
La rottura dell'unità della Chiesa avvenuta con la riforma protestante nel XVI secolo ha segnato profondamente l'età moderna: da qui prese avvio un potente moto di rinnovamento dottrinale e disciplinare del mondo cattolico, designato con il termine di Controriforma. Questo libro estende il significato e la portata della Controriforma cattolica al di là dell'interpretazione tradizionale, che tende a vedere in essa una mera reazione difensiva davanti alla riforma protestante. Dopo aver ricostruito lo svolgimento del Concilio di Trento, il volume, che viene presentato in una nuova edizione arricchita, analizza le mutate caratteristiche sociali del clero tridentino e della curia papale. Senza tralasciare le differenziazioni nazionali che assunse l'opera di rinnovamento, l'autore accenna inoltre all'incontro della Chiesa controriformata con le civiltà non cristiane fuori d'Europa, e all'impatto che questo grande processo storico ebbe sulla civiltà europea anche in campo artistico e culturale.
Secondo una convinzione diffusa, l'introduzione della Riforma nella prima metà del XVI secolo avrebbe cancellato nell'Europa protestante ogni interesse per la santità e il culto dei santi. Questo studio dimostra come l'idea sia storicamente infondata: un'ampia e multiforme documentazione attesta con tutta evidenza il passaggio dalla concezione dei santi come intercessori e patroni a una memoria dei santi coerente con i principi teologici della Riforma: finalizzata alla confessione della fede, al ringraziamento e alla lode a Dio, all'emulazione e all'incoraggiamento delle comunità nel momento della prova.
Le strutture, gli obiettivi e le strategie dell'Inquisizione romana nei circa 250 anni lungo i quali una rete di tribunali speciali preposti alla tutela dell'ortodossia ha presidiato l'Italia, cambiandone radicalmente la mentalità.
Questa volta la Figlia del Nilo (questo significa Bat Ye'or... ) non propone un phamplet d'accusa, ma un saggio imponente, un grande affresco storico che dal VII secolo a oggi ripercorre le conquiste politiche e militari dell’islam e documenta, con il consueto rigore dell'autrice, la natura del jihad e della dhimmitudine, vale a dire i due cardini dell’espansionismo islamico, ieri come oggi. Attraverso il confronto con il passato, tanti fatti trascurati o comunque mal compresi assumono un significato nuovo, allarmante per chiunque non rinunci a chiamare le cose con il loro nome.
Fondato su documenti inoppugnabili, questo saggio esamina i processi, spesso irreversibili, che hanno portato nel corso dei secoli all’islamizzazione delle comunità cristiane ed ebraiche che popolavano il Mediterraneo e l’Armenia.
Bat Ye’or rievoca dolorose vicende storiche ma soprattutto spiega le dinamiche profonde dell’espansionismo islamico: le trasformazioni sociali, culturali, psicologiche e demografiche intervenute in tutti i popoli sottomessi con la jihad e ridotti alla condizione di dhimmi.
Come scrive Jacques Ellul nella prefazione (all'edizione francese del 1991), «questo libro permette di fare il punto sulla nostra situazione attuale» e svelando ciò che di solito viene nascosto racconta una vicenda che sembra foriera di molti cambiamenti.
Bat Ye’or, nata a Il Cairo nel 1933, si è rifugiata in Inghilterra nel 1957. Oggi vive in Svizzera ed è cittadina britannica. È una delle più celebri studiose dell’islam e in particolare si è dedicata allo studio dello status delle comunità etnico-religiose nei paesi islamici, a cui ha dato un nome, «dhimmitudine».
Lorenzo Fazzini, giornalista di «Avvenire», raccoglie 10 interviste inedite a intellettuali e scrittori che hanno (ri)scoperto un Cristianesimo razionalmente motivato, capace di ridare fiato a un’identità che non vuole fare a meno della dimensione del sacro.
La "notizia" di qualche giorno fa che anche Jannacci si è detto un Neo-convertito, aggiungerebbe un altro personaggio celebre e "sopra ogni sospetto" al catalogo di Fazzini...
Uno dei motivi di interesse del volume è rappresentato infatti dalla pluralità delle esperienze raccontate. Vicende personali anche molto diverse aiutano il lettore a comprendere fino in fondo il significato di quella «rinascita» pubblica del Cristianesimo di cui esistono
ormai molti segni.
Il libro affronta questioni oggi molto dibattute, dal rapporto tra scienza e fede al futuro dell’Europa, dai cambiamenti interni alla Chiesa alle nuove forme di impegno sociale.
