
Nel contesto attuale di abbandono di massa delle forme religiose tradizionali, emerge tuttavia in modo sempre più forte il bisogno di approfondire e coltivare la fede e la spiritualità. A chi è in ricerca è importante quindi proporre "maestri della via" che sappiano indicare direzioni e tracce e che siano affidabili e autentici. A questo scopo viene incontro questa presentazione rigorosa e innovativa della vicenda di Etty Hillesum, e dei temi presenti nel suo celebre Diario. La Hillesum fu una presenza luminosa da annoverare nella schiera dei grandi maestri spirituali, per la sostanza e la forma della sua testimonianza, fiorita fuori da steccati confessionali e scaturita non da una dottrina o da un'indagine su Dio, ma da una inattesa relazione viva con Lui, pur nel centro di quel dramma smisurato che è stata la Shoah. La peculiarità del suo cammino laico la fa sentire vicina e consente di rispondere all'esigenza sempre più diffusa di una "spiritualità laica", al fine di poter "vivere e respirare con l'anima" perché l'essere umano possa realizzare la sua natura più profonda. Postfazione di Marco Vannini.
In una pensione sulle colline di Londra arriva all'improvviso un vento impetuoso che scuote ogni cosa, compresi gli ospiti un po' annoiati che vi alloggiano. E porta sulla scena uno strano individuo: Innocent Smith, un gigante scomposto, allegro, rumoroso, eccentrico, forse un po' matto. Anzi, magari è un pericoloso criminale, visto che in sua presenza accade di tutto: pistolettate, una violazione di domicilio, rapimenti di innocenti fanciulle, un tumultuoso processo. E magari non è neppure da solo quando compie le sue azioni dirompenti. Per dichiarare guerra a tutto ciò che spegne una sana meraviglia verso l'esistere non basta l'azione isolata e solitaria di un singolo, occorre un'incursione congiunta: un complotto di famiglia. Chi è l'Uomovivo? O, meglio, chi sono? Chesterton è davvero al suo meglio in questo romanzo «filosofico» pubblicato nel 1912, ma che mantiene intatta, dopo oltre cento anni, la sua carica lietamente eversiva nei confronti di ogni specie di conformismo e di tutte le idee troppo ovvie per essere vere. Dale Ahlquist - ricorda Edoardo Rialti nell'«Introduzione» - una volta mise i lettori saggiamente in guardia: «Quanto più leggi Chesterton, tanto più ti sottoponi allo spaventoso pericolo di vedere le cose per la prima volta». Prefazione di Edoardo Rialti.
Perché noi uomini e donne moderni siamo così ossessionati dal controllo? Perché non riusciamo più a goderci il presente, a rilassarci, a mollare il freno, a lasciarci stupire? Sono le domande che Maurizio Botta si pone in questo nuovo libro, ancora una volta ispirato alle sue amatissime catechesi, che registrano sempre il tutto esaurito perché in grado di toccare le corde sensibili di ognuno di noi. Una società veloce, frenetica, in cui bisogna stare sempre al passo, conduce inevitabilmente alla convinzione di dover avere tutto sotto controllo, tutto programmato, pena rimanere indietro, venire esclusi, essere considerati non all'altezza, deboli. Senza rendercene conto, questa smania ci porta a sacrificare le nostre giornate correndo dietro a soddisfazioni effimere e, in questo continuo affannarsi, a rimetterci sono soprattutto le due stagioni della vita più autentiche: l'infanzia e la vecchiaia, quando il giudizio degli altri non ci tocca e siamo davvero liberi di vivere come ci pare. Oggi anticipiamo la fine dell'infanzia e posticipiamo il più possibile l'inizio della vecchiaia, perché ciò che è spontaneo e incontrollabile ci spaventa. Padre Maurizio, studiando i Vangeli e confrontandosi ogni giorno con persone di ogni età, estrazione e religione, ha riflettuto a lungo su queste tematiche fondamentali, e in queste pagine ci sprona a vivere davvero a pieno ogni momento, a non dare nulla per scontato, a essere grati: proprio la gratitudine è il primo passo per imparare l'arte dell'accontentarsi, del godere dei semplici, immensi doni che la vita ci offre ogni giorno.
Cari amici, la Madonna ha voluto rivelare i segreti fin dai primi tempi delle apparizioni a Medjugorje, dicendo al riguardo tutto quello che era necessario, perché imparassimo a scoprire i segni del tempo nello scorrere di questi anni, nei quali i segreti sono maturati fin quasi a divenire palpabili.
Ci è sempre più chiara l'ampiezza degli orizzonti che, partendo da Fatima, si estendono nel futuro, oltre il passaggio drammatico e grandioso dei segreti, fino al tempo della pace.
In questo sconvolgente scenario mariano si incastonano le perle preziose delle rivelazioni di mistici e di santi, che compongono un mosaico variopinto, che la mano della divina Provvidenza offre alla nostra riflessione e a sostegno della nostra speranza
Ecco dunque sullo sfondo la promessa della Gospa di un segno sulla collina delle apparizioni, Bellissimo, indistruttibile, durevole, che viene dal Signore, che metterà ognuno di fronte a una decisione non oltre rinviabile (Padre Livio).
