
"La gioia divina non avrà mai fine. Tutto può svanire da un istante all'altro: la gioia divina invece è un dono che pervade ogni istante". Da questa premessa, l'autore offre una ricca meditazione sul tema, proponendo e commentando testi di "voci multiple", di ogni epoca, d'Oriente e di Occidente, affinché intonino ognuna con il proprio canto un inno alla gioia divina. Scrive l'autore: "Nel corso degli anni, come un'ape ho fatto una raccolta per te, amico lettore, per offrirti questo miele, lasciando che il profumo ne svelasse l'origine. E per me è una gioia".
Il dolore del parto è un’esperienza che troppo spesso viene confusa con la sofferenza. Il dolore, in quanto passaggio da una dimensione ad un'altra, è una esperienza spirituale; la sofferenza è invece uno stato della mente e da questa viene attivato e subito. Attraverso il racconto delle esperienze di tre donne e pochi semplici cenni scientifici di un paio di esperti, nel libro l'Autrice prova a descrivere tutto ciò.
La paura della morte, l’esperienza mistica, la poesia, la genetica, la chiamata alla santità, l’intenzionalità cosmica. Il saggio di Angela Chermaddi verte sui temi dell’antropologia mistica, indagando il pensiero teologico di Karl Barth, Fernando Rielo, Bernardo De Angelis, Divo Barsotti.
Nel 1957 Divo Barsotti dava alle stampe il suo diario spirituale La fuga immobile, relativo agli anni 1944-1946. Il giovane sacerdote toscano era già noto all'ambiente ecclesiale per l'attività di giornalista, che lo aveva impegnato nei primi anni '40 presso "L'Osservatore Romano" e il suo nome andava ancor più divenendo noto per i suoi primi sostanziosi lavori in ambito liturgico, esegetico e spirituale. In occasione del suo novantesimo genetliaco, la "Comunità dei figli di Dio", da lui fondata e guidata per lunghi anni, ha pensato di riproporre la pubblicazione di questo diario spirituale: testo fondamentale per entrare nel mondo interiore del Barsotti mistico, tutto proteso su Dio e insieme acutissimo osservatore dell'"oggi" della storia. Si è scelto di pubblicare il testo così come è uscito dalla penna dell'autore, senza appesantirlo di note o commenti. L'immediatezza e la radicalità del discorso barsottiano, con la sua suggestiva capacità evocativa di quanto accadeva intorno a lui, ci sembrano elementi in sé essenziali per far sì che il lettore tragga la sua particolare lezione di vita e di fede.
La fuga di Elia nel deserto è presa come modello di una duplice fuga. La prima, è la fuga esistenziale dalle proprie scelte definitive. È il tipo di fuga che la cultura postmoderna sta agevolando. È il sogno della possibilità di ripartire da zero, di ricominciare di nuovo, di scartare il passato, con tutto quello che c'è dentro. L'altro tipo di fuga è, invece, il percorso interiore che una persona decide di realizzare per capire se stessa. Fuga da un modo ripetitivo di vivere le proprie scelte per rimotivarle. Fuga. non tanto per prendere le distanze dalle scelte fatte, ma per viverle meglio. Se sino a qualche decennio fa il contesto religioso e morale nel quale si viveva, impediva o fungeva da forte deterrente ad ogni tentativo di fuga, soprattutto rispetto alle scelte così dette definitive, oggi non è più così. La crisi dei valori tradizionali, venutasi a creare all'interno della cultura occidentale, rende sempre più possibile la fuga dalla propria situazione esistenziale percepita come negativa. Oggi esistono sempre meno punti d'appoggio esterni, per prendere forza nei momenti di difficoltà o di messa in discussione del proprio vissuto. Nelle pagine del libro vengono condivise alcune riflessioni che prendono la fuga di Elia come punto di riferimento, ad un duplice livello. Nel primo, la riflessione si concentra su alcune tematiche religiose ed esistenziali nella ricerca di significati nuovi per il nuovo contesto culturale. Sono, dunque, riflessioni critiche, che hanno l'obiettivo di sondare cammini nuovi, mettendo in discussione le modalità tradizionali di pensare e vivere la fede. Nel secondo, vengono descritte le riflessioni che Elia produce durante la sua crisi esistenziale, che lo spingono nel deserto. Il testo si presenta come un'opportunità per riflettere sui principali temi esistenziali e religiosi del nostro tempo.
In forma di dialogo, la storia di un cammino verso una vita più fraterna, una sfida fondamentale che la rivelazione biblica e l'esempio di Gesù invitano ciascuno ad affrontare. A fare da guida ci sono fra Giuseppe (esperto e saggio) e fra Beniamino (giovane ed entusiasta), protagonisti di un dialogo profondo e sorridente che attraversa le dimensioni feconde e inesauribili dell'umano: relazioni, volontà, fede, gelosie e violenze, interiorità, capacità di amare? Intrecciando riferimenti alle Scritture e rimandi all'esperienza concreta della vita in comunità, l'autore scruta con precisione le pieghe dell'animo e sa essere maestro paziente e di qualità, facendo gustare la bellezza e la pienezza pasquale di una vita spesa fraternamente.
Viviamo questi nostri complessi giorni in una confusione che ci distrae in vari modi dal cammino più vero e sincero: l'inferno, la tentazione, la nostra fragilità sono tutte espressioni del male che ci assedia. Dall'altra parte c'è un Dio che ha deciso di scendere nel nostro stesso inferno, ci dice il cardinale Comastri, un Dio che ha voluto abbracciare le nostre stesse tentazioni, mostrandoci che è possibile vincerle. Comastri, con le riflessioni raccolte a comporre questo libro, propone un preciso disegno atto a invitarci a uscire dal tunnel della sfiducia che, oggi più che mai, avvolge molti, per offrire, tramite la narrazione biblica, il rinnovarsi di una speranza che non potrà deludere.
