
Le virtu' sembrano cosa di altri tempi. L'autore di questo libro mostra che non e' cosi e ne individua 12 quali vie di liberta' autentica, di vita piena e di felicita'. Un cammino sulle orme di san Massimiliano Kolbe. Preghiera, fedeltà, ascolto, responsabilità, solitudine, operosità, umiltà e servizio, gratitudine, collaborazione, cura amorevole, pace, senso dell'umorismo: sono alcune delle virtù che, a giudizio dell'Autore, vale la pena perseguire, possedere e coltivare come vie di libertà e di vita piena. Non è cosa facile e non avviene immediatamente ma grazie ad un coerente lavoro su di sè, ai sacrifici e agli sforzi personali possono diventare 12 vie per la felicità". "
Un libro che accoglie la sfida posta dalla crisi economica: la riscoperta del valore della povertà. Accanto alla lotta alla miseria, la proposta di assumere un atteggiamento povero verso se stessi e la vita, per giungere a una ricchezza che nessuna crisi economica può intaccare.
L'Autore offre una riflessione che vuole essere uno stimolo e un contributo alla ricerca personale di ciascuno attorno alla "questione" delle questioni: la fede e la speranza dell'uomo. Frutto di un percorso che si è nutrito nel corso di anni di letture, incontri e confronti con filosofi, storici, testimoni e intellettuali del nostro o di ogni tempo, il volume vuole essere un invito a guardare al Vangelo come fonte di una speranza nuova sul futuro. Una riflessione che lascia trasparire l'intensa e variegata attività intellettuale di Sergio Zavoli, espressione di un molteplice e instancabile impegno civile.
Madre M. Costanza Zauli ci fa scoprire la meravigliosa grandezza della devozione al Sangue di Gesù.
Lei stessa scrive: “Che forza ha questo Sangue! Invocandolo ho visto operare dei veri miracoli di misericordia sulle anime!”.
Tutti noi abbiamo sperimentato nella vita il desiderio di consolare o di essere consolati in momenti particolarmente difficili. Un'arte che richiede inventiva, creatività, capacità di oltrepassare schemi consolidati, antiche competenze, regole stantie, che sanno di muffa. Si rende necessaria, dunque, una sorta di "scuola di consolazione", in cui auto-educarsi a consolare in modo sapiente, senza scivolare in atteggiamenti che, piuttosto che consolare, mascherano una volontà di potere. Alla paziente esplorazione delle proprie esperienze di consolazione ricevuta e da offrire in modo corretto e sano è dedicato il contributo di Mariateresa Zattoni Gillini, mentre un'indagine sul messaggio biblico circa il dono della consolazione è offerta dalla riflessione di Patrizio Rota Scalabrini.
«Forse da bambini qualcuno ci ha detto: "Se non fai il bravo, non ti voglio bene". E noi ci siamo sentiti in trappola, magari sforzandoci di essere buoni, bravi secondo le aspettative di chi ci doveva amare: ci siamo messi il "grembiulino bianco", per essere riconosciuti. Poi magari un giorno qualcuno ci ha detto: "Anche se non sei bravo, ti amo lo stesso" e ci siamo sentiti liberi. Abbiamo fatto esperienza che le macchie del nostro grembiulino non hanno ucciso l'amore, abbiamo toccato con mano la misericordia, che non è un cancellino che ci toglie le macchie, ma le abbraccia con tenerezza. Facciamo proprio così quando a nostro modo (e sicuramente in buona fede) applichiamo la bellezza della misericordia alle vite che incontriamo. Qualche volta, però, al di là delle nostre buone intenzioni, ne esce un'applicazione distorta, una maschera, appunto, che applichiamo ai fatti che incontriamo, talora assai vicini. Aiutarci reciprocamente a togliere queste maschere può essere rigenerante. E perfino divertente».
Dall'esperienza del Gruppo vedovile della parrocchia San Francesco di Lecco - un gruppo di donne dai 45 agli 86 anni - nasce questo prezioso libretto, diviso in due parti. La prima è formata dagli "appunti" degli incontri del Gruppo: sono testi ricchi di intimità e di speranza. La seconda è un "piccolo salterio vedovile", con brani di Salmi accostati a brevi ma dense riflessioni. Uno strumento offerto a tutte le realtà simili e alle comunità che vogliano avviare un'esperienza del genere, ma anche a coloro che, pur non facendo parte di gruppi, vivono la condizione di vedovanza, per trovare parole di conforto e speranza.
L’amore universale e la fratellanza nei confronti di tutti gli esseri sono tra le caratteristiche più note della spiritualità di Francesco d’Assisi. Ripercorrendo i suoi scritti arriviamo innanzitutto alla sorgente e al fondamento di tali sentimenti: Dio, il Padre buono e misericordioso, e il suo Figlio, sentito però non nel fulgore della sua natura divina, ma nella fragilità della sua natura umana, povera, semplice, sofferente. L’onda d’amore di Francesco si estende poi a tutti gli uomini, in special modo nella chiesa e nell’ordine. Infine abbraccia tutti gli esseri creati, da frate Sole in tutto il suo splendore, al più umile e insignificante degli insetti. In tutti Francesco scorge l’orma dell’amore del Padre; di tutti si sente fratello.
