
Una testimonianza di fede e comunità. Con ironia e sincerità don Giorgio Ronzoni racconta la sua esperienza attraverso il tremendo incidente d'auto, la paralisi quasi totale e il ritorno, nonostante tutto, alla sua parrocchia.
Un sacerdote, amante della vita all'aria aperta e delle camminate in montagna, messo alla prova da un brutto incidente stradale che lo rende tetraplegico, sa sorprenderci: ci parla di gioia!
Non è vero che siamo nel caos. È vero tuttavia che siamo in una difficile situazione. In tale quadro diventa perciò interessante allungare lo sguardo anche al là dei limiti dell’attuale ordine costituito. Mettendosi su questa via la prima e più imponente realtà in cui ci si imbatte in Italia è la visione del mondo cristiana, oggi in larga misura tagliata fuori dalla vita pubblica del Paese. Che cosa da essa può saltar fuori di buono per tutti? Vale certamente la pena di domandarselo.
È davvero sorprendente la quantità e la varietà di informazioni vive, sotto forma di situazioni, personaggi, eventi e microeventi, che Davide Rondoni riesce a coinvolgere sulla pagina di questo suo libro di poesia. Un documento lirico potente, carico di amore, soprattutto, ma anche di passeggeri quanto sinistri smarrimenti. Un testo di continuo giocato sulla presenza di una realtà buia eppure ogni volta, d'improvviso, illuminata da squarci di luce, dal fuoco e dalla passione dell'esistere. Rondoni è un poeta realista, che pure tende al canto, un poeta che si propone come inesausto viaggiatore nel cuore umano, convinto che «amare è l'occupazione / di chi non ha paura». E chi dice io, in questi versi, anche se spesso catturato nelle più strane orbite dell'universo o immerso nei più diversi inferni umani, accetta di misurarsi con coraggio nelle cose, muovendosi veloce nei più disparati luoghi della terra, ormai purtroppo quasi del tutto privi di mistero. Eccolo allora passare dalla Sierra Leone al Nicaragua, da Berlino a Caracas a Rabat, fino a New York e alle vittime delle Twin Towers. Ma i suoi percorsi comprendono anche, più semplicemente, i paesaggi di un'«Italia meticcia», perciò Milano e Roma, Firenze, Bologna e la Romagna. L'energia poetica di Rondoni, insomma, si esercita senza risparmio nelle quotidiane e spesso umili tracce d'amore ovunque sparse, ma anche nei territori di rovina e apocalisse della nostra epoca. Agisce e testimonia dentro una «folla rovinosa d'uomini», nella loro notte e nelle loro ombre, dove però, sempre, il respiro di Dio e la verità di una spinta interiore ineludibile possono accendere nuove, vertiginose possibilità di salvezza.
Un sedicenne che ha già ucciso più di dieci persone può ritrovare speranza? E i bambini lasciati per strada in un inferno di baracche e violenza? Un viaggio drammatico e intenso alla scoperta di un'opera di accoglienza nel cuore dell'Africa. Quattro giorni per toccare il mare di sofferenza portato dal sottosviluppo e dalla guerra. E il mare della carità cristiana che ridà speranza dove sembra impossibile e a chi sembra esserne escluso: i bambini. Quattro giorni con Padre Giuseppe Berton, missionario saveriano da quarant'anni in Sierra Leone, che ha fondato il "Family Home Movement" (un gruppo di famiglie locali che, con l'aiuto di Berton, ospitano in casa propria o assistono presso due case di prima accoglienza minori di tutte le età, orfani ed ex ragazzi di strada) e dal 1997 ha aperto - a Lakka nella penisola di Freetown - un centro di accoglienza attivo per il recupero di ex-bambini soldato.
