
All’inizio degli anni Sessanta don Tonino Bello fu a Bologna dove studiò teologia nel seminario dell’Onarmo. Successivamente fu a Roma, dove accompagnò il suo vescovo alle sedute del concilio Vaticano II. Nello stesso tempo si iscrisse all’Università Lateranense dove conseguì la laurea in teologia nel 1965, l’anno della conclusione del Vaticano II.
I Congressi eucaristici e il loro significato teologico e pastorale è appunto la tesi di laurea di don Tonino Bello. Scritta durante il concilio, la tesi nasce dalla teologia preconciliare ma respira già la nuova impostazione. In questo senso essa è un documento significativo che rende conto della maturazione di don Tonino Bello e insieme di un cambiamento epocale.
All’interno della produzione letteraria di don Tonino la tesi di laurea acquista un significato tutto particolare. Nel clima del Congresso eucaristico nazionale essa invita a ripartire dai recinti del mistero per recare al mondo il segno vivo dell’amore di Cristo.
Destinatari
Sacerdoti, religiosi.
L’autore Antonio Bello, conosciuto come don Tonino, fu ordinato sacerdote nel 1957. Impegnato a favore degli ultimi, nel 1985 fu incaricato di guidar Pax Christi, il movimento cattolico internazionale per la pace. È in corso il processo di beatificazione. Presso le Edizioni San Paolo sono state pubblicate numerose sue opere, tra cui ricordiamo: Maria, donna dei nostri giorni (200114), Alla finestra la speranza (200214), Cirenei della gioia (20004), Vegliare nella notte (1995), Il Vangelo del coraggio (1996), Le mie notti insonni (20023), La speranza a caro prezzo (19992), Non c’è fedeltà senza rischio (2000), Benedette inquietudini (2001), Servi inutili a tempo pieno (2002) e Il Rosario. Preghiere e riflessioni di Don Tonino Bello (2008).
Descrizione dell'opera
Indagare identità, motivazioni, scelte e figure delle nuove forme di comunità parrocchiali è di crescente importanza per progettare il futuro della pastorale. Una nuova articolazione della Chiesa comporta infatti la rivisitazione di alcune questioni ecclesiologiche fondamentali. La riduzione del numero dei sacerdoti, l'opportunità di mettere in rete forze significative presenti nelle diverse parrocchie di un territorio stimolano certamente gli operatori pastorali a ogni livello a intraprendere forme nuove di azione. Tutto ciò richiede la creazione di una mentalità nuova sia tra il clero, sia tra i fedeli laici, la quale non può essere che frutto di una formazione adeguata di entrambe le categorie, fino a toccare una ridefinizione delle relazioni personali tra le parti.
La 60ª Settimana nazionale di aggiornamento pastorale prosegue l'attività di ricerca già avviata dal COP e invita a riflettere sulla relazione pastorale per aiutare le comunità cristiane a elaborare esperienze e percorsi formativi.
Sommario
Prefazione (D. Coletti, vescovo di Como). STUDI. Unità pastorali e COP (G. Bonicelli). «Dalla necessità alla progettualità». Ricerca sulle forme di comunità fra parrocchie (G. Villata). Unità pastorali: riflessioni a margine di un'indagine (S. Baravalle). Essere comunità cristiana oggi (E. Castellucci). Costruire comunità cristiana oggi (G. Zanotta). Chiesa-comunione: fondamento e anima della pastorale (M. Crociata). APPROFONDIMENTI. Formarsi insieme per lavorare insieme. Creatività e rinnovamento pastorale (A. Mastantuono). Formazione degli operatori pastorali per le unità pastorali (R. Marangoni). La cooperativa Aquila & Priscilla (O. Pirovano). Il villaggio delle opportunità (L. Salvo). Relazione pastorale: un nodo da sciogliere (G. Ruggeri). Le relazioni personali parroci-fedeli: come cambiano e come potrebbero ridefinirsi (R. Vezzani). Nuove comunità e organismi di partecipazione (Q. Fabbri). Come celebrare, fare catechesi ed esprimere solidarietà facendo unità in un territorio più ampio dell'esperienza parrocchiale (G. Colombo). RIFLESSIONI SPIRITUALI. I fondamenti biblici di ogni forma di comunità cristiana (C. Ostinelli). CONCLUSIONI PASTORALI. Nuove forme di comunità cristiana, nuove relazioni pastorali (D. Sigalini). Lettera ai parrocchiani rimasti senza prete.
