
L’esperienza umana avviene all’interno e grazie alla dimensione della fiducia. Essa ha a che fare con la vita; investe l’ambito dell’esistenza quotidiana; serve a rassicurare, ma non è esente da rischi. La pratica di umanità di Gesù di Nazaret, che possiamo apprendere alla scuola del vangelo, è fonte di insegnamento e di ispirazione per una vita che, volendo umanizzarsi, non può che apprendere e mettere in pratica l’arte della fiducia.
Luciano Manicardi (Campagnola Emilia 1957), monaco di Bose e biblista, collabora alla rivista Parola, Spirito e Vita. Attento all’intrecciarsi dei dati biblici con le acquisizioni più recenti dell’antropologia, riesce a far emergere dalla Scrittura lo spessore esistenziale e la sapienza di vita di cui è portatrice. Presso le nostre edizioni ha pubblicato tra gli altri Il corpo (2005), Guida alla conoscenza della Bibbia (2009), La fatica della carità (2010).
Un commento semplice, pensato per un utilizzo pastorale, per comprendere alla luce della Parola di Dio cosa vuol dire essere famiglia oggi e quali risorse la famiglia, proprio in tempo di crisi, riesce a trasmettere. Il Vangelo della famiglia vuole essere anche una prima risposta al Questionario inserito nel "Documento preparatorio" del Sinodo che, tra le molte domande che formula, contiene le seguenti: Qual è la reale conoscenza degli insegnamenti della Bibbia sul valore della famiglia? Come si è cercato di stimolare il compito di evangelizzazione degli sposi e della famiglia? Come promuovere la coscienza della famiglia quale "Chiesa domestica"? Nell'attuale situazione di crisi tra le generazioni, le famiglie cristiane come hanno saputo realizzare la propria vocazione di trasmissione della fede? Matrimonio e famiglia nel progetto di Dio.
La grande bellezza dell'incontro con Gesù è a disposizione di ciascuno di noi: in ogni messa, nell'Eucaristia e nella liturgia della Parola. In questo libro, papa Francesco ci aiuta a comprendere e dunque vivere il Vangelo di ogni domenica e di ogni festa, seguendo settimana dopo settimana il ciclo domenicale e festivo dell'anno A. L'appuntamento settimanale assume una nuova dimensione grazie alle parole di uno straordinario pastore di anime, che con emozione e umiltà si accosta al Vangelo per trarne ispirazione e conforto, per spronarci e per trovare una via di discernimento che ci aiuti anche nei momenti di maggiore confusione. Per meglio illuminare l'inesauribile ricchezza del Vangelo della domenica, Papa Francesco accosta alle sue meditazioni quelle dei Padri latini e greci della Chiesa, da Agostino ad Ambrogio, da Origene a Tertulliano: la loro sapienza antica offre risposte sempre nuove alle domande del nostro tempo. Pagina dopo pagina, a partire dalla prima domenica di Avvento, riscopriremo "il dono e la bellezza di essere un popolo di battezzati, cioè di peccatori - tutti lo siamo - di peccatori salvati dalla grazia di Cristo, inseriti realmente, per opera dello Spirito Santo, nella relazione filiale di Gesù con il Padre, accolti nel seno della madre Chiesa, resi capaci di una fraternità che non conosce confini e barriere".
Dopo aver presentato ai suoi fedeli e lettori gli esercizi spirituali a partire dai quattro Vangeli, monsignor Bruno Forte ci offre, con la medesima profondità e ricchezza, un percorso analogo a partire da cinque grandi nuclei del racconto degli Atti degli Apostoli, il libro di Luca che tratta la fondazione della Chiesa dopo la Pentecoste.
I primi tre, attorno ai quali si organizza la riflessione dell'autore, sono capitoli dedicati alla fondazione e alla missione: La vita in comunione (At 2,42-47); L'essere dei primi credenti "un cuor solo e un'anima sola" (At 4,32-35; 5,12-16); Lo slancio missionario della Chiesa nascente (At 13,14.43-52); gli ultimi due capitoli, invece, ci introducono alle figure di Pietro e di Paolo, presentate come le due grandi immagini della predicazione evangelica: l'uno rivolto al governo interno della Chiesa e l'altro come l'apostolo di una Chiesa in uscita.
La prima comunità credente ci viene così ripresentata, secondo il racconto e la meditazione di monsignor Forte.
Il volume si propone come un suggestivo commento al Magnificat. Versetto dopo versetto, l'autore suggerisce riflessioni e meditazioni sulla preghiera di lode di Maria al Dio vivente, fondamento essenziale della devozione cristiana alla Vergine.
"La mia missione - scrive Franco Cagnasso, da anni operante in Bangladesh - è anche questa: aprire il cuore, farvi spazio per coloro che incontro con le loro pene, gioie, peccati, paure. Poi, quando prego, apro il cuore a Dio e loro sono tutti lì: cristiani, musulmani, buddhisti, lontani, vicini". Il libro, più che una riflessione teologica sulla missione della Chiesa nel postconcilio, è una testimonianza di vangelo annunciato e vissuto in contesti diversi dall'Occidente europeo e offre uno spaccato sulle contraddizioni che i missionari incontrano, sulla fatica del dialogo con religioni e culture, sulla difficoltà di amare e di aiutare i poveri senza idealizzarli o umiliarli. Il volume raccoglie scritti inediti e altri diffusi in rete o "pro manoscritto" tra gli amici. Il tema conduttore è l'amore appassionato nei confronti dell'uomo e di Cristo e lo "stupore" di vedere lo Spirito all'opera, anche quando umanamente non si vede che disperazione. È questo che dà la forza all'autore di "sporcarsi i sandali" con i mille problemi della sua gente, senza confini confessionali e culturali.
