
Dall'autore de 'I nuovi Unni', la ricostruzione dell'appello rivolto a Paolo VI nel 1971 da 57 esponenti del mondo culturale inglese per salvare la Messa Tridentina. In questo suo ultimo lavoro l'Autore mette in luce un episodio poco noto nel mondo cattolico italiano e legato alla tradizione liturgica della Chiesa. Si tratta dell'appello rivolto a Paolo VI per salvare la Messa Tridentina sottoscritto il 6 luglio 1971 da 57 esponenti del mondo culturale inglese, tra i quali la nota scrittrice Agatha Christie, il cui nome è stato successivamente associato all'indulto concesso dallo stesso Pontefice.
Il volume racconta il confronto tra la politica costantiniana, la tradizione imperiale romana e le grandi tradizioni religiose mediterranee. Nel tessuto della città antica a lungo le appartenenze religiose si erano sovrapposte e intrecciate, con scambi fecondi e convergenze inattese. Vi prendevano parte piena anche i fedeli cristiani, sempre più numerosi. Quando sancì la pace religiosa, Costantino scelse il Dio cristiano come protettore dell'impero e garante della coesione sociale. Non volle sottomettergli a forza gli altri culti e fedi poiché pensava che nella concordia e nel tempo tutti si sarebbero convinti della sua verità. Governò i culti tramite la legge e cercò netti confini nella dottrina e nella pratica tra le diverse comunità religiose. Il suo progetto fu in parte assecondato e in parte contrastato da cristiani, pagani ed ebrei. Del precario equilibrio di antico e di nuovo realizzato in quei decenni restano testimonianze evidenti nelle immagini auliche e di uso comune negli interventi urbanistici e architettonici dell'imperatore a Roma, Costantinopoli e Gerusalemme. Il mondo costantiniano durò poche generazioni. L'esigenza delle autorità cristiane di definire in modo certo l'appartenenza dei fedeli, la loro volontà di affermare la propria libertà dal rapporto imperiale e la mancanza di imperatori della levatura politica e culturale di Costantino, in grado di governare la complessità religiosa, ne causarono la fine.
Il tema dei rapporti tra Santa Sede e Società delle Nazioni è qui presentato per la prima volta in tutta la sua complessità, sulla base dei materiali dell'Archivio Segreto Vaticano e di una folta letteratura secondaria. Istituzione laica per eccellenza, la Società è stata concepita ed ha mosso i suoi primi passi su un piano di indifferenza, se non di ostilità, nei confronti delle tematiche religiose. Solo nel corso degli anni Venti, per l'apporto di molti attivisti e pacifisti cattolici e laici, si intensificò il confronto sui numerosi terreni di interesse comune: l'azione di contenimento e di preservazione da futuri conflitti, gli interventi umanitari, la tutela degli Stati più deboli. Dalla documentazione, certamente lacunosa, emerge una pluralità di attori - nunzi, organizzazioni internazionaliste, in certi casi anche singoli laici -: essi determinarono i presupposti per cui Benedetto XV e Pio XI presero in seria considerazione l'eventualità di un rapporto stabile e regolato con la Società delle Nazioni. Il brusco mutamento del contesto internazionale alla fine degli anni Venti segnò il rapido deterioramento di queste prospettive; ma il "nuovo internazionalismo cattolico", se per il ventennio in esame appare minoritario e destinato a soccombere nel crescente clima di aggressività ed autoritarismo, costituì un fermento vitale e gravido di conseguenze per il futuro.
"All'ingresso di porta Sant'Anna, subito dopo il controllo della gendarmeria, sulla destra, c'è un bancomat dello Ior. Si trova in una nicchia ricavata nel muro e, apparentemente, è come tutti i bancomat di questo mondo. Se però vi avvicinate (e siete in compagnia di chi dispone dell'apposita tessera) scoprite che ha una particolarità. Le istruzioni, oltre che in italiano, francese, tedesco, inglese e spagnolo, sono fornite anche nella lingua dei padri. "Carus expectatusque venisti" dice la videata introduttiva: in pratica, "benvenuto". Dopo di che, ecco l'indicazione operativa: "Inserto scidulam quaeso ut faciundam cognoscas rationem", che sarebbe come dire "inserisci per favore la scheda, per accedere alle operazioni consentite". I latinisti hanno un po' arricciato il naso, perché secondo loro l'adattamento è stato un po' troppo disinvolto, ma bisogna ammettere che non è facile tradurre in una lingua antica concetti moderni. E una volta inserita la scidula che succede? Quattro le opzioni: "deductio ex pecunia" (prelievo), "rationum aexequatio" (saldo), "negotium argentarium" (movimenti) e "retrahe scidulam deposita" (ritirare la tessera). L'unico problema è che se scegliete la prima opzione dopo pochi secondi il bancomat sputerà fuori comunissimi euro e non preziose monete romane d'oro e d'argento". Aldo Maria Valli non lesina dettagli, spiega come si entra in Vaticano, racconta curiosità, stranezze e aneddoti, visita il garage del papa, fa un giro nell'appartamento pontificio...
