
La ricerca non vuole essere un'indagine sulla veridicità degli interventi sovrannaturali attribuibili alla Vergine, venerata a Mondragone (Ce) con il titolo di "Incaldana", ma cerca di comprendere quanta parte della tradizione è legata alla realtà storica, considerando che spesso le tradizioni si formano nel tempo e lontano dagli avvenimenti. In questi contesti, pietà popolare e pregiudizi concorrono a creare una sorta di involucro che avvolge l'evento reale modificandolo e nascondendolo. Alla luce di tale prospettiva il lavoro si orienta nella ricerca delle fonti documentarie e le mette in parallelo con la tradizione, operazione alquanto difficoltosa per la penuria di documenti.
Sono passati 25 anni dal giorno in cui un piccolo gruppo di amici riminesi decise di dar vita a un evento che esprimesse il desiderio di incontrare i grandi protagonisti della cultura e comunicare la propria fede. Da allora molte cose sono cambiate. Il Meeting è diventata una delle manifestazioni più importanti e longeve d'Europa. 25 anni di storia si snodano attraverso le storie personali di chi ha costruito l'evento. Frammenti e immagini parlano attraverso le voci e i ritratti dei protagonisti. Un percorso che fotografa il fenomeno da tante angolature diverse. Un diario ricco di curiosità, su tutto ciò che in questi anni ha reso il Meeting un appuntamento atteso e unico nel suo genere.
La celebrazione del quinto centenario della nascita di papa Sisto V, al secolo Felice Peretti, ha costituito l'occasione per riunire in questo volume alcune ricerche che hanno ricostruito la straordinaria ricchezza di istituti di istruzione superiore nello Stato della Chiesa nel corso dell'età moderna: undici università, sei delle quali insediate nell'attuale territorio della regione marchigiana, un primato rimasto ineguagliato fino al XX secolo. Al centro delle ricerche che compongono il volume vi è lo Studio di Fermo, rifondato da Sisto V (1585), che, declassato dopo due secoli a liceo, ha continuato a esercitare nella città e nel territorio circostante un'influenza culturale che ha consentito a Fermo di ristabilire, in anni recenti, i contatti con gli studi universitari e ottenere dall'Unesco l'importante riconoscimento di «Città dell'apprendimento».
Normalmente si pensa al mondo di Galileo come ad un mondo diviso tra innovatori e una Chiesa arretrata e culturalmente arida, che difende, contro ogni evidenza, un sapere ormai superato. Secondo le categorie della cultura dominante a tutti i livelli – da quelli accademici fino ai manuali scolastici e ai mass media – si ha la sensazione che quella della Chiesa sia sostanzialmente la storia di un’istituzione inguaribilmente reazionaria, controcorrente nel senso deteriore, che non sa assecondare i ritmi dell’evoluzione intellettuale,morale, politica, sociale ed economica. Se si guarda con serietà al contesto culturale dell’epoca, ci si accorge invece che siamo di fronte ad uno dei periodi più ricchi per l’Occidente, all’interno del quale il ruolo della Chiesa è stato sicuramente decisivo ed estremamente positivo. Per leggere la vicenda galileiana senza pregiudizi, occorre tenere presente l’intrecciarsi di molteplici dimensioni: quella storico-sociale, quella culturale-filosofica, quella scientifica, quella esegetica e quella ecclesiale. Ecco perché si è voluto dare spazio sia all’analisi del lavoro scientifico, evidenziando i meriti grandissimi di Galileo in tal senso, sia alla contestualizzazione e alla spiegazione dello scontro tra Galileo e la Chiesa. Quale rapporto esiste tra la scienza ed il destino dell’uomo, tra la scienza e la fede? Particolarmente interessante è rileggere il «caso Galileo» all’inizio del Terzo Millennio, mentre su tutta la cultura stende la sua ombra negativa quel tecno-scientismo che pretende di manipolare la realtà e l’uomo senza ammettere alcun limite al proprio potere.
Luigi Negri, già docente di Introduzione alla Teologia e di Storia della filosofia presso l’Università Cattolica di Milano, è vescovo della diocesi di San Marino-Montefeltro e presidente della Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II per il Magistero sociale della Chiesa. Fra le sue opere ricordiamo: Ripensare la modernità; Pio IX. Attualità e profezia; Per un umanesimo del terzo millennio. Il Magistero sociale della Chiesa.
Franco Tornaghi, laureato in storia della matematica, è docente di matematica con interessi in ambito statistico.
È giunto finalmente il momento, secondo l'autore, di rileggere i momenti salienti e caldi della storia della Chiesa con occhi nuovi, liberi da pregiudizi e luoghi comuni. L'inquisizione, la Riforma protestante, la nascita degli ordini mendicanti, il caso Galileo, le guerre di religione in Europa, la Rivoluzione francese e l'Unità d'Italia: da sempre e da molti considerati episodi "vergognosi" della vita della Chiesa, chiedono invece una nuova prospettiva, che restituisca la loro verità e li collochi nell'insieme del periodo storico. Le sorprese sono molte…
Il pubblico fedele all'autore ma anche tutti coloro che sentono la necessità di uscire dalle frasi fatte sulle vicende "oscure" della storia della Chiesa. Studenti, storici, operatori della comunicazione troveranno ampio materiale per la discussione.