Don Tonino Bello, vescovo degli ultimi, introduce con questa raccolta antologica delle sue prediche ai cristiani impegnati nel sociale e in politica il seme evangelico della bontà e dell'amore intelligente e creativo nel difficile campo dei rapporti sociali. Quello dell'operatore sociale e del politico è un mestiere difficile, cristianamente molto impegnativo, una scelta coraggiosa, una vera vocazione. Il Vangelo, secondo don Tonino, richiede di fare delle scelte radicali, trovare nuove convergenze tra ideali ed esigenze concrete, «portare la veste battesimale nei quartieri e la tuta da lavoro in chiesa», «liberare l'uomo dall'intrigo della miseria, dalle grinfie rapaci del potere, dalle seduzioni del falso benessere». Un programma ambizioso e complesso che non deve mai scoraggiare: «La speranza è in agguato», rassicura don Tonino, «anche se è buio intorno. Non tiratevi indietro, anche se avete la percezione di camminare nelle tenebre».
L'essere umano vive costantemente un'inquietudine che è propria della sua costituzione più profonda. Da una parte resiste al cambiamento rimanendo nella zona di massimo conforto che il contesto e le condizioni di vita gli permettono; dall'altra, sente dentro di sé l'ineliminabile impulso ad andare sempre oltre, a uscire, esplorare, innovare e ricominciare. Gli scenari e i suggerimenti esposti in questo libro possono essere letti come l'occasione, per le imprenditrici, gli imprenditori e quanti lavorano in organizzazioni profit e no profit, di esplorare e gestire al meglio questa inquietudine. Con l'aiuto di alcune parole del Vangelo è possibile conoscere come vivere la tensione - Change management - verso il "nuovo" e modificare il proprio modello di business, affinché sia in grado di generare un progresso verso l'inclusione sociale: un modello sostenibile e solidale, capace di rispettare l'ambiente e di promuovere la giustizia e la pace.
Per parlare ai vinti, agli sconfitti, la tradizione in passato aveva elaborato un linguaggio semplice e steso un elenco di riferimento: i poveri, gli storpi, gli zoppi, i ciechi... la vedova e l'orfano. Figure simboliche pensate per annoverare qualsiasi situazione di povertà. D'altro canto lo stesso Cristo non ha avuto successo! La croce ha fatto di lui il primogenito dei suoi figli sconfitti. Ma il Vangelo non è un testo che invita al sacrificio per imitazione del sacrificio del Cristo ma è innanzitutto parola di salvezza, interpretazione della salvezza di Cristo, chiamata alla vita vera, sprone ad amare a dispetto di tutto. Questo libro si propone di ricordare a chi è rassegnato al dolore e alla sconfitta che Dio rivolge lo sguardo verso coloro il cui cuore è infranto per salvarlo.
Il succo di una vita vissuta da prete di strada. Ecco il senso di questo libro e della profonda consapevolezza di don Antonio: un libro sfolgorante, tanto semplice nelle parole quanto potente nella passione umana con la quale l'autore rilegge la Parola di Dio dal basso e in tarda età. A partire da un brano della Bibbia, don Antonio ci offre un commento essenziale, sapienziale e popolare al tempo stesso. Ma fortissimo nel suo valore evangelico, nel senso della sorpresa, della notizia buona e inaspettata che sorge come acqua dal terreno e bagna i piedi di tutti quelli che camminano. «Non aspettatevi qualcosa di coerente, qualcosa che assomiglia alle prediche. Sono partito dai piedi perché il Vangelo è cammino. Ragionando dai piedi sono sicuro che una piccola somiglianza con Cristo ce l'abbiamo tutti e, alla fine, quella lavanda del Giovedì, da sola, può raccontarci tutta la storia dell'uomo» (dall'Introduzione dell'autore).
Il succo di una vita vissuta da prete di strada sui passi del Vangelo. Un libro folgorante, tanto semplice nelle parole quanto potente nella passione umana con la quale il sacerdote rilegge la Parola di Dio dal basso e alla vigilia dei suoi 95 anni. A partire alcune pagine memorabili del Vangelo, un commento essenziale, sapienziale e popolare al tempo stesso, ma fortissimo nel suo insegnamento.
"Nell'esortazione di Francesco sulla santità Gaudete et exsultate, il papa invita i cristiani, soprattutto in famiglia e in comunità, a fare attenzione - come faceva Gesù con i discepoli - ai «piccoli particolari dell'amore». Partendo da sette riferimenti evangelici (il vino di Cana, la casa di Giairo, il gregge del pastore, le monetine della vedova, l'olio delle vergini, il pane condiviso e la «piccola colazione» sul lago di Tiberiade) l'autore, aprendo il cuore anche con esperienze personali, ci conduce alla riscoperta di quei «dettagli» che possono essere un «di più» nella vita familiare e comunitaria. Dopo la pandemia, è ancor più importante cogliere queste «piccole cose» che possono rendere più felice il prossimo, ricordando che Dio privilegia i piccoli e ama rivelarsi nella semplicità. Ricordiamo come Gesù invitava i suoi discepoli a fare attenzione ai particolari. Il piccolo particolare che si stava esaurendo il vino in una festa; [...] che mancava una pecora; [...] della vedova che offrì le sue due monetine; [...] di avere olio di riserva per le lampade se lo sposo ritarda; [...] di chiedere ai discepoli di vedere quanti pani avevano; [...] di avere un fuocherello pronto e del pesce sulla griglia mentre aspettava i discepoli all'alba". (Papa Francesco)