
Di storie e vite di Gesù Cristo ne sono state scritte tante, ognuna con la propria impostazione: il vescovo Fulton Sheen propone qui un'opera che non ha nulla a che vedere con la critica biblica ma che appare invece come una biografia "interiore" di Cristo, il racconto di una vita vissuta nella contraddizione il cui simbolo è la Croce, allo stesso tempo mortale (conclusione nel tempo) e immortale (origine e scopo della sua venuta). La Croce è dunque il perno, la prospettiva e il messaggio che si presenta anche alla nostra epoca, la quale ha invece snaturato il fine della venuta di Cristo e ne ha cancellato il Sacrificio: in questo modo l'uomo moderno ha trasformato Gesù in un semplice filantropo e ha smarrito l'intero senso dell'esistenza.
Con questo Frédéric Manns - considerato uno dei maggiori esperti del Nuovo Testamento e del Giudaismo - non si propone di scrivere una biografia di Gesù in senso «storico-critico»; il suo scopo, piuttosto, è di ricollocare i Vangeli nel loro contesto originale. Sottolineare l'ebraicità di Gesù (Yehoshuà') può sembrare superfluo a qualcuno, ma molti cristiani sembrano ancora ignorare questo dato di fatto e restano così culturalmente estranei alle proprie radici. Yehoshuà nasce nella Palestina controllata dai romani. La sua predicazione si svolge in un periodo in cui Israele, che pure subisce il fascino della civiltà ellenistica, è agitato da sussulti messianici: nella società dell'epoca è particolarmente diffusa, a tutti i livelli, la speranza di un intervento divino che liberi il paese dalla dominazione straniera. Di fronte alle opere e alle parole del giovane maestro nazareno, gli ebrei reagiscono talvolta con entusiasmo, talaltra con scetticismo. È un profeta? È il messia? O è semplicemente uno dei tanti impostori ed esaltati che si manifestano in quel tempo di tensione politica e spirituale? Con un ritmo incalzante, il racconto di padre Manns rievoca la vita di Gesù sullo sfondo dei riti, delle speranze e delle delusioni degli ebrei del I secolo, senza trascurare i dubbi dei discepoli, l'ambiguità dei saggi, e la crescente diffidenza delle autorità nei confronti del rabbi galileo, fino al dramma del suo arresto e della sua crocifissione.
A una lettura continua il Libro di Samuele si mostra come una storia compatta e ben costruita. E tuttavia, già a una seconda lettura appena più scaltra, si percepisce che il racconto non scorre in modo del tutto piano. Se ancora il lettore può accettare che Saul attenti per due volte alla vita di Davide con la sua lancia o che Davide per due volte rifiuti di uccidere Saul, certamente deve interrogarsi quando legge che Davide entra alla corte di Saul come musico e poi come comandante nei ranghi militari, così come deve chiedersi perché Saul, pur rigettato da Dio, continui a regnare su Israele prima di venire rigettato ancora, restando però sul trono fino alla morte. Il fenomeno del racconto "doppiamente raccontato" (M. Sternberg) non è estraneo alla narrativa biblica, tanto che lo si può considerare un espediente letterario consolidato. Nel Libro di Samuele i racconti doppiamente raccontati si fanno notare per il loro numero e per la varietà dei modi in cui la duplicazione viene realizzata. Dal complesso dell'indagine emerge che l'espediente del racconto doppio struttura il Libro di Samuele su due piani distinti, quello della narrazione degli eventi e quello della riflessione sugli eventi stessi. I racconti doppi, concentrati nei nodi più problematici, fanno appello all'attenzione, alla capacità interpretativa e al bagaglio di competenze del lettore, chiamato in causa come parte attiva del processo comunicativo.
Le famose Losungen, testi biblici e meditazioni giornaliere, preparate ogni anno, a partire dal 1731, dalla Chiesa evangelica dei Fratelli Moravi (Unità dei Fratelli di Herrnhut). La presente edizione, tradotta e adattata per il lettore italiano, è la 293a. Introduzione di Paolo Ricca. In appendice il Lezionario comune riveduto (Revised Common Lectionary) per il 2023.
