
In una realtà complessa come quella di oggi, per i cattolici può essere difficile distinguere la volontà divina, riuscire a capire quanto i recenti disastri nella natura, le gravi malattie, le disgrazie e le guerre siano dovuti alla non osservanza delle leggi di divine scritte nel Vangelo e a quanto scritto nell'Apocalisse di S. Giovanni. Per poter comprendere questo testo, così importante per inquadrare l'odierna situazione mondiale ma di così difficile interpretazione, possiamo ricorrere all'aiuto che ci viene dal Cielo attraverso i messaggi mariani.
Dai testi inediti della Madre Anna Maria Cànopi, un libro per indagare nel nostro io tutte le dimensioni dell'amore. Un testo sorprendente, profondo e autentico per prepararsi alla solennità del Natale.
È uno dei volumetti della Collana editoriale Perle, concepita per accompagnare il Calendario di Frate Indovino 2024. L'organizzatore della Marcia della pace e della fraternità commenta la nota parabola. Quanto duro è diventato il nostro cuore? Ce lo chiediamo tutte le volte che lo sentiamo gonfio di rabbia per le crudeltà e le ingiustizie che si susseguono nel mondo. La parabola del ricco epulone è un invito a pensare al nostro cuore, all'uso che ne stiamo facendo, alle condizioni in cui lo abbiamo mantenuto sino ad ora, alle cose che possiamo fare per rimetterlo in salute.
La parabola della perla (Mt 13,45-46), pur così breve, è una bella sintesi di quello che è il cuore dell'esperienza cristiana e, in qualche modo, delinea anche una sorta di itinerario spirituale. Si tratta di lasciarsi guidare in questo itinerario nella speranza che ci aiuti a scoprire o a riscoprire qualcosa di prezioso per la nostra vita. È uno dei volumetti della Collana editoriale Perle, concepita per accompagnare il Calendario 2024 di Frate Indovino.
Brevi racconti e ancor più brevi, essenziali riflessioni, in "compresse" di saggezza spirituale per la meditazione personale, l'uso nella catechesi e nell'animazione, la lettura in famiglia...
Con l'incarnazione di Dio la nostra vita diventa più divina e più umana. Capire cosa questo significhi è stata la sfida di tutta una vita, per mons. Kamphaus, oggi vescovo emerito di Limburg (Germania). Ed ecco ora che i suoi spunti di riflessione ci accompagnano giorno dopo giorno attraverso il periodo natalizio, dalla prima domenica di Avvento fino alla festa del Battesimo del Signore. Ricco di riferimenti biblici e di suggerimenti per la vita di fede, il libro valorizza dinamiche umane come l'attesa e la speranza, il gioco di tenebre e luce, il dono e la responsabilità di un figlio che viene alla luce... Ma Kamphaus rivolge un'attenzione particolare alle donne e agli uomini di cui si parla nei vangeli della nascita e dell'infanzia di Gesù. Tutti i personaggi del Natale hanno fatto un'esperienza personale del Dio che viene nel mondo, che è qui in mezzo a noi e che continua a venire: e il loro vissuto si fa ispirazione, promessa e invito per i nostri giorni, oggi.
È introvabile, l'umiltà. Troppo rumore la spaventa: ha bisogno di silenzio, di calma, di apparente indifferenza. La pubblicità non le si addice. Eppure a volte sembra che "faccia tendenza": ci viene imposta dalla logorrea mediatica e noi dovremmo convincerci che è un dato di fatto ovvio. Ritorna come appello persino sulla bocca dei potenti: nei loro discorsi, quando si rivela utile a "indorare la pillola", ma specialmente nelle negoziazioni difficili, nelle lotte politiche, nelle campagne elettorali. Ma a quale costo? Tendete l'orecchio: provate, al di sotto dei rumori della vita, a ritrovare il brusio della memoria. Forse, nel fruscio dei ricordi e nella durezza del presente, sentirete risuonare l'eco dell'umiltà. La riaccoglierete con dolcezza, lontano da ogni cupidigia e spirito di conquista. Ecco la ricerca di questo libro: qui la vena meditativa e mistica si sposa con accenti veri, tratti dall'esperienza personale dell'autrice.