Con l'aiuto di alcuni esempi, l'autore ci porta a riconoscere che la nostra fragilità, se non è accettata e viene soffocata dall'egoismo e dalla chiusura a Dio e agli altri, diventa non vita. Invece, se accolta nella certezza che davvero la nostra vita è nelle mani e nel cuore di Dio, il suo amore diventa «stampella» alla nostra fatica. Questo libro può essere usato come un piccolo corso di esercizi spirituali; sono sette capitoli da leggere uno al giorno per sette giorni. Utilizzando gli spunti di riflessione e le proposte in fondo ad ogni capitolo, può diventare uno strumento per guardare il nostro cuore e aprire la porta a Dio. Vorrei che, leggendo queste pagine, sentiste la vostra fragilità, debolezza e sofferenza abbracciate dall'amore di Dio, che dona la forza di rialzarsi e ricominciare ogni giorno. Prefazione Guido Marini.
Non una “fragilità bella”, perché non è vero; e neppure una “bellezza fragile”. La fragile bellezza è il titolo del concorso promosso dal Centro Girola della Fondazione Don Carlo Gnocchi al quale sono pervenuti 159 racconti poetici, una parte dei quali è ora pubblicata nel volume.
La lettura dei testi – scrive Mario Mozzanica nellʼIntroduzione - «dà una conferma eccezionale: il malato, il fragile, il disabile, in non autosufficiente non diventa mai, come nella cultura corrente, un sostantivo. Resta sempre un aggettivo, che qualifica una persona nella sua irriducibile irripetibilità».
Gli scritti dei grandi mistici sono una sorgente inesauribile. Vi si può attingere sempre a piene mani per arricchire e trasformare la nostra vita. Da diversi decenni alimento la mia vita interiore leggendo gli scritti dei sapienti della letteratura spirituale: ogni volta che li rileggo vi scopro nuovi stimoli, ricchezze nascoste, perle preziose che sembrano scritte proprio per noi e per il nostro tempo.
In questo volume raccoglieremo gli stimoli che i mistici ci offrono per trasformare la nostra vita, per renderla più bella, in accordo con la volontà di Dio che ci vuole rinnovare con il suo amore. Quanto maggiormente ci immergiamo nel luminoso mistero dell'amore di Dio, tanto più diventa impossibile che la nostra vita continui a scorrere come prima: ne siamo invece trasfigurati ed entriamo in una nuova modalità di esistenza.
È verarmente meraviglioso accogliere questo invito a non accontentarsi del poco che abbiamo e che siamo, è bellissimo lasciarsi trasportare e trasformare sempre di più dall'amore che Dio ha per noi!
Il libro aiuta a riconoscere e a usare positivamente la forza delle immagini interiori, cioè di quelle idee presenti nella nostra mente che sono capaci di mettere in moto l’anima, di toccare paure e desideri profondi, di dare un’impronta alla nostra esperienza personale.
Descrizione
«Ovunque incontriamo immagini esteriori che vogliono metterci a contatto con le immagini benefiche già presenti nella nostra anima. Queste ultime, però, devono tornare sempre a essere attivate, per riuscire a sviluppare per noi la loro energia di guarigione» (Anselm Grün).
Le immagini interiori, le idee presenti nella nostra mente, hanno una forza grandissima: mettono in movimento la nostra anima in una dimensione profonda, toccano paure e desideri profondi e danno la loro impronta, per lo più in maniera inconscia, alla nostra esperienza. Possono essere terapeutiche, ma anche impedire di vivere. Anselm Grün desidera attivare quelle immagini interiori che sono davvero terapeutiche.
Si possono utilizzare per sostituire con immagini positive pensieri che si ripetono ossessivamente. Prima di tutto, però, ciò che conta è acquisire consapevolezza di questa forza interiore: come agiscono, per esempio, le immagini trasmesse dai mezzi di comunicazione sulla nostra immaginazione? E le immagini che ci sono state trasmesse dai nostri genitori quali energie sviluppano nel nostro inconscio? L’obiettivo è trovare la sintonia con la vera essenza di noi stessi: le immagini possono essere segnali che indicano la strada verso una vita consapevole e autentica. Il nostro compito è identificarle e utilizzarne le energie benefiche. Il libro aiuta a riconoscere e a usare positivamente la forza delle immagini interiori.
La frenesia a cui ci costringe la società di oggi fa sì che sempre più persone cerchino facili soluzioni ai loro problemi interiori. Ma i vari oggetti esoterici, le essenze profumate, le pietre "cariche di energia- e via dicendo possono sì suscitare sensazioni positive e fingere serenità, ma rimangono sempre a un livello superficiale e illusorio. Nessun oggetto è realmente in grado di arrivare alla radice interiore, nel più profondo dello spirito umano, il luogo dove si originano tristezza, paure, ansie, delusioni, accessi d'ira. Questo libro invece percorre un'altra strada, sicuramente più difficile e tortuosa, ma raggiungibile grazie all'esperienza dei grandi mistici che nei loro scritti ci hanno lasciato indicazioni fondamentali per vivere meglio e giungere a strade di liberazione e di guarigione interiore, a uno stile di vita sano e felice. Sapere che altri prima di noi hanno raggiunto il centro della vita non può che esserci utile per affrontare le insidie a cui la quotidianità ci sottopone. Ma perché la mistica ha il potere di guarire e di liberare la persona? Perché ci fa uscire dalla superficialità e ci immerge nella profondità più interiore della nostra vita.

