
Una croce gemmata. Così appare e così è suddivisa questa raccolta degli scritti minori di padre Lanfranco Rossi.
La struttura è quella di una croce. Le gemme incastonate che la integrano sono tagliate e disposte con quella regolarità non troppo perita che è il fascino di tanta oreficeria altomedievale.
Anna Maria Giannella
Nella vita e nel pensiero di Jacob Taubes (1923-1g87) - rabbino di origine viennese, emigrato prima in Svizzera, poi a New York, Gerusalemme ed infine in Germania - si rifrangono alcune delle più significative esperienze culturali del Novecento. nelle sue, spesso contrastate, amicizie e frequentazioni con Gershom Scholem, Theodor W Adorno, Karl Lowith, Leo Strauss non solo possiamo trovare un punto di vista privilegiato da cui disegnare il ritratto intellettuale di un'intera generazione, ma soprattutto, nel suo confronto con Walter Benjamin e Carl Schmitt, è possibile sorprendere i nodi teologici e politici che più hanno segnato il secolo.
Cosa resta del messianismo tra crisi delle filosofie della storia e ritorno di attualità della teologia politica, nel mondo segnato dai totalitarismi? Come pensare la promessa di redenzione, propria dell'ebraismo, dopo l'età della cristianità e il suo apparente risolversi in compiuta secolarizzazione? E ancora possibile una storia? Domande che guidano l'autrice in questa prima biografia intellettuale di Taubes - un profilo che mostra come l'inattualità delle sue indagini sull'escatologia occidentale, Paolo, la teocrazia, legittimi la definizione, paradossale, di classico pensiero.
«Il tema del ministero sacerdotale è stato sempre attuale nella Chiesa, ma oggi lo è in modo particolare. Situazioni nuove hanno gettato un'ombra dolorosa sul sacerdozio cattolico, ponendo all'intera comunità ecclesiale una sfida molto impegnativa. In questo contesto è urgente dedicare una rinnovata attenzione alla formazione dei candidati al sacerdozio, non solo dal punto di vista spirituale, ma anche da quello umano. È necessario incoraggiare tutta la comunità cristiana a ritrovare il giusto sguardo di attenzione e di amore per i suoi sacerdoti. Proprio per questo non solo la Scrittura, ma anche i Padri della Chiesa continuano ad essere una fonte di ispirazione» (dalla Presentazione di p. Federico Lombardi S.I.). Nasce così questo libro, offerto alla lettura di sacerdoti e laici, perché tutti conoscano meglio il dono di Dio.
Don Divo Barsotti continua a parlare e a nutrire le anime di innumerevoli persone.
Suor Michelina Repetto ha trovato nei libri di don Divo Barsotti una vera miniera di spiritualità capace di nutrire la sua riflessione e lassa vita.
Imbattutasi nei libri di don Barsotti, ha iniziato a ricopiarne delle pagine prima per sé, poi per persone amiche, diventando una vera "divulgatrice" infaticabile ed entusiasta di alcune pagine di questi libri. Suor Michelina ha raccolto questi pensieri a temi, per chi voglia conoscere meglio il pensiero di don Divo Barsotti. Ne è nata questa raccolta.
L’Istituto di Teologia Pastorale dell’Università Pontificia Salesiana ha promosso la pubblicazione del presente volume che interagisce con il Sinodo dedicato a “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, raccogliendone le sollecitazioni, interpretandone i contenuti, prospettando piste di cammino per la pastorale giovanile. Il riferimento non è solo all’Assemblea generale, svoltasi dal 3 al 28 ottobre 2018, ma anche a ciò che l’ha preceduta e soprattutto a ciò che dovrà o potrà seguire. È in atto un processo sinodale ed è importante pensare la pastorale giovanile in rapporto ad esso. Ciò ci porta a prendere in considerazione tutti e tre i principali documenti sinodali: l’Instrumentum Laboris che raccoglie il contributo delle Chiese locali, il Documento finale che costituisce la sintesi del lavoro dell’Assemblea, l’Esortazione Apostolica Christus vivit di papa Francesco che raccoglie e rilancia il cammino. Si comprende così il sottotitolo del volume: La pastorale giovanile nel processo sinodale. Tale processo è aperto e si intreccia con l’attuale cammino ecclesiale e culturale segnato, come rimarca continuamente papa Francesco, da sfide epocali. La pastorale giovanile si libera, così, da visioni settoriali, allarga i suoi orizzonti; si comprende come luogo dove meglio si colgono le sfide e dove ci si può aprire a nuovi percorsi ecclesiali e culturali. Nuovi perché con i giovani e con mentalità sinodale (dall’Introduzione).
