
Alta frequenza è uno strumento pensato dall’Azione cattolica per accompagnare quotidianamente la preghiera personale dei giovani (19-30 anni), attraverso la meditazione della Parola di Dio.
Il brano del Vangelo del giorno è accompagnato da un breve podcast e da uno spazio per la riflessione.
Rinnova la tua fiducia nel Signore e scegli di vivere ad alta frequenza, con gli occhi al cielo e i piedi a terra!
Tocca da vicino l’amore personale di Dio, attraverso un ritmo di preghiera che alimenta l’intimità con il Signore e dona nuovo slancio a ogni gesto.
Una lettura dei respiri dello spirito in Francesco d'Assisi nel suo Cantico delle Creature. Una meditazione, quasi una porta segreta per vivere, in piccolissima parte, ciò che possiamo cogliere nel rapporto con il suo Signore, cantando le lodi con "le opere delle sue dita". Il nome del Signore è: "Altissimo". Francesco diverrà proposta e strumento per riedificare la Chiesa del suo tempo liberandola dalle strettoie del denaro e proponendo una liberazione dalle cose che hanno invaso ingiustamente ed impropriamente gli spazi dello Spirito. Padre Francesco Zambotti, camilliano vicino ai poveri e agli emarginati in Italia e nel mondo, trova urgente operare per un rinnovamento, per recuperare la linea del vivere e promuovere il Vangelo di Gesù come "lievito, sale e luce della terra".
«Da noi nascondiamo la faccia. Il corpo, non conta. Il corpo va nudo sotto il sole, il biondo sole che arde di giorno, che arde la notte.
Da noi infatti non c’è notte. Ciò che chiamiamo notte lo è per comodità, quando l’amore va incontro agli innamorati, quando due corpi si stringono l’uno contro l’altro come due spighe di grano sotto lo stesso vento.
Anche quando fanno la notte, gli amanti non si mostrano la faccia. Proibito. Intoccabile. Impensabile.
Nessun volto allo scoperto, mai.
I corpi, la minuziosa contemplazione dei corpi, delle pieghe di una pelle, dei fremiti di una schiena, delle luci d’una mano, sì i corpi adempiono a meraviglia quella funzione di conoscere che da voi viene attribuita alle facce.»
Finalmente il Vangelo spiegato con parole semplici. Dopo Cento Giorni con Gesù esce questo nuovo libro in cui l'autore accompagna il lettore in un percorso fatto di cento piccoli incontri con Gesù, ciascuno dei quali permette di svelare un pezzetto del mistero di Dio. Cento passi per scoprire che Gesù è vivo più che mai e che, anche oggi, interviene nella nostra vita. Un libro scritto con un linguaggio chiaro e diretto, capace di raccontare Dio a chi non lo conosce ed anche coinvolgere chi già lo conosce un un'esperienza ancora più intima ed intensa con il divino.
Alessandro Ginotta, giornalista e scrittore, classe 1970, collabora con La Voce e Il Tempo, il settimanale della Diocesi di Torino, scrive per Zenit, Rivista Maria Ausiliatrice ed altri periodici cattolici. Impegnato nel campo dell’associazionismo, cura l’ufficio stampa della Società di San Vincenzo De Paoli e si occupa della formazione dei volontari che operano sul territorio nazionale. Il suo blog è www.labuonaparola.it
La maturazione umana e la maturazione cristiana non possono essere scisse, ma fanno parte di un cammino comune che coinvolge ogni persona nel proprio processo di crescita, lungo tutto l’arco dell’esistenza, e nei contesti relazionali e di gruppo in cui viene a trovarsi. Coerentemente con tale assunto, il volume evidenzia come ogni persona, che cresce nelle proprie capacità umane, cresca anche nella capacità di riscoprire il significato profondo della propria esistenza relazionale in quanto figlio di Dio e insieme indica gli elementi di un processo formativo che può nascere dal contesto di gruppo in cui le persone si trovano a vivere.
Le parole chiave che reggono l’intero impianto della trattazione sono tre. Formazione: il testo delinea un percorso esperienziale di maturazione umana e cristiana. Interpersonale: la relazione con gli altri è valorizzata per far comprendere che nella comunità e nei gruppi si può crescere in maturità e identità personale. Permanente: la comunità e il gruppo rappresentano spesso delle scelte di vita e dunque non occasionale è la sollecitazione formativa che da essi scaturisce.