Monaci e monache di tutte le razze e lingue si sentono profondamente legati. Ma cos'hanno veramente in comune? Già nel III secolo Clemente d'Alessandria segnalava la presenza, in questa città, di asceti indù e buddisti. Tuttavia i monaci delle diverse religioni non si sono incontrati che in questo nostro secolo, allorché il monachesimo cristiano si è impiantato in Asia e le religioni orientali si sono diffuse in Occidente. Dopo vari anni di ricerca, l'Autore confronta la Regola di s. Benedetto con le tradizioni ascetiche dell'Asia e quelle che l'hanno preceduta in Occidente. Il risultato di questo incontro e di questo scambio è un'emulazione reciproca nell'approfondimento della propria vita spirituale e della dottrina della propria religione. Per noi cristiani la questione della cultura e delle religioni nate fuori dall'Occidente ci invitano a precisare sempre meglio l'espressione della nostra fede, in modo da dare una risposta convincente ai nostri contemporanei.
Un saggio sul contributo della Chiesa nella fondazione degli ospedali. La carità cristiana come principio ispiratore dell'assistenza e della cura ospedaliera.
Il volume si propone di esaminare la storia del mondo cattolico italiano negli oltre centosessant'anni che vanno dal 1848 ai giorni nostri: da Pio IX a Benedetto XVI. Una prospettiva di medio-lungo periodo che permette di cogliere le linee evolutive e i caratteri permanenti di una realtà, come quella cattolica, il cui riferimento sul piano religioso è una istituzione dalla storia bimillenaria. Per la sua inclinazione a proiettarsi verso l'esterno e a trasformare il contesto in cui si trova a operare, il mondo cattolico è qui studiato in rapporto con la realtà sociale ed economica nazionale, nel confronto con la cultura laica e, quando manifesta il suo massimo vigore, anche con quella socialista. Il tentativo è di cogliere la dialettica tra realtà nazionale e regionale, in particolare piemontese, non solo mettendo in rilievo nella realtà locale gli aspetti "esemplari", come troppo spesso ha fatto la storiografia regionale: l'obiettivo è piuttosto lo studio di un aspetto particolare che permetta di comprendere meglio il caso generale, le sue tonalità specifiche, le sfumature.
I Vescovi di Roma e il governo temporale da Sabiniano a Zaccaria (604-752). Se la 'Donazione di Costantino' è chiaramente un falso, nondimeno lo spostamento della capitale dell'Impero a Costantinopoli avviò un processo di enorme importanza che manifestò pienamente nel VII e VIII secolo d.C. Le sue conseguenze. Come appare dall'analisi della 'Liber pontificalis', la lontananza del potere imperiale generò una situazione nella quale Roma con il territorio circostante si strinse sempre più intorno all'autorità pontificia.
In pochi minuti, attraverso gesti significativi e parole semplici, papa Francesco ha conquistato il mondo intero dal balcone di Piazza San Pietro. Jorge Mario Bergoglio è il primo papa sudamericano: figlio di immigrati italiani di umili origini, gesuita, vescovo di Buenos Aires in Argentina. Noto per la sua vita semplice, per il suo carattere schietto e socievole, per la sua attenzione alle questioni sociali, ha scelto un nome che suona come un programma per il suo pontificato. Ora la chiesa e il mondo intero guardano a questo uomo “venuto dalla fine del mondo” con speranza e curiosità. La biografia di Saverio Gaeta è il testo aggiornato e affidabile che tutti aspettavano. Giornalista di Famiglia Cristiana, esperto di chiesa e papato, Gaeta ripercorre con un linguaggio semplice e coinvolgente le tappe della vita di Bergoglio fino al momento dell’annuncio Habemus Papam e ai primi, fortissimi gesti simbolici. Il volume presenta inoltre una sintesi delle principali sfide che il Papa si troverà ad affrontare: dagli scandali, alla riforma della Curia, alla questione morale, alla nuova evangelizzazione.
