
Nel Vangelo di Matteo (cf. Mt 19,16-22), un giovane chiede a Gesù cosa deve fare di buono per avere la vita eterna. In questa domanda possiamo raccogliere tutte le domande che, in modo, più o meno esplicito, i giovani si pongono e ci pongono nei riguardi della vita e della fede. Nello sguardo di Gesù vediamo l’ascolto a cui siamo chiamati: un guardare/ascoltare capace di trasmettere amore, attenzione e premura. Chi non si sente guardato, non si sente amato. Chi non si sente amato, non pone domande e non ascolta risposte.
Non vogliamo che l’attenzione rivolta ai giovani e agli adolescenti si riduca a una delle solite riflessioni su di loro, cedendo alla tentazione di parlare di loro e moltiplicando iniziative o conferenze sull’argomento. Vogliamo cercare e trovare la pazienza e la premura di parlare con loro, per dare vita a un dialogo fecondo, e magari imparare qualcosa dalla loro diversa prospettiva. Non si tratta di fare di più, ma di fare meglio. Convertirci a un dialogo sgombro da ogni pregiudizio. Prima di parlare dobbiamo avere la pazienza di ascoltare. E la «presenza» è la prima modalità concreta di aiuto che possiamo dare, perché nello «stare» si vivono i bisogni più profondi dei giovani. Dobbiamo imparare a «perdere più tempo» con i giovani, perché dalla vocazione del «perditempo» possono sorgere tutte le vocazioni.
Selezione di brevi e efficaci brani tratti da discorsi, relazioni e omelie del cardinale Caffarra. I temi trattati vanno dal senso dell’esistenza alla bellezza della vita coniugale, dalla coscienza e dall’agire buono alla felicità di chi ha incontrato Gesù Cristo.
Rileggendo i discorsi e le omelie del suo periodo bolognese ci si accorge dell’abbondanza e della profondità del suo magistero: una grande tavola imbandita con ogni ben di Dio. In questo libro c’è un bel piatto di tagliatelle (corte) che da solo può già saziare, perché dice con chiarezza quello bisogna dire.
Semplici, generose e saporite, le tagliatelle sono un piatto popolare, buone per tutti i gusti. Sono spunti per l’anima offerti da uno chef d’eccezione, un grande emiliano cardinale.
Prefazione di mons. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna
Curato da Lorenzo Bertocchi e Giorgio Carbone O. P.
Carlo Caffarra - Nato il 1° giugno 1938 a Samboseto di Busseto, in provincia di Parma, frequenta il Seminario Vescovile di Fidenza ed è ordinato Sacerdote da Mons. G. Bosetti, il 2 luglio 1961, a Samboseto. Prosegue gli studi a Roma dove consegue il Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana, con una tesi sulla finalità del matrimonio, e il Diploma di Specializzazione in Teologia Morale presso la Pontificia Accademia Alfonsina. Insegna per qualche anno Teologia Morale presso il Seminario di Parma e Fidenza; poi Teologia Morale fondamentale alla Facoltà Teologica dell´Italia Settentrionale di Milano e al Dipartimento di Scienze Religiose dell´Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, istituito in quegli anni dal Rettore Lazzati. Negli anni Settanta inizia ad approfondire i temi del Matrimonio, della Famiglia e della procreazione umana. Insegna, quindi, Etica medica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell´Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e nell´agosto 1974 è nominato Membro della Commissione Teologica Internazionale da Paolo VI, incarico che mantiene per dieci anni. Nel 1980 Giovanni Paolo II lo nomina esperto al Sinodo dei Vescovi sul Matrimonio e la Famiglia, e nel gennaio del 1981 gli conferisce il mandato di fondare e presiedere il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi sul Matrimonio e la Famiglia, dove tiene il corso di Etica della procreazione e i Seminari di Etica generale e di Bioetica. Nel 1983, per un quinquennio, è Consultore della Congregazione della Fede; inoltre è chiamato a far parte della Commissione di studio per l´ingegneria genetica, istituita