
I cinque schemi di tredicina, presenti nel testo, offrono a tutti la possibilità di chiedere a sant'Antonio di intercedere per un bisogno materiale o spirituale, sia comunitariamente che personalmente, per tredici martedì consecutivi. La tradizione, infatti, vede il martedì come il giorno caro al Santo, in ricordo del trionfo di popolo accorso al suo funerale il martedì successivo alla sua morte, 13 giugno 1231. Arricchiscono la pubblicazione le preghiere a sant'Antonio e gli aneddoti legati alla sua devozione.
Esiste nel cuore di ogni uomo un anelito insopprimibile che corrisponde al desiderio di Dio e che nulla di esterno potrà mai estinguere del tutto: è « l’inquietudine del cuore » (sant’Agostino), incessante finché l’anima non trova riposo in Dio. Quest’ansia di perfezione spirituale è la risposta al totalmente Altro che chiama e attira a sé. Il mistico è chi ascolta dentro di sé la voce del maestro interiore, mentre con la sua presenza nascosta imprime sul mondo, così multiforme nei suoi aspetti, i tratti dello spirito. Come il profeta
egli è l’artigiano che torce e passa al fuoco il metallo della sua parola. Ciò che ha sempre impressionato nei mistici non sono gli straordinari fenomeni che li riguardano, ma le grandi idee che eroicamente essi hanno incarnato. La spiritualità è la ricerca di Dio attraverso la fede e il ragionamento – nulla di strano, quindi, se diciamo che la ratio (ragione) conduce all’oratio (orazione) –, che fa scoprire di avere una sorta di vocazione all’osservazione interiore, simile a una vocazione spirituale, ma non è facile per nessuno, e nemmeno indolore, cercare il lato più profondo di ciò che ci supera. Ad oggi la nostra società, troppo distratta, ha lasciato languire la fede dei padri per influenze esterne e per negligenza propria. Non c’è dubbio, occorre ritrovare la via interiore, abbandonarsi agli slanci del proprio cuore che cerca la verità eterna di Gesù inchiodato alla storia e in cui ritrovare se stessi.
Pasquale Brizzi, nato a Mesoraca (KR) nel 1965, ordinato sacerdote nel 1993, ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso la Pontificia Università Gregoriana, specializzandosi in teologia biblica. Presso la Pontificia Università Teresianum ha conseguito il dottorato di ricerca in Teologia spirituale con una tesi sull’esegesi spirituale in Ignace de la Potterie. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il canto dell’anima (2006); La tua parola mi fa vivere (2008); Sentinella, quanto resta della notte? Riscoprire la vita interiore con Giovanni della Croce (2008).
Si parla molto d'amore, lo si cerca, lo si attende, lo si desidera, lo si sfugge. Si spera di dire un giorno: "Ti amo" a colui o a colei che si sogna, o già lo si dice alla compagna, al compagno della propria vita. Ma si sa ciò che si dice con: "Io ti amo"? Chi è questo "io" che dice d'amare? E di che amore si tratta? Prendendo alternativamente la parola, Catherine Bensaid e Jean-Yves Leloup esprimono le rispettive visioni, psicoanalitica e filosofica, clinica e poetica, su questa eterna ricerca che ci riguarda tutti. E ci invitano a salire una "scala dell'amore" al fine di crescere insieme verso un amore che non si sperimenta con la richiesta e la mancanza, ma nella pienezza del dono.
Traduzione dall'originale inglese di Maria Campatelli.
Revisione sul testo siriaco di Manel Nin.
Molte ragioni rendono oggi attuale sant'Efrem: anzitutto egli è uno dei principali autori rappresentativi del cristianesimo asiatico-semitico nella sua forma non ancora ellenizzata-europeizzata, quindi un autore che può in modo tutto particolare servire come legame e punto di incontro tra il cristianesimo europeo da una parte e quello asiatico ed africano dall'altra. Inoltre, egli è uno dei più grandi di tutti i secoli ad esprimere la sua teologia sotto forma poetica. Invece che procedere per definizioni, che considera come confini che impongono limiti, egli va avanti per mezzo di paradossi e di simboli, i mezzi più capaci di sostenere il dinamismo essenziale e la fluidità del suo approccio teologico. Lo studio fresco e profondo di Sebastian Brock, uno dei migliori specialisti di sant'Efrem, ci aiuta a cogliere tutta la ricchezza di questo autore.
Indice: S. Efrem incontro tra oriente e occidente * L'approccio teologico di s. Efrem * La scala simbolica * La salita dell'uomo * I simboli * L'ideale ascetico * S. Efrem fra i Padri * S. Efrem al giorno d'oggi.
Traduzione dall'inglese di Maria Campatelli e Sara Staffuzza.
La nozione comune di un cristianesimo radicato in due tradizioni – la greca e la latina – tralascia il fatto che esiste anche una terza tradizione, antichissima, e ancora viva: quella siriaca.
Isolati dal resto della cristianità dalle controversie teologiche del V secolo, dalla conquista araba del VII e dalle invasioni mongole del XIII, sottoposti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo a massacri su larga scala e a migrazione forzata – una migrazione tuttora numerosa per le note vicende politiche e sociali di questi anni –, i cristiani di tradizione sira hanno continuato a celebrare i misteri cristiani, a meditare la Scrittura, a lasciarsi fecondare da essa nella vita, creando attraverso i secoli un ricchissimo patrimonio di spiritualità. Se questo tesoro è rimasto sconosciuto agli altri cristiani e senza traduzioni in lingue moderne fino ai nostri giorni, forse oggi è arrivato il momento per tutti di condividere questa straordinaria eredità, perché ispiri anche il nostro vissuto.