Le più belle preghiere
dalle varie tradizioni cristiane
“Signore Gesù, guardaci!
Vedi, siamo tutti pellegrini di Emmaus,
siamo tutti uomini che faticano
nell'oscurità della sera.
E anche i nostri cuori sono vigliacchi.
Vieni sulla nostra strada,
brucia il cuore anche a noi.
Entra con noi a sederti al nostro fuoco,
affinché, esultanti di una gioia trionfale,
ci rialziamo a nostra volta
per correre a rivelare la gioia
a ogni uomo nel mondo,
nell’amore, per sempre,
fino al nostro ultimo respiro”.
(abbé Pierre)
Un’inedita raccolta di preghiere rivolte a Gesù Cristo, provenienti da tutte le tradizioni ecclesiali e da ogni epoca, per alimentare la nostra vita spirituale. La scelta comprende sia preghiere liturgiche sia invocazioni libere, che ricoprono i principali movimenti della preghiera, dalla lode alla supplica. I testi qui presentati sono innanzitutto preghiere, parole rivolte a Cristo e alcune poesie su di lui, raccolte nell’ultimo capitolo.
Poiché la realtà delle migrazioni è uno dei temi più importanti nel mondo contemporaneo, il Dizionario affronta l’argomento sia dal punto di vista sociale, offrendo dati e chiavi di lettura di un fenomeno che – ancorché non nuovo nella storia – ha raggiunto un carattere planetario; sia dal punto di vista pastorale, in quanto la comunità ecclesiale è chiamata a leggere questo segno dei tempi e a dare una sua risposta, partendo dalla Bibbia per arrivare alle concrete scelte pastorali.
Le singole voci – 150 in totale, per 120 autori – prevedono per ogni lemma: un sommario, lo sviluppo della voce e un riferimento bibliografico.
Destinatari
Sacerdoti, operatori nel campo dell’accoglienza dei migranti.
L’autore
Graziano Battistella, scalabriniano, è il Direttore dello “Scalabrini International Migration Institute”.
Come possono i conduttori di chiesa gestire il proprio ministero in modo efficace nonostante le pressioni della vita quotidiana? Ajith Fernando crede che il lavoro cristiano possa essere efficace e gioioso allo stesso tempo. Con compassione e onestà l’autore identifica gli elementi fondamentali di un ministero di successo, in rapporto alle persone con le quali si collabora, ai numerosi impegni, alla preghiera e all’essere potenziati e fortificati dalla Parola di Dio. Inoltre esorta la presente generazione di conduttori ad essere di esempio alle future generazioni, seguendo a loro volta l’esempio supremo, Gesù. Non a caso questa profonda riflessione parte dal Vangelo di Marco, traendo spunto da ciò che ci viene detto dell’inizio del suo ministero. L’autore include anche esempi pertinenti tratti dalla sua esperienza personale, dalla sua famiglia, dal suo ministero nella chiesa e a livello internazionale.
Ajith Fernando è Direttore di Youth for Christ nello Sri Lanka dal 1976 e, con sua moglie, è stato attivamente impegnato nella guida e nella vita della chiesa locale per più di 20 anni. E’ impegnato anche in programmi di riabilitazione per giovani tossicodipendenti e continua a predicare in tutte le parti del mondo.
Gabriele Bentoglio (curatore) è biblista, Preside del SIMI, Procuratore e Segretario Generale della Congregazione dei Missionari Scalabriniani. È autore di diverse pubblicazioni, tra cui Strategie comunicative nella lettera ai Galati, Paoline, Milano 2005; Stranieri e pellegrini. Icone bibliche per una pedagogia dell’incontro, Paoline, Milano 2007, e «Mio padre era un Arameo errante…». Temi di teologia biblica sulla mobilità umana, 2006, di questa Collana, nella quale ha curato anche il volume Sulle orme di Paolo. Dall’annuncio tra le culture alla comunione tra i popoli, 2009.
Gianromano Gnesotto, Paolo Morozzo della Rocca, Alessandro C. Ruffinoni, Aldo Giordano Ferruccio Marzano, Francis-Vincent Anthony, Giovanni Terragni, Giovanni G. Tassello, Luigi Sabbarese, Bruno Mioli
Descrizione
La riflessione sulle attuali strutture di pastorale migratoria chiarifica meglio quel dinamismo che porta la Chiesa a rispondere alla domanda religiosa con un’azione pastorale adatta ai migranti delle diverse nazionalità e identità, perché risulti che l’emigrazione sia quella che è, cioè un cammino di popoli verso una società più fraterna, giusta, universale, interetnica e interculturale.