Figlio di una donna francese che gli sussurrava i versi dei poeti d'oltralpe, delusione di un padre, simbolo delle aspettative mancate dei genitori d'ogni tempo, animo impetuoso, folle, estremo: questo era Francesco. Immaginando un intimo dialogo con San Francesco d'Assisi, Davide Rondoni ci racconta l'uomo dietro al santo, «un uomo capovolto, ben più di un rivoltoso», mai incline ai compromessi, umile e tormentato eppure ricolmo di una letizia e una fede incrollabili che lo hanno condotto al cospetto di un papa e persino di un sultano. Poeta visionario, la cui esperienza mistica è stata celebrata da molti intellettuali - da Dante, che ne ricorda le vicende nella Divina Commedia, a Gregory Corso, una «di quelle teste folgorate» della Beat Generation -, e anche sceneggiatore teatrale, con l'allestimento del primo presepe a Greccio. Autore del Cantico delle creature, considerato il «primo documento di letteratura in italiano volgare», da cui emerge una voce dalla forza travolgente che per la prima volta attraverso l'esperienza poetica canta l'unità del cosmo e l'amore per la Natura e per le sue creature, si fa precursore del concetto di ecologia integrale, comparso anche nell'enciclica del pontefice che ha preso il suo nome, Francesco. Con la delicatezza e la soavità di una poesia, Davide Rondoni ci consegna un ritratto inedito del poverello d'Assisi e immagina una conversazione a cuore aperto con il santo in cui, ispirato dall'insegnamento francescano, affronta argomenti attuali come la differenza tra amore e possesso, l'importanza di un ambientalismo che vada oltre il superficiale e la necessità della pace come dono cristiano, in un mondo che oggi è incendiato dalla guerra.
Il volume raccoglie racconti del Novecento italiano, secondo un criterio che non è riconducibile a questioni di stile o ideologiche. La grande protagonista di questi racconti è la sorpresa per il reale, l'imponente sentimento di stupore che coglie l'uomo di fronte alla realtà e che, se reso cosciente, costituisce la partenza per ogni autentica conoscenza del mondo e di se stessi.
Per un rinnovamento della fede nella risurrezione
Più sperimentiamo la debolezza e la fragilità della nostra esistenza terrena, più è importante anche rinnovare in noi stessi la fede nella resurrezione. Ma se la nostra speranza si orienta verso una vita nuova in un mondo nuovo, come preparare il passaggio alla vita oltre la morte? Raggiungendo il cuore della nostra fede senza perdere di vista le domande dei nostri contemporanei, le pagine che seguono vogliono stimolare a sperare e a preparare già oggi la nostra resurrezione. Accettando di perdere la nostra vita e di accogliere dalle mani di Cristo la nostra nuova nascita, noi non saremo distolti dai nostri compiti e dalle nostre responsabilità quotidiane, ma il nostro presente sarà rinnovato.
Michel Rondet (1923), gesuita, teologo e accompagnatore spirituale, è stato formatore dei giovani gesuiti della provincia di Francia. È autore di numerosi libri di spiritualità e sulla vita religiosa, e collabora alla rivista francese Christus.
La tradizione non è l'opposizione al cambiamento, ma un modo di vivere ciò che cambia. Nella teologia cattolica è almeno altre tre cose: uno dei nomi con cui crediamo che Dio si prenda cura della storia; un complesso di gesti fragili e potenti con cui cerchiamo di essere fedeli al mandato di Gesù il Cristo; non ultimo, un insieme variopinto di contenuti su cui è quasi inevitabile litigare e dividerci.Prendendo spunto dal mondo del rugby e dai fumetti, saccheggiando testi di grandi teologi e teologhe, in dialogo con il magistero e con la storia credente, questo volume prova a tracciare un piccolo vademecum sulla Tradizione, speriamo utile anche per l'oggi.
Santi e peccatori, poveri e ricchi, uomini e donne di ieri e di oggi: testimoni che raccontano il loro incontro con il Maestro, Cristo. Un Vangelo narrato con la vita, da parte di chi ha sentito la Sua voce e ne è rimasto affascinato. Esperienze che ripropongono anche oggi l'antico interrogativo: "Voi, chi dite che io sia?".
Il libro presenta, sulla scia del Vangelo, una serie di incontri di donne con Gesu, incontri toccanti che hanno segnato la loro vita e fanno emergere l'umanita, la potenza divina e la misericordia del Redentore
Pratichiamo la pace quando ammorbidiamo ciò che si era indurito nei nostri cuori

