
Teresa non propone tecniche di apostolato, ma un itinerario spirituale per la formazine degli apostoli. Con la santa d'Avila ognuno apprende a diventare un contemplativo dell'azione". "
Quando Dio venne a conoscenza, tramite i suoi servizi speciali, di tutto quello che succedeva nella metropolitana, decise di farvi una capatina per rendersi conto personalmente di come andavano le cose. Nonostante la ressa, arrivò sul marciapiede senza difficoltà. Bisogna dire che non era molto ingombrante. Era entrato senza biglietto, d'accordo, però era onesto. Non aveva forse detto: «Ritornerò come un ladro»?
«Questo non è un libro di teologia, tuttavia Gesù, la sua tenerezza e la sua vicinanza a ognuno di noi sono molto presenti in queste pagine in cui si parla di solitudine e di amore, quell'amore così desiderato ma che a volte sembra difficile da trovare. Mi arrivano molte domande, da tante persone diverse. Quasi sempre sono anche quelle che io stesso mi sono posto e con cui mi confronto, e tutte mi fanno pensare di più. Queste riflessioni sono cresciute camminando tra la gente, a Bologna, in Italia, nel mondo, e ho pensato di condividerle. C'è dentro anche un po' della mia vita, una vita iniziata a Roma poco prima del Concilio Vaticano II, e cresciuta - ne sono grato a Dio e a tanti - dentro un tempo, che cominciava allora, di simpatia e apertura al mondo. Era la "primavera della Chiesa", dentro una primavera globale, annunciata da un papa santo, Giovanni XXIII, che desiderava una Chiesa "di tutti e particolarmente dei poveri". Ma non è una stagione del passato, anche se tante cose sono cambiate. È possibile anche oggi. Come?». In questo libro, nato da uno sguardo affettuoso per un presente complicato, il cardinale Zuppi, con uno stile diretto, grande cultura teologica e storica e finezza umana - che si traduce sempre in una capacità di prendere sul serio le domande degli altri -, offre le sue riflessioni per affrontare quella che lui stesso definisce la «pandemia dell'infelicità» del nostro tempo. Pagine piene di speranza che si rivolgono a tutti - credenti, credenti a modo proprio, scettici, non credenti - e disegnano un cammino oltre la violenza, l'aggressività, la solitudine, verso un futuro migliore, un futuro di pace.
Dio non è un assicuratore: ossia Dio ama il rischio e ci invita al rischio; non ne ha paura e ci invita a non averne. Così il fratello del celebre psicanalista Jacques Lacan incrocia i percorsi dell’anima personale e della sua relazione con Dio, nell’accettazione della precarietà dell’esistenza umana e nella scelta di diventare uomini cercando il vero e “continuando a camminare”.
Un libro che porta con sé una testimonianza profonda e un pensiero anticonformista di grande modernità.
Destinatari
Un libro rivolto a un pubblico di credenti e non credenti.
L'autore Marc lacan (1908-1994), fratello del famoso psicanalista, fu monaco benedettino con il nome di Marc-François. Esegeta, traduttore della Bibbia e teologo, è una delle figure di spicco della riflessione spirituale e teologica del XX secolo.
Dicono i Padri della Chiesa che è teologo solo chi prega. Fare teologia non significa ragionare in modo astratto su Dio, avere idee brillanti per spiegare che cos'è la Santissima Trinità e che cosa c'entra con il mondo e con la vita.
Il teologo, per i Padri, è colui che nella preghiera ha fatto esperienza di Dio e ne è stato trasformato, e che vive cercando di realizzare nella sua limitatezza umana l'immensità dell'amore che gli è stato donato. Per questo motivo il libro di Ernesto Olivero è un libro di teologia: perché parla d'amore.
L'autore è un «teologo» che ha reso vita vissuta e concreta ciò che porta nel cuore, e che ha deciso di raccontarlo, nel modo semplice, scarno ed emozionante, che solo la verità conosce.
Scelte difficili, scommesse che nessun altro avrebbe raccolto, persone dure, storie sconvolgenti: non c'è niente che faccia paura a quest'uomo che prega, forte di una forza non sua.
Dio non guarda l'orologio è il racconto avvincente di un uomo la cui vita è stata cambiata dall'incontro con Dio; è il racconto di cosa succede quando qualcuno risponde all'appello e vive nella pratica quotidiana, mettendosi perennemente in gioco, l'essenza del cristianesimo.