“Non sono sicuro di credere in Dio: però lo amo.
E, per non amare un’idea di Dio,
provo ad amare coloro che mi stanno accanto”.
Dio è sempre al di là delle immagini e delle parole con cui gli uomini cercano di rappresentarlo; è un Dio nascosto, che si può conoscere ma non “sapere” fino in fondo. Eppure, per evocarlo, l’uomo ha bisogno di “dirlo”, e il modo in cui lo racconta non è indifferente: un Dio falsato porta a una falsa visione della vita. Come discernere, allora, tra le diverse rappresentazioni di Dio? Con un linguaggio semplice e chiaro, l’autore indica e approfondisce un criterio fondamentale: ogni descrizione di Dio che va contro l’uomo e la sua vita, che lo sminuisce o lo distrugge è falsa. Un Dio per l’uomo e degno di lui, infatti, non può essere altro che colui che aiuta l’uomo a divenire più umano e che lo libera da quanto lo disumanizza.
Jean-Marie Ploux (Guéret 1937), presbitero e teologo, è stato vicario generale della Mission de France. Ha condotto studi di arabo e islamistica, opera nella formazione ed è impegnato nel dialogo interreligioso e nell’ecumenismo.
Nella eterna battaglia dell’umanità contro il caos, Platone predicava la vittoria dell’uomo grazie alla ragione. Cristo ci ha dato anche la speranza. Questo libro testimonia come vive questi due insegnamenti, semplici eppure rivoluzionari, un uomo di oggi che ha fatto una scelta radicale, ed è un libro che provoca, aggredisce, costringe a combattere corpo a corpo con le placide certezze nelle quali troppo spesso finiamo per adagiarci.
Dalla Postfazione di Riccardo Ferrazzi
Fabrizio Centofanti è uno scrittore cristiano, o meglio, è un cristiano scrittore. E dunque è un genere speciale di cristiano.
Dalla Prefazione di Tiziano Scarpa
Fabrizio Centofanti è laureato in Lettere moderne. Sacerdote diocesano a Roma dal 1996, opera soprattutto nel campo della spiritualità e dell’approfondimento della Sacra Scrittura. Ha pubblicato un volume su Calvino (Una trascendenza mancata, Istituto Propaganda Libraria, 1993) e uno su Rebora (Il segreto del poeta. Clemente Rebora: la santità che compie il canto. L’immagine interiore dagli appunti sul messale, Istituto Propaganda Libraria, 1987), oltre a numerosi saggi e articoli di natura letteraria. Nel 2005 è uscito il volumetto Le parole della felicità, Laurus Robuffo. Con Effatà Editrice ha pubblicato Guida pratica all’eternità. Racconti tra cielo e terra (2008).
Questo volume raccoglie ed ordina la vasta letteratura relativa a don Lorenzo Milani apparsa sulla stampa periodica dal 1949 al 2005. Articoli, reportage, saggi, critiche, recensioni, strilli, annunci, lettere: un materiale vastissimo e fragile, difficile a reperirsi, costituisce il corpus di questo archivio, entro il quale ad ogni singolo pezzo viene assegnato un numero secondo un ordinamento doppio, cronologico e per testate. Stampa, editoria, ma anche convegni di studio, tesi di laurea, cinema, televisione, teatro, corredano e completano questo magazzino della memoria che testimonia un'attenzione al priore in costante crescita. Costruita per arricchire il patrimonio del "Centro di formazione e ricerca Don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana" di Vicchio di Mugello (Firenze), la raccolta è depositata presso la Biblioteca comunale di Vicchio ed è lì consultabile. Grazie all'acquisizione in elettronico, questa pubblicazione rende ora immediatamente disponibile il materiale agli studiosi, raccogliendo nei due dvd allegati al volume la versione originale di tutti i documenti catalogati.
Liana Fiorani è nata a Collecchio (Parma) il 26 aprile 1925. Ricercatrice del "Centro di formazione e ricerca Don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana" di Vicchio di Mugello (Firenze), dedica la sua attività a studi sul pensiero e sull'opera del sacerdote Milani, raccoglie materiali per la costituzione di un archivio milaniano, segue tesi di laurea. Ha pubblicato "Don Milani tra storia e attualità" (1997), ristampato per le edizioni del "Centro" arricchito di nuovi apparati (1999) e "Dediche a Don Milani dal Cimitero di Barbiana" (2001).