
Come si evince dal titolo, la tesi centrale del libro di Bernhard Häring è che la confessione sia fonte di gioia. Una gioia capace di abbattere il muro del peccato che oscura lo splendore del mistero del battesimo. "Quando sentiamo nominare il sacramento della riconciliazione il nostro cuore deve battere più forte": attraverso Cristo, che ci offre la possibilità del ritorno al Padre celeste, Dio manifesta il suo amore e "purifica nuovamente la nostra anima". L'uomo veramente riconciliato si trasforma in messaggero di pace.. "La riconciliazione e la pace vanno viste anzitutto come dono gratuito meritatoci da Cristo nostro salvatore. Ma, in quanto dono, postulano un accoglimento riconoscente. Dove non vi è riconoscenza, il dono si vanifica". Nell'Anno della Misericordia, un testo che mette al centro il Sacramento della misericordia proponendo innumerevoli spunti per la riflessione personale e comunitaria.
Nel breve libro biblico di Tobia è custodita tanta sapienza e sono nascoste molte chiavi per entrare nel mistero della vita e comprendere la realtà del matrimonio e delle relazioni familiari. In questo volume i coniugi Gilberto Gillini e Mariateresa Zattoni offrono una riflessione sapienziale sul testo biblico, evidenziandone tutta la profondità e l'attualità. Il commento, fortemente arricchito dalla competenza psicologica degli autori, si sofferma sul cammino dei giovani Tobia e Sara, che diventano coppia sullo sfondo di una lotta continua tra il demone Asmodeo e l'angelo Raffaele. Il libro è introdotto da Padre Giulio Michelini che, con competenza e precisione, presenta i temi chiave che percorrono il testo biblico, aiutando a collocarlo nel tempo e nel luogo in cui è stato redatto.
Oggi più che mai assistiamo alla crescente difficoltà (persino da parte dei battezzati) di vivere il sacramento della riconciliazione in tutta la sua pienezza. Questo libro nasce dal desiderio di spiegare il valore del perdono e di quanto bisogno abbiamo, noi cristiani e più in generale tutti gli uomini, di riscoprire i tesori che esso nasconde. L'autore presenta in modo semplice attraverso una storia, un racconto di vita e di amicizia - la bellezza di ciò che avviene nella riconciliazione. Un'esperienza di malattia diviene il contesto di uno scambio incalzante, sul quale si affacciano due volti di una medesima umanità: i problemi a volte inaspettati dei ministri sacri e l'inconsapevole tendere dei lontani verso Dio. Preti e non credenti vi appaiono accomunati dal loro essere uomini e, in quanto tali, uniti dal comune senso di precarietà e di incertezza che a tratti la vita mette davanti e dal bisogno di essere in qualche modo riscattati. Sullo sfondo, la ricerca di una grande libertà: quella che vive nel lasciare che qualcuno ti prenda per mano.
Tra i credenti oggi si riscontra una certa disaffezione nei confronti del Sacramento della Confessione. Le cause sono le più svariate: dalla negazione della sua utilità alla convinzione che il perdono sia una faccenda meramente privata tra la propria coscienza e Dio. Il Giubileo della Misericordia può senz'altro costituire una buona occasione, per le comunità cristiane e per i singoli fedeli, per riscoprire il valore e la bellezza del Sacramento della Riconciliazione. Il presente sussidio, in tal senso, vuole offrire alcune riflessioni per meglio comprendere questo sacramento e preziosi consigli per un'adeguata pastorale che favorisca l'accostamento alla Confessione, come ad esempio un'attenta formazione della coscienza, l'educazione al senso della penitenza, vivere la riconciliazione nelle nostre comunità.
Il male che affligge maggiormente il nostro tempo è - più di ogni altro quello che Gabriele Corini definisce come la "sciatica del cuore", ossia l'irrigidimento del cuore, sede delle scelte e dell'amore, a tal punto da renderlo arido e inflessibile. Ma quale medicina può porre rimedio a questo male? Fortunatamente Dio stesso ha pensato al giusto rimedio: la sua misericordia. Essa ci permette di guarire e ci restituisce la nostra originale capacità di amare. In questo libro, attraverso la meditazione della Parola di Dio, viene approfondito il tema dell'essenza divina della misericordia al fine di comprendere come essa sia il fondamento della nostra stessa identità umana e cristiana.