L'immagine della liquidità adoperata dal sociologo Zygmunt Bauman (1925-2017) sembra essere quella che esprime meglio la temperie del postmodernismo. Che la si intenda in senso negativo, o positivo, essa sembra aver contribuito alla rinuncia, da parte dell'uomo, della ricerca di ancoraggi solidi. L'autore rilegge, alla luce di questa liquidità, le tante immagini bibliche che trasmettono un senso di stabilità e di sicurezza (roccia, fortezza, etc.) e che accompagnano la trama della rivelazione. La fede biblica emerge allora come un terreno stabile ma relazionale e dinamico piuttosto che un lascito statico e paralizzante.
«In un tempo storico in cui molte notizie ci spaventano e ci tolgono la tranquillità, il libro di fra Marius appare come un raggio di luce che dissipa le nubi della preoccupazione quotidiana, testimoniando che la Misericordia di Dio, attraverso il servizio dei missionari, vuole venirci incontro. Questo libro, scritto come un diario, e precisamente come un diario di viaggio missionario, ci racconta questo tipo di esperienze di tenerezza di Dio». (dalla prefazione di fra Dariusz Mazurek)
Uno dei tanti libri di spiritualità biblica. Teoria? No. È la vita di ogni giorno guardata attraverso la Parola, vissuta nel quotidiano. Per chi lo ha scritto e per chi ha letto le bozze, si tratta di un lavoro molto interessante. Un testo da "sorseggiare" con calma e disposizione interiore a "gustare" la parola del Signore.
Viviamo in un mondo nel quale la fiducia è fragile, ma sappiamo bene che se nessuno si fidasse di nessuno sarebbe impossibile interagire e continuare a vivere. E non sarebbero possibili le relazioni d'amore e le comunità di cura. La fiducia è un dono "salutare" e delicato, che ci fa star bene perché ci sentiamo in buone mani:in quelle di Dio e di chi ci vuole bene. È importante, quindi, aver cura della fiducia e delle relazioni che la fanno crescere.
L'Anno Santo è la celebrazione dell'amore di Dio Padre, per Gesù Cristo, nello Spirito Santo. Solo in Dio noi sperimentiamo una speranza autentica, la misericordia senza confini che ci chiama ad una convinta conversione. Speranza, misericordia, conversione: sono tre dimensioni costitutive dell'esperienza cristiana di ogni battezzato, che ogni giorno è chiamato a donarsi generosamente per edificare il Regno di Dio, per divenire sempre più conforme a Gesù Cristo, la speranza che mai tramonta. In questo vademecum vengono offerti alcuni punti di riferimento per riscoprirci pellegrini di speranza, in cammino verso un mondo migliore.
Un libro che illumina sorprendentemente l'azione della grazia, presentando la Croce in una prospettiva nuova, sempre radicale ma umanizzata e con spunti decisivi per l'evangelizzazione. «Tutti i membri della Chiesa sono interpellati e spinti a "giocarsi la vita per Cristo" ed essere responsabili della comunione, tutti chiamati a mostrare che la Chiesa è quel "noi", ossia un soggetto comunitario, che viene prima dei singoli "io"». (Dalla Prefazione di mons. Francesco Moraglia)
«È sempre l'esperienza il banco di prova della verità altrimenti sarebbe una falsa religione». È quello che offre Riccardo Boschetto in queste pagine senza alcuna pretesa di convincere nessuno, né insegnare alcunché, solamente condividere il cammino trasformativo della meditazione come quel pellegrinaggio verso sé stessi che parte dall'abitare il Silenzio. Questo libro può, dunque, essere considerato uno strumento pratico e un sincero compagno/a di viaggio - sia per chi si avvicina alla meditazione, sia per chi sta già da tempo sul sentiero - perché può sicuramente offrire spunti sui meccanismi quotidiani che molte volte non vengono visti e sfuggono e che, invece, se riconosciuti ci insegnano ad amare. Attraverso una continua e sistematica spoliazione si arriva a poter abitare il silenzio ed è da lì, da questo spiraglio di assoluta libertà, che si avvia un nuovo modo di vivere, una meditazione continua in un'unione con la nostra vera essenza. L'autore non ha dubbi: è la realtà.
Questo libro si colloca tra il manuale d'uso e il racconto. L'autrice cammina sul filo del respiro - a volte più resistente, a volte quasi impercettibile - con la consapevolezza che ogni esperienza è un cammino che dà senso al Cammino più ampio su questa terra. Il respiro è il collante che tiene insieme il panorama interiore con il paesaggio: il cammino a piedi dà la misura e la coscienza di dove si è, orientando il passo successivo mentre il respiro scandisce il tempo, lento, nuovamente umano. La Vita si compie giorno dopo giorno, la direzione si svela passo dopo passo. Il testo è un contributo al respiro, amico fedele e troppo spesso trascurato, e a ciò che incontra lungo la via, che sempre insegna. Il respiro rende fluido il camminare, e il camminare ci rende consapevoli del respiro. Esplorando le risorse e le potenzialità del respiro nelle varie esperienze e cammini che l'autrice ha percorso, emerge la traccia di un sentiero di conoscenza in cui accade naturalmente un processo alchemico: dall'ombra alla luce, dalla notte al giorno, dal pieno al vuoto, dall'affanno alla quiete. Madre Terra dona sempre i suoi frutti a chi la ama.