
Che questa nuova edizione sia interamente riveduta è indicato in modo evidente dal fatto che il manuale esce ora con una doppia firma. Si tratta comunque di una revisione nella fedeltà: è stato infatti rispettato l’impianto dell’opera, distinta in due parti – anamnesi ed epiclesi – corrispondenti all’auditus e all’intellectus fidei. Le integrazioni sono anzitutto bibliografiche; le novità riguardano l’articolazione della seconda parte in tre capitoli e la bibliografia ragionata, inserita alla fine di ogni capitolo piuttosto che al termine delle due parti, perché il lettore possa orientarsi immediatamente negli argomenti trattati nei capitoli stessi.
Del tutto nuova, rispetto all’edizione precedente, è la sezione II del capitolo conclusivo sulla «vita nello Spirito». La scelta non si discosta dalle brevi suggestioni della Conclusione proposta nella prima edizione come «Paraclesi: La vita nello Spirito». Ampliare quelle prospettive nella linea dell’esistenza cristiana, riprendendo la dottrina della vita teologale nella fede, speranza e carità, illuminata e sostenuta dai doni dello Spirito Santo, è sembrato il modo più adatto per esplicitare e applicare le virtualità di una sintesi pneumatologica davvero capace di cogliere il riverbero del mistero e di indicare la presenza dello Spirito nella storia e nella vita dell’uomo.
Nella convinzione degli autori che – come diceva Barth – dello Spirito è «impossibile parlare» ma anche «impossibile tacere».
Sommario
Prefazione alla I edizione. Prefazione alla II edizione. Introduzione: il deserto e lo Spirito. I. Anamnesi: la rivelazione dello Spirito. 1. Lo Spirito nella Parola rivelata. 2. Lo Spirito nella fede della Chiesa. II. Epiclesi: la presenza dello Spirito. 3. Dall’evento al mistero: Lo Spirito nella Trinità. 4. Dall’evento al sacramento: lo Spirito e la Chiesa. 5. Dal sacramento al compimento: lo Spirito, la storia, l’eschaton. Conclusione: «Veni, creator Spiritus». Bibliografia generale. Indici.
Note sugli autori
Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, già assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana, ha insegnato teologia alla Pontificia Università Gregoriana.
Dario Vitali, presbitero della diocesi di Brescia, è stato segretario dell’Associazione teologica italiana (ATI) ed è docente di ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana.
In questo volume, pur non esplicitando ancora quanto presente nel processo trinitario in cui tutto si realizza tramite Cristo, il lavoro teologico ne presenta la persona e la missione. Ne conseguono i chiamati e gli inviati e la grande risposta della donna, di Maria. Ne consegue la risposta della Chiesa, a partire da Cristo e da Maria. Chiesa come sposa e come istituzione, Chiesa di ebrei e di pagani, Chiesa come abbraccio unificante. Comunione e missione, ma anche esperienza e significato del singolo nel mondo. Tramite Gesù, il figlio di Dio, si giunge allo spirito e alla presenza trinitaria nel dramma del mondo. Trascendenza e immanenza: il dramma entra nella pienezza.
Raccolta dei documenti del magistero pontificio e conciliare (dal 1939 al 2012) sul tema della nuova evangelizzazione. I mutamenti culturali, sociali ed ecclesiali avvenuti negli ultimi decenni impongono un nuovo modo di annunciare il Vangelo, pertanto la Chiesa ha sentinto il bisogno di fornire gli strumenti necessari per iniziare questo processo di nuova evangelizzazione, come intuito già da Giovanni Paolo II che per primo utilizzò questa estpressione. Benedetto XVI ha istituito, il 21 settembre 2010, il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Il trattato completo di Cristologia per lo studio. Suddiviso nei tre grandi ambiti, biblico, storico e sistematico, lo studio fa emergere e riempie di contenuto i titoli con i quali i credenti hanno riconosciuto e chiamato Gesù di Nazareth: Messia di Israele, Salvatore del mondo, Signore della chiesa e del cosmo, Figlio di Dio. Da rilevare la particolare attenzione dell’autore nell’associare il dato positivo alla riflessione teorica, la tradizione secolare all’innovazione attuale, il rigore accademico e l’approfondimento spirituale.
Olegario Gonzàlez Decardedal, sacerdote spagnolo (Lastra del Cano, Àvila, 1934), ha studiato a Monaco di Baviera, Oxford e Washington. Già membro della Commissione Teologica Internazionale, attualmente è professore alla Pontificia Università di Salamanca e alla Reale Accademia di Scienze morali e politiche di Madrid. Tra le sue recenti pubblicazioni: Jesús de Nazaret. Aproximación a la cristología (19933); Raíz de la esperanza (19962); Cuatro poetas desde la otra ladera. Prolegómenos para una cristología (1996); La entraña del cristianismo (20003); La palabra y la paz: 1975-2000 (2000); Fundamentos de cristología (2001).
