
Il tema dell'educazione nella post-modernità è affrontato da vari studiosi e analizzato sul piano delle scienze umane, della teologia e delle arti in generale. Questione che non iveste i soli metodi educativi, il come fare, bensì l'esperienza stessa della educazione , il suo senso e il suo valore.
Interventi che ruotano attorno al tema della “grande emergenza educativa” provenienti dallo scibile della teologia, delle scienze umane e delle arti in generale. Proposto dalla Cattedra di «Dialogo tra culture» di Ragusa, questo libro propone come rimedio allo smarrimento e al malessere dell’uomo contemporaneo 1. la costruzione di legami affettivi forti, perché questo rimedio è la radice degli altri rimedi 2. di rimettere al centro la ricerca della verità dell’uomo, la “questione antropologica” 3. di affrontare le grandi questioni del vero e del bene, coniugando tra loro teologia, filosofia e scienze, nel pieno rispetto dei loro metodi e della loro reciproca autonomia. Interventi di Biagio Aprile, Giacomo Baroffio, Gianni Colzani, Zdzislaw J. Kijas, Ivo Lizzola, Domenico Paoletti, Luciana Pepi, Elena Pontiggia, Brunetto Salvarani, Ugo Sartorio, Abderrazak Sayadi, Edoardo Scognamiglio, Domenico Simeone, Italo Spada, Carmelo Vigna, Roberto Vignolo.
Destinatari
* Educatori, formatori, genitori, insegnanti * Tutti e in generale chi è interessato al dialogo tra culture
Autore
BIAGIO APRILE, francescano conventuale di Sicilia, ha conseguito il dottorato in teologia patristica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. È docente di discipline patristiche presso lo Studio teologico San Paolo (Catania) e l’Istituto teologico ibleo San Giovanni Battista (Ragusa). Collabora con la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura (Roma), per la quale dirige la Cattedra di «Dialogo tra culture». È direttore dell’Ufficio per l’educazione cattolica, la cultura, la scuola e l’università della diocesi di Ragusa. Ha pubblicato La Passione di Cristo sulla croce. Studio sul commento II, al salmo 21 di Agostino d’Ippona (Pontificia Università Gregoriana, Roma 2007), curato Dialogo tra le culture (Edizioni Messaggero, Padova 2011) e collabora con diverse riviste, tra cui «Synaxis», «Asprenas» e «Horeb».
Una riflessione sull'atto del condividere il cibo, molto più che una quotidiana necessità.A tavola si fa esperienza di compagnia e umanizzazione, e i commensali possono divenire pane uno per l'altro.
Una ricerca, basata anche su documenti conciliari, che approfondisce le modalità per riconoscere e interpretare i "segni dei tempi", capaci di dischiudere nuove vie lungo le quali sviluppare l'azione ecclesiale di trasmissione della fede.
A partire dai contributi di Sergio Bastianel, Giovanni Moioli e Tullo Goffi, questo studio rimarca l'importanza del dialogo per lo strutturarsi della coscienza, mostrando come la preghiera sia da considerarsi quel dialogo che sottende una vita morale vissuta nella fede. Dalla descrizione di protagonisti ed elementi costitutivi della preghiera, e dall'analisi degli effetti che essa produce nella coscienza e in rapporto al discernimento, emergono i tratti di un dialogo vivo e vivificante con Dio.
Molti degli snodi che caratterizzano l’evoluzione dell’universo e della vita stessa, fino all’emergere dell’uomo sulla Terra, sono caratterizzati da una forte contingenza storica che ne determina lo sviluppo successivo. Il mondo stesso in cui viviamo sottostà a dinamiche contingenti e non prevedibili, pur all’interno di regolarità comprensibili e codificabili, che possono portare anche a vicoli ciechi e fallimenti, soprattutto se ci si pone nella prospettiva teologica di considerare l’uomo come vertice della creazione. Come pensare Dio Creatore di un mondo che è «cosa buona» di fronte a un universo che può essere pensato come auto-sussistente e non finalizzato a un particolare tipo di sviluppo? Come può Dio agire all’interno di un mondo la cui storia è determinata da regolarità ed eventi contingenti? Da qui l’intento di una ricerca interdisciplinare che si avvale dell’apporto di diversi ambiti di ricerca, dalla biologia evolutiva alla cosmologia, dalla fisica quantistica alle teorie del caos, per tentare di ridefinire alcuni concetti fondamentali della teologia della creazione.