I primi otto capitoli offrono indicazioni concrete e semplici per costruire e vivere una piattaforma relazionale positiva; gli ultimi due presentano i risultati di una ricerca tra religiosi.
Sommario
Prefazione (E. Fizzotti). Introduzione. 1. Il cammino della maturità. 2. Componenti della maturazione umano-cristiana. 3. Il processo di maturazione integrale. 4. Maturazione come compito da ricercare. 5. Il processo di maturazione nelle relazioni con gli altri. 6. La regolazione affettiva nella maturazione relazionale. 7. Giochi e copioni psicologici nella costruzione della piattaforma relazionale.
8. Maturazione e identità relazionale nella comunità e nei gruppi. 9. Modello dimensionale e analisi del comportamento relazionale in una ricerca tra religiosi. 10. Maturità umana e tensione trascendente. Appendici. Bibliografia.
Note sull'autore
Giuseppe Crea, missionario comboniano, psicologo e psicoterapeuta, è docente invitato presso la Pontificia Università Salesiana (cattedra di psicologia e di tecniche dei test), nonché presso l’Istituto di teologia della vita consacrata Claretianum (psicologia transculturale). Lavora nel campo della formazione permanente e, in particolare, si occupa di problematiche connesse alle dinamiche di gruppo nelle comunità religiose. Missionario in Uganda e nella Repubblica Democratica del Congo, per le EDB ha pubblicato: I conflitti interpersonali nelle comunità e nei gruppi (22002), uno studio sul burnout negli operatori pastorali e sui conflitti nei gruppi comunitari e, insieme a F. Mastrofini, Animare i gruppi e costruire la comunità. Indicazioni e metodi per una leadership responsabile (2004).
Dio è il totalmente Altro, divenuto con Gesù il Dio con noi; la dimensione dell’alterità, poi, non riguarda solo la relazione con Dio, ma pure il nostro rapporto con gli altri, appunto. Pezzini indaga il tema dell’alterità alla luce del Vangelo, non per proporre «regole spicciole di comportamento», ma per leggere «alcune storie evangeliche con l’intento di illustrare metafore, abbozzare orizzonti di senso, suggerire disposizioni interiori che, se pure possono apparire non sufficientemente determinate, intendono però costruire gradualmente con le loro suggestioni quegli stati d’animo che possono poi orientare le scelte pratiche e spicciole della quotidianità» (dalla Premessa).
Pagine suggestive. Cariche di umanità. Ricche di spiritualità.
Il primo profilo biografico di colui che è succeduto a san Josemaría Escrivá alla guida dell'Opus Dei. Ritratto di un uomo buono e cordiale, grande servitore della Chiesa anche attraverso i ruoli disimpegnati prima, durante e dopo il Concilio Vaticano II (pp. 304).
Dalla prefazione di Vanna Doria Paolini:
"Alzati e risplendi" è un testo che, in un laico credente, provoca sentimenti contrastanti: appagamento e inadeguatezza, appartenenza e rifiuto, sicurezza e timore, disagio e ristoro, smarrimento e audacia, dubbi e certezze.
Dichiara guerra al vissuto, mina le palafitte costruite nel corso della vita spirituale e materiale, insinua un turbamento che non abbandona e che alimenta dolcemente ed inesorabilmente lo spirito, costringendolo ad un esame e ad una rivisitazione delle convinzioni.
Se ci aspettavamo bontà, abbiamo trovato allerta; se auspicavamo concordanza d'intenti, ci rigetta dissonanze; se immaginavamo riparo, ci propone azione; se speravamo risposte, ci rimanda interrogativi. Le soluzioni ed i rimedi che indica non sono imposizioni, ma fili intessuti, non senza fatica, in un percorso di vita binario dove lo spirito si fonde con la materia ed il corpo si diluisce nel principio.
La sua lettura è una salita in mancanza di allenamento, dove il riposo stenta ad arrivare, ma, dove, l'ossigeno non ti è negato, soprattutto quando il percorso si fa arduo.
Sollecita il lettore a scardinare il recinto di una logica del do ut des (io do affinché tu dia) per approdare in una dimensione dove la verità umana diventa funzionale a quella spirituale. Ferisce, ma dona quegli strumenti che consentono alla ferita di divenire feritoia attraverso cui far transitare i buoni, semplici e sani sentimenti dell'amore.