ad actum presso il Ministero della Sanità. Contemporaneamente tiene corsi e lezioni in diversi Atenei stranieri: l´Università Mistral e l´Università Cattolica di Santiago del Cile; l´Università di Bamberg; l´Università di Sidney; l´Università di Navarra, Pamplona e Complutense; l´Università di Madrid. A Washington D.C., nel 1988, fonda la prima Sezione extra-urbana del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi sul Matrimonio e la Famiglia, cui seguono la Sezione messicana e la Sezione spagnola, dove tiene regolari corsi accademici. Riceve, inoltre, il Dottorato honoris causa in Lettere Cristiane dalla Franciscan University di Steubenville (Ohio). Consacrato Vescovo nel Duomo di Fidenza il 21 ottobre 1995 per le mani di S. Em.za il Cardinale Giacomo Biffi, in quell´anno inizia l´attività pastorale nell´Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio. Il 16 dicembre 2003, è chiamato a reggere l´Arcidiocesi di Bologna, in sostituzione del cardinale Giacomo Biffi ritiratosi per raggiunti limiti d´età. Si insedia nella sua nuova Sede il 15 febbraio 2004 e vi resta pastore fino al novembre 2015. Muore a Bologna il 6 settembre 2017.
È stato Presidente della Conferenza Episcopale dell´Emilia Romagna, Membro della Congregazione per l´Evangelizzazione dei Popoli, Membro del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, Membro del Comitato di Presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Membro della Pontificia Accademia per la Vita, Moderatore del Tribunale Flaminio per le cause matrimoniali e Gran Cancelliere della Facoltà Teologica dell´Emilia Romagna. Fu creato Cardinale nel Concistoro del 24 marzo 2006.
"La mia missione - scrive Franco Cagnasso, da anni operante in Bangladesh - è anche questa: aprire il cuore, farvi spazio per coloro che incontro con le loro pene, gioie, peccati, paure. Poi, quando prego, apro il cuore a Dio e loro sono tutti lì: cristiani, musulmani, buddhisti, lontani, vicini". Il libro, più che una riflessione teologica sulla missione della Chiesa nel postconcilio, è una testimonianza di vangelo annunciato e vissuto in contesti diversi dall'Occidente europeo e offre uno spaccato sulle contraddizioni che i missionari incontrano, sulla fatica del dialogo con religioni e culture, sulla difficoltà di amare e di aiutare i poveri senza idealizzarli o umiliarli. Il volume raccoglie scritti inediti e altri diffusi in rete o "pro manoscritto" tra gli amici. Il tema conduttore è l'amore appassionato nei confronti dell'uomo e di Cristo e lo "stupore" di vedere lo Spirito all'opera, anche quando umanamente non si vede che disperazione. È questo che dà la forza all'autore di "sporcarsi i sandali" con i mille problemi della sua gente, senza confini confessionali e culturali.
Don Umberto scrive al suo amico Marco chiedendogli la conferma di una notizia di astronomia letta sui giornali; Marco gli risponde, esprimendo il suo desiderio di parlare, da ateo, di fede. La proposta è troppo accattivante per cadere nel vuoto… Così inizia lo scambio di e-mail tra l’ateo Marco Cagnotti e il credente Umberto De Vanna, realmente avvenuto nel corso di alcuni mesi. Marco è un giovane professore di materie scientifiche in una scuola, don Umberto è un prete salesiano. Il libro è il resoconto fedele dello scambio epistolare fatto via mail tra i due protagonisti . Uomini che partono da posizioni differenti su argomenti fondamentali della vita e che si incontrano sul terreno del confronto leale e personale. Anche graficamente il libro riprodurrà, in una sorta di diario telematico, la grafica della posta elettronica.
Antioco della Laura di San Saba è un monaco greco bizantino vissuto tra il VI e il VII secolo d. C. nel deserto di Gerusalemme. La sua opera ci offre uno spaccato spirituale e culturale del monachesimo orientale fedele ancora all'ortodossia romana prima della divisione tra ortodossi e latini.
