
Il curatore, padre Vincenzo Cosenza, ci offre una versione in italiano corrente di quest'opera tanto antica quanto preziosa, perché non vada per sempre smarrita e venga anzi riscoperta. Il Combattimento spirituale infatti è un'opera composta nel 1500 da padre Lorenzo Scupoli: si tratta di un testo che contiene suggerimenti per combattere le tentazioni, per acquistare l'abitudine alle virtù, per reagire agli impulsi improvvisi delle passioni; contiene indicazioni per combattere la negligenza; suggerisce cosa fare quando siamo feriti, come controllare la lingua; e poi avvertimenti sugli inganni usati dal demonio, per indurci ad abbandonare la vita che conduce alla virtù. L'opera propone un combattimento spirituale che non richiede eroismi spettacolari; si "accontenta" di praticare le virtù ordinarie. Chi la prende in mano adesso si pone nella schiera dei suoi innumerevoli lettori. L'accurata versione in italiano corrente di padre Vincenzo Cosenza restituisce al libro la sua attualità.
Paolo nella Lettera ai Galati (5,22-23) elenca nove manifestazioni del frutto dello Spirito. Non "nove frutti": il frutto è uno solo, la vita piena, la vita nello Spirito.
La devozione al Sacro Cuore è una delle più antiche, nei suoi fondamenti, e delle più praticate lungo i secoli, da tutte le tipologie di credenti. Ci sono religiosi e religiose, contemplativi, missionari, teologi e biblisti. Tale devozione ha dato frutti nell'ordine francescano, in quello domenicano e soprattutto tra gesuiti, ai quali fu affidata la missione di diffonderla.
Dopo una parte dedicata ai fondamenti biblici del culto, don Massimo Sebastiani dà, nella sua accurata ricostruzione, come è naturale, molto rilievo alle rivelazioni avute da Santa Margherita Maria Alacoque, che ebbe come padre spirituale il gesuita san Claudio la Colombière. Sono poi evidenziati gli interventi di tre Papi: Leone XIII, che nel 1899 volle consacrare al Cuore di Cristo tutto il genere umano; Pio XI, che nel 1928 pubblicò l'enciclica Miserentissimus Redemptor sulla riparazione la consolazione al S. Cuore di Gesù; Pio XII, che nell'enciclica Haurietis aquas, promulgata il 15 maggio 1956, elabora una sintesi profonda e ricca di quanto la Scrittura e la tradizione, la riflessione teologica e le elevazioni dei mistici hanno detto sulla natura, la dignità il fine del culto al S. Cuore. Un libro che davvero si offre come una perfetta sintesi per chi voglia avere una completa conoscenza di una delle devozioni che fonda la stessa vita cristiana.
Due generazioni a confronto su Giuseppe di Nazareth: l'uomo, il padre, lo sposo. Il Patrono della chiesa universale, in questo anno che il pontefice ha voluto a lui dedicare, è anche molto altro in realtà. Vorrebbe comprenderlo un giovane come Giuseppe, che con la penna e il microfono ha sempre interrogato la fede negli aspetti più silenziosi. In queste pagine sarà un pastore a rispondere, un arcivescovo che non avrebbe bisogno di dar voce ad un santo così popolare, se non fosse per riflettere su altre sfaccettature della paternità, in San Giuseppe come in ogni genitore, di oggi e di domani. Mons. Seccia risponde dunque alle provocazioni, ai pensieri, agli interrogativi del giovane conduttore, ma con gli occhi di un padre di anime, dentro e fuori la Chiesa.
Capire a fondo il nostro tempo e le sue inquietudini vuol dire fare i conti con un mondo profondamente cambiato in cui i segni dello spirito non sono scomparsi ma vanno cercati con occhi e intelligenza rinnovati. Si tratta di avventurarsi a leggere e interpretare la ricerca di Dio che la nostra contemporaneità manifesta in forme inedite e a volte assai confuse. Il percorso dell'autore poggia su quattro colonne portanti: «Dal presente con le sue inquietudini, che sono una domanda spesso inconsapevole di interiorità, si giunge al radicamento che lo spirito ha nel tempo e nel corpo, ove si scoprono i "percorsi epifanici" che nell'oggi e nel futuro si aprono davanti a noi, per veleggiare infine verso "orizzonti ampi"... ossia gli spazi sconfinati del divino e dell'umano» (dalla Prefazione del card. G. Ravasi).