Per anni si è detto che la scienza sperimentale ha mandato nel dimenticatoio le dimostrazioni dell’esistenza di Dio, relegandole in un ambito “non scientifico”. Ma sarà proprio vero? O non è invece sensato pensare che proprio la matematica, la fisica e la biologia moderne hanno aperto nuovi spazi di incontro e scambio tra scienza, metafisica e teologia?
Destinatari
Ampio pubblico
Autore
Robert J. Spitzer è presidente e fondatore del Magis Institute for Faith and reasons a Irvine, in California; conosciutissimo negli Stati Uniti per i suoi passaggi televisivi sulle tematiche del rapporto tra scienza e fede, per la sua capacità di abbinare con estrema competenza i due linguaggi, tradizionale e contemporaneo.
Un manuale di morale innovativo nei contenuti e nel metodo. Una teologia morale non autosufficiente e solitaria, ma in dialogo con le ragioni della cultura del nostro tempo. Questo di Demmer si presenta come un manuale particolare. Il tempo dei manuali tradizionali di teologia morale sembra ormai passato; il manuale moderno non e piu un libro di consultazione valido per tutta la vita, essendo i mutamenti troppo rapidi. La ricerca morale - dice l'autore - oggi deve sostare ed effettuare un autoaccertamento. Si devono rintracciare e fissare linee comuni affiche il prossimo passo verso il futuro non sia azzardato; va abbozzata una mappa che indichi come si possa avanzare. Due le caratteristiche di questo volume. Non intende fornire i primi rudimenti, essendo il sapere di base piu facilmente attingibile da altre fonti. In secondo luogo nella trattazione l'autore si aspetta la produttiva partecipazione di pensiero del lettore.
LA TEOLOGIA DEL XX SECOLO è un bilancio che considera le discipline teologiche in forma sistematica, con una prospettiva storica, dal punto di vista della teologia italiana. L'opera tiene conto della dimensione Ecumenica e rimane aperta agli sviluppi e alle prospettive delineatesi in ambito teologico nel corso del XX secolo. In collaborazione con l'Associazione Teologica Italiana (A.T.I.) è corredata di una bibliografia nelle principali lingue europee, indici analitico e dei nomi.
In questo volume - di vasto respiro culturale e di alto spessore teologico - si può dire obiettivamente che l’Autore realizzi in modo compiuto il progetto di una cristologia prettamente trinitaria che era nelle intenzioni del grande teologo svizzero, H. U. von Balthasar (1905-1988), il quale, con la sua opera originale e immensa ha lasciato tracce profonde nella teologia del XX secolo.
Dalla quarta di copertina:
Chi è Gesù Cristo? A due millenni dalla sua nascita, l'interrogativo non cessa di coinvolgere credenti e non credenti. Il volume, redatto con stile piano e sicuro, offre una riflessione di vasto respiro culturale e di alto spessore teologico, presentando in forma critico-costruttiva, il pensiero di Hans Urs von Balthasar (1905-1988), filosofo e teologo letterato e spirituale, definito anche «l'uomo più colto del nostro tempo» (Henri de Lubac).
Dopo un'ampia introduzione, approccio indispensabile per conoscere da vicino la persona, la vastissima opera e i temi principali del grande teologo svizzero, il libro presenta l'unicità irripetibile della figura di Gesù Cristo, sia nella sua funzione di Rivelatore di Dio sia nella sua missione di Redentore dell'uomo. L'affermazione giovannea sul Verbo fatto carne (Gv 1,14) costituisce come l'asse portante di tutta la cristologia, prettamente trinitaria, dall'incarnazione fino alla sua morte e risurrezione.
Particolare enfasi è data all'esperienza di abbandono e di morte vissuta dal Figlio di Dio per redimere il mondo in forza della sua obbedienza al Padre, sotto la mozione dell'amore trinitario di Dio per l'uomo. Proprio nel suo essere il Verbum Caro, Gesù di Nazareth è nello stesso tempo la pienezza della espressione o rivelazione visibile del Padre invisibile, ed è il vertice dell'azione salvifica che Dio ha realizzato nella storia, entro il proscenio del «teatro del mondo». Di conseguenza, l'uomo Gesù è la verità definitiva di Dio ed è la norma storica per la realizzazione escatologica dell'uomo.
Seconda edizione riveduta e aumentata.
Quale identità di Dio si dà oggi a scoprire nella storia di Gesù di Nazareth? Dopo aver affrontato la negazione di Dio nel pensiero moderno, la ricerca abbandona i veli del lutto e affronta la rivelazione cristiana, muovendosi nel solco di una teologia fondamentale.