Il volume ha la prefazione di Lucetta Scaraffia.
Un popolo sparso in tutto il mondo. Giovani e adulti, famiglie, operai, professionisti, uomini di cultura e contadini, laici e consacrati. Ne fanno parte persone di diverse Chiese e comunità ecclesiali. Ma anche ebrei, seguaci di varie religioni, tra cui musulmani, buddisti, indù, e persone che non hanno una fede religiosa. È il Movimento dei Focolari di Chiara Lubich (1920-2008) nato a Trento nel 1943 con l'impegno a suscitare dovunque spazi di fraternità e di pace, per comporre nell'unità la famiglia umana. Il volume, accompagnato da un ricco corredo fotografico, ne presenta la storia, la finalità, la vita.
Il pellegrinaggio è un fenomeno comune a molte religioni. Quello cristiano deriva direttamente dalla Bibbia ed ha come principale meta Gerusalemme e la Terra Santa. Fu soprattutto a partire dal IV secolo d.C., grazie alla libertà religiosa sancita dall'editto di Milano e alla costruzione dei primi santuari cristiani, che il pellegrinaggio in Terra Santa ricevette un forte impulso. Uomini e donne da ogni parte d'Europa si misero in cammino alla ricerca delle tracce dell'esistenza storica di Gesù: i loro diari di viaggi forniscono testimonianze uniche che ancora oggi orientano il lavoro di studiosi e ricercatori. Con contributi di: Eugenio Alliata, G. Claudio Bottini, Pietro Kaswalder, Giovanni Loche, Frédéric Manns, Michele Piccirillo (francescani e docenti presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia).
il contenuto
«Risucchiato dal grande gioco cielo-terra», Girolamo Savonarola ha interpretato in modo prototipico la parabola ascesa-e-caduta di un profeta e capopopolo. Gli osanna e gli anatemi che si sono riversati in vita sul Frate sono riecheggiati per secoli anche nella letteratura a lui consacrata, sin dentro a un Novecento pur straripante, al riguardo, di fonti documentali, di archivi finalmente aperti, di acribia filologica. Un immane groviglio che soltanto Franco Cordero è riuscito a districare, in un’opera già consegnata ai classici della storiografia. Questi quattro volumi stabiliscono infatti un canone in diversi domini: gli studi teologali, ecclesiologici ed eresiologici, la storia politica della Firenze del secondo Quattrocento, le indagini antropologiche sui rituali della demagogia e della manipolazione di massa, le ricognizioni sul lessico dei moderni totalitarismi e, non ultime, le grandi narrazioni biografiche. «Mai viste sequele più naturalmente romanzesche» di quelle che scandiscono il cammino del domenicano – «eretico mancato, santo abusivo, taumaturgo fallito» – dal chiostro al pulpito alla forca.
l'autore
Franco Cordero, professore emerito di Procedura penale presso l’Università La Sapienza di Roma, è tra i più insigni giuristi italiani (la sua Procedura penale, Giuffrè, è arrivata nel 2006 alla diciassettesima edizione). Con due pamphlet e undici saggi ha attraversato i territori del diritto e i labirinti teologali, coniugando idee e fantasie in alcuni romanzi (l’ultimo è L’armatura, Garzanti, Milano 2007). Tra i suoi titoli: Gli osservanti. Fenomenologia delle norme (Giuffrè 1967; nuova ed. Aragno, 2008), L’Epistola ai Romani. Antropologia del cristianesimo paolino (Einaudi, 1972), La fabbrica della peste (Laterza, 1984), Fiabe d’entropia. L’uomo, Dio, il diavolo (Garzanti, 2005). Gli articoli apparsi sul quotidiano «la Repubblica» negli anni 2001-04 sono raccolti nei volumi Le strane regole del signor B. e Nere lune d’Italia (Garzanti, 2003 e 2004). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Aspettando la cometa. Notizie e ipotesi sul climaterio d’Italia (2008).
Esaltata e ricercata per le sue qualità religiose e intellettuali; temuta per la sua intraprendenza; accusata di tramare per la conquista del mondo, la Compagnia di Gesù è tra le espressioni più importanti di quel rinnovamento della Chiesa cattolica che nel Cinquecento seguì la crisi provocata dalla riforma protestante e che portò alla nascita di numerosi ordini religiosi. Espressione della forte personalità di Ignazio di Loyola, seppe interpretare al meglio le esigenze della società di antico regime impegnandosi nei campi più disparati, da quello educativo a quello missionario a quello spirituale, mantenendo d'altra parte uno stretto legame con il potere politico.