
Un contributo sintetico, ma particolarmente autorevole - l'autore è presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia -, per affrontare i temi decisivi della pastorale familiare, mostrando l'orizzonte ampio in cui si colloca la questione specifica della comunione eucaristica alle coppie dei divorziati risposati. In densi e articolati paragrafi si toccano con chiarezza dottrinale i "temi caldi" del dibattito sviluppato al Sinodo sulla Famiglia, dando punto per punto elementi di riflessione che, raccolti insieme, delineano una prospettiva precisa sulla strada da percorrere: la coerenza e la perfettibilità della prassi pastorale autorizzata finora; la varietà delle proposte di cambiamento e le obiezioni contro di esse; l'incapacità della cosiddetta legge di gradualità a suggerire criteri generali per l'ammissione dei divorziati risposati e dei conviventi all'Eucaristia; il caposaldo dell'indissolubilità del matrimonio cristiano; l'oblatività dell'amore in relazione alla validità del matrimonio; l'autenticità evangelica per la fecondità missionaria...
Il Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Famiglia offre in queste pagine una lettura dell'esortazione apostolica di papa Francesco ricca di spunti di riflessione e di vita pratica. Un compendio denso di consigli per aiutare gli sposi a vivere nella stessa fedeltà d'amore di Dio; e per aiutare i sacerdoti e gli operatori della pastorale famigliare ad accompagnare gli sposi, anche divorziati, con uno sguardo di misericordia attento alle Verità di vita che Gesù ha esposto nel suo Vangelo.
Questa raccolta di undici messaggi inviati in un decennio di ministero episcopale è frutto di un impegno e un obiettivo particolarmente caro al vescovo di Noto, animare la speranza che il cattolicesimo sappia esprimere meglio, oggi, il cristianesimo secondo la verità che Gesù di Nazareth ha portato al mondo: la verità sul Dio "sempre e solo amore" che ci salva dalla perdita di umanità visibile nella nostra società globalizzata e anonima. Sono messaggi nati per i tempi dell'Avvento e "di Natale" (con l'aggiunta di alcune omelie), ma fanno traboccare la loro ricchezza e la loro passione su tutti i tempi della fede e della vita.
E sono stati scritti pensando in particolare ai giovani, sulle tracce di quella che il vescovo siciliano, fra citazioni e salutari provocazioni, chiama Pop-theology: la "teologia pop", la teologia popolare capace di raccontare oggi Dio di Gesù Cristo e il suo Vangelo con i registri dell'immaginazione e della creatività.
Un libro che fa bene al cuore, come una tazza di tè caldo in una giornata di gelo. Anche le cose che Gesù ha visto, toccato, utilizzato, hanno una storia da raccontare. Così, in questo volume prendono voce prima gli oggetti presenti nei Vangeli, e alla fine sarà Gesù stesso a raccontarsi. Sono storie di speranza, per ricordare la tenerezza che avvicina a Dio, e suggerire strade nuove per leggere e riscoprire la bellezza della Sacra Scrittura. I capitoli sono divisi in base ai tempi liturgici e possono diventare un valido strumento per la catechesi. Questa nuova edizione contiene un racconto inedito, una presentazione di mons. Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, e la postfazione di don Emilio Salvatore, direttore della rivista “Bibbia Ieri e Oggi- della Elledici.
I sette vizi capitali periodicamente attirano l'attenzione della televisione, della stampa, dei circoli culturali chic. I giornali, soprattutto d'estate, dedicano loro almeno uno speciale o un test, che effettuano una sorta di ripasso approssimativo del catechismo e aiutano a togliersi il dubbio di averceli o no.
Qualcuno, nel passato, ha infatti pensato di mettere in fila le cattive consuetudini degli umani: superbia, avarizia, invidia, ira, lussuria, golosità, pigrizia o accidia. Si è soliti attribuire a Evagrio Pontico la prima elaborazione di una dottrina articolata in proposito, anche se fu poi soprattutto Gregorio Magno a raccoglierle nel settenario a noi noto, in cui si distinguono cinque vizi spirituali e due carnali.
«Vizi vezzi virtù è una successione in crescendo ma, se si inverte la disposizione, si intuisce che anche un atteggiamento virtuoso può dar luogo a un vezzo e addirittura degenerare in vizio» (dalla Presentazione). Sulla scia dei precedenti volumi sulle Opere di misericordia, sui Comandamenti e sulle Beatitudini, lo scritto offre agili e profonde riflessioni, che affrontano i vizi capitali, spesso toccando problematiche e necessità dell'uomo di oggi.
