
Se stai cercando un libro per riflettere sui grandi temi della vita, non cercare oltre. Paraboliamone ti offre un viaggio attraverso alcune delle storie più significative di tutti i tempi che hanno ispirato milioni di persone. Sei autorevoli pensatori cristiani affrontano una raccolta di Parabole con la stessa finalità di Gesù: aiutarci a ragionare sul senso delle cose e ad affrontare il cammino di ogni giorno con fiducia. Una lettura che ti permetterà di riflettere sui valori con persone che hanno già affrontato le tue stesse sfide, per trovare la giusta ispirazione nei momenti difficili.
L'Autore, nella sua esperienza di evangelizzazione itinerante, dal Nord al Sud Italia, ha constatato che «il nostro desiderio, pur nella diversità del vissuto personale, tende in modo esplicito o implicito all'Amore infinito». Il tema del Paradiso, «senso ultimo della vita», sembra riscuotere un profondo interesse: «L'ho trattato» - dice l'Autore - «in ambienti diversi, dalle parrocchie ai circoli culturali. Più volte mi è stato chiesto dai partecipanti, adulti e giovani, di pubblicarne i contenuti in un libro, riportando però anche i testi dei vari autori da me citati. La varietà culturale dei partecipanti, credenti e non credenti, in ricerca del "senso ultimo", spiega la trattazione poliedrica».
Il paradiso esiste ma anche l'inferno contiene una testimonianza personale del mondo soprannaturale di dio e dei suoi angeli, di satana e dei suoi demoni. Porta un messaggio puntuale e critico del nostro mondo, risultando stimolante per lettori che si pongono domande come: esiste un paradiso e un inferno e qualcosa nel mezzo? Se Dio è buono, perché permette che noi soffriamo? E infine, esiste davvero una giustizia divina?
Un commento agile e puntuale ai primi capitoli della Genesi, con ampi riferimenti alla mitologia extra-biblica. E' uno strumento utile per coloro che desiderano conoscere piu a fondo la Scrittura.
DESCRIZIONE: I «paradossi della croce», campo di conflitto tra morte e vita, tra condanna e salvezza, tra silenzio e grido, sempre hanno nutrito la mente e il cuore dei cristiani che hanno voluto spezzare consuetudini di pensiero, pigrizie del credere, e hanno voluto meditare da capo quel movimento di "distanza e vicinanza» a Dio, ponendo la loro vita all'ombra di quel legno…
Enzo Bianchi ha esplorato i «paradossi della croce» in un ciclo monografico del programma di RadioTre Uomini e Profeti.
Se noi teniamo insieme le due «linee-guida» che Enzo Bianchi ci offre della vita cristiana, quella di un pensiero che liberamente spazia e di un cuore che liberamente ama, saremo aiutati, credo, nel comprendere I «paradossi» in cui ci conduce: quello del male che insidia la vita, dell'amore che vince la morte, della follia che veicola santità, dello spirito che è fatto di carne, del regno di Dio che ci attende senza negare la nostra fedeltà alla terra. E forse, credenti e non credenti, potremo accostarci a meditare sul mistero racchiuso in mezzo ai legni della croce, «luogo in cui Dio ha mostrato la sua gloria dell'amore, ma a prezzo della sua passione, sofferenza, morte del Figlio amato».
(dalla Prefazione di G. Caramore)
L'Autore è priore della Comunità Monastica di Bose. Per la Morcelliana ha pubblicato: Quale fede? (20063); La vita altrimenti (2006).
DESCRIZIONE: I «paradossi della croce», campo di conflitto tra morte e vita, tra condanna e salvezza, tra silenzio e grido, sempre hanno nutrito la mente e il cuore dei cristiani che hanno voluto spezzare consuetudini di pensiero, pigrizie del credere, e hanno voluto meditare da capo quel movimento di "distanza e vicinanza» a Dio, ponendo la loro vita all'ombra di quel legno…
Enzo Bianchi ha esplorato i «paradossi della croce» in un ciclo monografico del programma di RadioTre Uomini e Profeti.
