
Questo volume presenta una serie di contributi su tematiche che uniscono l’arte alla teologia, con un riferimento particolare al concetto di bellezza.
Gli autori di questi studi sono in buona parte docenti alla Facoltà Teologica della Sardegna, ma sono anche studiosi provenienti da Università statali. Gli argomenti affrontati in questa miscellanea vanno dall’idea di bellezza in senso filosofico e morale - in Tommaso d’Aquino, in Kant, in Dante, in Solov’ëv – passando per una analisi terminologica dello stesso concetto nella lingua latina, per finire con alcuni esempi iconografici e liturgici in Sardegna. La miscellanea è dedicata ad Antioco Piseddu, a conclusione della sua attività pastorale come vescovo della diocesi di Lanusei in Sardegna.
Tutti gli studi presentati in questo libro sono attenti alle esigenze sentite di un lavoro che, come ‘sogna’ papa Francesco, sia libero, creativo, partecipativo e solidale. Insieme essi formano un itinerario articolato e coerente che ha al centro la Parola di Dio in relazione al lavoro dell’uomo.
“Dio altrimenti” indica una via alternativa a Dio, seguendo e tematizzando la traiettoria del senso ultimo della realtà articolato nella Bibbia. Le Scritture ebraico-cristiane non ricalcano l’ontologia cosmologico-naturale e il finalismo teleologico della nobile tradizione teologica dell’uomo “capax Dei”, la quale ha in Tommaso d’Aquino, in Henri de Lubac e in Karl Rahner tre i più originali e significativi interpreti. Dio non viene inteso nelle pagine bibliche quale essere pervertissimo, oggetto attrattivo del dinamismo intellettivo e volitivo dell’essere umano, ma quale Volontà personale e trascendente buona, che ri-fonda la soggettività dell’uomo, liberandola dall’innocente determinismo della ricerca di felicità e offrendo alla sua decisione l’inedita possibilità della responsabilità servizio verso il povero.
Il testo è una raccolta di saggi sul tema dell'Europa e del Cristianesimo visti attraverso la prospettiva di Florenskij, Guardini e Newman. Questi tre grandi autori rappresentano le tre "anime" - anglosassone, continentale e orientale - del Vecchio Continente.
Esiste un invisibile filo rosso che attraversa il tempo e la storia svelando il senso profondo di eventi tra loro solo apparentemente distanti e diversi? C’è un nesso nascosto tra il Big Bang e le alterazioni climatiche, le Crociate e il terrorismo islamista, le persecuzioni dei cristiani e la Shoah degli Ebrei, l’Inquisizione medioevale e i prodigi della tecnoscienza del XXI secolo?
Sì. Quel filo rosso esiste, ed è possibile riconoscerlo nitidamente nelle pagine profetiche dei Vangeli e nel magma incandescente di simboli dell’Apocalisse di Giovanni, che ci disvelano l’éschaton, il tempo della fine, quello che ancora non è accaduto e che deve accadere affinché ciò che all’inizio era stato da Dio voluto si adempia. E quello che deve avvenire, il bivio dinanzi al quale si trova oggi l’umana società, sospesa tra la speranza nella civiltà dell’amore e della conoscenza e la minaccia del conflitto tra civiltà e della catastrofe ecologica, costituisce l’orizzonte di un libro che intende trasportare il lettore in un viaggio nella memoria che lo condurrà, infine, a interrogarsi sul futuro del pianeta e dell’umanità.
"Se il servizio ai malati e ai sofferenti è per la Chiesa, fin dall'inizio della sua storia, 'parte integrante della sua missione' è compito di chi lavora in questo tipo di pastorale rendere 'visibile' questa realtà richiamando a tutta la comunità cristiana un suo impegno accanto al malato, a chi soffre, a chi se ne prende cura e nel vasto mondo socio-sanitario. Ma è compito di chi riflette teologicamente sull'agire ecclesiale nel mondo della salute, in particolare accanto alle persone più fragili, richiamare come la dimensione sanante (salvifica e salutare) sia non solo presente in una pastorale specifica, e in ambiti particolari, ma debba essere riconosciuta come parte integrante dell'essere Chiesa e del suo agire pastorale: caratteristica della sua identità e del suo multiforme agire." (dall'introduzione)
Il presente testo nasce come manuale base per il corso di Teologia morale fondamentale ed è pensato, in particolare, per quanti si avventurano per la prima volta in tale studio.
Nella logica del dono gratuito, il Dio amore si è fatto uomo in Gesù Cristo per manifestare quanto la relazione d'amore superi la logica del donare e del ricevere.
Un percorso suggestivo in cui si raccontano la vita, le storie e le fatiche di tanti sacerdoti.
Storie di preti anonimi, che vivono nelle periferie delle grandi città e nelle parrocchie di montagna. Uomini generosi, alcuni di grande esempio, altri in crisi d’identità, di vocazione, di solitudine. Preti che talvolta fanno audience e talvolta suscitano scandalo. Preti di cui Vittorino Andreoli si è occupato anche in veste professionale.
Pur ammirando il coraggio di una “scelta estrema”, lo psichiatra constata le difficoltà a vivere questa scelta in rapporto alla modernità.
Sono profili tracciati con grande delicatezza e rispetto, che tuttavia non tralasciano domande scomode: perché seminari sempre più vuoti? Perché tanti preti stanchi e infelici, che non riescono ad avvicinare la gente e in particolare i non credenti?
Pagina dopo pagina, l’analisi si apre a una riflessione pensosa sulla nostra società: sulla grande “domanda di sacro” del nostro tempo e sulla fatica della Chiesa a rispondere, sulla necessità di ritrovare frammenti di senso al non-senso dilagante, sul bisogno di recuperare luoghi e tempi per coltivare valori preziosi.
La terribile crisi della pandemia del Covid-19 e la tragica guerra russo-ucraina rendono ancora più imperiosa una riflessione di grande respiro sul destino comune dell'umanità. Questo libro contribuisce a tale sforzo culturale e propone una sintesi di teologia morale e sociale raccogliendo il magistero cattolico sotto i due valori cardine della dignità filiale e della fraternità nel rispetto della natura creata (ecologia umana ed integrale). Ne emerge una vera e propria "profezia" per un mondo futuro all'altezza di un'umanità sempre più integrata; una sana "eu-topia", cioè una utopia positiva, concreta e perseguibile. Dopo aver esposto i fondamenti e la pertinenza di questo ideale, si rileva l'urgenza della sua ricezione per affrontare le sfide del nostro tempo di radicale cambiamento e anche per poter scongiurare le due più insidiose e distopiche tentazioni: quella conservatrice/religiosa (teocratica) dell'islamismo e quella progressista/secolare (tecnocratica) del transumanesimo.
Il volume raccoglie numerosi e qualificati saggi dei migliori studiosi da parte benedettina e metodista sul tema della santificazione. L'insegnamento di San Benedetto in ambito cattolico e quello di John Wesley in ambito protestante presentano affinità profonde per quanto concerne la dottrina e l'esperienza della santificazione cristiana, che non sempre sono state adeguatamente valutate dai teologi e dagli storici del Cristianesimo. Questo volume rappresenta quindi un traguardo importante e di prim'ordine in vari campi di ricerca quali: lo studio della Bibbia, della Patristica, della Storia della spiritualità, dell'ideale monastico, dell'esperienza della perfezione cristiana nel metodismo.