Indice: L'importanza e l'influsso della spiritualità siriaca * Uno sguardo generale * Gli autori principali e le loro opere * Il primo periodo * La tradizione proto-monastica * La vita cristiana: battesimo ed eucaristia * Alcuni temi rilevanti * Per ulteriori letture * Piccola antologia di testi.
Il testo rappresenta un interessante appello ad incedere nel cammino della vita per inoltrarsi fiduciosamente in quella dello Spirito; ad animarne il contenuto è il medesimo spirito che sollecita gli uomini e le donne di ogni tempo ad innalzare tutto il cuore e tutta la mente a Dio per unirsi a Lui. I lettori, coscienti che il culmine della vita in Cristo si realizzerà compiutamente nel secolo futuro, saranno sollecitati a riflettere sul problema di come instaurare un proficuo rapporto con Dio a partire dall'esistenza terrena. Se ci si chiede che cosa significhi in concreto partecipare dello Spirito, e come si possa cooperare con Questo per compiere la volontà del Padre, ci accorgiamo che l'invito assume la sua concretezza nella vita quotidiana, per tale ragione dobbiamo affidarci alle testimonianze di coloro che hanno sperimentato in precedenza la Sua presenza, per questo alludiamo all'esempio dei Padri della Chiesa indivisa. Il libro traccia una parabola patristico-biblica, in cui il punto di partenza è l'ascolto profondo della Parola, per farla penetrare sino alle nostre "fibre spirituali"; scopriremo che l'ascolto è spesso disatteso, sappiamo che ciò accadeva fin dai tempi apostolici, Gesù stesso riscontrò la durezza del cuore dei suoi fedeli, per questo motivo, ancora oggi, l'umanità impiega notevoli sforzi nel perfezionare questo tipo di ascolto, purificando il cuore e cercando il silenzio per far riemergere la Parola. L'approccio metodologico dell'autrice desterà sicuro interesse in tutti quei cristiani che forse si trovano infastiditi dai facili spiritualismi, o dalle pratiche che spesso confondono i piani del telos cristiano, che mira alla divinizzazione. La particolare suggestione offerta dall'analisi ha di mira il ridestare la ricettività allo Spirito Santo seguendo l'esempio dei Padri per "perfezionare l'imperfezione" umana, un ossimoro spirituale sul quale meditare.
Piccoli libri per tutti in cui brevi pensieri di Autori di ogni tempo e Paese si alternano a immagini significative e simboliche. Adatti ad ogni occasione speciale, ne fanno un momento di riflessione e meditazione sul tema prescelto.
Piccoli libri per tutti in cui brevi pensieri di Autori di ogni tempo e Paese si alternano a immagini significative e simboliche. Adatti ad ogni occasione speciale, ne fanno un momento di riflessione e meditazione sul tema prescelto.
L'annuncio salvifico della Passione e Risurrezione di Cristo applicato alla vita concreta fatta anche di sofferenza. In queste pagine, attraverso due lunghe meditazioni, l'autore ci ripropone l'essenza del Vangelo, il nucleo fondamentale di tutto il cristianesimo: il Kerygma! L'annuncio primordiale della fede - la passione, morte e risurrezione del Verbo incarnato - riproposto in questo scritto, con serieta' ed originalita', dischiude all'uomo di oggi, sovente minacciato nella sua dimensione di credente, l'orizzonte della vita eterna e il senso autentico del suo esistere nella storia. Le realta' della vita, della sofferenza, della morte, del giudizio, del paradiso e dell'inferno, sono presentate in questo libro come il lieto annuncio della nostra autentica vocazione.
Il libro raccoglie le meditazioni per il tempo di Avvento e Natale tenute dall’autore in occasione di Esercizi spirituali. I testi da cui prende spunto la meditazione sono quelli del profeta Isaia, riportati integralmente nel volume, che vengono letti nelle prime nove messe feriali del tempo di Avvento.
Partendo da qui Franco Brovelli sviluppa la sua riflessione tenendo ben presenti alcune domande fondamentali che pone ai suoi ascoltatori/lettori e a cui intende rispondere: il nostro cercare il Signore che cosa è stato sinora? Che cosa è oggi? Che cosa vorremmo che fosse?
Ogni giorno la società e i media ci bombardano di immagini e messaggi che ci dicono chi, cosa e come dovremmo essere. Siamo portati a credere che per non sentirci inadeguati dovremmo condurre una vita semplicemente perfetta. Così, la maggior parte di noi continua ad andare avanti pensando: «Cosa succederà se non riuscirò a tenere tutti questi birilli in aria? Cosa penserà la gente se fallirò o rinuncerò? Quando posso smettere di dimostrare a tutti quello che valgo?». In questo libro Brené Brown ci guida in un percorso di dieci tappe che, partendo dalla presa di coscienza della nostra vulnerabilità - e della sua bellezza - insegna a vivere con tutto il cuore, liberi da questi condizionamenti. «Vivere in modo incondizionato significa prendere parte attiva alla nostra esistenza. Significa svegliarsi la mattina e pensare: "Non importa ciò che riesco a fare e ciò che mi resta da fare, io sono abbastanza". Prendere possesso della nostra storia può essere difficile, ma non quanto passare la nostra vita a fuggirne. Abbracciare la nostra vulnerabilità può essere rischioso, ma non quanto rinunciare all'amore, al senso di appartenenza e alla gioia. Soltanto quando siamo abbastanza coraggiosi da esplorare l'oscurità scopriamo il potere infinito della nostra luce».