé, facendole compiere atti di virtù che non avrebbe mai compiuto e muovendola laddove la volontà umana non avrebbe mai osato. Lo scopo principale, che Chardon si prefigge, è quello di rendere ragione delle croci spirituali, amarezze, persecuzioni e sofferenze soprattutto morali che ogni credente sperimenta in vario modo. Egli muove dalla constatazione di un dato di fatto: l'esistenza di ogni uomo è segnata dalla sofferenza. E come credente e teologo si pone queste domande: perché l'uomo quanto più è fedele alla grazia santificante tanto più soffre duramente? Perché quanto più tende alla perfezione della carità tanto più patisce le croci spirituali?
La domanda di fondo che percorre il testo è se è possibile o no avere la certezza della propria fede senza che ciò implichi una violenza al diverso? L'autore tenta di dare risposta a tali questioni sostenendo la ricerca dell'unità religiosa e della concordia riguardo i valori trascendenti deve essere per cristiani un segno di credibilità della verità, che non si possiede ma che possiede. In fin dei conti ogni tentativo di dimostrare con la forza o con la pura persuasione umana di essere la vera religione porterà a contraddire la stessa verità di cui il cristiano è portatore.
«Prendete e mangiate, questo è il mio corpo [...]. Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue». Con queste parole Gesù istituisce la comunione. Oggi, però, sappiamo che l'eucaristia cristiana nasce dagli antichi simposi. Si è discusso a lungo su cosa si mangiasse e si bevesse nella Chiesa delle origini: formaggio, pesce o verdure? Latte, succhi o miele? Oppure soltanto pane? Lievitato o azzimo? Vino rosso o bianco? Solo per l'officiante o anche per i fedeli? In epoca moderna i dubbi non hanno fatto che aumentare: non sarebbe più igienico usare un calice personale? Il vino può essere anche analcolico e la farina senza glutine? E cosa si deve usare nei paesi in cui non si trovano né grano né vino? Vanno bene anche Coca-Cola, noci di cocco e succhi di frutta? Anselm Schubert racconta la storia dell'eucaristia dal primo Cristianesimo a oggi concentrandosi perla prima volta sugli alimenti utilizzati. Ne risulta una brillante ricostruzione che fa vedere con altri occhi il Cristianesimo e il suo rito più solenne.
Una lucida analisi delle opportunità che l’esperienza e le virtù cristiane possono offrire a una società secolare e a una laicità scosse nelle loro fondamenta. Il testo – scritto da uno dei massimi filosofi contemporanei – è, al tempo stesso, una riflessione per recuperare, valorizzandoli, i princìpi religiosi alla base dello stesso universo democratico laico, ma anche una ripresentazione del cattolicesimo rivolta ai tanti che ne hanno dimenticato la logica che lo struttura e le ragioni che lo alimentano.