
Seconda edizione in tre mesi per un volume dedicato a Josemaría Escrivá. Guariti senza una ragione scientificamente dimostrabile: questo libro dà voce a 18 casi collegati all'intercessione del beato Josemaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei, che conosciuto come l'apostolo della vita ordinaria, del lavoro quotidiano, opera dal Cielo miracoli davvero straordinari che insegnano quanto siano efficaci la preghiera e la comunione dei santi.Sono qui compresi naturalmente anche i due miracoli (entrambi da gravi tumori) ritenuti «decisivi» durante la causa di canonizzazione, di cui mons. Flavio Capucci è il postulatore.
Una breve ma intensa intervista di Giovanni Capurso a Padre Anselm Grun presso l'abbazia di Munsterschwarzach, in Baviera. domande sul bene e sul male, sul senso della vita, sui cambiamenti del mondo. In ogni parola un messaggio di speranza.
Una rilettura del messaggio" dantesco alla luce della storia e della fede contemporanee. " L'opera di Tonino Caputo non e nata come una semplice presunzione di voler elaborare una nuova edizione del testo dantesco, ma piuttosto come una rilettura del messaggio" dantesco alla luce della storia e della fede contemporanee. Se e vero che il principio ispiratore dell'Alighieri che ha animato l'intera opera, che per questo e denominata Divina Commedia, e stato il Mistero dell'Incarnazione del Dio fattosi storia per l'uomo, allora questo stesso principio travalica l'uomo e la storia di un tempo particolare e continua ad agire nell'oggi di tutti i tempi. Occorre, quindi, saper avere occhi, cuore e fede per leggere attentamente questa presenza che e attualizzazione. Con questo scopo va dunque approfondito il modo, direi quanto mai singolare e nuovo, con cui l'autore propone la rilettura dell'opera medioevale al lettore d'oggi"
Testo letterario dall’architettura elegante e cesellata, la Meghillath Ekhah (il rotolo delle Lamentazioni) si rivela un alfabeto della disperazione, una sillabazione dello strazio, un ululato che modula ciò che altrimenti risulterebbe inarticolabile. Per l’ebraismo, questa meghillah rinvia alla distruzione del Santuario di Gerusalemme e al doloroso esilio di Israele, perdurato per numerosi secoli. Per il cristianesimo, si tratta di rinvii simbolici, evocativi e prolettici, afferenti alla missione di Gesù di Nazaret. Nei secoli, purtroppo, queste pagine veicolarono anche, da parte cristiana, insegnamenti e comportamenti antiebraici. L’ebraismo contemporaneo, in generale, non ha fatto ricorso alle Lamentazioni per rileggere la tragedia della Shoah. A differenza di quanto narra il libro biblico in relazione a Israele, nessuna Chiesa cristiana ha sperimentato sulla propria pelle, a livello di popolo e di singoli individui, la conquista e la razzia, lo stupro, l’esilio, la diffamazione e il dileggio, l’annientamento e il genocidio, se non quelle armena e assira. In questo volumetto tre voci diverse ma con
cordi (una cristiana cattolica romana, una ebraica e una cristiana armena) riascoltano un urlo mai sopito.
L'Autore desidera contribuire alla riflessione sul significato del Natale, con una raccolta di pensieri appropriati, citazioni sulla nascita del Redentore prese dalla Scrittura, enunciate dai Padri della Chiesa, dai papi e dai teologi, che ci portano a riflettere su questa festività di centrale importanza.
All'interno della fortunata collana "100 Pensieri", dopo il Battesimo, il Matrimonio, la Prima Comunione, la Cresima e il Natale, si colloca questo piccolo ma pregevole testo, in cui il Curatore desidera contribuire alla riflessione sul sacramento della Riconciliazione, con una raccolta di citazioni prese dalla Scrittura, enunciate dai Padri della Chiesa, dai papi e da teologi.
Segnato dalla velocità, dalla fretta, dalla concitazione dei gesti, dal rapido susseguirsi degli eventi, il nostro sembra essere un tempo inospitale per la pratica della pazienza. Eppure tutta la vicenda umana è un lento esercizio di pazienza, come quello dell'uomo per costruire, del bambino per crescere, degli amanti per incontrarsi, dei vecchi per morire, della natura per dare frutto, della parola per prendere forma. Forse allora, nell'età dell'impazienza, da qualità della durata la pazienza può trasformarsi in qualità morale alla quale si può dare il nome di "cura": verso l'altro, verso le cose, verso se stessi.
Parlare di Dio, custodendolo nello spazio vuoto dell'inconoscibilità, del silenzio e della distanza, è la sfida contenuta in queste pagine. Il loro ritmo rispecchia il passo fugace del pensiero quando annota le sue domande, e il loro invito è a un'ascesi verso il basso. L'enigma di Dio è qui rovesciato nell'enigma degli uomini: non è forse nell'altro, nel prossimo, nella più umile creatura che si può vedere il Suo amore? Lo si sorprende nel dolore, nella sofferenza e nel dono gratuito del bene: può essere negato, questo amore, a chi non crede? Ma chinarsi verso il mondo è anche uno dei modi dell'esperienza cristiana, che più corrisponde allo spirito - e alla lettera dei Vangeli: Dio, per salvarci, "si fece carne" (Gv 1-14). Troviamo in questo libro un esercizio di spiritualità per tutti, capace di ricongiungersi con il materiale, il corporeo, l'umano sapendo - con Dietrich Bonhoeffer - che è il "campo di semina dell'eternità".