Sommario
Presentazione. Catechismo? No, vocabolario! Sette…ma non magnifici. Sette o…otto? Superbia. Quella cosa ingombrante che è "l'io". Avarizia. Il cuore in cassaforte. Invidia. Verdi d'infelicità. Ira. Lo tsunami è servito. Lussuria. L'ossessione del sesso. Gola. Il ventre come dio. Accidia. Pigrizia in abito da sera? Una conclusione, anzi due o tre. Appendice. Lui chi è…
Note sull'autore
AIMONE GELARDI, sacerdote dehoniano, ha insegnato teologia morale ed etica filosofica. Ha pubblicato: Parapsicologia. Per una risposta a interrogativi di sempre, Àncora, Milano 1976; Reincarnazione. Un mito che rinasce, EMP, Padova 1987; Direzione spirituale e cristiani comuni, EDB, Bologna 1991; Lettere a Patrizia, EMP, Padova 1989; Reincarnazione?, EDB, Bologna 1995; Dare voce alla morte. Celebrare la speranza, EDB, Bologna 1995; Verso il Giubileo, EDB, Bologna 1996; Pensieri feriali, EMP, Padova 1998; Parole nel vento, EMP, Padova 2003. Nella stessa collana EDB ha pubblicato: «Lo avete fatto a me». Una rivisitazione delle opere di misericordia (2008), Beati voi. Una rivisitazione delle Beatitudini (2010) e Le «dieci Parole». Una rivisitazione dei Comandamenti (2010); per EDB Junior ha pubblicato: Le regole del gioco. 10 no? noo!! 10 sì! I dieci Comandamenti (2008), Lo hai fatto a me. Le opere di misericordia a misura di bambino (2009), Il mondo alla rovescia. Le beatitudini (2010) e ha curato i volumi: La mia preghiera di ogni giorno (2005), La festa del perdono (2006), Hai invitato anche me! La Comunione dei bambini (2008).
"Alla fine dei tempi, il Regno di Dio giungerà alla sua pienezza. Il mondo materiale sarà trasformato, i giusti regneranno con Cristo per sempre, glorificati in corpo e anima. Dio sarà allora tutto in tutti: in poche parole, i novissimi sono proprio tutti qui" (dall'Introduzione). Dopo aver rivisitato vizi, virtù, comandamenti, beatitudini, opere di misericordia, l'autore affronta le realtà che si collocano alla fine della vita dell'uomo, ovvero i "novissimi": morte, giudizio, inferno e paradiso. Egli accompagna a riflettere sulle realtà ultime, sull'escatologia. È un discorso di speranza, che si basa sulla fede nella risurrezione di Gesù. Il volume offre alcune semplici parole chiarificatrici su questi aspetti della fede, spesso poco trattati, affinché chi le legge sia messo in condizione di rendere ragione della propria speranza.
Descrizione dell'opera
Penitenza, pentimento, conversione, perdono, riconciliazione: sono diversi riferimenti che rimandano al sacramento della Confessione, che tra i cristiani non gode propriamente di buona salute. La sua è una storia singolare: «ha voluto rassicurare, ma talora l'ha fatto dopo avere angustiato i peccatori; ha perdonato instancabilmente, ma ha allungato oltre i limiti della ragionevolezza la lista e le circostanze dei peccati; ha affinato le coscienze e fatto progredire l'interiorizzazione e il senso di responsabilità, ma ha concorso, suo malgrado, alla nascita di quella specie di malattia che è lo scrupolo…».
Con lo stile agile e profondo che lo contraddistingue, l'autore accompagna a comprendere le ricchezze della riconciliazione sacramentale, dell'apertura alla misericordia di Dio, fonte di consolazione.
Sommario
Introduzione. I. Il nome non è tutto ...però, non è detto! II. Tutto comincia a Pasqua. Il dono e il perdono. III. L'oggetto misterioso. Che cos'è il peccato? IV. Quel «prodigo». ... la mia storia, la tua storia. V. Lui perché? Cosa c'entra il sacerdote. VI. Confessione. Del peccato ma non solo. VII. Quattro tappe. Un cammino. VIII. Conoscere e riconoscere. Il mio peccato. IX. Signore, apri le sue labbra. Peccati che vorrei ascoltare... X. Io, tu, noi. Il mio, il tuo, il nostro... XI. Parola e parole. Sacramento e consolazione. XII. Chiamata e risposta. Una Conclusione. Appendice. Lui chi è…
Note sull'autore
AIMONE GELARDI, sacerdote dehoniano, ha insegnato teologia morale ed etica filosofica. Ha pubblicato: Parapsicologia. Per una risposta a interrogativi di sempre, Àncora, Milano 1976; Reincarnazione. Un mito che rinasce, EMP, Padova 1987; Direzione spirituale e cristiani comuni, EDB, Bologna 1991; Lettere a Patrizia, EMP, Padova 1989; Reincarnazione?, EDB, Bologna 1995; Dare voce alla morte. Celebrare la speranza, EDB, Bologna 1995; Verso il Giubileo, EDB, Bologna 1996; Pensieri feriali, EMP, Padova 1998; Parole nel vento, EMP, Padova 2003. Nella stessa collana ha pubblicato «Lo avete fatto a me». Una rivisitazione delle opere di misericordia (2008), Beati voi. Una rivisitazione delle Beatitudini (2010), Le «Dieci Parole». Una rivisitazione dei Comandamenti (22011), Vizi vezzi virtù. Una rivisitazione dei peccati capitali (2011), Il bruco e la farfalla. Una rivisitazione delle virtù (2011) e E... poi? Una rivisitazione delle «cose ultime» (2012).