Che cos’è l’indulgenza? Qual è la sua storia e cosa ci insegna sul sacramento della penitenza e il rapporto dell’uomo con la sua libertà? Far gustare all’uomo di oggi la profondità e la delicatezza della sua libertà: questo vorrebbe essere il profilo inedito che le indulgenze possono oggi promuovere in un modo veramente originale. Purché la Chiesa sappia trovare le parole giuste per disgelarne quel senso che essa anzitutto riceve in dono e che poi può e deve a sua volta annunciare e donare, anche e soprattutto all’umanità di oggi.
Alceste Catella, nato a Tavigliano nel 1942, è vescovo di Casale Monferrato. È segretario regionale della commissione liturgica del Piemonte, direttore della commissione liturgica diocesana e responsabile della commissione di arte sacra della diocesi di Biella. Nel 2010
è stato nominato presidente della commissione episcopale per la liturgia. Ha all’attivo numerose pubblicazione e collabora alla Rivista Liturgica. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato La Vergine bruna di Oropa (20073). Andrea Grillo, padre di Margherita e Giovanni Battista, è professore ordinario di teologia dei sacramenti e filosofia della religione presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo in Roma. Insegna liturgia presso l’Istituto di Liturgia Pastorale dell’Abbazia di Santa Giustina in Padova, presso l’Istituto Augustinianum in Roma e presso l’Institut Superieur de Liturgie di Parigi. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Genealogia della libertà. Un itinerario tra filosofia e teologia (2013); Il simbolo. Una sfida per la filosofia e per la teologia (2013, con Stefano Biancu); Ecclesia universa o introversa? Dibattito sul motu proprio Summorum Pontificum (2013, con P. De Marco).
Vari sono i modi per considerare il mistero del cuore di Cristo: il culto, la devozione, la spiritualità, se intendiamo con questa parola i frutti della contemplazione della scena del costato trafitto.
Tale contemplazione possiede un valore altrettanto perenne quanto il Vangelo stesso. Mentre, infatti, la devozione al Sacro Cuore, sotto l’impulso di santa Margherita Maria, ha conosciuto una fioritura eccezionale per poi essere oggetto di un’improvvisa disaffezione, rimane sempre valido e fruttuoso accostarsi a Cristo tramite il suo cuore aperto.
Secondo l’enciclica Haurietis aquas tre sono gli aspetti principali che possiamo riconoscere nel cuore di Cristo: l’immagine del Verbo incarnato, il testimone della redenzione e il simbolo dell’amore. Percorrendo questa triplice valenza del mistero del Sacro Cuore, l’autore ritrova le principali tappe della contemplazione cristiana che si dispiega incessantemente da venti secoli, invitandoci anche oggi a riscoprire le «insondabili ricchezze del Cristo».
Charles André Bernard è nato a Berck- sur-Mer (Francia) nel 1923 ed è morto a Roma nel 2001. Dopo aver compiuto il corso di studi nella Compagnia di Gesù e aver conseguito il dottorato
in filosofia e quello in teologia, per molti anni ha insegnato all’Università Gregoriana. Professore di teologia, ha dedicato le sue forze allo studio
e all’insegnamento della spiritualità, esplorando tutti i campi di ricerca che consentono di comprendere meglio la vita e l’esperienza spirituale. Figura, pensiero e insegnamento di P. Bernard sono ora oggetto di studio e di ricerca; per sostenere tale finalità
è nata a Roma nel 2002 l’Associazione Amici di Padre Bernard (www. amicidipadrebernard.org). Tra le sue opere pubblicate dalle Edizioni San Paolo: Il Dio dei mistici, I-III (1996- 2004); San Paolo mistico e apostolo (2004); Teologia affettiva (2004); Teologia spirituale (2004); Teologia mistica (2005); Tutte le cose in Lui sono vita (2010).
