
Contenuto
Agile e completa antologia dei testi di santa Teresa d’Avila ordinati e spiegati seguendo le tappe più importanti della sua vita e del suo magistero. Le sue pagine hanno un tono colloquiale: scrive come parla e parla mentre scrive, così hanno affermato molti autori di lei. Il suo intento è quello di stabilire un dialogo con il lettore e renderlo partecipe della sua esperienza di Dio. Non si capisce Teresa se si prescinde da questo particolare stile.
Destinatari
Tutti.
Autore
FABIO PISTILLO, dal 2001 sacerdote carmelitano scalzo, ha studiato presso il Cites (Centro Internacional Teresiano e sanjuanista) di Avila in Spagna e ha conseguito la licenza in teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica del Teresianum di Roma.
Fare memoria attualizzante" di don Bosco per decifrare e affrontare i problemi dell'oggi. "
Le "conversazioni" che compongono il volume leggono il presente con gli occhi di don Bosco per ricomprenderlo nell'attualità e proiettarsi verso il futuro. In ogni intervento si parte dal presente, problematico dal punto di vista di scala di valori, mentalità e costume, che si traducono poi nei comportamenti di un popolo in una fase storica. Si passa poi alla lettura dell'esperienza di don Bosco sull'argomento, riflettendo infine sul modo di essere Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice nell'attuale panorama culturale.
Il libro intende sfatare la tesi che nega alla psicologia tomista, in genere definita "psicologia razionale", qualsiasi valenza applicativa nell'ambito della psicologia clinica. L'autore presenta quindi il contributo di alcuni psicologi come Padre Duynstee, Anna Terruwe e Conrad Baars, i quali hanno invece tratto dalla psicologia tomista molti insegnamenti utili ad inquadrare, tramite la profonda e ricca visione antropologica offerta da San Tommaso D'Aquino, i principali disturbi clinici. Il libro espone quindi in modo sintetico ma esaustivo il lavoro dei tre Autori menzionati, rendendolo per la prima volta accessibile in lingua italiana.
Pio XII amico di Hitler e dei nazisti, come lasciava intendere una pubblicazione di qualche anno fa? Pier Luigi Guiducci ha interrogato al riguardo i documenti del Terzo Reich, molti dei quali si trovavano in precedenza in Unione Sovietica e nella Germania Orientale. Dalla ricerca risulta esattamente il contrario: i gerarchi nazisti, specie nei messaggi coperti da segreto, espressero valutazioni ostili e denigratorie nei confronti di Pacelli fin dagli anni precedenti la sua elezione. Divenuto Papa, egli continuò a tenere aperti i canali diplomatici per non privarsi della possibilità di intervenire a favore dei diritti umanitari. Non esitò, tuttavia, a opporsi alla violenza del Terzo Reich e a sostenere quanti si battevano a favore dei perseguitati.
L’imperatore Costantino e l’Editto di Milano hanno segnato la storia dell’Impero Romano e della Chiesa. Certo è stato anche un editto politico, ma non si può trascurare il valore vero della libertà di religione in esso contenuto.
Nel volume vengono presentate alcune figure di martiri cristiani che nei primi secoli testimoniarono la fede a scapito della loro stessa vita. Sono poi ripercorse le dispute teologiche sulla Trinità e il cammino che ha portato al Credo che ancora oggi professiamo: la lotta contro l’eresia dell’arianesimo e la stagione dei Concili, da Nicea a Costantinopoli. Infine si è riflettuto sulla nuova visione di potere, nata con Costantino.
Questo percorso aiuta a comprendere meglio il significato dell’Editto di Milano, a riscoprire le conseguenze religiose politiche e sociali di questo editto di libertà, e a capire che cosa può insegnarci anche oggi come cittadini e come cristiani.
Dopo la descrizione della complessità del contesto storico e religioso nel quale si colloca l’annuncio del Concilio Vaticano II (lo scenario geopolitico internazionale, il cambio di pontificato tra Pio XII e Giovanni XXIII, il cambio delle politiche tra i due blocchi, USA-URRS, e l’esperienza italiana del governo di centro sinistra), l’Autore fa rilevare come il Concilio si avvia con uno stile di pontificato assolutamente nuovo e in un’epoca in cui, in Europa e in Italia, si registra un cambio sociale reso evidente dai consumi culturali e dal processo di sviluppo del sistema dei media. Proprio lo sviluppo dei media porterà il Concilio a fare i conti con un modello di comunicazione a cui la Curia romana era poco abituata. Se l’iter di approvazione dell’Inter mirifica risulta faticoso e con una recezione piuttosto negativa, i documenti successivi – grazie alla maturità della discussione – proprio in riferimento alla cultura e alla comunicazione, conterranno sviluppi decisamente più interessanti: basti pensare alla Gaudium et spes.
