
Durante i suoi vent'anni come abate del monastero Yorkshire di Rievaulx, Aelredo ha predicato molti sermoni. In questo volume ne sono pubblicati ventiquattro per l'anno liturgico. Essi sono stati tradotti dalla edizione critica del Corpus Christianorum. Continuatio mediaevalis.
Il più consapevole contributo della spiritualità medievale alla teorizzazione dell'idea di amicizia. Aelredeo di Rievaulx (1109-1167) è la figura di maggior spicco del monachesimo cistercerse anglosassone. Educato all'amore per le Lettere, permeato di cultura biblica e agostiniana, discepolo fedele di san Bernardo, Aelredo pone il suo insegnamento sull'amicizia deliberatamente nel solco della tradizione, della quale però non esita a rivisitare in piena libertà i contenuti. Eco delle preoccupazioni spirituali del secolo XII e riflesso dell'animo dell'autore sul quale aveva esercitato una grande influenza la lettura del Laelius de amicitia ciceroniano, il De spiritali amicitia non è pertanto solo lo scritto più espressivo ed elegante dell'abate di Rievaulx ma rappresenta soprattutto il più consapevole contributo della spiritualità medievale alla teorizzazione dell'idea di amicizia.
Un grande scrittore con l'occhio dell'educatore, Eraldo Affinati ("Campo del sangue", "La città dei ragazzi", "Elogio del ripetente", editi da Mondadori, "Italiani anche noi", per il Margine) racconta le storie difficili degli adolescenti fragili, dei profughi e delle loro famiglie, per scoprire che dal dolore può nascere il coraggio del futuro, che le lacrime seminano vita.
Un grande comico con l'occhio del teologo, Giacomo Poretti del famoso trio Aldo, Giovanni e Giacomo, racconta il miracolo dell'ironia che ribalta l'ordine normale del mondo, dell'allegria "di cui sarà pieno l'aldilà".
A Sesto, in Val Pusteria, Christine Leiter, mamma e studiosa di teologia, ha celebrato lo scorso ottobre 2019 il primo funerale officiato da una donna in una chiesa cattolica. Nella diocesi di Cefalù, il vescovo ha affidato la parrocchia di San Paolo Apostolo a un gruppo di laici. Non sono come si potrebbe immaginare bizzarrie o mosche bianche. Il Vaticano la scorsa estate ha dato mandato alle parrocchie di ricorrere ai laici per la celebrazione di funerali, matrimoni e battesimi qualora non vi fosse la disponibilità di un sacerdote. L'Italia dei mille campanili, in cui ogni quartiere di ogni città, ogni paesino per quanto sperduto ha goduto della presenza stabile di un parroco, è destinata a diventare un ricordo: la scarsità di vocazioni sacerdotali e l'età media sempre più avanzata dei sacerdoti porterà nei prossimi anni la Chiesa a rivedere la sua organizzazione territoriale, spingendo i fedeli a forme inedite di partecipazione alla vita delle parrocchie. In questo libro Domenico Agasso, vaticanista del quotidiano «La Stampa», ci conduce in un viaggio in questa Italia senza pastori, sulle vie dello Spirito che nella sua "fantasia" apre strade nuove in quello che a tutti appare un deserto.
Il pellegrinaggio che si snoda da Macerata alla Santa Casa di Loreto «è un percorso curato nei minimi particolari, metro per metro. Curato anno dopo anno, con la memoria dell'amore. In realtà è sempre pieno di imprevisti, ma tutto diventa occasione per aiutare a contemplare, suggerire, offrire. Il camminare insieme rende la fatica lieve, accompagnata. È davvero una grande analogia della vita e dell'amore di Dio, che si è fatto pellegrino nei nostri itinerari, a volte complicati e duri. Non si lascia indietro nessuno e il compagno di strada sconosciuto è un fratello!». Così il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, introduce alla lettura di questo libro che, da un lato, con un'ampia intervista a monsignor Giancarlo Vecerrica, celebra la ripresa del pellegrinaggio stesso, ricordandone le origini; dall'altro riporta una serie di interventi di don Luigi Giussani durante le celebrazioni del pellegrinaggio lungo gli anni, e fa così memoria di una delle grandi figure presbiterali del XX secolo, nel centenario della sua nascita. Questo prezioso volumetto diventa così un vero e proprio dono che accompagna il lettore in un pellegrinaggio interiore, «che ci aiuta a vivere tutti i giorni, a camminare anche quando l'oscurità è davvero grande, a capire che, proprio quando è buio, le stelle sono più luminose, che non c'è gioia né futuro restando fermi: andiamo verso una casa».