Se noi teniamo insieme le due «linee-guida» che Enzo Bianchi ci offre della vita cristiana, quella di un pensiero che liberamente spazia e di un cuore che liberamente ama, saremo aiutati, credo, nel comprendere I «paradossi» in cui ci conduce: quello del male che insidia la vita, dell'amore che vince la morte, della follia che veicola santità, dello spirito che è fatto di carne, del regno di Dio che ci attende senza negare la nostra fedeltà alla terra. E forse, credenti e non credenti, potremo accostarci a meditare sul mistero racchiuso in mezzo ai legni della croce, «luogo in cui Dio ha mostrato la sua gloria dell'amore, ma a prezzo della sua passione, sofferenza, morte del Figlio amato».
(dalla Prefazione di G. Caramore)
L'Autore è priore della Comunità Monastica di Bose. Per la Morcelliana ha pubblicato: Quale fede? (20063); La vita altrimenti (2006).
Un saggio d'arte e di religione nel quale si intende dimostrare come anche un uomo che si autodefiniva "peccatore capace solo di peccati mortali" sia potuto diventare fervido testimone di una verità che affonda le proprie radici nell'ortodossia del pensiero cattolico.
Contiene la Coroncina alle Sante Piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo, ricevuta da suor Maria Marta Chambon, conversa della Visitazione di Chambéry, morta in odore di santità il 21 marzo 1907, dalle stesse labbra di Gesù Cristo, che le promise: “Io accorderò tutto ciò che mi si domanderà per l’invocazione delle mie Sane Piaghe. Bisogna spargerne la devozione”.
Si respira necessità di "vangeli vissuti"; di parole non incartate, ma incarnate. E il volume nasce come risposta a domande di testimonianze tangibili. È stata data voce ad alcune persone che, seguendo vie di normalità, hanno dato colore al minimo richiesto dalla Fede. Sono state rilette figure che hanno portato il Vangelo sulle strade del mondo, dai grattacieli di Hong Kong alle periferie di Nairobi, dalle steppe e dalle sabbie dell'Arabia Saudita alle foreste impenetrabili del Brasile. L'autore non pretende di essere esaustivo. Desidera condividere "frammenti di Luce" che il Vangelo fa fiorire qua e là e che la fragilità umana con le sue frenesie quotidiane non aiuta né a intravedere, né a riconoscere. La galleria aiuti a capire come il Vangelo, se ha un solo linguaggio espressivo - l'Amore - può far risuonare le tante voci di una corale. Unità e molteplicità provenienti dalle mille e più piazze del Pianeta.
Alle persone che amiamo veramente non diamo il minimo necessario. Qui si nasconde il segreto di ogni discernimento vocazionale e di ogni risposta alla chiamata di Dio: ciò che è è invisibile agli occhi del mondo, non lo è a quelli di Dio.
Gibran è punto di incontro tra culture, religioni e spiritualità diverse. Ha donato a generazioni di lettori una sapienza moderna che abbraccia i grandi temi della laicità e le più profonde immagini di una fede universale.
Con un commento a Il Profeta che ne affianca gli ampi estratti e i temi affrontati con preghiere insolite e con brani biblici, l’Autore propone un gioco di rimandi per scoprire un testo attraverso l’altro.
«Se Khalil Gibran è un autore-ponte tra Oriente e Occidente, tra spiritualità e poesia, tra fedi e culture diverse, lo stesso Profeta è un libro-ponte, una sorta di Bibbia laica che abbraccia i temi universali della vita umana come li racconterebbero, e vi rifletterebbero, un cristiano, un musulmano, un buddhista e persino un laico agnostico. Tra preghiera, meditazione e poesia, Il Profeta, al cui interno non è difficile scovare tracce bibliche, parla la lingua di un’umanità che nella sua parte più profonda, consapevolmente o meno, pensa, medita e prega al di là dei confini geografici e politici, che appartiene a tutte le religioni e a nessuna, a tutte le culture e a nessuna».
Una buona comunicazione umana è possibile attraverso dei comportamenti e delle abitudini specifiche. I consigli per apprenderla non vanno dunque solo letti, ma messi in pratica. All'inizio sembrerà difficile, ma la pratica renderà tutto più semplice, finché coltivare rapporti umani profondi e duraturi diventerà un'abitudine e gli altri - gli amici e i familiari - ce ne saranno davvero grati.