Il volume si chiude evidenziando l’eredità del Concilio, in particolare per quanto riguarda la teologia della comunicazione (soprattutto per impulso dell’Istruzione pastorale Communio et progressio). È proprio dall’eredità che scaturiscono le prospettive e il senso di una storia che continua.
Autore:
Frère Alois di Taizé
È il priore della Comunità di Taizé dal giorno delle morte di frère Roger (16 agosto 2005). Di origine tedesca e nazionalità francese, cattolico, prima di diventare priore ha coordinato numerosi incontri internazionali di giovani promossi dalla Comunità. Interessato alla musica e alla liturgia, ha sempre dedicato anche molto tempo all'ascolto e all'accompagnamento dei giovani. È autore di "Osare Credere" (Elledici, 2011).
Contenuti:
Da più di trent'anni continua il pellegrinaggio di fiducia sulla terra, una proposta lanciata da frère Roger ai giovani che s'interrogano sul senso della vita.
Dopo la morte di frère Roger, a loro si rivolge oggi frère Alois, che con semplicità e fermezza invita a scoprire e accogliere il Risorto, un Cristo che è fermento di pace e fuoco di riconciliazione nelle Chiese e nell'intera famiglia umana.
In questo libro, frère Alois raccoglie le sue lettere dai continenti e altri scritti che danno sostanza al cammino dei pellegrini di fiducia, e li invita a una nuova tappa, che sfocerà nell'agosto 2015 a Taizé. È un percorso all'insegna di una "nuova solidarietà", affinché giovani di tutti i continenti mobilitino le loro energie, mettano in comune le loro attese, intuizioni ed esperienze, per prendere nuovo slancio verso il presente.
Il volume aiuta non solo a formulare un giudizio storicamente piu' fondato ed obiettivo sul grande Pontefice, ma consente anche, secondo la prospettiva di Benedetto XVI, di inquadrare meglio l'ultimo Concilio nell'ambito della ininterrotta tradizione della Chiesa.
Il volume che qui viene presentato costituisce la prima traduzione in lingua italiana di un testo che appartiene alle collezioni classiche degli scritti della spiritualità orientale. In questo volume (il primo di una serie di quattro vol.) vi è riprodotto quel laboratorio spirituale che nel deserto dei primi secoli trova il suo terreno più fertile. L'autore, Paolo Evergetis, ha raccolto con parole e fatti tutti gli esempi della santità cristiana di chi passò nel deserto una vita unita al Cristo, respiro della propria esistenza. Tutto ciò che vi si può ritrovare è anche un modello per ogni cristiano di oggi che desideri sinceramente imitare coloro che camminarono verso la perfezione spirituale. Nel testo sono trattati alcuni argomenti come la conoscenza di se stessi, l'umiltà, il lavoro manuale, il corretto uso dei beni materiali, la relazione tra lavoro e preghiera, la salmodia.
Del Concilio Vaticano II, di cui si celebra ora il cinquantenario, Giuseppe Dossetti è stato uno dei protagonisti veri: perito personale del Cardinal Lercaro, segretario dei quattro cardinali moderatori, e poi collaboratore autorevole di Lercaro e di altri padri conciliari. Questo volume è dunque una sorta di resoconto della sua esperienza conciliare ,di bilancio, di recupero anche dell'atmosfera di quell'evento, e del suo impulso sostanziale, che va al di là dei documenti ufficiali. E insieme una riflessione approfondita sulle ragioni, il contesto e soprattutto le conseguenze nella vita della Chiesa della possente opera di riforma avviata dal Concilio.
Un libro che, con la Prefazione di Pierre Riché (Università di Parigi X), introduce il lettore alle tradizioni scientifiche, dottrinali e manoscritte del centrale Medioevo attraverso la storia di un personaggio straordinario, Gerberto d’Aurillac, nelle vicende politiche e culturali del suo tempo. La formazione in Catalogna, l’arco delle amicizie e gli scambi intellettuali raccontano la nascita delle cifre, le tecniche e le predilezioni della simbologia numerologica. Letture ed abitudini monastiche e didattiche si saldano nel profilo di questo sapiente – talvolta ambizioso, talora contraddittorio – che ebbe ampia fama e sollevò grandi gelosie di dotti e potenti nella monarchia e nell’ecclesiologia dei Franchi come nell’entourage imperiale dell’età degli Ottoni che lo aiutarono a diventare papa Silvestro II.
I contributi raccolti nel volume sono dedicati alle riscritture di quel mito di Ponzio Pilato che, dalle origini del Cristianesimo al nostro tempo, attraversa - come ha mostrato Arturo Graf - i secoli e la geografia d'Europa. Nel nesso fecondo di storia e letteratura religiosa, tra libri canonici e libri apocrifi, appare la necessità di una leggenda associata a un versetto, a una domanda: "Quid est veritas?", cui nei secoli risponde l'evidenza: "Ecce homo".