L'autore sonda la profondità degli eventi che seguirono la nascita di Gesù: la sua vita nella Santa Famiglia di Nazaret, le vicissitudini vissute da quest'ultima a Betlemme, in Egitto e a Nazaret, il ministero di Giovanni il Battista. Lungi dal voler colmare le lacune dei Vangeli, intendiamo piuttosto gustare, per ognuno dei temi sopra elencati, i testi biblici e i luoghi geografici, l'ambiente e le tradizioni, in altre parole tutto quanto costituisce l'humus vitale in cui è fiorita la nostra salvezza. Si approfondiscono le testimonianze letterarie e archeologiche, attingendo alle sorgenti della nostra fede. La nostra salvezza, infatti, è storica. Dio è entrato nel tempo e nello spazio: in Cristo il Regno dei Cieli è disceso sulla terra e si è "nascosto" nelle pieghe dell'umanità. Cercare, per quanto possibile, di meditare la vita nascosta di Cristo nella Santa Famiglia di Nazaret significa addentrarsi nel Santo dei Santi dell'Amore di Dio, che "ha messo la sua tenda in noi" (Gv 1,14). Nel progetto di Dio, il nascondimento è già Rivelazione e questo ha delle risonanze esistenziali immense: ciò che è nascosto, quotidiano, apparentemente banale nella nostra vita, in Cristo può divenire pieno di Dio.
È un lavoro interdisciplinare, che utilizza tutte le fonti di conoscenza disponibili per affrontare il difficile tema della scrittura e della storicità dei Vangeli. Un grande contributo a questa investigazione viene dallo studio scientifico e brillante delle opere di Maria Valtorta.
L’argomento del presente libro è quello della datazione e attribuzione dei Vangeli canonici, la cui storicità, che comporta la verità storica degli eventi narrati è stata apertamente messa in dubbio nel secolo XIX. In particolare, è stato messo in dubbio che fossero stati scritti da testimoni oculari degli eventi narrati e che risalissero ai primi decenni dopo la crocifissione di Gesù, nonostante i molti documenti storici rinvenuti, tra i quali i frammenti di papiro molto antichi che potrebbero risalire anche a poco dopo il concilio di Gerusalemme dell’anno 49. Gli scritti di Maria Valtorta possono aiutarci in questo sforzo esegetico. E al di là delle tante informazioni di carattere storico, la lettura delle sue pagine davvero «innalza la mente a Dio, nutre l’animo e promuove la vita interiore».
L'arte cristiana, in quanto svelatrice del messaggio biblico, è stata e continua a essere una potente forma espressivo-comunicativa dei contenuti del Credo cristiano. Questo libro si articola in quattro parti: dopo una parte introduttiva che offre indicazioni metodologico-didattiche, le altre tre si articolano rispettivamente attorno ai temi dell'infanzia di Gesù, della sua missione e della sua passione, morte e risurrezione. Le opere d'arte proposte sono tali da offrire elementi di analisi e di comprensione anche per altre opere che gli educatori potranno scegliere, valorizzando, tra l'altro, il patrimonio artistico conservato sul proprio territorio.
A partire dalla Prima lettera di Giovanni, nella varietà del cambiamento in atto, questo percorso di lectio divina ci fa ritrovare l'amore che rende efficace l'azione e che restituisce fiducia, serenità e profezia sui tempi. Il credente che si rimette a questo viaggio ritrova il gusto dell'evangelizzazione: la gioia che vive e sperimenta nella ferialità dei suoi giorni testimonia per lui.
Molto si è scritto, meditato e ragionato sulla Santa Famiglia di Nazareth, soprattutto sulla relazione dei genitori con il figlio Gesù, ma pochissimo, quasi niente su Giuseppe e Maria sposi, in quanto coppia unita in matrimonio. Ogni riferimento alla loro relazione coniugale sembra sempre scontrarsi con l'imbarazzo di pensare a un'intimità rispettosa della verginità di Maria; insomma, un'unione perfetta se declinata come esempio genitoriale o di santità personale ma inimmaginabile come modello di spiritualità per gli sposi. La Comunità di Caresto si è invece interrogata su questa "strana coppia": possono essere considerati una "vera coppia"? Cosa traspare di loro nei vangeli dell'infanzia? Che matrimonio è stato il loro? Cosa hanno da dire alle coppie del nostro tempo? Il risultato di questa riflessione è un mix di studio esegetico e approccio esistenziale, di approfondimento pastorale e domande operative rivolte direttamente alle coppie.
La direzione verticale della salita al cielo del Risorto ha la stessa traiettoria dei desideri di felicità e pienezza del cuore umano. In che senso il Signore salì al cielo, se oltre la luna e le stelle non si è trovata alcuna dimora fisica del divino? Perché alla morte del Maestro seguirono paura e smarrimento, ma dalla consapevolezza della sua Ascensione - che pure segna un distacco fisico definitivo - i discepoli riebbero gioia e forza? Indagine terminologica, scavo nel passato letterario, esegesi biblica e vita del credente si intrecciano in questo affascinante percorso.
Percorso tra le opere d'arte che, in ogni tempo, hanno raccontato l'icona biblica del buon samaritano, icona principale anche nella Lettera enciclica di papa Francesco Fratelli tutti. Un viaggio ricco di sorprese anche per chi segue l'arte sacra, per riscoprire un'icona senza tempo.