"La Sacra Scrittura è lo specchio di come la misericordia si esprima nella sua concretezza. Prima ancora di essere una dimensione affettiva, le pagine della Bibbia evidenziano la concretezza della misericordia nella sua dimensione tangibile e visibile. Il 'grande fiume della misericordia' non si esaurisce mai perché trova sempre persone che ne danno concreta testimonianza nella vita di ogni giorno. Si scopre che esiste un sentimento che lega uomini e donne solo perché si appartiene tutti alla stessa umanità. Le opere di misericordia corporale e spirituale si inseriscono all'interno di questo processo di solidarietà umana e ne specificano, comunque, una caratteristica essenziale. 'Lo avete fatto a me' (Mt 25,40) è il tocco peculiare che permette di esprimere la testimonianza cristiana." (Rino Fisichella)
La prima giornata di Gesù - scelta come icona biblica di riferimento del Convegno ecclesiale di Firenze - offre gli elementi fondamentali del discepolato cristiano. Il volume porta il lettore a Cafarnao, aiutandolo a ripercorrere l'esperienza dei discepoli in quella prima giornata con Gesù: nella sinagoga, mentre prega col suo popolo; in una casa, dove vive la dimensione più laica della quotidianità; per le strade di quel villaggio, mentre guarisce; poco distante, in un luogo nascosto, dove prega da solo. Lì si può incontrarlo, ma non ci si può fermare a lungo. Come i discepoli sono partiti per seguire Gesù, che da lì è andato "nei villaggi vicini", così in quella città della Galilea si può ancora udire la sua voce: "Andiamocene altrove!" (Mc 1,38).
L'annuncio di Papa Francesco di indire un Giubileo della Misericordia ha colto tutti di sorpresa. Un Anno Santo straordinario sulla misericordia, tuttavia, non poteva essere una sorpresa conoscendo il pensiero del Papa. La misericordia è un punto di riferimento permanente per Papa Francesco. L'indizione di un Anno Santo straordinario, quindi, è la felice conseguenza di questa attenzione e della testimonianza che quotidianamente egli offre alla Chiesa e al mondo. Il Giubileo è un'occasione straordinaria per dare forza e vigore a ciò che costituisce la vita ordinaria della Chiesa e di ogni cristiano: essere segno della vicinanza e della tenerezza di Dio. Il Giubileo intende ricordare ad ognuno la bellezza della fede che pone al suo centro l'amore misericordioso del Padre reso visibile nel volto di Cristo e sostenuto dallo Spirito che guida i passi dei credenti nelle vicende della storia.
Georg Fischer si cimenta con la domanda centrale per la comprensione della visione teologica dell'Antico Testamento: come si parla di Dio al suo interno? Il risultato è un'opera variegata e complessa, che già nel titolo - "teologie" al plurale - cerca di rendere giustizia di una dinamica che non vuole ridurre il discorso su Dio a un minimo comune denominatore riepilogativo, ma che accetta la sfida di confrontarsi con diverse immagini, complesse prospettive, descrizioni non uniformi e contenuti spesso contrastanti della figura del Dio di Israele. L'autore parte dall'analisi dei testi e giunge a un riepilogo dove le caratteristiche del Dio di Israele vengono considerate nella loro complessità, nel loro sviluppo e nelle prospettive che gettano anche sulla comprensione del Dio del Nuovo Testamento.
Esercizi spirituali di sant'Ignazio di Loyola è un piccolo libro che ha avuto e sempre ha un influsso grande nella Chiesa. È l'unico libro sull'esperienza spirituale approvato da un Papa (Paolo III, 31.7.1548). Ma - propriamente parlando - non è un libro da leggere e neanche è un libro di spiritualità. Sono esercizi da fare! Ma il loro "meccanismo" non è di immediata comprensione. Chi vuole fare questi esercizi ha bisogno di una guida esperta, qualcuno che lo accompagni in un processo verso una scelta di vita, una scelta nella quale la fede ha un ruolo importante. La guida deve conoscere il cammino, allo stesso tempo deve essere molto discreta perché al centro dell'esperienza è il colloquio fra Dio e l'uomo: Dio che parla nelle mozioni interiori che si producono nell'affettività profonda quando si contempla la vita di Gesù narrata nel vangelo. Alla fine, sarà quello che dà consolazione spirituale a suggerire una buona scelta di vita. Lo scopo di questa nostra piccola opera è di fornire un'informazione chiara sugli Esercizi spirituali a coloro che li conoscono appena un po', come pure a quelli che hanno per essi un interesse genericamente culturale.