Nota dell'autore: L'autore desidera avvertire che tutti i diritti della vendita del libro saranno messi a disposizione dei poveri che varcano ogni giorno la soglia dell'arsenale della pace. L'autore ha scoperto da tempo che non c'è affare più redditizio
dio padre. Il sacramento della penitenza. La carita sono i tre temi per l anno 1999, proposti da papa giovanni paolo ii nella lettera apostolica tertio millennio adveniente" (mentre ormai s avvicina il terzo millenio). " dio padre. Il sacramento della penitenza. La carita sono i tre temi per l'anno 1999, prop osti da papa giovanni paolo ii nella lettera aostolica tertio millenio adveniente" (mentre ormai s'avvicina il terzo m illennio). Volutamente costruito con continui riferimenti biblici-per attingere direttamente alla parola di dio-, con stile piano e linguaggio comprensibile, all'insegna de lla semplicita e della chiarezza, questo libro vuol farsi tuo compagno di viaggio in questo cammino di catechesi verso il grande giubileo del duemila. L'affido a te, benevo lo lettore, con la piu`larga benedizione di dio padre e dell"
In questo libro p. Alonso riflette sul tema della paternita di Dio, muovendo da brani biblici connessi con esso e seguendo lo schema degli Esercizi Spirituali di Sant'Ignazio. LE RIFLESSIONI RACCOLTE IN QUESTO VOLUME SONO NATE DA UN CORSO DI ESERCIZI SPIRITUALI TENUTO DA P. ALONSO A PEDRENA, IN SPAGNA, NEL 1993. IL TEMA E`QUELLO DELLA PATERNITA DIVINA E DELLA NOSTRA FIGLIOLANZA DIVINA. DALL'INDICE: DIO PADRE NELL'ANTICO TESTA MENTO GESU, FIGLIO DI D IO IL PADRE E IL FIGLIO NELLA PASSIONE LA GLOR IA DEL PADRE E DEL FIGLIO DIO, PADRE DEL CRISTIANO.
L’uomo non ha mai cessato di cercare Dio, perché un desiderio insopprimibile di felicità tortura il suo cuore. Dio è connaturale all’uomo. Tutto il suo essere, anima e corpo, anela a lui. La storia dimostra che le vittorie dell’ateismo sono effimere, perché la fame di Dio non può rimanere a lungo soffocata. Se è vero che l’uomo cerca Dio, è ancora più vero che Dio è alla continua ricerca della sua creatura, spinto da un amore prodigo e senza confini. Quando lo accusiamo di silenzio, dovremmo piuttosto metterci in ascolto. Dio risponde sempre a coloro che lo chiamano. Nessuno è presente come lui, nell’intimo del cuore, in quelle profondità dove nessuno potrebbe entrare. Anche chi afferma di non credere, ha che fare con lui. La coscienza infatti è la sua voce, che si fa sentire, lo si voglia o meno. Quando uno pensa di averla soffocata, risorge più forte e imperiosa che mai. Nessuno riesce a liberarsi di Dio. Nessuno potrebbe mettere a tacere la sua voce. Chi si illude di averlo fatto, sarà costretto a sentirla quando ormai sarà troppo tardi. Ascoltarlo o disattenderlo, accoglierlo o rifiutarlo: è davanti a questo aut-aut che si decide il proprio destino eterno (dalla Prefazione di padre Livio).
Questo libro si propone di insegnare a pregare per le persone che in qualche modo sono legar a noi tramite vincoli familiari o affettivi o con semplici legami di amicizia e con i quali è difficile relazionarsi come ad esempio: bambini ribelli, iperattivi, tossicodipendenti, alcolisti, persone autistiche, persone affette da malattie terminali, autoimmuni o incurabili, perone in coma, malati mentali o persone che hanno bisogno di conversione. Si può pregare per coloro che sono vicini o lontani, non importa la distanza.
Nella tradizione biblica, il sogno è da sempre un evento spirituale di straordinaria importanza: spazio di rivelazione, incontro, chiamata.
Fin dall'antichità è stato considerato uno strumento di mediazione divina - a volte accolto con fiducia, altre con diffidenza capace però di orientare destini e scelte, suscitare conversione, ispirare vocazioni. Da sant'Agostino a san Francesco, fino a don Bosco, il sogno ha accompagnato il cammino spirituale di numerosi santi e mistici, attraversando i secoli sino ai giorni nostri.
In questo libro, con un linguaggio accessibile a tutti, padre Antonio Gentili riscopre il sogno come esperienza spirituale e psicoanalitica: una via di integrazione del Sé, un dialogo tra conscio e inconscio, un ricettacolo di Grazia, invitandoci a considerarlo come un luogo dove entrare in relazione con la presenza la "parola" di Dio.