Destinatari
* Studenti di teologia, scienze e filosofia.
Autore
Manuela RIONDATO è una Collaboratrice apostolica diocesana della diocesi di Padova. Ha conseguito la laurea in astronomia a Padova nel 2005, iniziando poi il percorso degli studi teologici presso la Facoltà teologica del Triveneto, che l’ha portata alla licenza in teologia pastorale nel 2014 e quindi al conseguimento del dottorato in teologia nel 2018. Il suo interesse è concentrato sul dialogo tra scienza e teologia, in modo particolare nell’ambito della teologia della creazione.
La fede cristiana deve sempre confermarsi nuovamente nella sua identità in dialogo con le domande di ogni epoca, in modo da mostrare la sua ragionevolezza. Si tratta di rendere ragione della speranza che ci abita per il messaggio di Gesù Cristo. La teologia come scienza della fede è così in dialogo con tutte le altre scienze di ogni tempo. In questo volume vengono per la prima volta raccolti in maniera sistematica delle intuizioni e dei contenuti teologici di capitale importanza, che il Cardinale Walter Kasper ha sviluppato nel suo lungo percorso intellettuale, in modo da renderli accessibili a un pubblico più vasto. Si tratta di elementi essenziali che costruiscono i temi della teologia come scienza della fede, della fede all’interno del processo storico come anche del dialogo teologico con teologi di alta statura e movimenti culturali contemporanei.
Il Simposio "Per una teologia fondamentale del sacerdozio", tenutosi in Vaticano dal 17 al 19 febbraio 2022, ha inaugurato una nuova fase di riflessione teologica e pastorale nel contesto degli interrogativi contemporanei riguardanti il ministero dei presbiteri e il sacerdozio dei battezzati. In questo volume sono presenti gli Atti del Simposio con contributi dipapa Francesco; card. Marc Ouellet; p. Serge-Thomas Bonino; p. Robert Vorholt; card. Lazarus You Heung-sik; p. Jean-Robert Armogathe; p. Dominic Legge; p. Gabriel Richi Alberti; prof. Philippe Capelle-Dumont; card. Arthur Roche; prof. Piero Coda; card. Kurt Koch; card. Giuseppe Versaldi; p. Benoît-Dominique de la Soujeole; sr. Alexandra Diriart; p. ÉdouardAdé; prof.ssa Martha Olavarrieta de Gómez Serrano; sr. Alessandra Smerilli; prof.ssa Michelina Tenace; card. Pietro Parolin; card. José Tolentino de Mendonça; card. Gianfranco Ghirlanda; p. Emilio J. Justo; fr. Paolo Martinelli; card. Kevin J. Farrell; p. Gaspar HernándezPeludo; Chiara Amirante; card. Louis Antonio Tagle.
Per lungo tempo dire “spiritualità cristiana” equivaleva a dire “spiritualità dell’anima”, accettando più o meno inconsciamente che il corpo avesse solo un ruolo marginale. Oggi, invece, ci troviamo di fronte ad opposte opinioni: «o troppo disprezzano il corpo umano o troppo lo esaltano» (GS 41). Che dire di questa situazione apparentemente contraddittoria? È possibile parlare di una disciplina del corpo? In quali termini? Il cristiano può forse prescindere dal significato della corporeità per la crescita nella propria fede? L’Autore – in questo compendio unico nel suo genere, fedele agli insegnamenti del Vaticano II – elabora una riflessione sistematica sulla corporeità, dal punto di vista storico e teologico, intesa come dono dell’azione creatrice di Dio e presupposto di ogni autentica esperienza evangelica. Una riscoperta che, in queste pagine, viene declinata a livello di vissuto e di scelte concrete, quelle che riguardano il nostro essere, la relazione con noi stessi e con gli altri.