Dalla quarta di copertina:
L’opera cerca di vedere quale identità di Dio si dà a scoprire nella storia di Gesù di Nazareth. La ricerca è condotta nell’orizzonte della «morte di Dio» e della «fine della religione» che minaccia il nostro tempo e oscura il senso dell’uomo quanto quello di Dio. Il problema è costitutivo del pensiero filosofico della «modernità». Prima di interrogare la rivelazione, la teologia deve situarsi nell’ambito della ragione e chiedersi perché e come il pensiero di Dio in quell’ambito si è perduto.
L’opera inizia, dunque, con un’ampia esplorazione del problema di Dio nella filosofia, da Descartes ai nostri giorni, onde rilevare le vie attraverso le quali la non credenza si è diffusa, e osservare le reazioni della teologia e i suoi nuovi tentativi di riconciliazione tra la fede e la ragione. Una volta affrontata la negazione di Dio, il pensiero credente potrà abbandonare i veli del lutto e affrontare la rivelazione.
Il secondo capitolo si sofferma sul terreno dei vangeli, luoghi privilegiati della cristologia, senza però rimanervi chiuso. Esso dovrà, in effetti, spiegare come la tradizione cristiana ha potuto veicolare una «ovvietà» di Dio che il pensiero moderno rigetterà. Così, l’interesse del capitolo si focalizza non tanto sulla identità personale dell’uomo di Nazareth, quanto sui segni della presenza di Dio che in lui si dissimula e nel contempo si svela. Quando il pensiero della morte di Dio viene riportato nell’evento della croce di Gesù, la fede sa riconoscervi l’avvento trinitario del Dio-amore che è-per-noi.
Questa «opera magistrale» , Dio che viene all’uomo, si svolge in due volumi: il primo reca come sottotitolo Dal lutto allo svelamento di Dio, e si muove nel solco di una teologia fondamentale; il secondo, che avrà come sottotitolo Dall’apparizione alla nascita di Dio, si muoverà nel solco di una teologia dogmatica. (C. Theobald)
Recensioni:
[...] Il volume, cui seguirà un’altra opera di taglio dogmatico i cui capitoli sono sommariamente illustrati dall’A., è strutturato in due lunghi capitoli, ulteriormente suddivisi in sezioni e sottotitoli, articolati in quattro tappe, seguite da una rilettura. Il lettore è aiutato a orientarsi in questo ricco é stimolante percorso dall’introduzione premessa ai capitoli, dalla presentazione che apre ciascuna sezione e dalle note bibliografiche che corredano il testo. Nonostante ciò, l’opera non è di facile lettura; essa suppone conoscenze previe, ad esempio per quanto concerne gli autori citati (filosofi e teologi), con i quali il Moingt si confronta su aspetti specifici, che rimandano ovviamente a un insieme più complesso e articolato. Ma si tratta altresì di un’opera ricca di spunti e di provocazioni, perché ci sembra indubitabile che il confronto dialogico con la cultura occidentale (e pensiamo che non sia indebito estendere questo pensiero anche alle altre culture) sia oggi per il cristianesimo la grande sfida, a livello teorico e pratico, dal quale esso non può esimersi.
S. Mazzolini, in La civiltà cattolica 156 (23/2005) 519-521
In questa sua cristologia Werbick non si accontenta di ripetere le classiche formule dogmatiche, ma muove alla ricerca dei linguaggi adatti alla comprensione odierna, mettendo in dialogo le origini della fede cristologica con la situazione attuale del cristiano. Il teologo di Münster avvia dunque un percorso - più precisamente: «un esperimento sulla figura e sul ruolo di Gesù Cristo» - che consenta di ricomprendere oggi la cristologia "alta" e la soteriologia sacrificale, senza però limitarsi a derivarle dalla storia (e senza neppure congedarle sbrigativamente). Dio - umano presenta allora l'intuizione cristologica basilare: Dio lo si incontra "umanamente"; Dio vuol essere compreso in un essere umano. L'uomo Gesù di Nazaret è la realtà di Dio in questo mondo, poiché Gesù da lui riceve la propria umanità e da lui riceve vita, così da portare Dio ai propri simili, fino all'estremo. A partire dal mistero della persona di Gesù, Werbick dispiega in modo originale le formule della cristologia presenti nella tradizione ecclesiale e le interpretazioni teologiche dell'opera redentiva di Gesù Cristo, a volte così "dure da digerire" per la comprensione odierna. Ecco allora qui una "traduzione" nuova della testimonianza biblica: un libro che avvicina i contemporanei ai contenuti della fede in Cristo, nello sforzo di renderli più comprensibili. Werbick coinvolge nel discorso gli inizi della riflessione cristologica, ma bada anche a quanto quegli inizi apportano oggi alla compressione dei contenuti basilari del cristianesimo, a ciò che è e resta essenziale in cristologia. Un libro per avvicinare in modo comprensibile i contemporanei ai contenuti della fede in Cristo.
Teologia cattolica ed evangelica in dialogo.