
Tempo di credere è una meditazione sull'episodio evangelico di Emmaus (Lc 24,13-35), condotta a termine da Mazzolari nella seconda metà del 1940, sequestrata per ordine del Ministero della cultura popolare nel marzo 1941 e poi diffusa in forma clandestina. La scelta non scontata di utilizzare come testo biblico di riferimento una traduzione curata dal pastore valdese G. Luzzi è solo uno degli aspetti che manifestano da parte di don Primo un'idea di Chiesa dallo sguardo aperto nei confronti dei diversi e dei lontani. Prendendo spunto dalle vicende relative alla passione, morte e risurrezione di Gesù, egli compone una riflessione che interseca con grande libertà contemplazione evangelica e problematica contemporanea. La pagina di Luca in cui Cristo si fa compagno di cammino, accostata al vissuto della Chiesa e del mondo, diventa per il cristiano un pressante invito a condividere con ogni uomo le contraddizioni della storia.
Una raccolta di conversazioni del cardinale Ballestrero, perlo piu inedite, per cogliere al vivo" momenti della sua spiritualita. "
Un testo per l'educazione. Non "degli" adulti, ma "come adulti". Spunti per crescere ancora, ogni giorno, da educatori. È sempre tempo di educare. Perché l'educazione "funzioni" non si deve interrompere l'ascolto - in Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua e Tempo Ordinario - della Parola che educa e fa vivere. «È in gioco il valore preziosissimo che si chiama Speranza. Nessuna attività come l'educare suppone la proiezione fiduciosa verso quel mondo diverso dal nostro, ancora in embrione, che esisterà domani. L'educatore ha a che fare con persone che presumibilmente gli sopravviveranno e da cui questo mondo ancora sconosciuto sarà costruito» (dalla «Prefazione» di Franco Verdi).
Come affrontare le sfide di questa nostra epoca sempre più precaria, in cui la lotta tra Bene e Male pare sul punto di raggiungere il proprio apice e ogni luce si estingue, avvolta dall'avanzare delle tenebre? Come si può evitare, in questi tempi bui, di domandarsi se sia ancora possibile un futuro per il genere umano? Per padre Livio una risposta a queste domande esiste, e risiede nella fortezza. Ma non bisogna confondersi: la fortezza non ha nulla a che fare con la forza fisica, la violenza o la prepotenza; è piuttosto, insieme alla prudenza, alla giustizia e alla temperanza, una delle quattro virtù morali sulle quali l'uomo è chiamato a costruire se stesso. Una qualità dell'anima, e quindi spirituale, necessaria e imprescindibile per affrontare quel cammino che è la nostra vita e che, per sua natura, è faticoso e colmo di insidie. Ma ognuno di noi, addestrandosi fin dall'inizio alla pratica di questa virtù, perseverando e guardando alla propria esistenza come a una missione da compiere, può trovare il sentiero per uscire dal labirinto delle illusioni e, grazie all'intelligenza e alla volontà che gli è stata donata, navigare attraverso il mare agitato dell'esistenza, senza affondare al primo temporale e aprendosi un varco al di là delle tenebre, verso l'eternità.
Don Giuseppe Sacino offre delle meditazioni per tutti i giorni del Tempo di Natale; si fa compagno di viaggio di quanti celebrano il mistero della manifestazione del Signore Gesù nel tempo e nella storia. L'autore ci fa toccare con mano questa manifestazione che continua ad attuarsi nella liturgia e ci fa comprendere come colui che Dio consacrò in Spirito Santo e potenza continui a passare tra gli uomini beneficando e sanando coloro che lo cercano.
Il libro nasce da un corso di esercizi spirituali. Caldirola rilegge alcuni passi del Vangelo di Matteo con lo spirito di chi ha voglia di cominciare: come il catecumeno, il ricominciante, l'"analfabeta di ritorno" che riprende in mano il Vangelo, e lo apre come fosse la prima volta.
Il volume raccoglie meditazioni tratte dagli articoli che Mazzolari scriveva per diversi quotidiani e per il quindicinale "Adesso", da lui fondato. Proprio perché la sua predicazione, sia orale che scritta, era sempre molto legata alla concretezza della vita, alcune di queste meditazioni risentono del momento storico in cui sono state scritte, ma questo, piuttosto che un punto critico, si rivela una opportunità in più per interpretare le contraddizioni che segnano la storia dei nostri giorni.
Mistica e politica della sequela.
Viviamo in una società sempre più polarizzata, incattivita, divisa su tutto e su tutti. La coesione sociale si è indebolita, vecchie tensioni che sembravano sopite sono riemerse o vengono perfino esasperate. Ai consueti conflitti generazionali o di tipo economico (ricchi e poveri) o di marca ideologica (progressisti e conservatori), si sono aggiunte le diatribe fra globalisti e sovranisti, euroscettici ed euroentusiasti, ecologisti e negazionisti, pro-vax e no-vax... Anziché solidarietà, stiamo sperimentando una sempre maggiore ostilità. Anche all'interno delle nostre Chiese. C'è una sola via per tornare a una maggiore coesione: la riconciliazione. Purché non la si intenda in senso intimistico. E il requisito fondamentale per una convivenza più armoniosa, ci ricorda Grün, è tentare di capirsi reciprocamente, per quanto a volte sia arduo. Il celeberrimo autore di spiritualità ne parla ampiamente in questo libro, dimostrando che la divisione non è un destino già segnato: la riconciliazione è anzi possibile e necessaria.