Il testo di Saverio Gaeta, una delle penne più autorevoli e seguite sui temi della chiesa e del papato, si presenta così come la biografia di un Papa che ha subito conquistato credenti e non credenti per il suo stile semplice e schietto. Il libro ha un taglio accessibile e divulgativo, e risponde alle domande della gente: chi è questo “Papa venuto dalla fine del mondo”? Quali sono le sue origini, la sua storia, il suo pensiero? Perché il nome Francesco? Quali sfide dovrà affrontare ora?
L’AUTORE
Saverio Gaeta, caporedattore del settimanale «Famiglia Cristiana», è autore di numerosi saggi, libri intervista e delle biografie di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. È un profondo conoscitore della Chiesa e del Vaticano. Con Edizioni San Paolo ha pubblicato Dio scrive dritto, insieme al card. Angelo Comastri.
1139. Durante una visita a Roma, il vescovo irlandese Malachia di Armagh ha una visione che gli mostra i 113 papi che si succederanno sul trono di Pietro fino alla fine della Chiesa. L'ultimo pontefice sarà quello che Malachia chiama Petrus Romanus. Da questa profezia, tuttora oggetto di studi e controversie all'interno della Chiesa, prende spunto questo romanzo, fondato su studi archeologici e basi storiografiche. Ambientato in Italia, "La vigilia della fine" racconta le vicende di padre Augusto Moretti, dall'adolescenza solitaria a Perugia, segnata da un oscuro incidente, all'arrivo a Roma, dove inizia una brillante carriera ecclesiastica nell'ordine dei gesuiti fino a diventare uno dei sacerdoti prediletti del papa. Durante una visita a San Pietro, nello stesso istante in cui un folle deturpa la Pietà di Michelangelo, padre Augusto viene invaso da una voce che gli comunica la profezia destinata a mutare la sua vita: sarà lui il Petrus Romanus, durante il cui pontificato la Chiesa, e forse il mondo, avranno fine. Comincia così per il protagonista un'appassionante ricerca intorno al proprio destino e a quello dell'intera umanità, che lo porterà a incrociare indimenticabili personaggi e diabolici antagonisti fino alla scoperta di una verità sconvolgente.
C'è una diffusa tendenza ad appiattire la storia dei primi tre secoli del Cristianesimo sulla drammatica vicenda delle persecuzioni e a immaginare i primi Cristiani come dei reclusi nelle catacombe: il tutto prima dell'avvento "miracoloso" di Costantino. La responsabilità di questo e di altri stereotipi ricade sul pregiudizio ideologico di una buona parte della storiografia moderna, che ha usato la penuria delle fonti antiche per piegare la verità storica. La cristianizzazione dell'Impero fu in realtà un processo molto complesso e lungo almeno tre secoli, iniziato con la predicazione degli Apostoli e proseguito nell'anonimato della vita quotidiana da sempre più numerosi fedeli, molti dei quali attivi nella società civile e altri invece limitati nelle proprie libertà e chiamati alla testimonianza pubblica del martirio. Il rapporto tra il Cristianesimo e l'autorità civile romana fu ricco di numerose sfaccettature - Barzanò si sofferma in particolare sulla condizione dei "laici" a Roma, su quella della donna e sul significato del servizio militare prestato dai Cristiani - e anzi fu un processo a doppio senso: si può infatti parlare sia di cristianizzazione dell'Impero sia di romanizzazione del Cristianesimo, come la storia successiva della civiltà europea ha d'altronde dimostrato, sia pure in modo problematico.
La presente pubblicazione intende rileggere ai sacerdoti di tutto il mondo il Concilio Vaticano II, evento che ha dato vita a una nuova stagione della teologia del sacerdozio cattolico. In particolare l'autore, Vicario Generale della diocesi di Würzburg, vuole offrire con queste pagine un contributo ai fratelli sacerdoti infondendo loro il coraggio di affrontare le mutate condizioni sociali ed ecclesiali del ministero.