Luigi Negri è nato a Milano nel 1941. Sacerdote dal 1972, laureato in filosofia e licenziato in teologia, è docente di Introduzione alla teologia e Storia della filosofia moderna presso l'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano.
«Mentre non pochi considerano la storia della Chiesa come una mostra di antiquariato, ovvero un gabinetto di curiosità la cui visita promette divertimento, l'arcivescovo di Ferrara ci fa capire che la storia è il retroscena dell'oggi, indispensabile per poter valutare e inquadrare ciò che stiamo vivendo. Questo è un primo elemento caratterizzante del libro: riconoscere l'importanza della storia per capire il presente. Un secondo aspetto è l'ottica con la quale si considera la storia della Chiesa. L'autore ci rammenta il fatto che ogni ricerca scientifica necessariamente deve partire dalla natura dell'oggetto della sua ricerca. Mentre il grande numero di quanti scrivono su questi temi considera la Chiesa come una realtà meramente socio-culturale, anzi politica, mons. Negri fa capire la vera natura della Chiesa, nella quale l'elemento umano s'intreccia con quello divino: nella forma di una società umana è presente nella storia il Corpo mistico di Cristo; è chiaro che questa verità può essere riconosciuta soltanto mediante la fede. Ma è anche vero che solo alla luce di questa verità i singoli momenti della storia della Chiesa possono essere interpretati in modo adeguato» (dalla Prefazione del card Brandmüller).
«Per chi, avendo incontrato don Giussani, durante la giovinezza si è aperto all'esperienza che proponeva e lo ha seguito, questo incontro ha costituito il momento decisivo della sua vita. Così per don Negri, come per me e molti altri». Dalla Prefazione di Giuliana Contini Un libro su mons. Luigi Giussani, una delle personalità più significative e determinanti della storia della Chiesa recente, la cui azione educativa e missionaria ha inciso sulla vita di molti, come ricordò il 24 febbraio 2005 l'allora card. Joseph Ratzinger nell'omelia per il suo funerale: «È divenuto realmente padre di molti e, avendo guidato le persone non a sé, ma a Cristo, ha aiutato a migliorare il mondo, ad aprire le porte del mondo per il Cielo». Un libro che è scritto da uno di questi uomini, mons. Luigi Negri, per i quali don Giussani è stato padre, e lo si comprende dalla tonalità di queste pagine. Una memoria vibrante di alcuni dei momenti più significativi del rapporto fra i due attraverso i quali, oltre alla personale esperienza dell'autore, emergono sia l'insegnamento di Giussani sia importanti vicende del Movimento di Comunione e Liberazione. E una memoria viva perché, per chi scrive, la familiarità con il «don Gius» continua nella comunione dei Santi, secondo «una intimità di amicizia che solo Dio conosce»: così l'ha definita don Giussani nel messaggio di auguri inviato a don Negri - e qui pubblicato - in occasione dei suoi sessant'anni.
La GS, Gioventù Studentesca, di Luigi Giussani, fu negli anni ’50 e ’60 uno shock dentro la Chiesa. CL, a cavallo fra gli anni ’60 e ’70, fu uno shock nella società civile, a partire dalle università, dove ebbe inizio. Mondo universitario e società civile più abituati alla dialettica destra-sinistra sono sorpresi da un movimento che porta nelle università post sessantottine un annuncio cristiano culturalmente attrezzato che forma comunità negli ambienti universitari e invita a un impegno sociale. Poi CL diventa vastissima, internazionale, irriconoscibile per alcuni, opportunità economico-politica per altri. Ma quali istanze portava CL delle origini? Cosa si è perso per strada, ma anzitutto cosa non fu percepito e forse può ancora interpellarci? Lo abbiamo chiesto a persone diverse, interne ed esterne alla nascita del movimento di CL, ma tutte ugualmente impegnate in quel periodo della nostra storia: chi ha partecipato a fondarla, chi l’ha vissuta da cristiano dal di fuori, chi l’ha incontrata da agnostico, chi l’ha vista forse “bloccarsi” e ha ripreso con libertà quelle istanze per altre strade.
Tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio del nuovo decennio l'Italia cambia profondamente e cambiano anche i connotati della Guerra Fredda. Si inizia a parlare di disgelo, di distensione: le due superpotenze, pur tra mille difficolta', tentano di impostare un nuovo rapporto, che spesso trova il punto di incontro o di criticita' nell'Italia. Uscita dal periodo degasperiano, sottoposta a un progresso industriale ed economico senza precedenti, l'Italia prova ad allargare l'area di governo ai socialisti. Sono le prime prove del centro sinistra. Disgelo e centro sinistra. In che modo sono correlati? Quanto influisce nelle vicende italiane il mutato clima internazionale? Qual e' il ruolo del Vaticano nell'avvicinamento tra socialisti e democristiani in Italia e tra i due blocchi nel mondo? Qual e' la posizione di Mosca rispetto a un centro sinistra che dovra' isolare i comunisti?