Maria Gabriella De Giacomi, detta Milli, milanese, con una formazione scout, psicomotricista, nel 1995 parte per una breve esperienza in Brasile, l’anno dopo vi trascorre sei mesi. Nel 1998 si licenzia e raggiunge un padre missionario alla Casa do menor dove svolge per sette anni l’attività di coordinatrice pedagogica. Poi la svolta. Pur tra dubbi e timori, Milli si lancia con entusiasmo in una nuova sfida e insieme ad alcune donne brasiliane fonda a Miguel Couto, vicino a Rio de Janeiro, Espaço Progredir, un luogo per aiutare i ragazzi finiti sulla strada, tra microcriminalità, narcotraffico, droga e povertà estrema.
In 20 anni vede passare dal “suo” centro oltre mille ragazzi. Il progetto, che prevede anche il coinvolgimento delle famiglie, cresce nel tempo: nascono percorsi psico-sociali, laboratori culturali, attività ludiche e creative. Ora la nuova avventura è quella di aprire una scuola sociale per offrire anche ai bambini più poveri della favela un futuro migliore.
«Si, cari lettori, sentirete che queste pagine sono ricche di questo timbro, che è fatto di cuore e di speranza, ma soprattutto di calore e di intensità. Un po' - direte - dipende dal tema. Certo, chi è che non si lascia toccare e trasportare da una tematica come questa, tutta incentrata sui sogni e su quella nostra umana e un po' divina capacità di inseguirli e di realizzarli? Ma la passione che avvertirete di più è quella dell'autore... scrittore, ma prima di tutto educatore. Mentre leggerai ti sembrerà di vederlo, anche se non lo hai mai incontrato. Di vederlo lì, in mezzo ai "suoi ragazzi" tutto preso da loro, attento a scrutare le loro ansie, a spingerli, a motivarli. A soffrire un po'; insieme a loro. Come per far sapere a ciascuno: "Voglio che tu sia felice". Ma cosa c'è di più bello di questo? Noi esseri umani, quando riusciamo a esprimere passione, interesse, vicinanza gli uni con gli altri e in modo particolare verso le giovani generazioni, esprimiamo un'energia che sa di bellezza e di futuro. Ecco, l'autore mi è piaciuto per questo, per questa passione, che traspare in ogni capitolo.» (dalla prefazione di Pierluigi Ricci)
La fede, perché? Perché diciamo "io credo"? Veniamo al mondo e abitiamo in una "casa" alla ricerca di un senso, custodi di una promessa. Alla fonte della nostra fede vi è un'originaria fiducia richiesta dalla vita che sfocia nell'affidamento, nella fede, in Gesù. Brevi meditazioni, quasi confessioni, che portano a immergerci in quelli che sono elementi originari della dimensione spirituale. Possibili direzioni per continuare a riprendere il cammino di ricerca e scoperta del senso profondo nascosto in ogni esistenza, promessa irrevocabile a ogni uomo e a ogni donna.
È ormai assodato che il terzo Vangelo e gli Atti degli Apostoli siano da attribuire allo stesso autore, Luca. I due testi devono quindi essere considerati e letti come un'opera unica in due parti. Grazie al suo lavoro, Luca ci permette di ricostruire i primi passi del cristianesimo, il sorgere delle chiese, il formarsi dell'identità cristiana, gli interrogativi e i momenti bui che i primi credenti hanno dovuto affrontare. Fin dal principio restituisce all'opera lucana la sua integrità facendola precedere da un'ampia introduzione dedicata alla figura di Luca: prima come scrittore, poi come medico, quindi come pittore. L'opera lucana viene presentata integralmente come un racconto storico, diviso in due parti dove i capitoli biblici diventano altrettanti capitoli del racconto. Il testo è impreziosito dalle icone di suor Marie-Paul Farran, benedettina di Gerusalemme che, nella tradizione iconografica, si è distinta per la particolare luminosità delle sue icone.
Come ogni anno, mons. Vincenzo Paglia propone ai lettori un nuovo volume di commenti alle letture di tutto l'anno. Nel solco di una tradizione ormai consolidata, il libro aiuta a vivere alla luce della Parola di Dio ogni giorno dell'anno; commenti che ci aiutano ad alzare i nostri occhi verso il Signore così da cambiare - con la forza della preghiera - il nostro cuore. La Parola di Dio meditata quotidianamente, fissata nella mente e nel cuore, rende forti e sapienti nell'affrontare la vita. La preghiera ci ridona il cuore e lo orienta nuovamente verso il Signore. La cadenza quotidiana di questo dialogo ha un valore inestimabile, è l'espressione di qualcosa che non può essere abbandonato.