Sommario
Prefazione (G. Ravasi). Introduzione. I. INQUIETUDINI: DA INTERPRETARE. 1. Tra nostalgia e nuovi paradigmi: ascoltare gli ultrasuoni dell'anima in bilico. 2. Brecce all'infinito: interpreti del fruscio delle stelle del mattino. 3. I nuovi "cercatori di Dio": tra ferite, feritoie e scorciatoie. 4. Luce della simbolica biblica per i nuovi "cercatori": per trovare un nuovo paradigma. 5. Dall'icona ai percorsi: elementi costitutivi di un nuovo paradigma. II. ALLEANZA: NEL TEMPO E NEL CORPO. 6. Tempi dell'uomo, tempi di Dio: la parola eterna e i percorsi dell'esistenza cristiana. 7. Tempo e età della vita: la soglia e le linee di fuga, per ripensare gli schemi ereditati. 8. Realizzarsi in Cristo Gesù: cristologia e prassi cristiana. 9. Un corpo per l'alleanza: carne di fraternità e di salvezza. 10. Diventare spiritualmente adulti: ripensare dinamicamente l'itinerario spirituale. III. PERCORSI: DI EPIFANIE NUOVE. 11. Prospettive per nuovi percorsi di santità: una molteplicità di figure senza gerarchie? 12. La santità oggi e domani: dalla sovranità eroica alla resilienza solidale. 13. Contemplazione e mistica: riconoscere i nuovi percorsi epifanici. 14. Mistici nostri contemporanei (1): dentro le necessità dello spirito libero. 15. Mistici nostri contemporanei (2): "Tamquam scintillae in arundineto discurrent" (Sap 3,7). IV. RECOBÒT: ORIZZONTI AMPI. 16. Spiritualità e cultura: una costante da reinventare. 17. Compiti e chances della spiritualità: ridare dignità a questo mondo un po' sgualcito. Conclusione. Indici.
Note sull'autore
BRUNO SECONDIN (1940), carmelitano, dal 2010 docente emerito alla Pontificia Università Gregoriana, sin dal 1975 vi ha insegnato storia della spiritualità moderna e principi di teologia spirituale. Ha studiato a Roma, in Germania e a Gerusalemme, interessandosi specialmente della tradizione spirituale carmelitana, di nuovi modelli di lectio divina e delle nuove esperienze spirituali emergenti nel contesto della crisi della modernità. Presso le EDB ha pubblicato: Profeti di fraternità. Per una visione rinnovata della spiritualità carmelitana (1985); Alla luce del suo volto. I. Lo splendore (1989); Il profumo di Betania. La vita consacrata come mistica, profezia, terapia (1997); ha diretto la collana Cammini dello Spirito e - dopo la morte di E. Ancilli - la collana di Storia della Spiritualità in 15 volumi. Molti dei suoi libri sono tradotti in altre lingue.
San Francesco di Sales (1567-1622) è il primo dei grandi maestri della scuola francese di spiritualità. La sua spiritualità si caratterizza per l'aderenza alla vita normale, per gli esempi pratici e facili da capire, per la sensibilità positiva nel leggere le risorse spirituali dentro le situazioni quotidiane. Insomma, la sua è la proposta di una santità nel quotidiano. Esemplare a tal riguardo è la sua prima opera, "Filotea", ossia "Introduzione alla vita devota". Da questo classico è tratta la presente raccolta di testi, accompagnati da brevi introduzioni e proposti seguendo un percorso di crescita, purificazione e maturità che si adatta a tutti.
Gli esercizi spirituali di papa Francesco predicati dal carmelitano p. Bruno Secondin. Sulla trama del cammino di Elia profeta, p. Bruno propone la sua "lectio divina" in tre movimenti: - Il primo basato sul "capire": un risalire al testo, al suo significato di base, allo scavo esegetico. - Il secondo, il "meditare", fa fiorire il testo svelandone tutte le sue potenzialità spirituali ed esistenziali. - Infine il terzo, l'"applicare a noi", alla nostra storia presente, alle nostre scelte, e qui p. Bruno propone lo stile di Elia la cui voce turba e ferisce la nostra coscienza facendola persino sanguinare. Il lettore potrà ripetere l'esperienza che papa Francesco e i membri della Curia romana hanno fatto, lasciandosi condurre fino "alle radici della fede, avendo il coraggio di dire no all'ambiguità, passando dagli idoli vani alla pietà vera, dalla fuga al pellegrinaggio", per usare ancora le parole indirizzate a p. Secondin dal Papa.
Paolo sapeva apprezzare le cose buone che riscontrava, leggeva davanti a Dio la situazione, pregando per la maturità, non cercava la propria gloria, ha servito come padre e come madre.