Descrizione dell'opera
«I bambini in genere conoscono queste cose e te le sanno spiegare anche, almeno finché frequentano il catechismo; i grandi, invece, col passare degli anni riescono a dimenticare quello che avevano imparato».
Un cammino che inizia con il battesimo, continua con l'annuncio e la pratica della vita sacramentale, dura tutta la vita e si conclude con il passaggio, attraverso la morte, alla vita dono del Risorto. Nella pratica sacramentale Cristo agisce e continua a costruire la Chiesa. Senza liturgia e sacramenti, la professione di fede non avrebbe efficacia, perché privata della grazia che sostiene la testimonianza. Fonte e alimento della fede, punti di partenza e d'arrivo nella vita cristiana, i sacramenti rimandano a Pentecoste, quando lo Spirito manifesta la Chiesa al mondo, inaugura il tempo della Chiesa in cui Cristo rende presente e comunica la sua opera di salvezza per mezzo dei sacramenti.
Sommario
Per iniziare. I. Sacramenti. Se un bambino chiedesse. II. Segni efficaci. Effetto assicurato… III. La storia. Punti fermi e sorprese. IV. L'arte aiuta. Caravaggio e van der Weyden. V. Battesimo. L'acqua della vita. VI. Confermazione. Sigillo dello Spirito Santo. VII. Eucaristia. Fonte e culmine di vita. VIII. Penitenza. Perdono in dono. IX. Unzione degli infermi. L'olio del conforto. X. Ordine sacro. L'imposizione delle mani. XI. Matrimonio. Mistero grande. XII. Oltre la lettura. Quasi un riassunto. Appendice. Lui chi è.
Note sull'autore
AIMONE GELARDI, sacerdote dehoniano, ha insegnato teologia morale ed etica filosofica. Ha pubblicato: Parapsicologia. Per una risposta a interrogativi di sempre, Àncora, Milano 1976; Reincarnazione. Un mito che rinasce, EMP, Padova 1987; Direzione spirituale e cristiani comuni, EDB, Bologna 1991; Lettere a Patrizia, EMP, Padova 1989; Reincarnazione?, EDB, Bologna 1995; Dare voce alla morte. Celebrare la speranza, EDB, Bologna 1995; Verso il Giubileo, EDB, Bologna 1996; Pensieri feriali, EMP, Padova 1998; Parole nel vento, EMP, Padova 2003. Nella stessa collana ha pubblicato «Lo avete fatto a me». Una rivisitazione delle opere di misericordia (2008), Beati voi. Una rivisitazione delle Beatitudini (2010), Le «Dieci Parole». Una rivisitazione dei Comandamenti (22011), Vizi vezzi virtù. Una rivisitazione dei peccati capitali (2011), Il bruco e la farfalla. Una rivisitazione delle virtù (2011), E... poi? Una rivisitazione delle «cose ultime» (2012) e Fare pace. Riscoprire la Confessione (2013).
Come un fratello anziano, che dopo aver a lungo camminato guardando ai maestri che lo precedevano, si volge a quanti vengono dopo di lui per offrire loro la sua esperienza, così Enzo Bianchi ci insegna l’arte dimenticata della lotta spirituale, della scelta e della resistenza alla tentazione. Il relativismo etico e la cultura imperante, fanno sognare uno stile di vita esente dal rischio e della fatica e sembrano rendere fuori luogo e fuori tempo la riflessione sul- la necessità della lotta interiore. Eppure senza di essa, senza un esercizio di discernimento tra il bene e il male, non è possibile edificare una personalità umana e spirituale robusta. Per ogni credente la lotta spirituale è più che mai essenziale per pervenire a una vita piena e compiuta, per fare della propria vita un capolavoro.