"Libertà, libertà, quanti delitti si commettono nel tuo nome", esclamò Madame Roland, salendo sul palco ove sarebbe stata ghigliottinata. Consapevoli di tale possibile pervertimento, i francescani lungo i secoli hanno proposto sul tema una "rinnovata" prospettiva secondo cui Dio è suprema e assoluta libertà, nel senso che ha fatto "ciò" che ha voluto e "come" ha voluto, e ha chiamato all'esistenza l'uomo, rendendolo partecipe della sua stessa libertà. Egli lo ha creato in modo del tutto gratuito, poiché nessuno può avanzare un diritto "ad essere", e lo ha fatto per mostrare che è nella gratuità il segreto di un'esistenza autenticamente umana.
La libertà come dono, dunque, ma per andare dove? Da nessuna parte, perché è essa il punto di partenza e insieme il punto d'approdo di tutti i percorsi; e lo splendore dell'uomo in cammino, creativo e insieme oblativo, come Francesco d'Assisi. Un itinerario suggestivo da riprensare in compagnia di Bonaventura, di Duns Scoto e di Guglielmo d'Occam.
Orlando Todisco, frate minore conventuale, docente di filosofia francescana al Seraphicum di Roma, è autore di una serie di saggi sulla fecondità del "pensare francescano". Tra i più recenti, segnaliamo: Nella libertà la verita. Lettura francescana della filosofia occidentale (Messaggero 2O14); La solidarietà nella libertà. Motivi francescani per una nuova democrazia (Cittadella 2Ol5); Liberare la verità. Percorsi della Scuola Francescana (Cittadella 2016); Stare bene al mondo" L'arte di essere felici secondo san Bonaventura (Porziuncola 2018).
La teologia cristiana ha sempre cercato di approfondire la comprensione del mondo tenendo conto delle nuove scoperte scientifiche. Un appassionato ricercatore di Dio nelle fibre del mondo è stato Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955). La sua opera può essere considerata come rivoluzionaria sia dal punto di vista scientifico che teologico, anche se adombrata da incomprensioni che hanno portato ad oscurarne per anni la figura. Negli ultimi decenni il suo pensiero è stato rivalutato all'interno della Chiesa; anche papa Francesco nell'enciclica Laudato si' utilizza dei concetti teologici di matrice teilhardiana. Le intuizioni di questo sorprendente studioso e uomo di fede sono un terreno fertile per indagare il progetto di Dio all'interno dei processi evolutivi dell'universo. Un pioniere che ha lasciato un solco profondo per una ricomprensione della fede cristiana per l'uomo di oggi.
Da "Abito" a "Zwingli", le 588 voci di questo Dizionarietto illustrano i concetti, le figure e i documenti più importanti per il sapere teologico e il Magistero e forniscono il significato delle parole - anche delle meno comuni, il cui senso può essere difficile da ricostruire o da precisare - che si incontrano nei discorsi e nei testi delle autorità ecclesiastiche. Si sono tenute presenti le varie discipline interessate (Bibbia, Catechetica, Diritto canonico, Filosofia, Liturgia, Pastorale, Patristica, Storia, Teologia dogmatica, fondamentale e morale) per offrire uno strumento utile soprattutto alle persone che - per professione, interesse personale o motivi di studio - si accostano al linguaggio teologico. Una grande mappa delle parole che hanno formato la cultura religiosa dell'Occidente, nel dialogo-confronto con le altre fedi mondiali, innanzitutto ebraismo e islam.
Il testo presenta un saggio di escatologia.