Il libro "Vita fuoco passione divina. Istanze profetiche in Primo Mazzolari" intende rendere omaggio alla figura di questo straordinario sacerdote parroco, scrittore, e uomo toccato nell'intimo dallo Spirito, in occasione del sessantesimo anniversario della sua morte avvenuta il 12 aprile 1959. La visita di Papa Francesco alla sua tomba il 20 giugno 2017, è stato il gesto che ha confermato la caratura profetica della "tromba dello Spirito Santo in terra mantovana" come lo definì un altro papa, San Giovanni XXIII. La straordinaria capacità di sintesi tra parola di Dio e vita e tra Vangelo e storia, sono state le linee portanti del suo essere stato pastore con l'odore della pecore e profeta di pace e fraternità, rendendo credibile la "rivoluzione cristiana".
Ci sono figure, nella storia della chiesa che, con il passare del tempo, divengono sempre più attuali. Tra queste va annoverato senz'ombra di dubbio Primo Mazzolari. La sua avventura ricolma di fatiche e delusioni, incomprensioni e gioie nascoste, amicizie profonde e testimonianza profetica, richiami mistici e annunci anticipatori, ha avuto come fondamento la fiducia in Dio. La ragione e il senso di tutto quello che egli diceva e realizzava fu la nuda radicalità della proposta di Gesù. In tempi di oscurità, morte e guerra, dentro le spire di un'economia che abbatte i suoi costi sui poveri, la voce di Mazzolari si alza di nuovo in nome dei diritti di Dio, che sono quelli degli impoveriti, degli esclusi, delle vittime di ingiustizie e guerre. Attraverso un intelligente intarsio di citazioni, Agnelli restituisce la sorprendente modernità di Primo Mazzolari. Fa riscoprire la profonda qualità cristiana e umana di questo prete vissuto ai margini della chiesa del suo tempo, pur divenendone una delle figure più significative. È pertanto utile ricordare questa figura di sacerdote totalmente libero, guidato dallo Spirito nella sua coscienza e responsabilità, capace di osare senza paura. Le sue provocazioni rimangono estremamente attuali.
Il tema della sofferenza e del dolore anche innocente è attuale più che mai. Guerre, malattie, epidemie, soprusi e ingiustizie: il dolore resta un mistero, così come lo scandalo di un Dio che si lascia ferire. Il saggio di don Agnelli ricostruisce un itinerario teologico che parte da quel Dio incarnato che partecipa nella croce ai dolori dell'umanità, per giungere a ridisegnare i sentimenti di Gesù. Un approccio esegetico che ricapitola in un'antropologia cristiana ispirata alla misericordia e all'amore per il prossimo la risposta necessaria e inevitabile alla sofferenza.
Spesso chi afferma di credere in Dio non esprime nella propria vita la gioia della fede. Perché accade questo? Perché alcuni credenti hanno facce tristi, volti lunghi e cupi? Davvero Dio li vuole così, barricati in se stessi e infelici? Sicuramente no. Al contrario, Dio ci comunica una potenza incalcolabile, che, quando è conosciuta e sperimentata, risana le ferite del passato e rinnova la vita nel profondo. In queste pagine di intensa testimonianza Roberto Aita ci spiega come l'energia divina possa essere colta e vissuta nella sua pienezza, divenendo uno strumento indispensabile per affrontare i problemi in modo vincente. Se impariamo a esprimere nel quotidiano la potenza di Dio in noi, il superamento della sofferenza, le guarigioni e i miracoli diverranno una semplice manifestazione della fede. Anzi, l'evidenza di ogni giorno.