La scoperta di essere amato è l’esperienza più importante della vita. Ed è quella che ci rende capaci di amare. Quando si vive la gioia di essere accolti, si diventa capaci di accogliere. È questo il messaggio di questo agile volume in cui Massimo Camisasca parla per la prima volta direttamente alle famiglie che accolgono ragazzi in affido. Il libro contiene anche alcuni estratti di lettere scambiate con queste famiglie e costituisce, più in generale, una riflessione sul tema dell’accoglienza. “Nel nostro tempo in cui tanto si dibatte attorno alla convivenza fra uomini e donne di diverse culture, etnie, lingue e religioni, queste pagine vogliono offrire un itinerario semplice di accoglienza dell’altro. Qualunque persona è altro da me, ed è un segno del mistero che mi chiama, un segno di Dio nella mia vita.”
L'autore
Massimo Camisasca, nato a Milano nel 1946, è stato ordinato prete nel 1975. Conobbe don Luigi Giussani al liceo e divenne responsabile prima di Gioventù Studentesca e poi di Comunione e Liberazione. È stato presidente diocesano dei giovani di Azione Cattolica di Milano. Insegnante di filosofia nei licei, all’Università Cattolica di Milano, alla Pontificia Università del Laterano a Roma, dal 1993 al 1996 è stato vicepreside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi sul Matrimonio e la Famiglia. Ha fondato la Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, di cui è stato superiore generale. Dal 2012 è vescovo di Reggio Emilia - Guastalla. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Comunione e Liberazione, una storia del movimento in tre volumi (2007), e inoltre Il tempo che non muore (2001), La sfida della paternità. Riflessioni sul sacerdozio (2003), Questa mia casa che Dio abita. Riflessionisulla vita comune (2004), Passione per l’uomo. I passi della missione cristiana (2005), Sentieri d’Asia illuminati. Lettere ai missionari (2006), Il nuovo Occidente. Lettere ai missionari (2008); Don Giussani. La sua esperienza dell’uomo e di Dio (2009); Padre. Ci saranno ancora sacerdoti nel futuro della Chiesa? (2010), La casa, la terra, gli amici. La Chiesa nel terzo millennio (2011), Scuola di preghiera. L’esperienza della liturgia (2013).
Un excursus storico e artistico sul tema della croce, dalle scarse testimonianze dei primi secoli fino all’epoca di Costantino il Grande, quando, per una serie di contingenze storiche, il simbolo cristiano per eccellenza conoscerà – attraverso molteplici canali artistici, dai mosaici all’oreficeria, alla struttura architettonica delle basiliche di nuova fondazione – una prima grande diffusione. Gli esempi proposti riguardano principalmente Roma, capitale dell’impero dove la nuova religione progressivamente comincia ad affermarsi e si dota di una vera struttura organizzativa. Lontani dall’idea di grandi cattedrali o complessi monumentali, i primi luoghi di culto furono le catacombe e i cimiteri. Fino all’Editto di Milano non sarà tuttavia possibile trovare altri luoghi di culto, se non sporadicamente alcune domus Ecclesiae, le abitazioni private di aristocratici convertiti che mettevano a disposizione dei fedeli le proprie residenze. Solo a partire dal IV secolo la nuova religione potrà fregiarsi di adeguati luoghi di culto, diventando fino a tutto il medioevo l’unica fonte di ispirazione artistica.
Claudia Corti è nata a Grosseto nel 1975 e si è laureata presso l’Università degli Studi di Siena in Lettere a indirizzo moderno artistico con una tesi nell’ambito dell’archeologia dell’architettura. Guida turistica, opera da anni nelle grandi mostre e nei musei milanesi e pavesi e si occupa della divulgazione culturale su molteplici livelli. Collabora con la rivista Il Dirigente per la quale cura la rubrica mensile dedicata all’arte.
Una cavalcata nella storia della filosofia alla ricerca di quei pensatori che, più di altri, hanno spiegato, con le armi della ragione, la loro fede in Dio.
Semplice e immediato, questo libro è pensato per chi cerca un accesso diretto, ma non per questo banale, alla filosofia, in cui le grandi riflessioni si rapportano alla vita quotidiana così da renderle accessibili: se il Demiurgo di Platone è come la Fiat (sì, quella degli Agnelli), Aristotele e Tommaso non fanno che giocare a domino, perché c’è sempre un modo più semplice di spiegare le cose.
Simone Fermi Berto (1986) ha conseguito la laurea specialistica in filosofia presso l’Università Vita- Salute “San Raffaele” di Milano sotto la guida di Roberta De Monticelli e Roberto Mordacci. È studente della Scuola Internazionale di Alti Studi della Fondazione “San Carlo” di Modena, dove sta sviluppando un progetto di ricerca sul pensiero di Albert Schweitzer. Sta conseguendo, presso l’Università degli Studi di Parma, l’abilitazione all’insegnamento della filosofia e della storia nei licei. È docente di religione cattolica nelle scuole della Diocesi di Piacenza- Bobbio.

