
Rinchiuso nella prigione di Palazzo Vecchio, detta l?Alberghettino, Savonarola mette per scritto tutto d'un fiato il suo ultimo «Miserere». Il volume ripercorre il filo delle ultime meditazioni e riflessioni di Savonarola attraverso la traduzione e il commento di Sorgia.
Sì, in molti avevamo lottato e sperato insieme. Sperato in che cosa: in simili risultati? No! Ed è inutile che mi attardi a dire le ragioni di questa profonda delusione. Lo sanno tutti gli anziani, i sopravvissuti, se appena ne hanno conservato un'illuminata memoria. Lo possono sapere anche i giovani, se appena ne vogliano prendere coscienza.
Kahlil Gibran e Robindronath Tagore. Due poeti che - al di là delle differenze di formazione, di cultura e di esperienza - hanno in comune la vocazione ad essere anelli privilegiati tra Oriente e Occidente e condividono una percezione di Dio come bellezza e amore, un Dio che non può essere imprigionato in nessuna religione o dottrina teologica particolare. Questa intuizione accomuna i due poeti e li rende così attuali in questo nostro tempo che sente più urgente che mai il bisogno di coniugare la ricerca di Dio con la ricerca dell'amore e della bellezza. Il volume racchiude alcune tra le più belle pagine di poesia e di prosa di due grandi della letteratura e della spiritualità orientale. I testi sono impreziositi da immagini.
Il presente volume intende gettare nuova luce sul dinamismo tra contemplazione e missione che ha segnato la vita e l'opera di Giorgio La Pira. Attraverso una rilettura delle famose "Lettere claustrali" e dell'opera di Maria Maddalena de' Pazzi e Teresa di Lisieux, tanto amate da La Pira, il libro costituisce un contributo prezioso per la comprensione di uno dei testimoni più significativi del cattolicesimo italiano ed europeo.
Imparare a guardare il mondo con gli occhi di un bambino, godendo delle piccole meraviglie che la vita ci offre; a superare la routine, ravvivando i rapporti interpersonali, vero sale della vita; alimentare la nostra gratitudine verso quanti ci hanno dimostrato il loro amore; riconoscere che il vero cambiamento di molte situazioni, relazioni ed eventi attorno a noi consiste proprio in un radicale cambiamento in noi stessi. Sono solo alcune delle brevi meditazioni che l'Autore offre al lettore per trovare e conservare la vera gioia di vivere. Ogni meditazione si apre con un proverbio, o una citazione, seguiti da una breve riflessione e una frase sintetica, quasi un motto, che Kàsparu invita a concretizzare nella quotidianità. Quaranta pillole di ottimismo da centellinare, giorno dopo giorno, per alimentare in noi e attorno a noi un atteggiamento positivo verso la vita, fonte della vera felicità.
La gioia nelle sue molteplici manifestazioni: il libro e una ventata di ottimismo.
L'autrice manifesta una crescita umana e letteraria attraverso questa sua quarta raccolta di poesie che denota un approfondito confronto con se stessa. La sua fede si rivela il fattore differenziale per la meta positiva di questa raggiunta maturazione.
"Dire che papa Francesco è il pontefice della gioia potrebbe sembrare scontato: tante sono le volte che fa uso di questa parola nella sua predicazione; e la gioia, d’altronde, è nello stesso titolo del suo documento “fondativo”, l’Evangelii Gaudium, l’esortazione apostolica con la quale ha aperto il suo magistero, facendone una vera e propria pietra miliare ancora oggi decisiva per comprenderlo. Il “Vangelo della gioia” è al centro del suo annuncio: una gioia che, per i cristiani, non può che nascere da Betlemme e aprire, da lì, alla storia totale, universale. Non possono esistere cristiani infelici, tristi, mogi, poiché chi comprende che l’amore di Dio per l’uomo si spinge fino alla condivisione di una culla e di una croce non può avere alcun dubbio sulla luce che il cristianesimo apre nel mondo."