Autore
GIANPIETRO ZATTI, giornalista, è stato per anni caporedattore e vicedirettore delle Edizioni Messaggero Padova. Oltre a un’intensa attività di traduttore dal francese e dal tedesco, ha firmato alcune importanti opere di divulgazione storico-artistica soprattutto della Basilica del Santo di Padova.
La vita umana inizia con il respiro del neonato che nasce uscendo dalle acque materne; la vita cristiana inizia con l’immersione nelle acque battesimali del catecumeno che inizia a respirare con lo Spirito, anche se inconsapevolmente. Respirare non è solo un atto fisico, ma simbolico, anzi mistico: è respirare lo Spirito. È un atto avvolto nel mistero della Vita che trascende la realtà fisiologica per indicare la realtà cristiana: fisiologia, corpo e Spirito sono inseparabili. Si è iniziati a una vita senza fine nel momento in cui si prende la decisione di respirare con lo Spirito perché Egli dà l’alito vitale che respira per l’eternità. Saggiare questo respiro nella pratica della contemplazione è iniziarsi alla vita eterna.
Destinatari
Tutti i cristiani.
Autore
Rossano Zas Friz è docente di teologia spirituale nella Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione San Luigi, e direttore del biennio di specializzazione in Vita Cristiana. Nato a Lima (Perù), ha iniziato gli studi nella Facoltà di Teologia di Lima e dopo la laurea civile in psicologia ha continuato l’iter formativo nelle Facoltà della Compagnia di Gesù di Belo Horizonte (Brasile) e nell’Università Gregoriana di Roma. Collabora attivamente con il Centro Ignaziano di Spiritualità (Napoli), con l’Istituto di Spiritualità e Mistica della sezione San Luigi e con le riviste web www.ignaziana.org e www. mysterion.it.
L’opera offre un ventaglio molto ampio di studi sull’istituzione monastica femminile come una delle vie privilegiate in cui le donne del passato consumarono la propria vita, contribuendo anche in modo attivo a gestire le istituzioni e a trasformarle. Numerosi ricercatori italiani e stranieri, autori di questo volume, hanno trovato un momento di convergenza e confronto nel convegno tenutosi nel 1995 a S. Vittoria in Matenano (Ascoli Piceno) organizzato da Gabriella Zarri e promosso dalla Scuola di Memoria Storica del Piceno e dal Centro di Studi Farfensi che da anni conducono una riflessione sul fenomeno monastico nelle sue articolazioni regionali ed europee. Questa ricerca induce a riflettere particolarmente sullo sviluppo istituzionale del monachesimo femminile in Italia in rapporto alla società, a partire da unampia periodizzazione, adatta a tratteggiare i momenti e gli aspetti più significativi di tale sviluppo, che può dirsi compiuto alla fine del secolo XVII, momento in cui listituto monastico perde vigore sia per la flessione del reclutamento sia per lincipiente contestazione della clausura che preluderà alla soppressione dei conventi in età napoleonica. Allinterno di questa percorso si sono voluti privilegiare il periodo delle origini e i momenti di svolta, quelli in cui si attuano le trasformazioni più profonde, con un’attenzione particolare alle realtà monastiche del Meridione, in modo da riequilibrare il divario finora esistente nella storiografia, in gran parte dedicata allItalia centro-settentrionale. La riflessione storica è, inoltre, accompagnata in questo volume da un confronto con la realtà monastica del nostro tempo: vengono accolte, come testimoni e come studiose, voci di religiose diverse, appartenenti ad istituti che avevano e hanno tuttora un più stretto rapporto con il passato, come le benedettine claustrali e le terziarie, o che sono sorti nel XIX secolo, come le salesiane. Ricostruzione storica del monachesimo femminile e riflessione metodologica sul come scrivere la storia monastica si accompagnano in questo libro al tentativo di dar voce al “soggetto” che costituisce argomento delle diverse indagini, in un rapporto tra passato e presente che non si esaurisce nello storico e nellinterpretazione storica ma che trova il suo perno nellistituzione monastica e nella sua millenaria tradizione.
Contributi di: L. Aiello, G. Barone, M. Battelli, M. Campanelli, A. Facchiano, M. Farina, C. Filannino, G. Jenal, G. Lunardi, R. Mariani, F. Medioli, E. Novi Chavarria, E. Occhipinti, V. Polonio, A. Scattigno, L. Sebastiani, M. Sensi, I. Sutto, G. Zarri
Conobbi Adriana Zarri all'inizio degli anni Settanta a una conferenza su alcuni temi fondamentali espressi dal Concilio vaticano II. Era stata invitata da miei amici e in quell'occasione stringemmo amicizia con questa straordinaria donna monaco, destinata, attraverso gli anni, a diventare un punto di luce per tutti coloro che aspiravano a un rinnovamento interiore della Chiesa cattolica. Come è stato giustamente ricordato dopo la sua morte, è sempre stata una donna inflessibilmente libera nei confronti di ogni potere, sia politico che religioso. Nei nostri incontri ci raccontava del suo lavoro nell'orto e del suo amore profondo verso le galline, i conigli, le anatre e i gatti. Ha amato in maniera appassionata tutti gli animali: il suo volto, quando parlava di loro, si illuminava... Ciò che maggiormente ci colpiva in lei erano la sua serenità e unificazione interiore. Questa mia intervista vuole onorare una donna di straordinaria intelligenza e umanità.