Cme può Mosè essere definito ""uomo di Dio"" (Dt 33,1), "uomo di fiducia" "Nm 12,7), il "servo del Signore" (Dt 34,5), il profeta più grande in Israele (cf. Dt 34,10-12) e, allo stesso tempo, essere dichiarato così colpevole da meritare l'esclusione dalla Terra Promessa (cf. Nm 20,12) e una morte prematura al di qua del Giordano (cf. Dt 34,5)? L'estromissione dalla terra, dunque, indica il fallimento della sua vita e della sua vocazione? Il presente volume intende offrire una nuova luce a tali interrogativi molto dibattuti dagli esegeti di ogni epoca. Esso muove da un esame complessivo dei testi biblici relativi alla tematica e si avvale di metodologie esegetiche che consentono di studiare i singoli racconti nel loro sviluppo narrativo, focalizzandone la forza comunicativa.
Secondo la letteratura del Vicino Oriente Antico, e nello specifico, per esempio, il Poema Enuma Elish, i racconti di creazione del mondo terminano con la costruzione di un tempio-santuario per i l dio demiurgo. Secondo Gen 1copn il racconto di creazione e Gen 3,24 con la collocazione dei due Cherubini all’ingresso del giardino, la realtà templare è prefigurata e anticipata. Il secondo libro delle Cronache esordisce con la costruzione del Tempio di Gerusalemme (2Cr 3-5) e termina con l’invito al popolo di salire verso di esso (2Cr 36,23c). Il lettore avrà modo di notare quanta parte della Bibbia è stata dedicata dagli autori biblici al Tempio e quanto esso sia stato centrale all’interno dell’ampio arco narrativo che va da Genesi all’ultimo libro della Biblia Hebraica, le Cronache, al punto che siamo persuasi che Sine Templo nulla Scriptura.
E' lecito parlare della Trinità mediante l'analogia della famiglia? L'autore cerca di rispondere alla domanda focalizzando l'ispirazione biblica di questa analogia e ricostruendone l'intricata vicenda storica: al diffuso utilizzo in oriente in età patristica segue, dopo la critica di Agostino, un lungo oblio nella teologia occidentale. Di fatto l'analogia familiare è assai ricorrente nel panorama teologico odierno. Il volume è frutto di una ricerca mirata a valutarne la legittimità e i limiti.
Il libro presenta la conversazione di due autori che parlano di Dio e dell umano soffrire da prospettive diverse ma forse non così distanti, facendo interagire psiche e spirito, psicologia e Bibbia, Gesù di Nazaret e la nostra storia. Nessuno dei due pretende di dare risposte defi nitive o categoriche, ma piuttosto di stimolare la rifl essione su una tematica complessa e sempre aperta. Le opinioni e le posizioni degli interlocutori si intercalano, si confrontano e si arricchiscono mutuamente. Ed è ciò che offre maggior interesse alla rifl essione e conferisce al volume originalità. Il lettore non solo è chiamato all ascolto dei due autori, ma si sente invitato a entrare pienamente nella discussione.
Nella storia dei concili la ricezione del loro magistero è una fase oggi considerata attentamente. Essa trova nei libri liturgici una delle sue espressioni più significative. Anche l’insegnamento del Vaticano II sul ministero ordinato vive, nella riforma dei riti di ordinazioni, un importante momento della sua ricezione. Per individuarne i criteri ispiratori e quindi la teologia, questo saggio analizza, in modo diacronico e sincronico, l’iter di revisione dei riti di ordinazioni, iniziato negli ultimi mesi del Concilio, e conclusosi (editio typica) nell’agosto 1968. Il rapporto esistente tra lex orandi e lex credendi trova qui un interessante equilibrio tra la liturgia come fonte e la liturgia come frutto dell’insegnamento della Chiesa. Le scelte operate dal gruppo di lavoro sui riti di ordinazione (Coetus XX), in sinergia con il Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia e nel costante dialogo con la Sede Apostolica, sono un importante contributo per la teologia del ministero: esso è interpretato come servizio alla Chiesa, nella comunione tra vescovo, presbiteri e diaconi. Questo affinché la Chiesa possa essere apostolica anche grazie al carisma della successione, trasmesso sacramentalmente al vescovo unito al presbiterio e con i diaconi. Sarà così possibile, anche alla luce della editio altera (1989), trovare indicazioni preziose per interpretare il ministero oggi.
In appendice vengono riportati gli Schemi, curati dal Coetus XX, che precedono i nuovi riti di ordinazione e costituiscono una importante testimonianza della riflessione teologica postconciliare.
Come può essere plausibile chiedere a un giovane che è attratto verso lo stesso sesso e che è anche un cristiano pieno di zelo, che deve dire per sempre no al sesso? Come può essere plausibile chiedere a Jane, una donna di mezz'età che ha ritrovato una famiglia grazie alla relazione con un'altra donna, di rinunciare a una tale relazione che le ha portato così tanta gioia? E come si può continuare a insistere sul fatto che l'insegnamento della Bibbia (la sua etica sessuale) indica che il sesso è solo per il matrimonio tra un uomo e una donna, e che quindi entrambi dovrebbero rimanere single o celibi? Questo libro parla di come rendere plausibile questo tipo di vita cristiana per loro, per altri come loro e per il resto di noi.