Il dottor Maurice Caillet racconta la sua storia, quella di un non cristiano, non battezzato, franco- massone e venerabile del Grande Oriente, adepto dei Rosa-Croce, esplorare di praticamente tutte le forme della parapsicologia, perfino dell’occultismo. Con un passaggio attraverso la chiesa marginale degli ortodossi romano-gallicani, egli ha trovato con entusiasmo la via, la verità, la vita nella chiesa cattolica.
Il libro è sconcertante, ma prodigiosamente istruttivo per la molteplicità e l’originalità delle esperienze che testimonia.
Nell’adolescenza Alessia cominciò a sviluppare una pessima convivenza con il suo corpo, entrando in conflitto con il cibo e coltivando per anni una vera e propria idolatria dell’apparenza fisica. Fino alla svolta, un giorno del 2002, quando un profondo tracollo fisico e psichico segnò per lei l’inizio di un lungo periodo di sofferenza, dal quale nacque infine un nuovo e salvifico rapporto con Gesù. La storia della sua rinascita e delle esperienze mistiche che ha vissuto da allora è raccontata nei diari che ha tenuto a partire dal 2010.
La Grande Tribolazione è un periodo di grandi afflizioni che va dagli Ultimi Tempi ai mille anni di pace e che porterà alla purificazione dell’umanità, alla fine dell’Anticristo, all’incatenamento del diavolo e infine alla pace sulla Terra. Tra gli eventi di questo tempo così duro e terribile ci saranno calamità naturali, persecuzioni, carestie, virus e guerre, ma Dio non farà mancare la sua misericordia, dando alle persone la possibilità di pentirsi e salvarsi. “Non lasciamoci cogliere impreparati dalla Grande Tribolazione” non vuole essere un libro per spaventare, bensì per aprire gli occhi, la mente e il cuore a quanto stiamo andando incontro: è uno strumento di luce con il compito di permettere, a chi è allo scuro degli eventi della Grande Tribolazione, di conoscerli e di prepararsi per tempo.
Nel terzo volume dei suoi diari, l'autrice abbandona in parte il resoconto di episodi di vita personale per far spazio ad approfondimenti più teorici. Non manca il racconto del rapporto intimo con Gesù, che si esprime soprattutto attraverso il dialogo e la preghiera contemplativa del cuore, ma si alterna a riflessioni di carattere generale. Queste nascono dal desiderio di sviluppare l'insegnamento di alcuni particolari argomenti, come il saper vivere la messa, l'affacciarsi alla preghiera silenziosa del cuore, il bisogno di chiedere e ricevere il perdono, la necessità di liberarsi dai propri peccati. Tutto questo, naturalmente, senza nessuna pretesa teologica, ma nella consapevolezza di condividere lo stesso cammino.
L'affascinante figura di Santa Gemma Galgani, morta in estasi d'amore a soli 25 anni di età, conquista da sempre chi viene a conoscenza della sua straordinaria vita tutta trascorsa nel soprannaturale fin dall'infanzia e intessuta di fenomeni mistici, tra i quali spiccano le stimmate. Ebbe da Dio la missione espiante e riparatrice dei peccati degli uomini.
ai fine di allontanare i tremendi castighi che incombevano sul mondo.
Fiore della Passione, è l'espressione più illustre della spirimalità passionista. Attinse a piene mani, tramite l'insegnamento e la direzione di Padre Germano Ruoppol. ora Servo di Dio.
Alla dottrina mistica di san Paolo della Croce, che divenne suo maestro e guida, come è stato dichiarato esplicitamente nel decreto pontificio sulla eroicità delle sue virtù.
quindi un luminoso modello di santità, che l'autore intende riproporre alle nuove generazioni, presso le quali è poco conosciuta.
Padre Antonio Calabrese, passionista, avvocato rotaie, ha pubblicato La Via Mistica di San Paolo della Croce, e alcuni testi di diritto canonico per la Libreria Editrice Vaticana, Diritto Penale Canonico e istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica.