
Chi ama, prega! Chi ama e prega, sogna! La preghiera è un incontro d'amore, col tuo Padre che ti vuole guardare, ti vuole ascoltare, vuole stare con te, vorrebbe coccolarti. Anche tu vorresti essere con Lui, abbeverarti dal suo amore, dalla sua bellezza, dalla sua bontà, dalla sua tenerezza e raccontargli delle tue necessità e dolori. Questo incontro d'amore nella preghiera ti fa sognare, ti fa raccontare, ti fa essere fecondo nell'offrire del bene. Le poesie-preghiere di questo libro sono la cronaca di una storia di amore con Dio e dei sogni, come una finestra, aperti verso l'orizzonte del futuro.
Nella nostra vita spirituale spesso ignoriamo quali siano le strategie più concrete per seguire Gesù. Sappiamo ciò a cui dobbiamo aspirare, ma quasi mai ci viene detto come agire nella vita quotidiana. In pratica: come lasciare che l'amore di Dio sia più forte delle nostre fragilità? Come pregare? Come lasciarsi accompagnare? Come arrivare ad amare come Gesù ci ama? Il percorso qui proposto si articola in tre passaggi: esplorare il proprio mondo interiore; prendere coscienza dell'amore incondizionato di Dio e delle resistenze che spesso vi opponiamo; lasciarsi trasformare e liberare dall'amore. Si tratta quindi di una pedagogia per la libertà, in parte ispirata alla spiritualità di sant'Ignazio di Loyola.
Nella vita di un adolescente ci sono mille porte aperte e non sempre è facile scegliere quella che dischiude gli orizzonti migliori. Magari la prima volta si sbaglia, e anche la seconda. Ma la strada giusta si trova, se si è disposti a compiere un viaggio alla scoperta di sé stessi. Questo significa crescere: mettersi in cammino verso il bene desiderato. Seguendo alcuni passi e personaggi dell'Odissea, l'Autore affronta diversi temi che possono orientare il viaggio del lettore che cerca. Il coraggio di mettersi in gioco, le motivazioni, la possibilità di affrontare sconfitte, i sentimenti, la memoria della propria storia: sono alcuni temi che orientano quel viaggio che prima o dopo ognuno fa andando alla scoperta del proprio posto nel mondo. Il libro è arricchito dalla testimonianza di ragazzi e ragazze e da domande per la riflessione personale.
La pace, i popoli, l'amore incondizionato di Dio: queste le prime parole che papa Leone XIV ha donato alla Chiesa e al mondo e che queste pagine raccolgono, unitamente a un breve profilo biografico e alle motivazioni della scelta del suo nome. Dal primo saluto sulla Loggia della Basilica di San Pietro al Discorso fatto al Collegio cardinalizio, le sue parole diventano per ogni credente un appello diretto e chiaro a riscoprirsi una Chiesa in cammino, una Chiesa capace di costruire ponti e di affrontare con consapevolezza e parresia le sfide che una "nuova rivoluzione" segnata dall'economia e dalle tecnologie avanzate muovono in difesa della dignità umana, della giustizia, del lavoro.
La passione è una forza che mette in moto le cose. È una forza necessaria, se vogliamo essere creativi. Ne abbiamo bisogno non solo nella vita spirituale, ma anche nell'arte, nella scienza, nello sport, nelle attività che svolgiamo quotidianamente a scuola o al lavoro. Ne abbiamo bisogno anche per operare convintamente per gli altri e per la giustizia nel mondo. «Senza passione, nulla di grande è mai stato realizzato, né è realizzabile», sentenziava Hegel. Scrivendo a quattro mani con Hsin-Ju Wu, Anselm Grün esamina i diversi aspetti delle passioni: il loro potere di affermazione della vita, i pericoli del loro abuso. E mostra a tutti un modo per risvegliare o riscoprire la propria passione. Perché chi si appassiona a qualcosa entra di nuovo in contatto con se stesso e ritrova la vitalità che lo aiuta ad assumersi la responsabilità della propria vita e del futuro di questo mondo.
In occasione del cinquantesimo di ordinazione sacerdotale dell'arcivescovo Mario Delpini - che verrà festeggiato con tutti i suoi compagni di messa in occasione delle Festa dei Fiori nel maggio 2025 - il Seminario Arcivescovile di Milano gli ha preparato come "regalo" una raccolta di tutte le omelie sul ministero ordinato. Un volume prezioso che mette in luce il significato dell'essere prete oggi, nella visione del Vescovo, e le qualità che rendono i sacerdoti degli annunciatori credibili della buona notizia del Vangelo.
Il testo in esame, parte da una citazione biblica, appartenente all'evangelista san Luca "Concepirai nel grembo" (Lc 1,31). La Parola di Dio ispirata pur essendo stata scritta da uomini, porta in sé la vitalità di Dio, le sue tracce. Essa dovrebbe poter essere sempre il punto di partenza in ogni ricerca e in ogni aspetto della nostra vita. Emerge come l'autore continuamente fa riferimento alla Scrittura usata non solo come prova di alcune riflessioni, ma come fonte dalla quale poter attingere sempre l'acqua fresca della vita di Dio che da questa Parola fluisce continuamente. Sappiamo quanto la Chiesa anche nella sua spiritualità attinga costantemente al contributo dei padri. Il testo in causa è un ricco agglomerato di citazioni patristiche. Essi avendo avuto la primissima eredità di fede ricevuta dai discepoli degli stessi apostoli hanno in maniera tutta particolare penetrato il mistero di Cristo e della sua identità, calandolo nella vita delle prime comunità cristiane. Inoltre guardando alle stesse eresie alle quali hanno dovuto rispondere in maniera ortodossa, dobbiamo affermare quanto anch'esse siano state importanti in quanto hanno dato la possibilità di far scaturire una riflessione secondo verità. Altro tassello importante nella panoramica del testo di Lenoci è il riferimento ai grandi sistemi teologici dal medioevo in poi. La varietà di prospettive ci ricorda come ogni realtà e anche la Verità di Dio non è un monolite ma ci si approccia e avvicina ad essa in punta di piedi e da esperienze e vissuti differenti. Questo è un ulteriore prova del, fatto che Cristo si incarna in una umanità dalle differenti visioni! Infine anche il confronto con alcuni autori spirituali del nostro tempo e alcune figure di uomini e donne di fede, attingendo ai loro scritti e anche alle loro esperienze di spiritualità dicono come veramente la Parola di Dio, la Tradizione, la fede, le verità in cui crediamo sono un fiume in piena che raggiunge ogni tempo e ogni luogo che si lascia toccare dalla sfida dell'entrare nelle cose divine. In definitiva è bello pensare che l'incarnazione di Cristo di cui Maria è canale privilegiato, oggi continua nella nostra vita, con le nostre scelte, con il nostro credere e operare, con il nostro ricercare e approfondire il mistero infinito di Dio che in Gesù Cristo si dà a conoscere a noi, perché possiamo nella intimità con Lui diventare come Lui stesso.
"Chi si ricorderà degli uomini? Ci vuole cuore perché ci sia memoria". Il ricordo di Christian Bobin (1951-2022) resta vivo e parla nei suoi libri. Poeta, romanziere, narratore e uomo di contemplazione, silenzio e solitudine, Bobin ha raccolto con il suo sguardo le piccole cose che danno senso a ogni esistenza. Ha dato voce con la sua intensa scrittura a tutto ciò che vive. Ha narrato della vita e della morte, dell'assenza e dell'amore, della natura e della malattia, e di Dio. L'autore, raccogliendo il frutto di incontri, scambi epistolari e interviste, propone qui un percorso tra le pagine più belle dell'opera di Bobin, la cui parola non solo è fonte di gioia, ma getta anche luce sulle ombre dell'esistenza. Pagine sensibili e preziose che possono nutrire la preghiera e la meditazione sul mondo.
Nella affermata collana di testi biblici e classici della spiritualità in caratteri grandi si inserisce a pieno titolo questo volume che riporta le rivelazioni di Gesù a una suora del monastero della Visitazione di Paray-le-Monial, nel sud della regione francese della Borgogna. Santa Margherita Maria Alacoque ricevette le rivelazioni sull'amore infinito del Sacro Cuore di Gesù attraverso locuzioni interiori e visioni sensibili, nelle quali Gesù le chiese di promuovere il culto al Suo divino Cuore in tutta la Chiesa. In appendice, sono riportati alcuni brani tratti dalla Lettera enciclica "Dilexit nos" di Papa Francesco.
Il titolo e la storia del libro trovano ispirazione nel 34° capitolo delle Avventure di Pinocchio: mangiato dal pescecane, Pinocchio ritrova il babbo Geppetto nel ventre del mostro marino. Lo porterà fuori da quel buio, salvandolo. Così l'autore scoprirà sé stesso come figlio, rigenerando il legame con il papà, diventando padre di suo padre in uno scambio di ruoli che salverà entrambi. Il ritrovamento del padre obbligherà il sacerdote a scelte ardite che cambieranno inesorabilmente il suo destino. La scrittura del racconto è autobiografica: il libro narra fatti realmente accaduti, declinati con leggerezza grazie ai continui riferimenti musicali e letterari. Da Pinocchio a Miguel Manara, dalla Divina Commedia ai Promessi Sposi fino alla narrativa contemporanea italiana e angloamericana, il rapporto padre-figlio si rivela in un racconto di grande intensità. È la storia di un cuore di pietra cambiato in un cuore di carne, la vicenda di un prete infecondo che in età adulta diventa padre di suo padre e di figli insperati.

